Archivi tag: PoEtica

oggi, 6 novembre, inizia con laura liberale il ciclo degli “autoritratti” su centroscritture.it

CENTROSCRITTURE.IT

Torna in questa nuova stagione il format degli Autoritratti in un unico corso in cui sette autori viventi, diversi per generazione stile e poetica, ripercorrono la propria storia letteraria ricostruendone le ragioni e gli approdi testuali in opere già riconosciute come passaggi significativi del più recente panorama letterario, rimettendola al dialogo e al confronto diretto con la classe.

6 NOVEMBRE 2023 Incontro con Laura Liberale

13 NOVEMBRE 2023 Incontro con Andrea Inglese

20 NOVEMBRE 2023 Incontro con Marcello Frixione

27 NOVEMBRE 2023 Incontro con Tommaso Di Dio

4 DICEMBRE 2023 Incontro con Gilda Policastro

11 DICEMBRE 2023 Incontro con Giorgiomaria Cornelio

18 DICEMBRE 2023 Incontro con Silvia Bre

info e iscrizioni:
https://www.centroscritture.it/service-page/3-3-autoritratti-poeti-allo-specchio
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domani, 6 novembre, inizia il ciclo degli “autoritratti” su centroscritture.it

CENTROSCRITTURE.IT

Torna in questa nuova stagione il format degli Autoritratti in un unico corso in cui sette autori viventi, diversi per generazione stile e poetica, ripercorrono la propria storia letteraria ricostruendone le ragioni e gli approdi testuali in opere già riconosciute come passaggi significativi del più recente panorama letterario, rimettendola al dialogo e al confronto diretto con la classe.

6 NOVEMBRE 2023 Incontro con Laura Liberale

13 NOVEMBRE 2023 Incontro con Andrea Inglese

20 NOVEMBRE 2023 Incontro con Marcello Frixione

27 NOVEMBRE 2023 Incontro con Tommaso Di Dio

4 DICEMBRE 2023 Incontro con Gilda Policastro

11 DICEMBRE 2023 Incontro con Giorgiomaria Cornelio

18 DICEMBRE 2023 Incontro con Silvia Bre

info e iscrizioni:
https://www.centroscritture.it/service-page/3-3-autoritratti-poeti-allo-specchio
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ponge: “non par la récitation d’un produit fini, mais par l’exemple d’une opération en acte”

il ne s’agit pas tellement de dire, au sens d’« avoir dit », il s’agit de dire au sens intransitif du « dire », c’est-à-dire de parler dans le moment présent, et de montrer comment les choses se font dans le moment même, de créer la communication directe, non par la récitation d’un produit fini, mais par l’exemple d’une opération en acte, d’une parole (et donc d’une pensée) à l’état naissant

Francis Ponge
(Entretiens Ponge/Sollers)

l’atto, non l’agìto. il dire, non il detto. aion, non chronos. il soggetto dell’inconscio, non l’io,
direbbe CB

bruno munari, da “teoremi sull’arte” (1961)

Bruno Munari, (1961), Teoremi sull’arte [art Theorems] [art Théorèmes], English translation by Isobel Butters Caleffi, French translation by Annie Pissard Mirabel, Corraini Edizioni, Mantova, 2003 [First published by All’insegna del pesce d’oro, Scheiwiller, Milano, 1961] _ Imgs: https://at.tumblr.com/garadinervi/bruno-munari-1961-teoremi-sullarte-art/zd9dzzq0ug7f

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le tossine del romanticismo (2)

È impensabile che un movimento di grandi dimensioni non rilasci nel tempo, anche una volta esaurito il suo senso storico, le proprie tossine. Eventi profondi hanno logicamente conseguenze di lunga durata. Così il Romanticismo. Che infatti periodicamente si ripropone, addirittura in un secolo, come il Novecento, che di suo ha fatto di tutto per affrancarsene.

