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sorbonne université, campus des cordeliers et sorbonne, 12-14 octobre: “jean-marie gleize”, colloque international
Colloque Jean-Marie Gleize
https://cellf.cnrs.fr/colloque/jean-marie-gleize/
Du 12/10/2021 au
14/10/2021
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12-14 octobre, Sorbonne Université, Campus des Cordeliers et Sorbonne
Organisation : Romain Benini et Laure Michel
Mardi 12 octobre
13h – Accueil des participants et ouverture du colloque
13h30 – Première session : formes
Présidence de séance : Didier Alexandre
Michel Murat (Sorbonne Université) : « Taire Gleize »
Jean-François Puff (CY Cergy Paris Université) : « ‘Musiques de la réduction’. Vers et ligne chez Jean-Marie Gleize »
Christophe Hanna (écrivain) : « écrire concept opaque » (en visio-conférence)
16h00 Pause
16h30 Présentation et projection du film d’Éric Pellet, « Hors la voix » (45’)
Mercredi 13 octobre
9h – Deuxième session : littéralités
Présidence de séance : Olivier Gallet
Benoît Auclerc (Université Lyon3) : « Pauvreté »
Laure Michel (Sorbonne Université) : « Circonstances »
10h30 Pause
11h00 Émilie Frémond (Université Paris 3-Sorbonne Nouvelle) : « Nous n’irons plus au bois. Paysages de la littéralité gleizienne »
Stéphane Baquey (Aix-Marseille Université) : « Prises littérales et diction des lieux dans Tarnac, un acte préparatoire, Le Livre des cabanes et Trouver ici. Reliques & lisières »
12h30 : déjeuner
14h – Troisième session : dialogues
Présidence de séance : Romain Benini
Jean-Pierre Bertrand (Université de Liège, Belgique) : « Dispositif critique : le XIXe siècle de Jean-Marie Gleize »
Marie Frisson (Université Paris 3-Sorbonne Nouvelle/ENS) : « Jean-Marie Gleize, poète lakiste »
Pauline Flepp (Sorbonne Université) : « Traces de Ponge dans l’œuvre de Jean-Marie Gleize »
16h Pause
16h30
Luigi Magno (Università degli Studi Roma Tre, Italie) : « Figurations, actes, sorties. Jean-Marie Gleize lecteur de Denis Roche »
Abigail Lang (Université de Paris) : « Jean-Marie Gleize et Joshua Clover : ‘le son de la poésie et de la commune qui cliquent ensemble’ »
19h – Quatrième session : lectures
Amphithéâtre Michelet (entrée par le 46 rue Saint-Jacques)
Nathalie Quintane, « Occupant un temps sourd »
Florence Pazzottu
Jean-Marie Gleize
Jeudi 14 octobre
9h – Cinquième session : figures, lectures
Présidence de séance : Christelle Reggiani
Nathalie Barberger (Université Lumière Lyon 2) : « Un nuage donc, plutôt que l’azur »
Lionel Cuillé (Washington University, in St Louis, USA) : « Un modèle de figuration poétique : la toupie »
10h30 Pause
11h00 Catherine Soulier (Université Montpellier 3), « Une lecture. La Grille (2016) / « La grille » (2018) »
Vincent Vivès (Université de Valenciennes), « Sans titre (remarques sur Jean-Marie Gleize) »
12h30 déjeuner
14h00 – Sixième session : après
Antoine Hummel (Marseille) : « ‘Poésie, et après ?’ Gleize, Quintane, Tarkos et la poursuite de la poésie »
Cécile Vergez-Sans (Aix-Marseille Université) : « Jean-Marie Gleize et la revue Nioques : ‘Je deviens.’ »
Jérôme Game (écrivain) : « Filmécrire chez J.-M. G., ou d’un montage non-parallèle »
16h30 / Présentation et projection du film de Marion Naccache « Years ago, I was working on a movie… » (40’)
Le colloque est accompagné de l’exposition dans l’amphithéâtre Pasquier de :
Franck Leibovici, « jean-marie gleize : lieux – carte de conversation », impression sur polyester, 90x120cm, 2009.
