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glitchasemics, by mg

GLITCHASEMICS
by Marco Giovenale is available now at Amazon.

It includes an indepth introduction by Michael Betancourt.

more infos (+blurbs) here:
http://postasemicpress.blogspot.com/2020/05/glitchasemics-by-marco-giovenale-is.html

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https://www.amazon.com/dp/1734866209/

seguire, seguire

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[replica] _ spettri che parlano

La letteratura, come la politica, conta più corpi di quanti ne identifichi l’ordine poliziesco. Tutte e due includono nelle loro invenzioni dei quasi-corpi che non sono che “spettri” per lo sguardo dell’ordine dominante del visibile.

Jacques Rancière, Ai bordi del politico
(1998, tr. it. Cronopio, Napoli 2011, p. 16)

C’è un elemento, carattere o segnale politico nelle scritture? In alcune scritture? Diremmo che affiora o si nasconde sempre in tutte, e che sta in qualsiasi articolazione del linguaggio. Ma si tratterà solo di un carattere frontale, esplicitante, della pagina? Un carattere assertivo? Non si incarnerà piuttosto, tale carattere, in strategie formali diverse, in tracce diverse, e differenti aperture al lettore?

            Vorrei suggerirlo. Vorrei anche solo accennare al proficuo scompiglio portato nell’«ordine dominante del visibile» da quei graffi e grafie che abitano fuori dal vocabolario del dominio (assertivo), e fuori dall’incasellamento matematico e poliziesco nei generi letterari. Vorrei dunque, magari in parentesi, lateralmente, anche solo installare una freccia che indica alcune scritture degenerate. (Come di un frumento, anche, si dice che può essere deglutinato, privato di un coesivo che si rivela non essere unico né indispensabile).

                Chi ha ancora bisogno di rastrellare e tenere sotto controllo ogni possibile emissione di nuove pagine entro il recinto di un centro di permanenza temporanea, in attesa di smistarle nei campi dei generi letterari, inizia solitamente col catalogarle secondo quei parametri con i quali ha pacificamente o conflittualmente già fatto i suoi conti. Ne parlerà dunque come di “poesia”, decapitando ogni differenza; oppure ne parlerà come di testi che vengono dal periodo/eredità delle “avanguardie” o delle “nuove avanguardie”. Dirà: a volte sembrano tali, ‘ergo’ sono tali.

                A nessuno pare venir in mente che Continua a leggere

spettri che parlano

La letteratura, come la politica, conta più corpi di quanti ne identifichi l’ordine poliziesco. Tutte e due includono nelle loro invenzioni dei quasi-corpi che non sono che “spettri” per lo sguardo dell’ordine dominante del visibile.

Jacques Rancière, Ai bordi del politico
(1998, tr. it. Cronopio, Napoli 2011, p. 16)

C’è un elemento, carattere o segnale politico nelle scritture? In alcune scritture? Diremmo che affiora o si nasconde sempre in tutte, e che sta in qualsiasi articolazione del linguaggio. Ma si tratterà solo di un carattere frontale, esplicitante, della pagina? Un carattere assertivo? Non si incarnerà piuttosto, tale carattere, in strategie formali diverse, in tracce diverse, e differenti aperture al lettore?

            Vorrei suggerirlo. Vorrei anche solo accennare al proficuo scompiglio portato nell’«ordine dominante del visibile» da quei graffi e grafie che abitano fuori dal vocabolario del dominio (assertivo), e fuori dall’incasellamento matematico e poliziesco nei generi letterari. Vorrei dunque, magari in parentesi, lateralmente, anche solo installare una freccia che indica alcune scritture degenerate. (Come di un frumento, anche, si dice che può essere deglutinato, privato di un coesivo che si rivela non essere unico né indispensabile).

                Chi ha ancora bisogno di rastrellare e tenere sotto controllo ogni possibile emissione di nuove pagine entro il recinto di un centro di permanenza temporanea, in attesa di smistarle nei campi dei generi letterari, inizia solitamente col catalogarle secondo quei parametri con i quali ha pacificamente o conflittualmente già fatto i suoi conti. Ne parlerà dunque come di “poesia”, decapitando ogni differenza; oppure ne parlerà come di testi che vengono dal periodo/eredità delle “avanguardie” o delle “nuove avanguardie”. Dirà: a volte sembrano tali, ‘ergo’ sono tali.

                A nessuno pare venir in mente che Continua a leggere

glitched “in rebus”

http://eexxiitt.blogspot.it/2013/08/printerr-01-glitched-in-rebus-01.html

http://refrag.blogspot.it/2013/08/printerr-02-glitched-in-rebus-02.html

http://recognitiones-ii.blogspot.it/2013/08/printerr-03-glitched-in-rebus-03.html

http://weeimage.blogspot.it/2013/08/printerr-03plus-double-glitched-in.html

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mostra di morandini a genova

b

Angelo Demitri Morandini
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Scanning the tattoo on Baudelaire’s forehead
des hommes qui portent le mot guignon écrit en caractères mystérieux dans les plis sinueux de leur front at

ABOUTNESS
arte contemporaneaVico dei Garibaldi 12, Genova
opening 4.10.2013, ore 18:30
la galleria è aperta dal martedi al sabato 15:30-19:00 o su appuntamento*

ABOUTNESS contemporary art presenta Angelo Demitri Morandini, Trento 1975, filosofo e informatico, oltre la collettiva Buric/Maffia/Morandini/Repetto del dicembre scorso.
Il Baudelaire di Nadar che appare tatuato in immagini digitali di grande formato e una installazione video che replica suoni da saturazioni di colore/rumori visivi sono costruiti a partire da un principio di analisi della relazione tra immagine/visione/codice digitale e linguaggio umano/altro che umano/risonanza, nei termini della interferenza/deviazione/devianza/varianza/scarto rispetto alla media nella percezione. Quello che ci interessa normalmente.

I tatuaggi di Baudelaire, stampe fine art alterate con tecnica stenografica

La voce di Red, vetro+magnete+rame+cavo audio+video programma sviluppato in action script+video proiettore+lettore DVD ed amplificatore

Fino al 30.11.2013

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