Ed è così che nei poeti italiani, segnatamente negli anni Ottanta, in termini di poetica e insieme di editoria (Mondadori, Specchio, orfismi ecc.), e poi da circa cinque-sei anni in qua, ad opera di generazioni nuove che un tempo sarebbero rimaste fisse e senza eco, in un coltivato sottobosco, si produce e riproduce neoromanticismo.

E poiché questo ha – come alleati – lo spettacolo da una parte e lo spettacolo dell’editoria dall’altra, può

1) ambire a qualche vendita in più (in una situazione antropologicamente, culturalmente devastata da metà anni Novanta a oggi),

2) parassitare anzi deforestare gli ecosistemi alternativi,

3) proseguire nella sua operazione di valorizzazione del confessional, dell'”impegno” in affanno pompier, del citabile banale, del bel canto, dell’aproblematico, del limpido-secco o limpido-barocco (indifferente la sintassi: è “il limpido” linguistico la dominante).

le tossine del romanticismo (1)

doppia intervista su ‘lay0ut magazine’

https://www.layoutmagazine.it/snuff-box-poesia-impegno-interviste-carnaroli-giovenale/

intervista ad Alessandra Carnaroli e Marco Giovenale

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grazie a Lay0ut, a Massimo Palma e a Sara Sermini.

Gesto. Prendere la parola, dare voce, togliere la parola, restituire il silenzio. C’è un gesto, tra questi, che ti sembra rappresentare la tua scrittura poetica? Oppure nessuno di questi?”

gustav sjöberg: “la fiorente materia del tutto. sulla natura della poesia” (neri pozza, 2022)

https://neripozza.it/libri/la-fiorente-materia-del-tutto

«Un altro modo di comprendere la materia sarebbe, approssimativamente, di trattarla come una produzione di infinite, innumerevoli forme entro un incessante movimento di decomposizione e composizione, dissoluzione e ricombinazione. Concepita in questo modo la materia non sarebbe più un substrato passivo su cui si debba intervenire con un lavoro formale, bensì, al contrario, una molteplicità di forme che genera se stessa e con cui combacerebbe».

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Gustav Sjöberg, poeta, scrittore e traduttore, vive a Stoccolma. Traduce da diverse lingue, tra cui l’italiano, il latino e il tedesco. Ha tradotto dal latino il De vulgari eloquentia di Dante e dall’italiano opere di Andrea Zanzotto, Giacomo Leopardi, Giorgio Agamben, Giordano Bruno, Gianni Carchia. Ha curato molti numeri della rivista svedese “OEI”, tra cui il n. 67/68 del 2015, monografico sulle scritture di ricerca italiane: Scrittura non assertiva!. Due sue raccolte di testi sperimentali, uscite per le edizioni OEI, sono eftre (2013) e apud (2017). Il volume di teoria letteraria ora pubblicato da Neri Pozza è stato scritto in tedesco e pubblicato a Berlino nel 2020 da Matthes & Seitz con il titolo zu der blühenden allmaterie.

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Dalla nota editoriale di Monica Ferrando:

Chi ha detto che la materia è incapace di creare da sé la forma (o le forme)? D’accordo, è stato Aristotele, lo sappiamo. Ma cosa accadrebbe invece se, forzando il maestro di coloro che sanno, troncassimo il legame tra forma e arte perché «mediante un concetto di forma radicalmente altro diventerà possibile una distruzione dell’arte – e, in particolare della poesia – concepita come ambito autonomo, come sfera distinta dalla non-arte, dalla non-poesia oppure come sublime riflessione sull’esistenza. Non sarà che qui si compie una risoluzione dell’arte nella natura?» Non è alla scienza o alla negromanzia tecnologica faustiana che l’autore affida tale compito, ma alla poesia stessa […]

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Una più ampia nota biobibliografica + un’intervista a Gustav Sjöberg traduttore di Zanzotto:
https://www.newitalianbooks.it/it/intervista-a-gustav-sjoberg-poeta-saggista-e-traduttore/

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