Once upon a time, long long ago (20 years), in a far far away place (Charlottesville, VA), I claimed to have identified a category of visual poetry called (perhaps only by me) Decorative Expressionism. It was busy, crowded, colorful and noisy. I liked it a lot — for several reasons, one of them being the fact that I was making quite a bit of it myself.
If anyone had asked me at the time (no one has ever asked me), I would have told them that Decorative Expressionism was the exact opposite of asemic writing.
Ah yes, time goes by and with a little “luck of the research and reading” (recollected and ruminated upon in tranquility) maybe we learn a thing or two. How does that old hit single go?
What I didn’t know then
What I don’t know now
.. some other stuff in there, I know… 45 years ago… anyway
I would have been wrong.
That was back in the early days of this current iteration of asemic writing, when some of us still thought the prefix ‘a-‘ meant “without; not having any.” Little did we know that the prefix ‘a-‘ was soon to take on the meaning of its opposite, “poly-“. “Without, not having any” semes came to mean “having many” semes. “Absolutely thwarting the production of meaning” became “open to the invention of all imaginable meanings.”
It was a transformative moment in the history of all things asemic.
When Jackson Pollock woke up in the morning, he already had a lit cigarette balanced on his lower lip. He visited his Jungian therapist every Tuesday at 2pm. They played chess, drank beer, went to Yankees games, and chased the stately, plump pigeons through Central Park.
You’re getting better, Jack, said the Jungian therapist. Getting better all the time.
Thank you, said Jackson Pollock.
Alchemy of the vowels, Tantric Sex Mandala, said the Jungian therapist.
I don’t believe in The Accident, said Jackson Pollock.
He walked down the crowded sidewalk past The Tavern to his studio.
He lit a cigarette, opened a beer, took off his shoes and socks.
He spent the rest of the evening working, late into the night, doing The Dance of the Collective Unconscious, In The Painting.
That’s pretty much how asemic writing is still made today.
So, the next time someone tells you myriad hymnal nightpoets, hurrier, nebula nebula, tell them you know all about asemic expressionism. Maybe they’re living in a book by Donald Barthelme. What do you know? Empathy is all about effort. Let there be no bullshit between Practitioners of The Craft and Sullen Art.
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polyasemic thinking: a brief future / jim leftwich. 2022
One thing I particularly reinsinuate about the idea of asemic writing is its persistence. Once the idea gets inside a brain, it refuses to go away. It mutates and proliferates.
Once the asemic cat got out of the bag, it set off on a mission to conquer the world.
There is a kind of pareidolia prevalent among practitioners and theorists of asemic writing; we may not see the face of Jesus in a greasy frying pan, but we do see quasi-alphabetical shapes just about everywhere. It is hard not to be joyfully reinsinuated in the presence of such a life-affirming mutagenesis of ubiquitous formlessness.
No matter whether we experience it as pre-word or post-word (I could make a case for either, or both), once the virus of asemic writing invades and occupies the brain, it imposes the shape of its cultural desire on everything in its path.
Continua a leggereannotazione in occasione della presentazione di “deleuze, o dell’essere chiunque chiunque”, di vincenzo ostuni (2020)
Vincenzo Ostuni è — non solo per mia convinzione ma anche per studio e dimostrazione testuale da parte di più critici letterari, in particolare di Luigi Severi — forse l’unico autore contemporaneo che (in tempi post-novecenteschi e per certi aspetti post-poetici) riesce a tenere insieme le modalità della ricerca testuale più stretta, un forte letteralismo, un processo lessicalmente tellurico di interrogazione filosofica costante, e un progetto che lega tutto ciò offrendone i risultati sotto forma di vera e propria opera mondo. (E opera aperta, per le ragioni che si vedranno).
È infatti almeno a partire dall’uscita in volume di un primo segmento del suo progetto / macrotesto, il Faldone, ossia dal 2004, che appare evidente come Ostuni a questo lavori interminabilmente riprendendolo, variandolo, accrescendolo, disturbandone i confini e gli intrecci, sia ad intra che — proiettato in segmenti futuri — ad extra.
