Archivi tag: Radio Onda Rossa

Giovanni Mari: “Assalto alla fabbrica. Genova 1944. I fascisti trasformano gli operai in schiavi di hitler”

 

Il 16 giugno del 1944 i fascisti della Repubblica Sociale italiana spalancarono le porte delle fabbriche genovesi ai nazisti cacciatori di schiavi: vennero requisiti e deportati 1.500 operai. Il rastrellamento fu particolarmente violento, il viaggio su treni piombati. La loro casa fu il lager di Mauthausen, per lavorare nell’industria militare del Reich, soffrendo la fame e il gelo. I nazifascisti non scelsero quelle fabbriche per caso: volevano procurarsi manodopera di alto livello, ma soprattutto stroncare la caparbietà operaia, che nei mesi precedenti aveva inferto duri colpi alla produzione e alla propaganda repubblichina con una raffica di agitazioni, scioperi e boicottaggi.

In Assalto alla fabbrica. Genova 1944, i fascisti trasformano gli operai in schiavi di Hitler, Giovanni Mari ripercorre questi fatti a ottant’anni di distanza: scheda del libro e audio dell’intervista di oggi su Radio Onda Rossa

Oggi, 4 giugno, alle 14, su Radio Onda Rossa: “Gaza ora. Messages from a dear friend”, di Hossam al-Madhoun

https://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/tuttascenateatro/2024/06/gaza-ora-messages-dear-friend-martedi

TUTTA SCENA TEATRO

OGGI, martedì 4 giugno 2024 ore 14 -> 16 in streaming qui:
https://www.ondarossa.info/player-ror.html

● GAZA ORA
messages from a dear friend

testi: Hossam al-Madhoun
progetto: AZ Theatre (Londra) e Theatre for Everybody (Gaza)
regia: Jonathan Chadwick, Ruth Lass, Iante Roach
produzione: Iante Roach, Tanita Spang
direzione artistica: Iante Roach
letture di Elio Germano, Antonio De Matteo, Tanita Spang, Iante Roach, Leonardo Maltese, Ruth Lass, Fabio Coccifoglia, Marta Vitalini, Manuela Mandracchia

Il testo di Hossam al-Madhoun (regista e produttore teatrale di Theatre for Everybody a Gaza), basato su resoconti diretti e testimonianze degli ultimi sei mesi, porta lo spettatore dentro la città assediata. I messaggi ci portano tra gli sfollati in evacuazione forzata e le famiglie sotto assedio, narrando gli sforzi per aiutare vicini e sconosciuti, la scarsità dei rifornimenti, le code, la sofferenza di chi vive senza acqua e a contatto con la morte.
Il filo rosso è la vicenda di Hossam che, separato dalla figlia che studia a Beirut, deve affrontare l’imprevedibile quotidiano insieme alla moglie e all’anziana madre, portando il pubblico in quel lembo di terra dove, ora, si consuma la distruzione d’un popolo.

 

 

6 giugno, Bologna, Federico Raponi: “Un segnale e un disturbo” / Le radio libere e la satira, comunità contro il potere

Nell’ambito della mostra SENZA CUORE 25 anni senza un settimanale di resistenza umana (maggio/settembre 2024), incontro con Federico Raponi: UN SEGNALE E UN DISTURBO le radio libere e la satira, comunità contro il potere Bologna – Gallery 16, giovedì 6 giugno 2024, ore 21:00. *
Qui il programma completo: https://www.culturabologna.it/events/senza-cuore

“la caduta”, di friedrich dürrenmatt, oggi alle h 14 su radio onda rossa

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
oggi, martedì 9 gennaio 2024, alle ore 14

