Canada 1: Gastone Monari / Ideato e curato da Conceived and edited by Roberto Canella, Achille Filipponi / Introduzione Preface Aldo Tagliaferri / Progetto grafico Graphic design Federico Antonini (superness.info) / Traduzioni Translations Karen Whittle / Postproduzione Postproduction Chiara Talacci / Ringraziamenti Thanks to Lea Melandri Rita Monari / Un sentito ringraziamento va a Lea Melandri, amica fedele e custode di tutto l’archivio del poeta. Senza il suo contributo e la sua incondizionata fiducia, questa pubblicazione non avrebbe mai visto la luce.Heartfelt thanks go to Lea Melandri, faithful friend and custodian of the poet’s entire archive. Without her contribution and unconditional faith, this publication would never have seen the light of day. / Stampato presso Printed by ÀNCORA ARTI GRAFICHE Via B. Crespi, 30 – 20159 MILANO / Prima edizione First edition 300cp / 21×29,7 cm 240 pp / Offset / Sovraccoperta PVC / Settembre 2021 September 2021 / © Canada
Archivi categoria: teoria
william burroughs interviewed by kathy acker (1988)
nanni balestrini e “vogliamo tutto”
gli artisti, non i poeti
Guardando le fotografie e i materiali di documentazione nel post di Pasquale Polidori che ho condiviso stamattina su FB (https://bit.ly/3uY97GR e https://t.ly/5P6R) mi rendo conto una volta di più di un’evidentissima evidenza.
Ossia che non c’è niente da fare: gli unici giovani (e meno giovani) in grado di mettersi immediatamente e senza elucubrazioni in sintonia con le scritture di ricerca, la sperimentazione linguistica in ambito concettuale e non solo, sono gli artisti.
Inutile aspettarsi qualcosa dai (o: dalla stragrande maggioranza dei) “giovani poeti”. (Dai vecchi meno che mai).
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“nanni balestrini – millepiani”, a cura di sergio bianchi (deriveapprodi, 2022)
Nanni Balestrini è stato poeta, scrittore e artista visivo di fama internazionale. Nella sua figura si riassume un’intera stagione di storia e di cultura, italiana ed europea, di compresenza e reciproca influenza tra avanguardie artistiche e avanguardie politiche: quel magico tempo degli «intellettuali militanti» che hanno agito dentro una temperie di lotte operaie e giovanili che hanno fatto epoca, e che hanno segnato il destino delle successive generazioni. Partecipe di Novissimi, e poi tra i fondatori del Gruppo 63, per oltre sessant’anni Balestrini ha progettato e organizzato un infaticabile lavoro culturale, utilizzando una molteplicità di piani: poesia, narrativa, cinema, audiovisivo, teatro, musica, collage, pittura, scultura, editoria, impegno politico. Balestrini, cioè, uomo-rete dei millepiani. È di questa sua ricchezza ideativa e pratica che diamo conto in questo volume che ne percorre scenari e articolazioni attraverso testimonianze e omaggi di decine di amici, collaboratori e compagni di avventure.
https://deriveapprodi.com/libro/nanni-balestrini-millepiani/
cb, l’omnia, e frate asino
unorma: universal norms of absurdity / jim leftwich. 2022
UNORMA: Universal Norms of Absurdity
Jim Leftwich
Summer 2022
Nevada
Venn Diagrams glean presentiment where never the twains shall melt. Therein the Vesica Piscis, renumerable counterfactuals, munerates aeration of comeuppance, until the bittern fends.
First, it must be logical, the absurd must be predictable. To live out on the lawn / You must be honest.
Second: the absurd must be predictable; it must be a replica of itself. Do as I say to do, not as the duly unsaid, which is your duty. Unruly: an unmeasured quantity; the quality of being unmeasuring; a cup of what else, unfulfilled.
Third: the absurd is local. Lies about the absurd are global.
Fourth: go forth and multiple, multiply tables, The Plicate Cult of Mults, fables breathe froth before us — you are complicated; try to contain your selves!
The absurd is polysemic, is nothing if not. But you (You!) must remember: this is not Your Uncle’s Absurdity. You inherit what you invent.
Don’t make me tell you the whole treacherous tale again.
