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worstward più di sempre

io continuo a postare robe di letteratura, di arte, anche tra poco, sì.
però che stiamo affondando, Worstward Ho, è chiarissimo. l’Italia fasciodiretta e nana, e i maggiorenti eurostatunitensi del genocidio palestinese, poi tutta la combriccola delle banche al seguito, o forse in testa.
gli intelletti attuali italini vedono il genocidio e mosca, zitti, o non vedono, chi lo sa.
a Gaza continuano a dire, sotto le bombe, che è importante non smettere di denunciare quello che sta succedendo, la pulizia etnica, i crimini contro l’umanità commessi dai sionisti e dai loro complici del suddetto Far Worst. (near, so near). bisogna ascoltare.
quindi no, non “potrei sotto il capo dei corpi riversi / posare un mio fitto volume di versi”, e nemmeno di prose. ma almeno a intervalli seguo e ascolto Gaza. vi faccio vedere, qui e nei “social” (che però volentieri censurano, come possono) un po’ di foto e di ferri, che non sono cartoline, anche dalla Cisgiordania. le cose che i filosionisti, tutti col “7” tatuato sulla fronte e completato in svastica, non vedono e non vogliono vediate

“random fire, random killing”

“random fire, random killing”.

I5rael is not even thinking of **mas or anything like that.
i5rael is actually destroying an entire defenseless population.
children, elder people, women, men, disabled persons, wounded infants, nurses, doctors, journalists, Nakba survivors, homeless ones, families, hospitals, ambulances, schools, churches, mosques, shelters of any kind.

idf soldiers are actually recording reels in which they proudly raze whole series of city blocks to the ground.

tanks and planes open fire to destroy any kind of civilian targets.
they deliberately do so. they want to wipe Palestine off the map, kill all the people in Gaza, illegally occupy and steal al the Palestinians’ homes and land in the West Bank, and eventually kill them all —the same way.

Yzrahell doesn’t bomb the West Bank only because to steal is easier and cheaper than to destroy.
I5ra3l does not “defend itself”, it is plainly defending its greed, and its lust for innocents’ blood.

isr4hell is the true terrorist and criminal. it is EXTERMINATING a whole people.
this is Shoah, as described by Isaiah’s words.
this is GENOCIDE.

this is what USA, UK and Europe are backing and funding. we the western “civilized” people are GUILTY of genocide, we are clearly indisputably and actively and knowingly backing a second holocaust.

because this IS a HOLOCAUST.

Zionism is the now the true resurrection of Nazism. and the Italian government is fully complicit in this, like most of the European coward nations.

BUT
NOT IN MY NAME, NOT IN OUR NAMES.

