Archivi tag: Lettere

nuovo canale slowforward su whatsapp

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SLOWFORWARD è un riquadro: una specie di telemetro su segmenti e aree di scrittura di ricerca, materiali sperimentali, fotografia, disegno, arte contemporanea, scritture concrete, musica innovativa, asemic writing, glitch e teoria letteraria. in breve, è un sito impegnato dal 2003 a offrire informazioni sul mondo delle lettere e delle arti attuali.

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“nanni balestrini. oltre la poesia”: video per la mostra al museion di bolzano (2014-15)

a cura di Andreas Hapkemeyer

https://www.teche.rai.it/2019/05/nanni-balestrini-poeta-della-sperimentazione-delle-neoavanguardie/

https://www.museion.it/2014/11/nanni-balestrini-oltre-la-poesia/

archivio ugo ferranti, roma 1974-1985

Sandro Ricaldone

ARCHIVIO UGO FERRANTI
Roma 1974-1985
a cura di Maria Alicata
MAXXI – Roma
19 novembre 2021 – 30 aprile 2022

Per la prima volta il MAXXI dedica un focus all’archivio di una galleria, concesso in comodato d’uso al MAXXI per volontà di Maurizio Faraoni. Lettere, manoscritti, fotografie, inviti, manifesti e pubblicazioni restituiscono i vari aspetti del lavoro di Ugo Ferranti: gli scambi con artisti e critici nonché la tessitura di rapporti professionali e di amicizia con gallerie italiane e internazionali che dureranno negli anni.

La galleria aperta da Massimo d’Alessandro nel 1974 si afferma subito come luogo di riferimento per l’arte concettuale europea e statunitense. Dai documenti esposti emerge il dialogo delle opere con lo spazio espositivo, nato proprio dalle riflessioni della metà degli anni Settanta intorno all’architettura radicale, all’arte minimalista e ambientale. Il focus presenta momenti e figure centrali dell’epoca tra cui: Richard Nonas, Niele Toroni, Richard Tuttle, Mario Schifano, Christo, Marcia Hafif, Giulio Paolini, André Cadere, Maurizio Mochetti, Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Daniel Buren, Cy Twombly, Sol LeWitt, Jannis Kounellis.

Il progetto prevede inoltre un focus espositivo nella galleria 1 dedicato a Richard Nonas, primo omaggio di una istituzione italiana al grande artista americano recentemente scomparso. Oltre a questi due momenti espositivi, sono in programma una serie di incontri di approfondimento sulla scena artistica degli anni Settanta e primi Ottanta. Il progetto nel suo insieme intende restituire uno scenario ricco di protagonisti e fermenti, in cui la spinta al rinnovamento politico e sociale e le nuove aperture culturali si intrecciavano strettamente con le vicende dell’arte.

Immagine: Pubblico siede sulla scultura Plow (Roma) all’inaugurazione della mostra di Richard Nonas, Roma, ArtePer, 20 giugno 1974. Foto Mimmo Capone

deleuze, “lettere e altri testi” (giometti & antonello): da domani in libreria

… Mi permetta però di farle un solenne richiamo, se non le spiace. Non si lasci incantare né trascinare da me. Ho visto casi di persone che volevano diventare «discepoli» di qualcuno, e che avevano certo tanto talento quanto il «maestro», ma che ne sono usciti inariditi. E questa è una cosa terribile. Lavorare su di me comporta due grandi inconvenienti: primo, non la aiuterà nella sua carriera universitaria, il che forse non è l’essenziale, ma è comunque rilevante; e secondo, la cosa più importante: l’opera filosofica e poetica che l’attende non deve rischiare di rimanere ancorata alla mia.

Gilles Deleuze, Lettera a Arnaud Villani, dicembre 1981.

in Lettere e altri testi. Dal 1 luglio in tutte le librerie.

http://www.giometti-antonello.it/http://www.giometti-antonello.it/

un ricordo di roberto roversi, oggi a bologna

oggi, mercoledì 26 giugno, ore 19:00 – 20:30
area A – Piazza Verdi piccola, Bologna

Duo Ciavatti Blandamura
Ricordo di Roberto Roversi

Con Nicola Muschitiello e Otello Ciavatti.
Partecipa Antonio Bagnoli.

