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Bologna, 30 giugno, presentazione del libro “Dal fiume al mare. Racconti e poesie dalla Palestina”

“La resistenza palestinese dimostra che il motore di qualunque resistenza è l’aspetto politico. Quale che sia il grado di brutalità raggiunto sul piano poliziesco, repressivo e militare, lo Stato sionista non riuscirà mai a debellare la resistenza palestinese. Questo perché la resistenza nasce precisamente dall’occupazione sionista e rinascerà infinte volte, nonostante le eventuali e temporanee sconfitte, sotto le macerie della Palestina sventrata, fintanto che che durerà l’occupazione.
[…] I successi e le sconfitte della mobilitazione popolare non dipendono MAI dalle forze del nemico. Dipendono sempre, in tutto e per tutto, della caratteristiche e dalle capacità di chi la dirige. La resistenza del popolo palestinese dimostra che si può tenere testa a un nemico enormemente più forte a patto di voler combattere, voler vincere.
Ecco un messaggio che potrete leggere fra le righe di questo libro: il popolo palestinese insegna che bisogna osare vincere, bisogna lottare fino alla vittoria”.

Dalla Presentazione di Dal Fiume al mare.

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evento fb e notizia ig del Premio Pagliarani: 25 maggio 2024

Evento Facebook della giornata del Premio Pagliarani, che si terrà il 25 maggio 2024 al Palazzo delle Esposizioni (Roma, ingresso da via Milano 9a):
https://tinyurl.com/FB-25maggio
= https://www.facebook.com/events/984596676507134

su ig:
https://www.instagram.com/p/C7ROgz1NxvO/

Sabato 25 maggio 2024, Roma, Giornata Pagliarani al Palazzo delle Esposizioni: il premio (h.17) e gli incontri (dalla mattina)

La Presidente Cetta Petrollo e Lia Pagliarani
sono liete di invitarla alla GIORNATA PAGLIARANI
che si svolgerà sabato 25 maggio 2024
nella Sala Cinema del Palaexpo di Roma
(Ingresso dalla scalinata di Via Milano 9a)

Ore 10:30 – 13:30
Elio Pagliarani oggi:
Presentazione dei libri Il Fondo archivistico Elio Pagliarani e Funzione Pagliarani
(Collana Rossocorpolingua, Zona editrice)
Intervengono
Dorotea Cinanni, Stefano Ghidinelli, Giuseppe Andrea Liberti, Marianna Marrucci, Roberto Milana, Francesco Muzzioli, Gilda Policastro
ingresso libero

Ore 16-17
Giuseppe Garrera illustra la piccola esposizione bibliografica e documentaria dedicata a Elio Pagliarani
ingresso libero

Ore 17- 19
Cerimonia di premiazione della Nona edizione del Premio Nazionale Elio Pagliarani
Conduce Arnaldo Colasanti
ingresso libero

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Il sito del Premio:
https://premioeliopagliarani.it/

La cartella stampa completa relativa alla GIORNATA PAGLIARANI:
https://tinyurl.com/pagliarani2024

Il manifesto del Premio Pagliarani:
https://slowforward.files.wordpress.com/2024/04/manifesto-del-premio-pagliarani.pdf

Elenco alfabetico dei vincitori del premio 2015 -2023:
https://slowforward.files.wordpress.com/2024/04/elenco-alfabetico-vincitori-premio-2015-2023.pdf

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Giornata Pagliarani, 25 mag. 2024: incontri, eventi, cerimionia di premiazione

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versione pdf: https://slowforward.files.wordpress.com/2024/04/invito-programma-giornata-pagliarani-con-nomi-dei-relatori.pdf

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25 maggio 2024, Cerimonia Premio Pagliarani, dalle ore 17:00

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versione pdf: https://slowforward.files.wordpress.com/2024/04/invito-e-programma-cerimonia-premio-senza-nomi-finalisti.pdf

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Video "Voce impossibile", di Antonio Amendola e Paolo Pelli, 25 maggio ore 17:15

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Premio nazionale di poesia Elio Pagliarani, 2024

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pasquale polidori, 2023: “utilissimo e pratico questo libretto da imparare a memoria…” (vero metodo…)

Video 2023 di Pasquale Polidori sul libro di Marco Giovenale, Vero metodo per la cernita dei poeti (Edizioni Volatili, 2023, con partiture visive di Giuditta Chiaraluce).

Il post di PP:
https://www.facebook.com/watch/?v=5971590182969913&rdid=lIbiFQgeWBzxsAea

Utilissimo e pratico questo libretto da imparare a memoria. (Poi in casa ci sono: la salvia, la fragola, il timo, il rosmarino e la salvia symbol.)

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[r] _ ma no, ma no, ma ni, non è morta, la poesia, su

Man Ray, Paris, mai, 1924

coraggio, editorialisti e notillatori, in rete e fuori, non prendete per forza alla lettera la grigiorosea parola postpoesia: non v’impauri, campioni.

la poesia non defunse, anzi della sua viridescente vis voi siete – è fama – i promoter più scafati e, mi si consenta, fichi.