https://www.instagram.com/reel/C2Ysf9kPlD-/?igsh=MWRleDlibG4yZGJhbg==

se il 27 gennaio rischia di essere un giorno di ipocrisia

da Comunisti Milano

27 gennaio, il giorno dell’ipocrisia

Il prossimo 27 gennaio si celebrerà il “giorno della memoria”.
Abbiamo deciso di celebrare anche noi questa data, anche se in un modo differente e che sicuramente susciterà le ire e gli insulti dei nostri detrattori. Ma non è possibile restare in silenzio!
Istituito apparentemente per ricordare le vittime dell’Olocausto (che furono non solo cittadini di origine ebraica ma anche milioni di polacchi, sovietici, serbi, sloveni, prigionieri di guerra sovietici, prigionieri politici e molti altri ancora) dovrebbe essere ribattezzato come il “giorno dell’ipocrisia”.
Noi ricordiamo che, sebbene l’Italia sia stata il complice principale della Germania nazista e numerosi fascisti e militari italiani si siano resi colpevoli di crimini orrendi contro le popolazioni in Europa e in Africa, a pagare per i loro crimini furono quasi solo i (troppo) pochi fascisti catturati e giustiziati dai Partigiani nei giorni della Liberazione.
Noi ricordiamo che, al di là della retorica degli “italiani brava gente”, le truppe di occupazione italiane in Jugoslavia, Libia, Etiopia, ecc. spesso non furono seconde ai nazisti per ferocia.
Ma di tutto questo, ovviamente, non si trova traccia nel “giorno della memoria” così come nei libri di “storia” adottati dall’odierno sistema scolastico nazionale che fa di tutto per cancellare la memoria storica nelle giovani generazioni.
Ma la grande ipocrisia di questa data la potremo nuovamente misurare questo 27 gennaio, quando verrà usata per fornire ancora una volta la copertura strumentale ai crimini del nazi-sionismo israeliano. Come se i crimini del nazismo potessero assolvere quelli commessi da Israele.
Ipocriti! Non solo perché fingono di non vedere quello che i nazi-sionisti israeliani stanno commettendo a Gaza. Ma anche perché in realtà non possono ammettere le colpe di Israele senza riconoscere quelle dell’Occidente, degli Stati Uniti, dell’Unione Europea. Perché essi stessi sono complici del massacro del popolo palestinese. Perché le bombe che stanno massacrando migliaia di bambini palestinesi non sono solo di Israele ma anche degli Stati Uniti e dell’Unione Europea.
Per questo non possiamo ignorare anche la profonda ipocrisia di una gran parte di quella che ancora oggi si ostina a definirsi “sinistra” nel nostro paese. Una “sinistra” ipocrita che considera l’antifascismo più come una pratica folcloristica ormai svuotata di qualsiasi connotazione politica e che si riduce a commemorazioni avulse dalla realtà odierna o a rituali passeggiate dal solo scopo evocativo. Una lotta antifascista privata dei suoi connotati essenziali e che non può più incutere alcun timore nei nemici della libertà e della democrazia.
E non ci stupisce la vergognosa neutralità scelta dall’Anpi milanese diretta dal suo presidente R. Cenati, che da molti anni ormai non si preoccupa di nascondere il suo sostegno ai nazi-sionisti israeliani. Ma non ci sorprende nemmeno il silenzio tombale sulla causa del popolo palestinese espresso in un recente appello per una “manifestazione nazionale antifascista” indetta per il prossimo 13 gennaio a Milano.
La causa del popolo palestinese è oggi la cartina di tornasole con cui si misura chi lotta realmente contro il fascismo e per la libertà dei popoli.
Così come i Partigiani non si limitarono a denunciare l’abominio della guerra, oggi non basta a lavarsi la coscienza il solito “né né”. Non basta dire “no a Israele”; occorre dire “si alla Resistenza palestinese”.
Occorre riconoscere la legittimità di questa resistenza, al pari di quella dei vietnamiti, degli algerini, dei popoli dell’Angola, del Mozambico, del Sud Africa.
Perché Israele è un regime fascista e colonialista e i palestinesi hanno tutto il diritto di combatterlo nel modo che ritengono necessario.
Possiamo non condividere alcune posizioni dei partiti che animano la Resistenza palestinese, ma non dobbiamo dimenticare mai che il peggior movimento anticoloniale sarà sempre meglio del più progressista dei regimi colonialisti!

Per questo non abbiamo alcun timore a manifestare apertamente il nostro sdegno nei confronti di coloro che, di fronte alle stragi perpetrate dai nazi-sionisti, hanno scelto di restare in silenzio.

NOI, NON DIMENTICHIAMO!

LA PALESTINA VINCERÀ!

da https://t.me/comunistimilano/714

*

https://youtube.com/shorts/83v4j90UQGI?si=wGowqKgorbFh6F6L

un ulteriore importante appello della scuola contro la pulizia etnica dei palestinesi e per la difesa del diritto umanitario internazionale

https://sites.google.com/view/appelloscuolaperlapalestina/home-page

12 dicembre 2023

Siamo lavoratori e lavoratrici della scuola pubblica italiana e vogliamo unirci alle tante altre voci che in questi mesi stanno chiedendo il cessate il fuoco in Palestina.  Non accettiamo inoltre che l’istituzione della quale facciamo parte continui il suo colpevole silenzio riguardo allo sterminio del popolo palestinese in corso. Nello stesso modo non accettiamo la narrazione pubblica italiana che – a dispetto di quanto detto dall’ONU e da molte altre organizzazioni internazionali – rappresenta in modo inquinato e parziale la distruzione di Gaza e la catastrofe umanitaria che lo Stato di Israele sta causando. 

