per veder affiorare discorsi seri sul significante, sarebbe stato necessario aspettare qualche anno, anche se molto avevano già fatto Michaux, Klee, Munari e altri, disgregando alfabeti. qui purtroppo non ci siamo ancora, mi dispiace.
Archivi tag: poesia concreta
pagine da “harck”, periodico a cura di magdalo mussio, numero unico, 1971
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Alcuni fogli di HARCK, periodico a cura di Magdalo Mussio, numero unico in attesa di registrazione, cm 70×50, pp. 40, Roma 1971.
(Collezione Giuseppe Garrera)
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fir-tree song / edward lucie-smith. 1965
oltre la parola. mirella bentivoglio dalla collezione garrera: il catalogo della mostra (roma, mlac, ottobre 2019)
da gammm.org, post del 14 marzo 2020
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file hosted @ Internet Archive:
https://archive.org/details/mirella-bentivoglio-collez-garrera/mode/2up
Un grazie particolare ad Ada De Pirro per il consenso alla pubblicazione del file
giuseppe garrera intervistato da antonio syxty (video), 5 maggio 2020
kaldron, 15 (1982) on line @ archive.org
museion: la mostra dell'”archivio di nuova scrittura” (collezione paolo della grazia)
7 novembre, modena: festa per i quarant’anni del laboratorio di poesia (1979-2019)
LE QUARANTA LETTERE DELL’ALFABETO
Il Laboratorio di poesia 1979-2019
È giunta l’ora/ in cui il frutto si spacca,/ si versa in parole e colori.
(Cata Dujšin-Ribar)
Giovedì 7 novembre 2019 il Laboratorio di Poesia di Modena si apre a 40 anni esatti dalla sua prima serata,
nella stessa sede di Via Fosse 14 a Modena, con un incontro non stop, a partire dalle ore 17.
PROGRAMMA
INSTALLAZIONE PER I QUARANT’ANNI DEL LABORATORIO
con Marilyne Bertoncini Julien Blaine Mirta Carroli Liliana Ebalginelli
Giovanni Fontana Marco Giovenale Anna Guillot Italo Lanfredini Tomaso Kemeny
Giorgio Moio Luca Ariano Mario Moroni Nina Nasilli Maurizio Osti Giancarlo Pavanello
Raffaele Perrotta Lamberto Pignotti Giuliana Pini Jean Robaey Gian Paolo Roffi Massimo Scrignoli
Carlo Alberto Sitta Giorgio Terrone Gualberto Alvino
e
Collettivo Chiamata alle Arti di Daniela Rossi
(Donatella Franchi Antonella De Nisco Laura Cingolani Marina Burani Manuela Corti
Jonida Prifti Silva Nironi Marina Gasparini Elisa Pellacani Franca Rovigatti)
+
STEVE RIVISTA DI POESIA
Presentazione del n. 53/2019 con Carlo Alberto Sitta, Elena Bavieri, Fabio De Santis,
Marco Fregni, Pietro Romano Silva Secchi Raffaella Terribile
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MLADEN MACHIEDO POETA ITALIANO
Presentazione in anteprima di LINEA SOTTILE – LANCETTA D’OMBRA
di Mladen Machiedo, Edizioni del Laboratorio 2019, presente l’Autore.
Introduce Giuseppe Langella.
Una strenna per i 40 anni del Laboratorio.
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L’INCONTRO È PROMOSSO CON IL PATROCINIO DEL Comune di Modena
In collaborazione con AICS Comitato Provinciale di Modena
Con il contributo di BPER
www.labpoesiamo.it / labpoesiamo@libero.it /
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tecniche d’evasione: conversazione, il 6 novembre al palazzo delle esposizioni
TECNICHE D’EVASIONE | CONVERSAZIONE
6 novembre 2019, 18:00
Palazzo delle esposizioni, via Nazionale, Roma
un evento promosso da
Azienda Speciale Palaexpo, Accademia di Romania in Roma, Accademia d’Ungheria in Roma,
Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo, Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma-Centro Ceco di Roma, Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia-Istituto Slovacco a Roma, Istituto di Cultura Lituana in Italia, Istituto Polacco di Roma
intervengono
Monika Carta, Istituto Slovacco a Roma
Julia Draganović, Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo
Laura Gabrielaitytė-Kazulėnienė, Istituto di Cultura Lituana in Italia
Giuseppe Garrera, collezionista e curatore della mostra Tecniche d’evasione
Katalin Ladik, artista, Ungheria
Marek Lehnert, giornalista e scrittore, Polonia
Dalia Poleac, Accademia di Romania in Roma
István Puskás, Accademia d’Ungheria in Roma
Torsten Rasch, compositore, Germania
Helena Schwarzova, Repubblica Ceca
modera
Sebastiano Triulzi, critico letterario e curatore della mostra Tecniche d’evasione
in italiano e inglese, con traduzione simultanea Continua a leggere
jim leftwich e la “pansemic playhouse”
In questi anni recenti, oltre a lavorare in numerosi ambiti verbovisivi, e ovviamente nelle aree della poesia concreta e visiva, del glitch, della fotografia, del collage e della mail-art, Jim Leftwich ha ospitato materiali altrui, organizzando veri e propri archivi in rete, tutti o quasi tutti legati ai molti blog a cui collabora, ma soprattutto alle sue pagine http://www.flickr.com/photos/textimagepoetry/ e http://textimagepoem.blogspot.com e ai vari festival e iniziative (collab fests, o marginal arts festivals) di arte e di scritture sperimentali ai quali ha preso parte, a Roanoke (Virginia), la città in cui vive.