è stagione, tuttavia, che dai vostri castelli vitivinicolmente muniti oscilliate il benigno capo a far sonare il sì, a testimoniare – intendo – che nelle vostre medesime letture tante tante volte v’è occorso di non incontrare il vocabolo che amate, ossia la non-morta poesì (avvezza a resurgere ogni minuto), bensì qualche altro lemma, diverso, divergente, che magari con la suddetta non aveva accidente alcuno da spartire. (obstupescit reader).

facendo mente locale:

epiphanies (James Joyce 1900-1904), tender buttons (Gertrude Stein 1914), tropismes (Nathalie Sarraute 1939), notes (Marcel Duchamp, pubbl. post. 1980), nioques (Francis Ponge 1983, Jean-Marie Gleize), proêmes (Ponge), textes pour rien (Samuel Beckett), antéfixes o dépôts de savoir & de technique (Denis Roche), descrizioni in atto (Roberto Roversi), verbotetture (Arrigo Lora Totino 1966), bricolages (Renato Pedio), domande a risposta multipla (John Ashbery; e cfr. Alejandro Zambra, nel nostro secolo), mobiles o boomerangs (Michel Butor), visas (Vittorio Reta), postkarten (Edoardo Sanguineti 1978), sentences (Robert Grenier 1978), subtotals (Gregory Burnham), films (Corrado Costa), schizografie (Gian Paolo Roffi), drafts (Rachel Blau DuPlessis), esercizi ed epigrammi (Elio Pagliarani), frisbees (Giulia Niccolai), anachronismes (Christophe Tarkos), remarques (Nathalie Quintane), ricognizioni (Riccardo Cavallo), anatre di ghiaccio (Mariano Bàino), lettere nere (Andrea Raos), linee (Florinda Fusco), ossidiane e endoglosse e microtensori e “installances” (Marco Giovenale 2001, 2004, 2010, 2010), tracce (Gherardo Bortolotti 2005), prati (Andrea Inglese), diphasic rumors (Jon Leon 2008), united automations (Roberto Cavallera 2012), paragrafi (Michele Zaffarano 2014), incidents (Luc Bénazet 2018), sentences (Cia Rinne 2019), defixiones (Daniele Poletti),  avventure minime (Alessandro Broggi), développements (Jérôme Game), conglomerati (Andrea Zanzotto), saturazioni (Simona Menicocci), nughette (Leonardo Canella), sinapsi (Marilina Ciaco), dottrine (Pasquale Polidori), disordini (Fiammetta Cirilli), spostamenti (Carlo Sperduti), spore (Antonio F. Perozzi). E aggiungerei le frecce di Milli Graffi.

veh, quante cose si posson leggere gioendo, senza per questo ammazzare la P maiuscola. come dite? ciò purtuttavia vi noia?

ah ma ecco allora perché Emilio Villa così parsimoniosamente o punto pregiate, e v’irrita.

invece che poesie ha scritto “cause”, “variazioni”, “attributi”, “phrenodiae”, “méditations courtes”, “videogrammi”, “letanie”, “sibille”, “trous”, “labirinti”, “tarocchi”, … tutte forme disperse come, già nel 1949, i suoi “sassi nel Tevere”.

è una litofobia, la vostra, ora intendo.

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il più recente libro di charles bernstein: “poetry has no future unless it comes to an end: poems of artificial intelligence”

questo visibile qui sopra è il secondo libro di Bernstein a uscire in Italia, dopo Eco / Echo, pubblicato due anni fa dalle Edizioni del verri.

riuscirà l’italo popolo ad accorgersi dell’esistenza di questo autore?

dopo un tour italiano (per Eco / Echo, appunto) nel 2022-23 composto di 6 date, tutte puntualmente disertate dagli autori ‘assertivi’ e dai loro lettori, le speranze sono scarsine, anche perché questo libro più recente, pur pubblicato da Nero e succosamente legato al tema A.I., non è in italiano bensì nell’astruso lontanissimo inglese, lingua che qui da noi è assai  notoriamente negletta fin dalle scuole elementari, e parlata solo in alcuni ambienti vaticani (dai dubbi gusti letterari)

 

worstward più di sempre

io continuo a postare robe di letteratura, di arte, anche tra poco, sì.
però che stiamo affondando, Worstward Ho, è chiarissimo. l’Italia fasciodiretta e nana, e i maggiorenti eurostatunitensi del genocidio palestinese, poi tutta la combriccola delle banche al seguito, o forse in testa.
gli intelletti attuali italini vedono il genocidio e mosca, zitti, o non vedono, chi lo sa.
a Gaza continuano a dire, sotto le bombe, che è importante non smettere di denunciare quello che sta succedendo, la pulizia etnica, i crimini contro l’umanità commessi dai sionisti e dai loro complici del suddetto Far Worst. (near, so near). bisogna ascoltare.
quindi no, non “potrei sotto il capo dei corpi riversi / posare un mio fitto volume di versi”, e nemmeno di prose. ma almeno a intervalli seguo e ascolto Gaza. vi faccio vedere, qui e nei “social” (che però volentieri censurano, come possono) un po’ di foto e di ferri, che non sono cartoline, anche dalla Cisgiordania. le cose che i filosionisti, tutti col “7” tatuato sulla fronte e completato in svastica, non vedono e non vogliono vediate