Siamo insegnanti e tutti i giorni siamo in classe o lavoriamo per gli studenti. Molte delle vittime palestinesi hanno l’età delle nostre studentesse e dei nostri studenti: secondo l’Onu delle 18 mila persone uccise a Gaza dall’esercito israeliano, quasi 8000 sono minorenni, 69 quelli uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre ad oggi. Non si conta il numero dei minorenni dispersi ancora sotto le macerieTrecentotrentanove scuole, più della metà delle scuole della striscia di Gaza, sono state colpite dall’inizio delle operazioni militari israeliane. L’Università islamica di Gaza è stata rasa al suolo, il suo rettore ucciso. Secondo l’Ufficio per gli affari umanitari dell’Onu, 3117 studenti e 183 colleghi insegnanti sono morti, 4613 studenti e 403 colleghi insegnanti sono rimasti feriti. Questa è la situazione finora e al momento niente ci dà speranza che i numeri non continuino a salire. Nessuno dei 625 mila studenti di Gaza può alzarsi la mattina e venire a scuola.  Continua a leggere

21 gennaio, roma: l’aperossa in piazza per la palestina

Domenica 21 gennaio 2024, nelle piazze Sauli e Sant’Eurosia a Garbatella (Roma), a partire dalle ore 10:00, un gruppo di attori e attrici, tra cui Laura Antonini, Eugenia Costantini, Simone Liberati, Alessio Moneta e Luca Di Giovanni, reciteranno brani tratti da opere di poeti e scrittori palestinesi ed ebrei.
La performance è pensata come un happening dove l’azione degli artisti irrompa nella routine quotidiana al fine di attrarre l’attenzione e portare tra la gente parole contro la guerra.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming e si concluderà nella sede dell’AAMOD (via Ostiense 106) con la proiezione del cortometraggio “Bank of Targets” di Rashdi Sarraj, introduzione di Monica Maurer, regista, e videomessaggi da Gaza e dalla Cisgiordania.
Interverranno Alfio Nicotra, AOI – Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Riccardo Nouri, portavoce di Amnesty International Italia, e Vincenzo Vita, presidente dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS.

Link per seguire l’evento:
https://www.facebook.com/events/769992258272049?ref=newsfeed

LE ORGANIZZAZIONI ADERENTI (in aggiornamento):
Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS, Amnesty International Italia, AOI, Rete Italiana Pace e Disarmo, ACS, ARCS, Ars (Associazione per il rinnovamento della sinistra), Assopace Palestina, CGIL Roma e Lazio, CISS, Cocis, CRIC, Cultura è Libertà: una campagna per la Palestina, Diritti in Comune Ciampino, FOCSIV, ForumSad, LEA – Laboratorio ebraico antirazzista, Perda Sondaora Ass. Cult., Piattaforma delle OSC italiane in Medio Oriente e Mediterraneo, Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese, SPI CGIL, Terre des Hommes, Un ponte per, UISP, ULAIA Arte sud, Vento di Terra

la “shoah” palestinese

il disgusto e la rabbia per quello che Israele fa (e Usa e Uk ed Europa incoraggiano e finanziano) sono senza limiti, sono totali, l’evidenza del genocidio è piena.
il termine “Shoah”, da Isaia, è perfettamente applicabile.
è quello che i sionisti stanno facendo ai Palestinesi da 75 anni e tre mesi.
psicosi sadica di ripetizione di quanto vissuto da ebrei innocenti sotto il nazismo. implementata da un militarismo coloniale che l’occidente ha per prassi da secoli.

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