Archivi categoria: scrittura asemantica

from “topology of light” / ariel gonzález losada. 2016

“Este trabajo es el primero de una serie de cinco dibujos. En 2016 la serie  fue presentada pero en versión sonora en un concierto dirigido por Renee Baker y miembros de la Chicago Modern Orchestra Project en el Fine Art Building de la ciudad de Chicago,  USA”.

Topology of Light / Musical work based on Ariel González Losada drawings, arranged and directed by Renee Baker and the Chicago Modern Orchestra Project.

13/05/2016, Fine Art Building, Chicago, USA.

Renee Baker, Music Director
Alan Emerson Hicks, Alpha M. Bruton, curators

all'”esterno” dello spettacolo_ ovvero: contro il ritorno del retinico / differx. 2023

All’esterno dello spettacolo (come della “contemplazione” → anni ’70), forse il problema maggiore comparso con il Novecento nel suo svolgersi è stato proprio questo: il ritorno massiccio del retinico sotto forma di spettacolo. E, in ciò, forse è stato peggiore il secondo “monstrum”: quello appunto spettacolare (frontale, mai obliquo, mai mercuriale, sempre e solo figurativo, mai metamorfico, mai trasfigurativo o defigurativo).

Per questo, e qui dirò qualcosa di relativamente imprevedibile, non è possibile prendere troppo sul serio la stessa pratica dell’asemic writing così come è, per sé. (E peggio ancora in funzione di una ipotetica liberazione dalle pastoie del linguaggio, della semantica: mossa puerile, il più delle volte).

La scrittura asemica a mio modo di vedere ha senso se sottoposta a una sottrazione di percezione connotata, aisthesis, osservabilità-posa, calligrafia, moina, spettacolo.

Ma la sottrazione stessa, ancora, va pensata non in forma museale = daccapo vedibile/vendibile.

Questo è uno scoglio che credo la scrittura asemica debba osservare ed evitare, a vent’anni e più dalla sua “esplosione” come versante artistico diffuso, riconosciuto, condiviso.

pod al popolo, #016_ la scrittura di ricerca *non* è asemic writing

Per qualche motivo, negli ultimi dieci anni (circa), si è diffuso non poco l’errato luogo comune che bizzarramente identifica o avvicina scrittura di ricerca e asemic writing, mentre le due cose sono radicalmente diverse. La prima indica una testualità lineare o complessa tuttavia leggibile, e di ambito letterario; mentre la seconda appartiene integralmente all’invenzione grafica e all’illeggibilità. Lo ripeto in un minuto circa di Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.

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Nell’immagine qui sotto si ammira la differenza evidente tra l’incipit di un celebre testo di ricerca e (a fianco) un non celebre esempio di asemic writing:

barbara brownie on asemic writing in comics and graphic novels

https://www.academia.edu/6903409/Alien_Scripts_Pseudo_Writing_and_Asemisis_in_Comics_and_Graphic_Novels