L’accumulo di materiali, altrui e propri, che questi anni di lavoro (e i precedenti) hanno portato è impressionante. Molti – degli anni 2005-07 – sono archiviati in un’apposita pagina allestita grazie a John M. Bennett dalla Ohio State University: http://library.osu.edu/finding-aids/rarebooks/TextImagePoemArchive.php.
Molti altri, specificamente di Leftwich, sono spread all over the world, diffusi ovunque nel mondo sia in forma cartacea (spedizioni, invii) sia in blog e siti i più diversi. Anche una superficiale ricognizione su google testimonierà della straordinaria diffusione di opere di Leftwich, o di sue collaborazioni (collab works).
Da circa due anni, da luglio 2011 ad oggi, anche con periodi in cui l’attività di postaggio è quantitativamente minore, Jim Leftwich sta inoltre pubblicando sul suo già ricchissimo e generoso spazio flickr una serie intitolata Pansemic Playhouse. Si può prendere visione dei vari “set” che la compongono a partire dalla pagina citata sopra:
http://www.flickr.com/photos/textimagepoetry/sets/?&page=1
Una playhouse è una casa giocattolo, una casa dei giochi. Nel progetto e idea di una simile casa “pansemantica” molti elementi assai felicemente e positivamente convergono. Per ragionarne, direi di tenere presente sullo sfondo, come elemento differenziale, l’orizzonte della “asemic writing”, ossia della scrittura asemantica. Leftwich, per altro, è stato uno dei primi statunitensi a occuparsi di asemic writing in maniera sistematica, a partire dagli ultimi anni del Novecento (in colloquio con John Byrum e Tim Gaze).
In Pansemic Playhouse, al contrario che nella scrittura asemantica, e – davvero – in rapporto differenziale netto con questa, Leftwich espone/sovraespone, accumula e moltiplica immagini e materiali anche casualissimi (classico e ritornante è lo scatto assolutamente random da cellulare) in cui tutto è semantico, tutto acquista un rilievo di senso, in qualche modo. E, questo, non volontaristicamente, ma come una sorta di emersione (data per oggettiva anche se conscia del fatto che oggettiva non sarà mai) dell’evidenza di senso di ogni nostra percezione. (Insisto: a specchio e differenza dei percorsi asemantici di alcuni segni grafici).
Leftwich è perfettamente cosciente del ‘brutto’ e del ‘non riuscito’ in alcuni scatti e immagini, ma quel che a lui interessa è il versante ‘costruttivo’ dello sguardo stesso di chi apre immagini e sequenze. Al centro del meticoloso progetto di una casa/catasta pansemantica sta insomma un’idea legata all’affioramento non casuale ma quasi cronometrico, prevedibile, inevitabile, di un costante microrilievo di senso, una traccia aggiunta possibile, che sta dunque proprio al fondo di ogni – veramente ogni – cosa ed esperienza). (Tutto ciò ha in parte anche interessanti – pur se non inediti – risvolti etici).
Il progetto di flusso visivo che conserva numerose versioni di uno stesso frame è in fondo analogo al sistema di varianti moltiplicate (e variazioni non necessariamente infinitesimali) apprezzabile nel vasto progetto testuale – e visivo – di Six Months Ain’t No Sentence, per adesso diviso in 50 libri gratuitamente scaricabili dall’indirizzo differxhost seguente: https://app.box.com/s/l76xlrg78e5s8evbi4c4. Altro tassello del colossale lavoro di sperimentazione di Leftwich.
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alcuni link aggiornati:
http://jimleftwichtextimagepoem.blogspot.it/2013/09/pansemic-playhouse-1-600-jim-leftwich.html
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