Se è vero che un ventaglio di argomenti ritornanti nel Faldone, per evidenza di contenuti, è da riassumere con termini quali incompiutezza dell’esperienza, incompletezza del linguaggio, e cumulo di nostre incertezze percettive, va poi súbito aggiunto che questo denso e centripeto nucleo tematico diventa anzi è di fondo, per statuto formale, il vortice centrifugo che di libro in libro, di aggiornamento in aggiornamento, sgretola la stessa compibilità dell’opera (determinandone l’apertura), insieme inchiodandola all’esperienza oggettiva (dunque estendendone non senza vertigine i confini al “mondo” stesso, tutto).
MG
post “esiste la ricerca?” (la ricerca esiste)
L’incontro del 16 giugno allo Studio Campo Boario, ESISTE LA RICERCA?, è stato – a detta di chi ha assistito – un effettivo successo. Si può dire come presa d’atto, senza alzare la voce. Interventi densi e carichi di suggerimenti. Sala piena, a tratti assai piena, con picchi di una cinquantina di persone.
Alla fine, un po’ prima delle 20, il pubblico ha affollato la sala grande dello Studio, dove c’erano banchetti e banconi di libri. E le vendite, i dialoghi e gli scambi sono andati decisamente bene.
Chi vuole può continuare a seguire la pagina dell’evento, dove per qualche tempo ancora segnalerò materiali e link.
Altro modo per rimanere aggiornati sui passi e passaggi della ricerca letteraria, è visitare gli spazi web degli editori che erano e sono coinvolti nell’incontro, tra cui Tic, IkonaLìber, Diaforia, Blonk, il verri, oltre a consultare i materiali del folder pubblico che di volta in volta potrà essere aggiornato. E logicamente seguire https://gammm.org e slowforward.
Restate connessi, in pentola bolle molto altro
MG
materiali, testi e saggi da ora liberamente scaricabili per “esiste la ricerca?”
https://t.ly/I3xy
h. 16, ora inizia l’incontro ESISTE LA RICERCA? … e, al codice QR qui sopra, ossia al link indicato, è possibile per chiunque accedere a una cartella di materiali pregressi, brevi saggi, estratti, elementi di vari autori.
oggi, 16 giugno, a roma: “esiste la ricerca?” – incontro allo studio campo boario
! OGGI !
e, se non bastasse il jpg, ecco del testo da sgranocchiare:
ESISTE LA RICERCA?
incontro/confronto sulle scritture di ricerca nel (drammaticissimo) contesto della poesia recente. allo Studio Campo Boario, oggi, giovedì 16 giugno, a partire dalle ore 16, viale del Campo Boario 4a
con la partecipazione di
Luigi Ballerini, Cecilia Bello Minciacchi, Alessandro Broggi, Marilina Ciaco, Stefano Colangelo, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Andrea Inglese, Luigi Magno, Massimiliano Manganelli, Giulio Marzaioli Renata Morresi, Francesco Muzzioli, Vincenzo Ostuni, Giorgio Patrizi, Chiara Portesine, Luigi Severi, Michele Zaffarano,
e la presenza (ideale o fisica) dei libri delle edizioni IkonaLíber, Tic, Blonk, il verri, Zacinto / Biblon, [dia•foria
evento facebook: https://www.facebook.com/events/434320811592683
i tag in voce:
l’incontro sarà in presenza. non ci sarà diretta streaming, ma l’audio verrà registrato e successivamente pubblicato in rete su slowforward.