“esiste la ricerca?” – audio integrale dell’incontro del 16 giugno 2022 allo studio campo boario
Elenco degli interventi:
Introduzione (Marco Giovenale) _ 00’00”
Vincenzo Ostuni _ 09′ 37″
Andrea Inglese _ 36′ 49″
Marco Giovenale (su Ex.it) _ 50′ 45″
Massimiliano Manganelli _ 53′ 18″
Francesco Muzzioli _ 1h 04′ 42″
Chiara Portesine _1h 14′ 55″
Giorgio Patrizi _ 1h 23′ 09″
Luigi Magno _ 1h 34′ 38″
Stefano Colangelo _ 1h 37′ 26″
Vincenzo Ostuni _ 1h 53′ 31″
Marco Giovenale (alcune osservazioni conclusive) _ 2h 5′ 44″
L’incontro:
evento facebook:
https://www.facebook.com/events/434320811592683
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Altri materiali disponibili:
Leonardo Canella, Contributo in forma di nughette a “Esiste la ricerca?”
Francesco Muzzioli, Tre accorgimenti per evitare la confusione
Marco Giovenale, Post “Esiste la ricerca?” (La ricerca esiste)
Materiali, testi e saggi liberamente scaricabili per “Esiste la ricerca?”
L’audio su Archive.org:
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asemic writing as a kind of poetry / jim leftwich. 2022
Jim Leftwich
Asemic Writing Is A Kind Of Poetry
Summer 2022 / Utah
If, at times (if not, in fact, all the time), it must seem as if I have no idea what asemic writing is, I can only defend myself through an appeal to my experience of the theory and the practice: asemic writing came into my life as a continuation and an extension of my practice as a poet.
I wrote textual poetry for a little over twenty years before I started making visual poems. After making visual poems for a few years, I started making what was originally called spirit writing (by John M. Bennett, in his capacity as the editor of Lost and Found Times, a magazine of experimental poetry and related matters).
That was in 1997. The following year, Tim Gaze published a small chapbook of my quasi-calligraphic scribblings entitled Spirit Writing. Maybe I didn’t know what I was doing at the time (the theory and history came later), but I had no reason to think of this new development in my work as anything other than poetry.
These days, and maybe for the past fifteen years or so, it seems that very few theorists or practitioners think of asemic writing as a kind of poetry.
Asemic writing, as a kind of poetry, is all but limitless in its potential. We should take the same sort of approach to it’s study. For example: I have been told that asemic writing is all about linguistics. I have no doubt that the study of linguistics, and the application of that study to an engagement with asemic writing, will add substantially to our understanding of the subject. But, as with all other varieties of poetry, linguistics is only one among very many approaches to the study of asemic writing.
I am never interested in having the last word on any of these matters. Maybe I am interested in having the next word — and then, in having had some of the recent words. The conversation around asemic writing is ongoing and, like all conversations around all varieties of poetry, it seems to have no necessary or inevitable end. I am interested in expanding the spectrum of acceptable discourse concerning the subject of asemic writing. I hope my writings on the subject will function as invitations to others to participate in this process.
la francia da una parte, l’italia dall’altra: lo snodo degli anni ’80 e ’90 e la povertà della situazione italiana in letteratura
un estratto di appena 7′ dalla presentazione del libro Qualche uscita. Postpoesia e dintorni, di Jean-Marie Gleize:
per intendersi sulle differenze tra Italia e Francia, sullo snodo cruciale degli anni Ottanta, sugli oltre vent’anni di cattiva editoria italiana (almeno fino al 2003), e sui danni che ne derivano ancora oggi.
[la registrazione integrale della presentazione, con tutti gli interventi (di Magno, Manganelli, Giovenale, Zaffarano) è ascoltabile qui: https://gammm.org/2022/07/07/presentazione-qualche-uscita/]
[l’intervento da cui cito i nomi, e a cui in voce mi riferisco, è il seguente: https://slowforward.net/2022/02/21/poesia-per-il-pubblico-a-k/]
N.b.: in un intervento di commento a quanto da me detto nei 7′ proposti, Michele Zaffarano giustamente aggiunge, ai nomi fatti, il maggiore di tutti, Francis Ponge (1899-1988), modello autoriale essenziale per tutti gli scrittori francesi di terza via, alternativa cioè ad avanguardia e lirica, parimenti tradotto poco o per nulla in Italia (addirittura fino a oggi).
doppia intervista su ‘lay0ut magazine’
https://www.layoutmagazine.it/snuff-box-poesia-impegno-interviste-carnaroli-giovenale/
intervista ad Alessandra Carnaroli e Marco Giovenale
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grazie a Lay0ut, a Massimo Palma e a Sara Sermini.
“Gesto. Prendere la parola, dare voce, togliere la parola, restituire il silenzio. C’è un gesto, tra questi, che ti sembra rappresentare la tua scrittura poetica? Oppure nessuno di questi?” …