LA CADUTA

di Friedrich Dürrenmatt
scrittura scenica collettiva
ideazione scene e regia: Lisa Ferlazzo Natoli
registi collaboratori: Fortunato Leccese e Alice Palazzi
assistente alla regia e alle scene: Lorena De Gregorio

con:
Asia Coronella, Dalila De Marco, Giuseppe Follacchio, Sebastian
Marzak, Flavio Murialdi, Giovanni Pizzigoni, Massimo Risi,

collaborazione al progetto: Luca Staiano, Maddalena Parise e Camilla Carè

Sistemati i personaggi come pedine su una scacchiera, Dürrenmatt dà il via a uno dei giochi più raffinati e crudeli, mettendo a nudo le ipocrisie, i sottintesi e le ambiguità delle strutture del potere. Vincolati da sottili fili mentali a una ragnatela che acquista sempre più una dimensione reale, i protagonisti iniziano a sbranarsi a vicenda, rivelando retroscena meschini, scambiandosi accuse, rompendo e creando alleanze. Invece di agire nell’interesse della comunità, ai quindici importa soltanto comandare e ottenere più potere. Non c’è spazio per ideali e valori, dubbi o risentimenti. Un congegno narrativo di precisione e tensione, che fa serpeggiare un dubbio: e se fosse proprio l’uomo con la sua sconfinata sete di potere a essere incapace di ambire a valori più giusti?

https://archive.org/details/la.caduta (48′)
info: https://www.facebook.com/events/320096335095742/

radioteatro: “ingannati” / storia palestinese, racconto di immigrazione, di e con nicola pannelli – a cura di radio onda rossa

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

INGANNATI
storia palestinese, racconto di immigrazione
di e con Nicola Pannelli


Liberamente tratto da ‘Uomini sotto il sole’ di Ghassan Kanafani – giornalista, pittore, militante palestinese, ma soprattutto un gran raccontatore di storie – è la storia di tre emigranti clandestini che, chiusi dentro un’autocisterna che dovrebbe portarli in Kuwait, muoiono soffocati. Il racconto, scritto nel 1961, divenne il più famoso nella letteratura araba contemporanea, e fece di Kanafani, ancora giovanissimo, il modello culturale di tutta una generazione. Il regista egiziano Tawfiq Saleh trasse dal libro il film ‘Gli Ingannati’.

http://archive.org/details/Radioteatro.Ingannati (1h 12′)
info http://www.narramondo.it/ingannati.html

aggiornamento su gaza, 28 ottobre, h. 11, radio onda rossa

Michele Giorgio, responsabile di Pagine esteri e corrispondente storico del “Manifesto” dalla Palestina, ci aggiorna intorno alle 10.30 su quanto è possibile sapere della notte a Gaza visto che, come noto, ieri sera intensificando i bombardamenti, ha tagliato le linee telefoniche e quello che rimaneva di internet.

Michele Giorgio informa che oltre ai bombardamenti intensissimi che a tutt’ora non sappiamo quante vite sono costate, migliaia di soldati israeliani sono entrati a Gaza, truppe israeliane pare occupino al momento porzioni di Gaza e, confermato da Hamas, nella notte di ieri ci sono stati combattimenti tra organizzazioni palestinesi e truppe israeliane.

È inoltre noto che migliaia di palestinesi nella notte di ieri sono fuggite dal nord al sud della striscia dove comunque non si sono mai interrotti i bombardamenti e le persone vivono ammassate in condizioni drammatiche.

Aggiornamenti anche sulla situazione a Gerusalemme e in Cisgiordania

Mery Calvelli, cooperante, nel secondo audio realizzato in tarda mattinata ci dà aggiornamenti sulle rare informazioni che cominciano a filtrare dalla striscia ancora sotto il black out.

http://wyww.ondarossa.info/newsredazione/2023/10/truppe-israeliane-occupano-parti-gaza

oggi, alle h 14 su ★ radio onda rossa 87.9 fm: “echoes”, di lorenzo de liberato

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

oggi, martedì 11 luglio 2023 –  alle ore 14

ECHOES

di Lorenzo De Liberato
regia Stefano Patti
con Marco Quaglia e Stefano Patti
voce di Nancy Babic Giordana Morandini
assistente alla regia e live set Cristiano Demurtas
produzione 369gradi

In un futuro distopico, e vicino a noi, la Terra è divisa in grandi blocchi governativi. Non esiste la democrazia come la conosciamo. Non esiste l’umanità come la intendiamo oggi. Una bomba è stata sganciata in un agglomerato urbano. Sono morte un milione di persone. Un giornalista, De Bois, intervista il responsabile della carneficina, il misterioso Ecoh. La domanda è semplice e precisa: Perché?

