
Grandezza di Mahmoud Darwish


Andrea Fabozzi
La Global Sumud Flotilla non è una spedizione italiana ma di oltre quaranta paesi. Solo il presidente della Repubblica italiana si è però rivolto agli attivisti. Il motivo? Le piazze di lunedì scorso.
Nel nostro paese sono cresciuti solidarietà e appoggio alla causa dei palestinesi e adesso sono fortissimi. Sembrano destinati a durare. Anche grazie al coraggioso esempio della Flotilla, si è diffuso un movimento ampio, senza leadership riconoscibile, che preoccupa molto il nostro governo. Meloni, lo ha dimostrato anche l’altro giorno all’Onu, è tra le più schierate a copertura di Netanyahu. Lo è talmente, schierata e preoccupata, da aver accusato una spedizione mondiale di essersi messa in mare solo per farle dispetto e crearle problemi.
La risposta tanto netta e irrituale a questo delirio l’ha data proprio Mattarella, quando ieri ha elogiato il valore dell’iniziativa. A poche ore di distanza, la pesante smentita del Quirinale a palazzo Chigi va incassata come un (altro) successo politico del movimento. Altro che scampagnata di irresponsabili estremisti, come la racconta la destra.
Ma i pericoli sono reali. Il governo Netanyahu colpisce persino militari alleati e negoziatori, fa strage di innocenti da due anni, figurarsi se può avere scrupoli nel puntare imbarcazioni considerate nemiche. La minaccia dunque ha un nome, Israele, e va denunciata come tale: l’attacco a un’imbarcazione in acque internazionali sarebbe un (altro) atto di pirateria. Mentre la missione agisce nella piena legalità internazionale, Israele ne è già abbondantemente fuori.
È a Israele che bisogna appellarsi, è Israele che bisogna fermare. Da sempre e tanto più stavolta l’obiettivo della Flotilla va oltre la consegna di aiuti. È quello di denunciare il blocco e l’isolamento della Striscia di Gaza. Da vent’anni almeno è un blocco criminale che affama, adesso è un blocco genocida. A spezzarlo prova la Flotilla da sola, mentre i governi come il nostro collaborano con Israele.
È per questo che le piazze riconoscono e sostengono la Global Sumud. Ed è per questo che quel consenso e quell’appoggio sono così importanti per tutto il movimento e vanno preservati. Più che appelli, serve protezione a chi è in mare. La decisione su come proseguire tocca a loro ma riguarda tutti noi.
#flotilla #sumudflotilla #Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra #governoitaliano
verso la fine dell’audio linkato qui sotto, emerge abbastanza nettamente il tema della natura politica della scrittura, delle scritture, e di conseguenza anche di quelle dette ‘di ricerca’. (l’interrogativo è posto da Gilda Policastro, e si trova pure al fondo di un intervento di Tommaso Giartosio).
sia Andrea Inglese che io diciamo la nostra (anche in rapporto al genocidio in atto).
annoto qui, in aggiunta: chi scrive deve in qualche modo sapere di farlo non “dopo” ma “durante” Auschwitz, durante GAZA.
in questo momento (un momento che dura da due anni + 75) direi che siamo interpellati non certo dal solo Adorno, ma prima e violentemente dalle centinaia di migliaia di vittime di Palestina.
senza nessuna retorica, e con l’ingenuità & povertà di mezzi che espongo forse già in questa notilla mia, credo sia questo l’orizzonte delle cose adesso.
ho idea che se un linguaggio, ‘qualsiasi linguaggio’, non è nei suoi modi cosciente di (e schiacciato da) questo, diventa o rischia di diventare un ‘linguaggio qualsiasi’, e immagino che a perderlo non si faccia gran danno.
(in questo senso sono persuaso si possano leggere e accogliere molto positivamente i due ultimi libri usciti nella collana UltraChapBooks, di Tic, appena stampati. ma ci sarà modo di parlarne)
#Gaza #genocidio #scrittura #scritture #scritturadiricerca #scritturediricerca #senzariparo
p.s.: non si interpreti questa annotazione come un elogio della frontalità e dell’assertività. è esattamente l’opposto. ogni poesia e poesiola scritta ‘durante’ Gaza è (dico per me, soggettivamente) inaccettabile
torno a segnalare questa intervista, che trovo fondamentale: https://differx.noblogs.org/2025/09/21/radiopop-interv-chris-sidoti-inchiesta-genocidio/ = https://www.radiopopolare.it/un-giorno-netanyahu-sara-costretto-a-rispondere-delle-sue-azioni/
#Gaza #genocidio #Palestina #Palestine #genocide #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra #ChrisSidoti #ValeriaSchroter #RadioPopolare #intervista #inchiesta #onu #uno #un
fare la pace con chi??