(In questa occasione, verranno lette per la prima volta lettere inedite di Vittorini, Calvino, Sciascia e Pasolini, indirizzate a Roversi)

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16 maggio, Roma: “SEMICERCHIO”, Tradurre (in) Europa

Roma, mercoledì 16 maggio, ore 17:00
«Sapienza» Università di Roma , Sede Centrale (P.le Aldo Moro), Facoltà di Lettere
Terzo Piano, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali

Presentazione del numero di “SEMICERCHIO” su

Tradurre (in) Europa

Poesia moderna al festival della traduzione


Letture e discussioni sul tradurre con autori e traduttori

Modera
Franca Sinopoli

Letture dalle traduzioni
di Bruno Berni, Attilio Castellucci, Francesca Corrao, Marco Giovenale,
Paola Minucci, Simone Sibilio, Francesca Terrenato, Luisa Valmarin

Partecipano le curatrici
Camilla Miglio («Sapienza» Univ. di Roma), Monica Lumachi
e il direttore della rivista Francesco Stella (Univ. di Siena)

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https://www.facebook.com/events/441382595876701/

http://www.lerotte.net/index.php?id_article=261&PHPSESSID=aae8396758093bdcb0c6aa61b9f7421c

https://www.facebook.com/Semicerchio

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«Sapienza» Università di Roma – Piazzale Aldo Moro, 5 – ROMA
Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali,
Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali
Aula Seminario – Sede Centrale Terzo Piano

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Il dopoguerra della «sonnambula» nelle lettere a Pasquale Prunas

di Fiammetta Cirilli

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Autrice di racconti, romanzi, scritti di viaggio di singolare bellezza, Anna Maria Ortese andrebbe ricordata anche per quella componente non indifferente dei suoi scritti che è costituita dall’epistolario con amici, interlocutori anche occasionali, conoscenti: lettere spesso dense di particolari sulla vita privata come sulla scrittura e che restituiscono – accanto alla personalità tormentata e sfuggente dell’autrice – il clima di un ambiente e di una stagione letteraria.

In questa prospettiva, le missive che Ortese indirizzò a Pasquale Prunas, fondatore e direttore della rivista «Sud», contribuiscono a delineare meglio i tratti di un rapporto d’amicizia intenso e destinato a incidere sensibilmente nella biografia di entrambi, segnando – in modo anche problematico – gli anni della giovinezza e della prima maturità della scrittrice. Il pensiero va, naturalmente, alla discussione innescata al tempo in cui venne pubblicato lo scritto che Anna Maria Ortese dedicò ai giovani intellettuali partenopei in chiusura del Mare non bagna Napoli, un libro che, dando voce alla disillusione della scrittrice verso un contesto saturo di energie e aspettative poi disattese, è stato all’origine della traumatica frattura con molti dei coetanei frequentati negli anni del dopoguerra.

L’uscita del Mare per Einaudi (ma Prunas aveva in precedenza pensato di stampare di persona la raccolta) e lo scalpore provocato dal capitolo Il silenzio della ragione gettano, retrospettivamente, una luce particolare sulle lettere curate da Renata Prunas e Giuseppe di Costanzo per le edizioni Archinto: Alla luce del sud. Lettere a Pasquale Prunas (Collana Lettere, Edizioni Archinto, Milano 2006).

Mancano, in realtà, richiami alla polemica: le lettere riguardano, infatti, soprattutto l’arco di tempo tra il 1947 e il 1953; mentre le poche successive alla pubblicazione del libro – l’ultima è del maggio 1959 – toccano questioni generiche, non ultimi gli affanni e le necessità materiali in cui si dibatteva la scrittrice. Il silenzio in qualche modo eloquente sulla polemica convive, quindi, con elementi che testiminiano la continuità di una amicizia nata ai tempi di «Sud»; un’amicizia che, stando alla stessa Ortese, costituisce l’«autentico ricordo di Napoli». «Mi sembra di soffocare, mi ritorna incontro la luce di Napoli, i miei pomeriggi alla Nunziatella l’anno scorso, il calore della veranda e tutti, tutti i cari amici di Sud» – scrive la giovane autrice nel febbraio del ’47 da Roma, dove risiede per qualche mese. E poi, scusandosi per l’«emozione» che le ha dettato «cose così disordinate, e forse strane», esorta Prunas: «Scrivimi, qualche volta e dimmi tutto di Sud, cosa fate, come va. È anche il mio giornale».

Nonostante la distanza da Napoli, quindi, Anna Maria Ortese continuava a rispondere alla vitalità «irrefrenabile» del «ragazzo Prunas», per confessare magari, la fatica di tenere dietro all’impegno della scrittura: «Non posso avere nessuna emozione, (e scrivere è un’emozione), perché Dio solo sa cosa soffro»; o, ancora, per dichiarare la propria inadeguatezza di fronte alla realtà di una città come Milano, dove «la vita è dura, in un certo senso» perché «non c’è nessuno che ti venga incontro con una lode, tutti, o quasi, aspettano che tu cada», e «diventare qualcuno» sembra impossibile: «bisogna essere cattivissimi, per riuscire. Ho l’impressione che tu ti sia sbagliato sulla carica di cattiveria che portavo in me, e che io sarò bocciata.»

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[ Fiammetta Cirilli. Articolo su «il manifesto», 27 dicembre 2006, p.12 ]