alle ore 16 in punto su slowforward.net verrà pubblicato un QR code che permetterà a chi lo desidera di accedere a un folder di materiali e riflessioni sulla situazione contemporanea
20 giugno, macerata: presentazione di “presentimenti del mondo senza tempo. scritti su emilio villa”, di aldo tagliaferri + mostra “verbovisioni”
Lunedì 20 giugno, alle ore 19:00,
nel contesto del festival La punta della lingua 2022,
presso la Libreria Catap – a Macerata (piazza Mazzini 63c)
Emilio Villa. Tra Labirinto e Sibilla
Presentazione del volume
Presentimenti del mondo senza tempo. Scritti su Emilio Villa
di Aldo Tagliaferri
a cura di Gian Paolo Renello, Argolibri, 2022,
Intervengono:
Gian Paolo Renello, curatore del volume
Giuseppe Sterparelli, documentarista
Fabio Orecchini, collana “Fuori Catalogo” per Argolibri
Andrea Balietti, Catap
evento facebook:
https://www.facebook.com/events/1115050822406978
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Il volume raccoglie tutti i saggi e gli scritti più importanti dedicati a Emilio Villa da Aldo Tagliaferri in oltre 40 anni di critica serratissima. Compendio di una vita all’inseguimento della labirintica e sibillina poetica villiana, il libro di Tagliaferri, uno dei massimi critici viventi, è destinato a divenire un classico della critica letteraria. Nell’occasione sarà anche proiettato un estratto di una lunga videointervista ad Aldo Tagliaferri dal titolo “Esprimere l’inesprimibile. Il Novecento di Emilio Villa narrato da Aldo Tagliaferri”, curata dal documentarista Giuseppe Sterparelli (presente nel volume con codice QR).
Il trailer dell’intervista su Youtube
Il programma completo del Festival La punta della lingua 2022
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VERBOVISIONI
Nello stesso giorno, in libreria da Catap, alle 18:30, verrà inaugurata la sezione maceratese della mostra VERBOVISIONI con le opere di poesia visiva della Collezione Campanotto curate da Giulio Segato.
Saranno presenti Carlo Marcello Conti (Campanotto Editore) e Lamberto Pignotti, pioniere italiano di questa forma d’arte.
La mostra è organizzata in collaborazione con Poliarte Accademia di Belle Arti Design e resterà aperta per tutta la durata del festival negli orari di apertura della libreria, ovvero il Lunedì dalle 16.00 alle 20.00 e poi dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.
un estratto da “esprimere l’inesprimibile. aldo tagliaferri racconta emilio villa”
dal documentario di Giuseppe Sterparelli
Dal 26 maggio in libreria Presentimenti del mondo senza tempo. Scritti su Emilio Villa, di Aldo Tagliaferri. Nel libro, un codice QR rinvia alla lunga intervista ad Aldo Tagliaferri su Emilio Villa, curata dal documentarista Giuseppe Sterparelli, di cui il video qui postato è appunto un semplice estratto.
“tuning in the neo-avant-garde: experimental radio plays in the postwar period”
Sandro Ricaldone
TUNING IN THE NEO-AVANT-GARDE
Experimental Radio Plays in the Postwar Period
edited by Inge Arteel, Lars Bernaerts, Siebe Bluijs, Pim Verhulst
Manchester University Press, 2021
Bringing together an international and diverse group of scholars, Tuning in to the neo-avant-garde offers the first in-depth study of the radio medium’s significance as a site of artistic experimentation for the literary neo-avant-garde in the postwar period. Covering radio works from the 1950s until the 2010s, the collection charts how artists across the UK, Europe and North America continued as well as reacted to the legacies of the historical avant-garde and modernism, operating within different national broadcasting contexts, by placing radio in an intermedial dialogue with prose, poetry, theatre, music and film. In doing so, the volume explores a wide variety of acoustic genres – radio play, feature, electroacoustic music, radiophonic poem, radio opera – to show that the medium deserves to occupy a more central place than it currently does in studies of literature, (inter)media(lity) and the (neo-)avant-garde.
emanuela patti: “opera aperta. italian electronic literature from the 1960s to the present”
Sandro Ricaldone
EMANUELA PATTI
Opera aperta
Italian Electronic Literature from the 1960s to the Present
Peter Lang, 2022
This book reconstructs the history of Italian electronic literature, looking at creative practices across literature, electronic and digital media from the early days of computers to the social media age. Topics include criticism of mass media, globalisation, information society and late capitalism as well as the enhancement of language itself.
jean-marie gleize, un entretien
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