Amphithéâtre Pasquier, Campus des Cordeliers, 15 rue de l’École de médecine, Paris 6e
Amphithéâtre Michelet, en Sorbonne, 54 rue Saint-Jacques, Paris 5e (à 19h, le 13 octobre)
Accès libre sur inscription auprès des organisateurs :
écrire à laure.michel@sorbonne-universite.fr ou romainbenini@gmail.com
Programme (PDF):
https://cellf.cnrs.fr/wp-content/uploads/2021/09/Colloque-Gleize_programme.pdf
& https://slowforward.files.wordpress.com/2021/10/colloque-gleize_programme.pdf
“qualche uscita. postpoesia e dintorni” di jean-marie gleize : ora disponibile presso tic edizioni
La poesia è per noi oggi innanzitutto lapoesia, un grande totem storico che continua ad attraversare le istituzioni scolastiche e i mezzi d’informazione e a imporre termini chiave come espressività, armonia, sincerità, autenticità, visione. D’altro canto, anche la repoesia, rovistando il quotidiano alla ricerca delle tracce di un canto essenziale, non rappresenta altro che l’ennesimo nostalgico avatar di quello stesso totem. Quanto alla neopoesia, apparentemente più in fase con il presente grazie ai suoi sempre aggiornati e spettacolari artifici tecnico-retorici, essa punta soprattutto a moltiplicare l’effetto “fantasmagorico”.
Dalla fine dell’Ottocento (dopo Rimbaud, per intenderci), alcuni autori hanno cercato di “liberare” la poesia da sé stessa, per riconcepirla sotto altre latitudini. Pensandola prima di tutto come un modo per comprendere la realtà, questi altri autori si sono consequenzialmente impegnati a ricercare gli strumenti concettuali, verbali e formali più adatti a tale nuova intesa.
I quindici interventi raccolti in questo volume partono tutti dal presupposto che esista un fuori e un dopo. E che non ci sia solo un modo per uscirne, ma che si possa contare su una pluralità di gesti, di atteggiamenti e di disposizioni (alla fuga), secondo le diverse maniere con cui può essere pensata una rifondazione (una riconversione) dell’“industria logica” letteraria. I cantieri postgenerici che questo libro descrive (nel loro contesto e considerandone le finalità “politiche”) sono vasti. Si tratta in fondo di atti e di azioni: d’insubordinazione.
*
Libro a cura di Michele Zaffarano
aperture e chiusure facilitate. (notilla su lessici e altro)
Leggo o ascolto, in queste settimane ma ormai da qualche anno, da parte di giovani o giovanissimi autori, testi non ironici connotati dalla più assoluta non coscienza dell’esistenza di cliché retorici e lessicali non resuscitabili se non – appunto – in forma ironica.
Rimango ovviamente di sasso, e i sassi si possono o scagliare o usare per qualche costruzione. Provo per un’ennesima volta la seconda strada.
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canale telegram di slowforward: materiali di ricerca (scritture, audio, arte)
è nato un canale Telegram per materiali e aggiornamenti legati alla ricerca artistica, musicale, testuale, video, che integra e amplia il lavoro che slowforward sta facendo da 18 anni.
chi è interessato alla sperimentazione recente (o, in certi casi, ‘storica’/storicizzata) può iscriversi e seguire il link https://t.me/slowforward
[r] _ ricerca / sperimentazione: intervista su satisfiction
credo di non aver scritto fino ad oggi niente di più completo (in termini di link e materiali) della rassegna che si può leggere in questa intervista: https://slowforward.files.wordpress.com/2017/06/mgiovenale_intervistasatisfiction_def.pdf
(primo link non più funzionante: www . satisfiction.me/ricerca-sperimentazione-intervista-a-marco-giovenale/).
