“Este trabajo es el primero de una serie de cinco dibujos. En 2016 la serie fue presentada pero en versión sonora en un concierto dirigido por Renee Baker y miembros de la Chicago Modern Orchestra Project en el Fine Art Building de la ciudad de Chicago, USA”.
Topology of Light / Musical work based on Ariel González Losada drawings, arranged and directed by Renee Baker and the Chicago Modern Orchestra Project.
13/05/2016, Fine Art Building, Chicago, USA.
Renee Baker, Music Director
Alan Emerson Hicks, Alpha M. Bruton, curators
Archivi categoria: scrittura asemantica
bologna: mostra sulla calligrafia cinese contemporanea, fino al 5 novembre
Strada Maggiore 34 – Bologna – fino al 5 novembre 2023
franco panella: libro d’artista. sfogliabile (2021)
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note / miron tee. 2023
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valeri scherstjanoi: text collages from different years until 2018
note / miron tee. 2023
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sibilla per silvio craia / differx. 2021
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ancora oggi: mostra di tommaso pandolfi ai ‘fumi della fornace’ (valle cascia, mc)
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all'”esterno” dello spettacolo_ ovvero: contro il ritorno del retinico / differx. 2023
All’esterno dello spettacolo (come della “contemplazione” → anni ’70), forse il problema maggiore comparso con il Novecento nel suo svolgersi è stato proprio questo: il ritorno massiccio del retinico sotto forma di spettacolo. E, in ciò, forse è stato peggiore il secondo “monstrum”: quello appunto spettacolare (frontale, mai obliquo, mai mercuriale, sempre e solo figurativo, mai metamorfico, mai trasfigurativo o defigurativo).
Per questo, e qui dirò qualcosa di relativamente imprevedibile, non è possibile prendere troppo sul serio la stessa pratica dell’asemic writing così come è, per sé. (E peggio ancora in funzione di una ipotetica liberazione dalle pastoie del linguaggio, della semantica: mossa puerile, il più delle volte).
La scrittura asemica a mio modo di vedere ha senso se sottoposta a una sottrazione di percezione connotata, aisthesis, osservabilità-posa, calligrafia, moina, spettacolo.
Ma la sottrazione stessa, ancora, va pensata non in forma museale = daccapo vedibile/vendibile.
Questo è uno scoglio che credo la scrittura asemica debba osservare ed evitare, a vent’anni e più dalla sua “esplosione” come versante artistico diffuso, riconosciuto, condiviso.
pod al popolo, #016_ la scrittura di ricerca *non* è asemic writing
Per qualche motivo, negli ultimi dieci anni (circa), si è diffuso non poco l’errato luogo comune che bizzarramente identifica o avvicina scrittura di ricerca e asemic writing, mentre le due cose sono radicalmente diverse. La prima indica una testualità lineare o complessa tuttavia leggibile, e di ambito letterario; mentre la seconda appartiene integralmente all’invenzione grafica e all’illeggibilità. Lo ripeto in un minuto circa di Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.
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Nell’immagine qui sotto si ammira la differenza evidente tra l’incipit di un celebre testo di ricerca e (a fianco) un non celebre esempio di asemic writing: