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(CC) 2022 differx
NY, 13 Nov 22
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(CC) 2022 differx
NY, 13 Nov 22
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info: https://www.instagram.com/p/Cj7fwl5I64_/
Today marks the end of WKR‘s composer trio residency at @prohelvetia_venice with @alan_alpenfelt and @alberto_barberis. The residency is part of NEW ECHO SYSTEM program curated by @enricobettinello. For our residence, we collaborated with @helicotrema_festival @giulia.morucchio. We have come up with two sessions to flesh out the work we are doing. In the afternoon we will have a panel discussion with guests Carola Haupt, Paolo Zavagna, @francescobergamo_ and @liberavoler. In the evening from 21:00 you can come to Palazzo Trevisan and stay in and with the composting process.
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Foglio di programma della rassegna “Fonosfera”, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma). Il periodo è, presumibilmente, il settembre 1981.
Collezione Giuseppe Garrera
grazie a Matias Guerra:
Atsuhiro Ito Live @ FORESTLIMIT (Tokyo 2019)
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Diamond Version (Byetone & Alva Noto) + Atsuhiro Ito LIVE at EMAF TOKYO 2013 @LIQUIDROOM
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Atsuhiro Ito
: V.R. Specter
- visible sound, audible light
December 1 – December 16, 2012
@ Snow Contemporary (Tokyo):
https://www.artsy.net/search?artist_ids%5B0%5D=atsuhiro-ito&term=atsuhirohttps://www.artsy.net/partner/snow-contemporary
& https://www.artsy.net/show/snow-contemporary-atsuhiro-ito-vr-specter-visible-sound-audible-light/info
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from SHIFT (a 2011 interview to Atsuhiro Ito by Julie Murikawa, http://www.shift.jp.org/en/archives/2011/03/atsuhiro_ito.html):
Atsuhiro Ito “crafted an instrument called the “OPTRON,” which outputs noise from the electrical discharge of a fluorescent light, when he was working on fluorescent light art exhibits in the 90’s. He plays the OPTRON not only as a solo act but also with other musicians both in Japan and overseas”.
An excerpt from the interview:
Why did you want to be an artist? Could you tell us the process of becoming an artist?
This is a problem of wording, but I have never been wanted to become an “artist.” (To me, it is hard to understand what people in this country want to achieve by becoming artists. It almost seems like the word “artist” itself can impress people. I know that it is a very convenient word to explain what people do though.)
In my case, rather than trying to contribute to the world, I’m more interested in creating things with my own hands and playing and listening to sounds. Since I have never stopped doing this, people started to think that this person might be an “artist” and refer to me as such. I have never really added any meaning or social contributions to my art and performances, and will continue to create and perform just because the visual and audible joy and stimulation keep me excited. By the way, my social positions are ‘an art creator and an OPTRON player.’
[…]
If you were not an artist, what would you be instead?
I don’t even know. Maybe a criminal or something. I bet that I’d be making a little better money than my current situation.
from https://johncage.org/reunion/
A recording of the premiere of John Cage’s Reunion in 1968
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[…] Reunion is an event without a score; originally performed by playing a game of chess on a chessboard created by Lowell Cross. The game works as an indeterminate structure: as a game of chess is played, the moves of the players on the board activate four compositions and distribute them to eight speakers surrounding the audience. […]
more here: https://johncage.org/reunion/
Ancora oggi e domani, 29 e 30 dicembre, dalle 18 alle 21, a Roma, presso il Cantiere (via Gustavo Modena) vogliamo ricordare l’artista e amico Paolo Coteni scomparso improvvisamente il 18 dicembre 2021.
Paolo aveva progettato per il festival De natura sonorum un’installazione:
“Tributo a La Monte Young. Dream Variations“ poi rinominata dallo stesso Paolo Sulla linea del tramonto (un viaggio dentro e fuori il minimalismo).
Paolo Coteni, tra le altre cose docente d’Accademia, era un “Artista irregolare di Sound Art. Personaggio atipico del sistema culturale sopravvissuto clandestinamente al sistema accademico, nel silenzio ha continuato a sperimentare arte interattiva”.
Ringraziamo per la collaborazione Fabiana Sargentini per la proiezione del suo film Tutto su mio padre, che documenta il lavoro dell’Attico di Fabio Sargentini, e che si può vedere ancora oggi e domani al Cantiere.
* * *
ingresso libero
evento a cura di
TEATROINSCATOLA
340.5573255 – 347.6808868
[Paolo Coteni adorava Autodiffamazione, di Simone Carella (cfr. la sedia sotto il proiettore). Al Cantiere, in sostanza, un omaggio a entrambi]
OGGI Nel contesto di DE NATURA SONORUM, ciclo di eventi a cura del Teatroinscatola, domenica 19 dicembre dalle ore 17, presso Horti 14 (via san Francesco di Sales 14),
Marco Giovenale parlerà di ASEMIC WRITING nel ‘900
e
Fabrizio Venerandi parlerà di SUONI CHE CAMBIANO
evento facebook: https://www.facebook.com/events/1080481409434002
sito del Comune di Roma: https://culture.roma.it/appuntamento/asemic-writing-suoni-che-cambiano/
*
Di ASEMIC WRITING si parla molto, ormai da più di un ventennio. È quella pratica artistica che prevede un tipo di scrittura priva di significato (ma tendenzialmente non di senso). Grafie, tracce e glifi asemici sembrano rimandare a una lingua storica, possibile, antica o moderna, ma il loro è un rinvio apparente: illudono la nostra “percezione del linguistico” mentre in verità rimandano sempre e soltanto a segni vuoti, non decifrabili; alfabeti inesistenti.
Come tali, sono anche non verbalizzabili: sfidano ogni tentativo di esser messi in voce. Sono elettivamente muti.
Ma cosa ha ‘preparato’ l’avvento dell’asemic writing a fine Novecento? L’incontro risalirà addirittura al 1918 e traccerà un percorso che dimostrerà tutt’altro che priva di radici la singolare arte della fuga dal significato linguistico.
Chi tra il pubblico vorrà, potrà inoltre sperimentare a piacimento e inviare, prima, durante o dopo il 19 dicembre, i propri segni asemici: all’indirizzo asemicwriting [at] yahoo.com. Alcuni materiali compariranno su un blog asemico già esistente.
SUONI CHE CAMBIANO / Una foresta di voci:
“Della terra, del corpo, del niente e delle sue parti” è un frammento da Isidoro di Siviglia che descrive il mondo. Il testo è però suscettibile di variazioni a seconda dei suoni che ci sono in sala e – variando – fa emergere il mondo interiore di Venerandi, lontano dalla rassicurante visione di Isidoro.
Venerandi farà a pezzi anche la voce di Giovenale che legge Isidoro e i suoni stessi del testo frammenteranno quelli del religioso.
“Una foresta di voci” è una ideale foresta di suoni all’interno della quale saranno invitati i presenti a navigare con lo smartphone. Ogni tronco manda un lemma.
Muoversi all’interno della foresta crea una poesia sonora.
*
Ulteriori INFORMAZIONI sul ciclo DE NATURA SONORUM (18-30 dicembre) sono qui:
http://www.teatroinscatola.it/de-natura-sonorum-terza-edizione-programma/
e qui:
https://slowforward.net/2021/12/08/roma-de-natura-sonorum-il-programma-completo/
e, volendo, si può vedere una video-sveglia qui: youtu.be/3XPnmCJceJg
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Nel contesto di DE NATURA SONORUM, ciclo di eventi a cura del Teatroinscatola, domenica 19 dicembre dalle ore 17, presso Horti 14 (via san Francesco di Sales 14),
Marco Giovenale parlerà di ASEMIC WRITING nel ‘900
e
Fabrizio Venerandi parlerà di SUONI CHE CAMBIANO
evento facebook: https://www.facebook.com/events/1080481409434002
sito del Comune di Roma: https://culture.roma.it/appuntamento/asemic-writing-suoni-che-cambiano/
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Di ASEMIC WRITING si parla molto, ormai da più di un ventennio. È quella pratica artistica che prevede un tipo di scrittura priva di significato (ma tendenzialmente non di senso). Grafie, tracce e glifi asemici sembrano rimandare a una lingua storica, possibile, antica o moderna, ma il loro è un rinvio apparente: illudono la nostra “percezione del linguistico” mentre in verità rimandano sempre e soltanto a segni vuoti, non decifrabili; alfabeti inesistenti.
Come tali, sono anche non verbalizzabili: sfidano ogni tentativo di esser messi in voce. Sono elettivamente muti.
Ma cosa ha ‘preparato’ l’avvento dell’asemic writing a fine Novecento? L’incontro risalirà addirittura al 1918 e traccerà un percorso che dimostrerà tutt’altro che priva di radici la singolare arte della fuga dal significato linguistico.
Chi tra il pubblico vorrà, potrà inoltre sperimentare a piacimento e inviare, prima, durante o dopo il 19 dicembre, i propri segni asemici: all’indirizzo asemicwriting [at] yahoo.com. Alcuni materiali compariranno su un blog asemico già esistente.
SUONI CHE CAMBIANO / Una foresta di voci:
“Della terra, del corpo, del niente e delle sue parti” è un frammento da Isidoro di Siviglia che descrive il mondo. Il testo è però suscettibile di variazioni a seconda dei suoni che ci sono in sala e – variando – fa emergere il mondo interiore di Venerandi, lontano dalla rassicurante visione di Isidoro.
Venerandi farà a pezzi anche la voce di Giovenale che legge Isidoro e i suoni stessi del testo frammenteranno quelli del religioso.
“Una foresta di voci” è una ideale foresta di suoni all’interno della quale saranno invitati i presenti a navigare con lo smartphone. Ogni tronco manda un lemma.
Muoversi all’interno della foresta crea una poesia sonora.
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Ulteriori INFORMAZIONI sul ciclo DE NATURA SONORUM (18-30 dicembre) sono qui:
http://www.teatroinscatola.it/de-natura-sonorum-terza-edizione-programma/
e qui:
https://slowforward.net/2021/12/08/roma-de-natura-sonorum-il-programma-completo/
e, volendo, si può vedere una video-sveglia qui: youtu.be/3XPnmCJceJg
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