(secondo link non più funzionante: www . satisfiction.se/scrittura-di-ricerca-e-scrittura-sperimentale-intervista-a-marco-giovenale/)
(la migrazione di SatisFiction da estensione a estensione ha reso nel tempo indisponibili molti materiali, purtroppo)
comunque.
grazie alla rivista e ai redattori per l’ospitalità.
chi vuole sapere qualcosa di più sulla scena o situazione della ricerca (soprattutto legata al sito gammm) grosso modo dal 2003 al 2017, può trovare nell’intervista elementi credo, spero, interessanti. di bibliografia, e link, documenti, un andamento cronologico, alcuni dati, riferimenti alla scena non italiana.
“prosa in prosa”: il trailer originale di emanuele kraushaar
rifiutate le imitazioni !
prosa in prosa: avanzamenti e linkagioni
la scheda sul sito delle edizioni TIC:
PROSA IN PROSA
Forse l’evento più rilevante degli ultimi 20 anni della poesia italiana, di Prosa in prosa, come accade con i classici, si è parlato e scritto molto di più di quanto il libro non sia stato in effetti letto. A partire da una definizione di Jean-Marie Gleize, Prosa in prosa tentava, nel 2009, anno della sua prima pubblicazione, di portare una ventata spiazzante sulla scena asfittica della letteratura italiana, attraverso il travalicamento del concetto stesso di genere letterario.
Da non confondersi assolutamente con poemetti in prosa, i testi qui compresi, installando la letteralità e l’insignificanza nel luogo in cui ci si attende massima significatività e figuralità, squadernavano le categorie con cui il pubblico legge la testualità lirica. Ma se questa rivoluzione rischia oggi di spegnersi nella generale dimenticanza, questa nuova edizione, arricchita di contenuti critici, torna a imporre il tentativo, sempre più necessario, di superare l’ultimo confine, quello tra letterario e letterale.
§
la notizia su GAMMM:
gammm.org/2020/11/01/la-nuova-edizione-di-prosa-in-prosa-2020-e-le-19-possibili-copertine-della-precedente-2009-10/
su The Independent Project (MAXXI), che rimanda a gammm:
theindependentproject.it/events/la-nuova-edizione-di-prosa-in-prosa-2020-e-le-19-possibili-copertine-della-precedente-2009-10/
§
su YouTube:
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audioguida su Archive.org:
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le 19 copertine possibili della vecchia edizione (2009):
how to get there: un utile navigatore per raggiungere “prosa in prosa” da dove siete ora / (cc) differx. 2020
è semplicissimo: premi PLAY per raggiungere la PROSA IN PROSA
la collocazione esatta di PROSA IN PROSA:
https://ticedizioni.com/collections/vetrina/products/prosa-in-prosa
prosa in prosa: un video esplicativo
questo video spiegherà tutto:
facebook.com/emanuele.kraushaar/videos/3588974284486884
viene alla luce la terribile verità:
https://ticedizioni.com/collections/vetrina/products/prosa-in-prosa
Forse l’evento più rilevante degli ultimi 20 anni della poesia italiana, di Prosa in prosa, come accade con i classici, si è parlato e scritto molto di più di quanto il libro non sia stato in effetti letto. A partire da una definizione di Jean-Marie Gleize, Prosa in prosa tentava, nel 2009-10, anno della sua prima pubblicazione, di portare una ventata spiazzante sulla scena asfittica della letteratura italiana, attraverso il travalicamento del concetto stesso di genere letterario.
Da non confondersi assolutamente con poemetti in prosa, i testi qui compresi, installando la letteralità e l’insignificanza nel luogo in cui ci si attende massima significatività e figuralità, squadernavano le categorie con cui il pubblico legge la testualità lirica. Ma se questa rivoluzione rischia oggi di spegnersi nella generale dimenticanza, questa nuova edizione, arricchita di contenuti critici, torna a imporre il tentativo, sempre più necessario, di superare l’ultimo confine, quello tra letterario e letterale.
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“cambio di paradigma” (2010): il pdf del thread intero su n.i.
i commenti, nel caso di questo intervento del 2010, sono particolarmente importanti e ho pensato fosse cruciale preservarli. così ho inserito il file pdf intero del thread su n.i., ora visibile qui:
https://slowforward.files.wordpress.com/2020/08/m_giovenale_cambio-di-paradigma__nazione_indiana_21-10-2010.pdf