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La chiusura di Al Jazeera in israele / Giorgio Mascitelli. 2024

La chiusura di Al Jazeera in Israele da parte del governo israeliano è un provvedimento ovvio entro quella logica di potere che guida l’operazione di Gaza, in quanto Al Jazeera è la principale documentatrice delle atrocità commesse dagli israeliani e ha impedito con la sua attività che l’apparato mediatico occidentale ne tacesse; tardivo perché ormai nel mondo è del tutto chiaro quale sia la natura della rappresaglia israeliana contro la popolazione palestinese tenuta prigioniera a Gaza; maldestro perché mette in crisi la narrazione dell’Israele democratica nell’Occidente democratico dal momento che tutte le decisioni sono state prese da un governo di unità nazionale con l’avvallo degli Stati Uniti e dei principali paesi europei. Questo provvedimento è sintomatico di quello che potremmo chiamare la crisi del linguaggio orwelliano del potere americano: come noto, in 1984 il potere che promuove la guerra e l’odio parla sempre di pace e di amore. Ora la falsità di questo linguaggio emerge a occhio nudo, non occorre essere tra i pochi che analizzano in profondità le cose, ma è la narrazione stessa a non potere essere più credibile, Questa a sua volta significa che il potere non ha più spazio di manovra e di mediazione per costruire consenso e diffondere menzogne credibili, ma può reggersi soltanto sul terrore.

8400 years wasted (in israel)

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After 8400 years some Israeli people are still considering some HUMANS are not worth a grave, a mourn, and respect.

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Look. This second image [see above] shows Israeli police attacking mourners at Al Jazeera journalist’s funeral, Shireen Abu Akleh, “who was shot dead whilst covering a raid. Police fired tear gas and attempted to arrest mourners as they carried her coffin through the streets of Jerusalem. At one point the Israeli forces attacked the pallbearers, causing the coffin to slip and nearly crash to the ground” (SkyNews, May 13th, 2022, https://youtu.be/be8x0MhCzu8 and  Guardian News, https://youtu.be/WHqytR_y0I8).

More. On Oct 6th, 2023, “Israeli occupation forces attacked the funeral procession of the young Palestinian Labeeb Dmaidi, 19 y.o., who was shot and killed late in the town of Huwara, south of Nablus at the hands of an Israeli colonist. Following the Friday noon prayers, Israeli military soldiers attacked thousands of mourners heading to the cemetery for burial. Forces attacked mourners with live ammunition, rubber-coated steel bullets, tear gas canisters, and stun grenades, leading to violent confrontations. Two Palestinians were shot and injured; one by a rubber-coated steel bullet in the Jaw area, and the other by live fire in the foot. Dozens of others suffocated due to tear gas inhalation. Forces also attacked journalists at the scene, attacking them with stun grenades and tear gas canisters to prevent media coverage” (WAFA News Agency, https://english.wafa.ps/Pages/Details/137946).

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Also consider this third image [see above]. It seems like some Israelis would maybe prefer to mourn a dog’s death rather than that of Palestinian newborn babies. (https://slowforward.net/2023/11/30/5babies-found-dead/, Nov 30th, 2023).
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la situazione in palestina, la posizione di slowforward: i prossimi post

la situazione in Palestina (che esiste, sappiano i lettori sionisti) è di genocidio, e quasi (quasi?) non ha precedenti – anche solo sul piano quantitativo, relativo alle armi impiegate e alle vittime innocenti in una data unità di tempo – per dimensioni e crudeltà.

di conseguenza slowforward, questo sito, che normalmente si occupa di ricerca letteraria, arte contemporanea, glitch, asemic writing, avanguardie e sperimentazione, darà anche notizie relative a quanto sta accadendo in quella parte del medio oriente, visto che una fetta maggioritaria dell’informazione mainstream è – al contrario – centrata su (e obbediente a) quelle che Norman Finkelstein chiama “lacrime di coccodrillo” di quella parte (si spera via via decrescente) dell’elettorato israeliano che ha voluto a capo del suo Stato una compagine di personaggi senza scrupoli.

si offrono qui di séguito alcuni link recenti ae meno recenti episodi e notizie che non hanno bisogno di particolari commenti, e che chiariscono limpidamente i termini delle vessazioni passate e dell’orrore in atto. materiali assai più numerosi sul momento presente possono essere rintracciati quotidianamente sulla bacheca del mio profilo fb.

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18 novembre: aggiornamenti su al shifa, dal canale youtube di al jazeera

Mohammed Zaqout insists that Israeli forces gave staff and patients at al-Shifa Hospital in Gaza the order to evacuate this morning.

“I categorically deny these false allegations [that evacuation was requested] … despite the difficult situation, the medical staff were working and operating … we were forced to leave at gunpoint,” he told Al Jazeera.

Moreover, Zaqout said that a list of critical patients has been handed to the Red Cross to be taken to Egypt for treatment, but that he is still awaiting updates on the issue.

Jihad Abu Shanab has described the scenes near the al-Ahli Arab Hospital, also known as Baptist Hospital, as “total destruction”.

Here are his translated comments:

The vicinity around the hospital has been levelled to the ground.
Dozens of dead bodies are scattered on the streets.
Many of the bodies have been changed beyond recognition.
People are trying to do everything to bury as many people possible.

18 nov 2023
#aljazeeraenglish #BreakingNews #aljazeeralivenews

7mila persone in trappola nell’ospedale di al shifa

da Radio Popolare:

Oltre 7mila persone in trappola nell’ospedale di Al Shifa

“I tentativi di Israele di ridurre al minimo le vittime civili non hanno avuto successo”. A dirlo è il premier Benjamin Netanyahu in un’intervista a CBS, accusando Hamas di questo e spiegando che Israele sta facendo il possibile per evitarle. Intanto i bombardamenti sulla striscia di Gaza continuano. Secondo il bilancio aggiornato dal Ministero della Salute sono almeno 12mila i morti nella striscia, più di 5mila bambini. Ci sarebbero anche più di 3.700 dispersi e oltre 30mila feriti. Oggi almeno 18 persone sono state uccise in un raid sul campo profughi di Jabalia, mentre decine di persone sarebbero morte in un attacco su una scuola a sud di Gaza City, secondo l’ospedale indonesiano.

Il direttore dell’ospedale di Al Shifa ha detto che nella notte tutti i pazienti che erano in terapia intensiva sono morti a causa della mancanza di elettricità. In totale 22 persone.

Per il terzo giorno consecutivo i militari israeliani sono all’interno della struttura dove stanno cercando quello che è stato definito come un importante centro strategico di Hamas. Per il momento non sono state fornite prove che ne potrebbero dimostrare l’esistenza. Ciò che è stato recuperato, ad ora, sono una quindicina di Kalashnikov, l’ingresso di un tunnel, alcune uniformi militari e alcune granate. Naturalmente la scoperta e la prova dell’esistenza di un importante quartier generale di Hamas sotto l’ospedale sono ancora possibili, intanto, però, secondo il direttore di Al Shifa ci sono circa 7mila persone – tra pazienti, medici e sfollati – intrappolate nella struttura senza cibo né acqua.
A Gerusalemme abbiamo raggiunto al telefono Andrea de Domenico, portavoce dell’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari in Palestina: https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-venerdi-17-novembre/#2

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[ un video: ️
https://www.facebook.com/share/r/fF1b8uAx65YgeXyo/ ]

link più e meno recenti per la palestina

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10156323787428690&id=7382473689
bastano i primi 15 secondi

https://x.com/mano_da_bounce/status/1724231770382438876

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