https://www.instagram.com/p/DO-1p32jLI8/
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alone in Al-Shifa hospital, he was targeted with his family in Tal Al-Hawa, central Gaza City
https://www.instagram.com/reel/DO_gQmkCLGj/
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“Coloni israeliani che bloccano e attaccano camion e poi rubano aiuti destinati a Gaza e li gettano a terra. E i soldati IDF come al solito sono lì a proteggerli per fargli fare il lavoro”
https://x.com/avantibionda/status/1971488997303255078
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the IOF surrounding a hospital
https://www.facebook.com/share/r/1EsHcvkA3W/ÿ
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ferito da izrahell, insieme ad altri, “all’incrocio di Al-Abbas”, zona ovest di Gaza City
https://www.instagram.com/reel/DPG7M8Oj8AM/
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izrahell uccide civili che sfollavano verso sud, all’incrocio di Al-saraya
https://www.instagram.com/reel/DPHOJYuDI4l/
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displaced children bombed by izrahell in the Al-Shati camp, west of Gaza City
https://www.instagram.com/reel/DPFSp7DDeKj/
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#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra
Dal 26 al 28 settembre, il festival ufficiale della Palestina sbarca al San Lorenzo festival con ospiti come l’Ambasciatrice Palestinese in Italia, Edoardo purgatori attore, Chiara Baschetti attrice e top model, Marisa Laurito, Anna foglietta, Sabina Guzzanti, Andrea Arcangeli attore, Paola Turci, Ludovica Jona giornalista, Enzo iacchetti, Luigi De Magistris, Lorenzo Lombardi Dallamano divulgatore online/Influencer.
Benedetta Porcaroli e Lorenzo Zurzolo attori.
A Piazzale del Verano, dal 26 al 28 settembre
https://slowforward.net/2025/09/26/1-ottobre-2025-roma-jcu-inverse-reading-collettivo/
https://slowforward.net/2025/09/27/tre-canali-video/
https://slowforward.net/2025/09/27/oggi-27-settembre-andrea-inglese-ad-albano-laziale-con-prati/
oggi, 27 settembre, a bologna: presentazione del “catalogo documentario” di gianni-emilio simonetti
su slowforward oggi ho pubblicato una prosa di Alberto D’Amico che a mio avviso, come molti altri suoi materiali in bilico fra narrazione e mantra/iterazioni, rientra in pieno in quella weirdness-delirio che trovo in qualche modo indispensabile alla scrittura di ricerca: il link è https://slowforward.net/2025/09/26/a-terracina-alberto-damico-2025/
il brano è ben diverso da (ma forse imparentato con) quei frammenti usciti sull'”immaginazione” tempo fa (n. 343, sett.-ott. 2024) nella rubrica ‘gammmatica’ sotto il titolo di Talune poesie. qui di séguito un microesempio:
da https://www.facebook.com/share/175gzEEmWG/, Francesca Chiappalone, della Libreria Mannaggia (di Perugia):
Quando da Mannaggia – Libri da un altro mondo parliamo di quanto sia messo male male male il sistema editoriale parliamo di questo.
Quando spieghiamo perché lavoriamo con gli editori indipendenti, quando spieghiamo perché evitiamo i distributori e perché lavoriamo direttamente con gli editori parliamo di questo.
Quando spieghiamo perché facciamo certe scelte (anche etiche) non lavorando con editori a pagamento, dando spazio totalmente all’editoria indipendente, creando un’alternativa ad amazon, evitando l’oligarchia della distribuzione e dei grossi gruppi editoriali, evitando di rincorrere tutte le novità che vi-ci propongono ma dando spazio ai libri a prescindere da quando sono usciti. Parliamo di questo, di questo e altro:
da https://www.facebook.com/share/p/1BPHdgeaB5/, un post di Cronache ribelli:
I grandi editori In Italia rappresentano il 72,7% dei titoli pubblicati e l’87% delle copie distribuite. Mondadori, da sola, ha un quota di mercato che oscilla ogni anno tra il 30 e il 35%. GEMS si attesta intorno al 15% e Feltrinelli intorno al 10%.
I piccoli editori hanno soltanto il 7% della quota di mercato dei libri. Nei primi mesi del 2025 il settore ha registrato una decisa flessione ma sono i piccoli editori e quelli medi ad aver subito perdite molto più marcate (fino al 13%) rispetto ai grandi gruppi (‑1,3%).
Per far sì che i propri libri arrivino sugli scaffali delle librerie – fisiche o virtuali – tutte le case editrici devono, fondamentalmente, stabilire un accordo con un distributore: si tratta di un colosso formato dalla fusione dei principali distributori (Messaggerie, PDE, Ali) che controlla quasi l’intero mercato editoriale. La maggior parte delle librerie di catena, che ricordiamo costituiscono la parte più consistente del mercato, non accettano accordi diretti con gli editori e, anche nel caso delle piccole librerie, senza avere qualcuno che promuova i testi risulta complicato conquistare spazi per i libri dei piccoli editori. Continua a leggere
domani sera a Trastevere si legge (e si parla di) scrittura di ricerca: sarò da Tic, al 39 di piazza San Cosimato, a presentare PRATI, il libro di prosa in prosa di Andrea Inglese.
qui tutte le dritte: https://slowforward.net/2025/09/24/venerdi-26-settembre-2025-a-roma-presentazione-di-prati-di-andrea-inglese-tic-2025/
(e per chi non riuscisse a esserci, ulteriore reading sabato, ad Albano: https://slowforward.net/2025/09/24/27-settembre-andrea-inglese-ad-albano-laziale-con-prati/)