https://archive.org/details/echoes_20190216 (50′)

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“la paura”, di federico de roberto, oggi su radio onda rossa

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

martedì 27 giugno 2023, alle ore 14:00

LA PAURA

di Federico De Roberto
lettura di Francesco Bonomo

Nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, il fuoco inesorabile di un cecchino nemico uccide, uno a uno, i soldati che tentano di raggiungere un posto di vedetta sguarnito; col numero dei morti cresce il panico dei vivi che lo scrittore rende facendo ricorso alle immagini della più cruda fisiologia, nonché alle diverse tipologie dei fanti e soprattutto alle diverse parlate dialettali. Pubblicato nel 1921, La paura è il più crudo fra i racconti che Federico De Roberto dedicò al primo conflitto mondiale; ed è il frutto più aspro e il più memorabile esito dell’ultima produzione del prolifico autore dei ‘Vicerè’, addirittura fra le prove più eminenti di tutta la sua opera. Un canto del cigno, meglio ancora un ruggito: di rabbia impotente, di sorda protesta. La rappresentazione dei fanti che marciscono nelle trincee è impietosa, aliena da concessioni alla retorica patriottarda o populista. Questo spaccato estremamente veritiero del paese reale non ha certezze da difendere né messaggi da diffondere, e di un solo sentimento è depositario: quello della “paura” più atroce, vale a dire di un immane sgomento di fronte alla guerra, di fronte all’obbligo di uccidere e di farsi uccidere.

https://archive.org/details/paura (56′)
info https://it.wikipedia.org/wiki/La_paura_(De_Roberto)

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oggi, 20 giugno, dalle 14:00, due testi teatrali su radio onda rossa ★

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

martedì 20 giugno 2023, alle ore 14:00

● RACCIONEPECCUI

di Giuseppe Bertolucci
con Marina Confalone

Un monologo tra umano e subumano, comico, tragico, nero, lugubre, poetico. Delirio di parole, in una lingua completamente inventata, di una maestra d’infanzia tra le prime esperienze erotiche dalle suore, il grande amore e l’ospedale psichiatrico.

https://archive.org/details/raccionepeccui.1/raccionepeccui.2015.01.20.ogg
(35′)

info
http://www.teatrovalleoccupato.it/a-cosa-servono-i-poeti-serata-dedicata-a-giuseppe-bertolucci-venerdi-26-ottobre-h-2030

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a seguire, alle ore 14:35

● IL FULMINE NELLA TERRA
Irpinia 1980

scritto e diretto da Mirko Di Martino
con Orazio Cerino
aiuto regia Melissa Di Genova

Trent’anni fa c’era una terra che oggi non c’è più. In mezzo c’è una data, il 23 novembre del 1980, e un terremoto lungo 100 secondi. Lungo trent’anni. Le case sono state ricostruite, i morti compianti, le strade inaugurate, i fondi spesi. Ma la terra continua a tremare, perchè i conti con il passato sono ancora aperti, perché c’è ancora qualcosa che aspetta di essere recuperato. Trent’anni fa, l’Italia si guarda allo specchio nelle macerie dell’Irpinia e non si riconosce: troppe cicatrici sul suo volto, troppe piaghe non ancora sanate, troppa gente dimenticata. I bambini di trent’anni fa sono cresciuti e oggi si guardano alle spalle e non trovano più nulla. I paesi dei loro padri sono luoghi stranieri. E i nonni si ritrovano a inseguire i fantasmi dei loro ricordi, a parlare ai nipoti che li ascoltano senza capire, stanchi di sentirsi ripetere che “qui era tutta campagna”. Il 23 novembre 1980 il terremoto più distruttivo della nostra storia recente ha messo fine a un mondo. Rievocare quel giorno a teatro significa cercare di posare un ponte sul fiume della memoria, significa provare a riallacciare i legami tra due epoche, due generazioni, due mondi, che dividono la stessa terra senza mai toccarsi. Storie, ricordi, documenti. Un teatro per rievocare, per condividere, per ricostruire. Un solo attore, e la memoria di un dramma collettivo. Perché la terra possa smettere di tremare.

https://archive.org/details/fulmine.nella.terra.mp3 (51′)

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