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“l’attore in quanto soggetto, non l’attore in quanto io” / cb nel 1988

rivista ancora. la puntata di Mixer Cultura del 15 febbraio ’88. andrebbe tutta trascritta (qualcuno lo ha fatto?) per rendersi conto di come e quanto l’Italia comunicante e comunicata sia il posto sbagliato per.

si può sostituire qualsiasi cosa. (come del resto i figuranti convocati a misinterpretare sarebbe stato possibile e lecito sostituirli con altri, altrettanto diafani).

Raboni stravaccato & ghignettino sul suo poltro-girello, lettore e latore del Corsera, perfino peggio della miseria di Davico Bonino. Tian che parla di “pubblico” e non gli viene da ridere. La sua spalla nemmeno va nominata, parla da sé e troppo.

ma proprio sagome disperse, irritazioni elettriche dello schermo. nel nebbione.

da ascoltare ci sono Grande, Manganaro, semmai; sarebbero stati, anzi, semmai. perché la scuola della comunicativa Rai non vi trova diletto, evidentemente. quattro battute e gli levano l’inquadratura.

allora.
presteranno orecchio – dopo più di trent’anni – i poeti e i guitti almeno a CB, che qui trascrivo da 5′ 16” in avanti? (ec)come dubitarne!

Dicevo appunto… dopo circa quattro secoli di teatro di testo a monte, ecco finalmente la scrittura di scena. Una volta il testo veniva (viene tutt’ora ahimé in occidente) riferito, si impara a memoria… Cioè è un teatro del detto, del già detto, e non del dire, e non del dire che sconfessa il detto e si sconfessa anche in quanto dire; cioè: si tende delle trappole, il dire, al dire stesso. Non è mai un dire del medesimo, comunque. Quindi: la scrittura di scena è tutto quanto non è il testo a monte. È il testo sulla scena. Il testo ha la medesima importanza che può avere il parco lampade, la musica, un pezzo di legno di cantinella qualunque, un barattolo… Questo è il testo nella scrittura di scena, chiaramente affidata alla superbia dell’attore; dell’attore in quanto soggetto, non più dell’attore in quanto io, cioè in quanto immedesimazione in un ruolo. Mi pare sia molto chiaro.

imparassero i poeti (ma non imparano) e i loro critici, e gli editori, la distinzione fra soggetto e io. non so più quante volte ripetuta, qui su slowforward e altrove.

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blue tired heroes / massimo furlan. 2017

«Blue Tired Heroes», Performande von Massimo Furlan im Rahmen von PerformanceProcess in Basel.

Nella continuità di una serie di lavori sperimentati nello spazio pubblico intorno alla figura di Superman (Superman Cosmic Green, Love Story Superman), Blue Tired Heroes mette in discussione la nozione di figura eroica e il fantasma del superuomo accettato nell’immaginario popolare

[…]
Dopo la formazione all’Ecole des Beaux-Arts di Losanna, lo scenografo e artista visivo svizzero Massimo Furlan ha lavorato con diverse compagnie di danza e teatro. Nel 2003 ha fondato la sua compagnia dedicata alle arti dello spettacolo, Numéro23Prod., per interrogare l’atto della rappresentazione al di fuori dei con-fini dei generi. Le sue molteplici performance, essenzialmente articolate intorno all’umorismo e al contrasto, mettono in discussione le manifestazioni popolari e la nozione di squadra, i temi dell’immagine, della durata, dell’infanzia, della memoria e del gioco.

https://www.zonak.it/furlan/

“asemic sound cycles” by félix-antoine morin [& other/older performances]

Asemic Sound Cycles at Galeri Salihara
April 10, 2022 – April 24, 2022

Asemic Sound Cycles (2022), by Félix-Antoine Morin, is an exhibition specially developed for the Salihara Arts Center (Jakarta, Indonesia). This exhibition consists of a series of graphic scores on polyester film as well as a sound installation in the center of the exhibition space.

Asemic Sound Cycles consists of a series of graphic scores on polyester film as well as a sound installation in the center of the Salihara Gallery.

Félix-Antoine Morin’s graphic scores represent existing musical forms whose basic structures are drawn from his repertoire of compositions. By this process, Morin maps out the metamorphosis of sound phenomena through a rhythmic and poetic graphic expression. He encourages the ambiguity between musical notation and pure pictorial symbolism.

The kinetic sound installation arranged in the center of the space is inspired by the “locked groove” technique, an expression invented by Pierre Schaeffer in the mid 20th century to describe this phenomenon in which the needle of a record player falls indefinitely in the same record groove. In the same way, this sound installation follows a unique circular route. This consists of a microphone that reacts like the needle of a record player on materials and textures arranged throughout the floor.

Asemic Sound Cycles is an exhibition specially developed for the Salihara Arts Center.

(from
https://whatsnewindonesia.com/jakarta/event/asemic-sound-cycles-at-galeri-salihara/)

see also:
https://www.antaranews.com/berita/2816125/pameran-asemic-sound-cycles-hadirkan-kolase-visual-bunyi-dan-gambar

§

Félix-Antoine Morin’s graphic scores represent existing musical forms whose basic structures are drawn from his repertoire of compositions. Through a syncopated visual construction, by which he instinctively creates new connections between signs, he shifts the initial writing toward material abstraction. Preserving traces of the sound origin, the accumulation of elements gradually transforms each composition into an autonomous language that no longer references music.
By this process, Morin maps out the … [click to read more]

§

First solo exhibition of Félix-Antoin Morin in Turkey: Asemic Sound Mappings (Feb 19th – Mar 12th, 2022):

[…] The graphic language of the artist does not tend to have a fixed meaning, leaving the interpretation of the works free to the viewer, encouraging the ambiguity between musical notation and pure pictorial poetry. The artworks at the “Asemic Sound Mappings” exhibition display layered elements moving in the void, carrying rhythm to the surface by simultaneously expressing Morin’s musical and pictorial sensibilities […]

(from http://www.karsi.com/asemic-sound-mappings-f-lix-antoine-morin)

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oggi, 12 aprile, h. 16:30, incontro online: viaggio nella biblioteca casanatense

link per partecipare, oggi alle 16:30, al viaggio nella Biblioteca Casanatense, con Lucia Marchi,
a cura della Biblioteca Elio Pagliarani e di Cetta Petrollo e Lia Pagliarani:
meet.google.com/qfj-tutw-ueq

cliccare per ingrandire / click to enlarge

labirinti e tarocchi di emilio villa: il video dell’incontro alla biblioteca panizzi (reggio emilia, 1 aprile 2022)

con Bianca Battilocchi, Gabriella Cinti, Gian Paolo Renello

venerdì 1 aprile 2022, Biblioteca Panizzi: presentazione dei libri Rovesciare lo sguardo. I tarocchi di Emilio Villa, a cura di Bianca Battilocchi; e All’origine del divenire. Il labirinto dei labirinti di Emilio Villa, di Gabriella Cinti