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Intimidazioni alla CPI e continuazione dei crimini di israele contro la Popolazione Palestinese: un articolo del 2 giugno su GlobalProject

Solo un frammento (ma è importantissimo leggere l’intero articolo) da La guerra totale di Israele contro la giustizia e la solidarietà internazionale (Elisa Brunelli su GlobalProject, 2 giugno 2024):

[…]
Da quando l’ICJ ha emesso la sentenza, in soli tre mesi Israele ha ucciso almeno 8.273 palestinesi e ferendone altri 12.881. Dal 7 ottobre al 31 maggio 2024, a Gaza sono state uccise in tutto 36,370 persone, più 82,400 ferite. Questi numeri, va ricordato, sono tuttavia da considerarsi al ribasso perché includono solamente le persone giunte in ospedale e identificate dal personale sanitario. A migliaia rimangono ancora sotto le macerie, nelle strade e all’interno di fosse comuni non ancora individuate. Ad oggi, più di 10.000 persone risultano ancora disperse. 
Israele ha costretto alla fuga 900.000 Palestinesi da Gaza solo nel mese di maggio, mentre l’invasione di terra a Rafah ha portato al collasso gli ultimi settori vitali della striscia. Israele ha deliberatamente ignorato anche le disposizioni della Corte riguardanti la fornitura di aiuti, mettendo fuori servizio il settore sanitario, provocando gravissime carestie al nord e minacciandone di ulteriori nelle altre aree della striscia a seguito della presa del valico di Rafah e delle ulteriori restrizioni all’ingresso e alla distribuzione di aiuti vitali. Secondo i rapporti medici, almeno 31 persone, tra cui 27 bambini, sono morti nell’ultimo mese di denutrizione e disidratazione.
L’assedio dell’ospedale Al Shifa da parte di Israele, iniziato il 18 marzo fino al 1° aprile, ha causato la morte di almeno 400 palestinesi. Dopo il ritiro di Israele, filmati scioccanti e testimonianze hanno mostrato centinaia di cadaveri, alcuni decomposti, sparsi dentro e intorno all’ospedale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato numerose fosse comuni e molti cadaveri parzialmente sepolti, con gli arti visibili, nel complesso dell’ospedale. In altre occasioni, i carri armati israeliani hanno schiacciato i corpi a morte, impedendone l’identificazione. In altri casi è emerso che diverse persone sono state sepolte vive. Numerosi corpi rinvenuti nelle fosse mostravano inoltre segni di tortura, compresi alcuni trovati ammanettati, spogliati e sottoposti a mutilazioni.
Due giorni dopo l’ordine della Corte Internazionale di Giustizia di bloccare l’offensiva militare a Rafah, la sera del 26 maggio, gli aerei da guerra israeliani hanno colpito un rifugio dell’UNRWA che ospitava palestinesi sfollati nell’area indicata dai militari come “zona sicura” a nord-ovest di Rafah. Il bilancio è gravissimo: almeno 45 palestinesi sono stati uccisi e altri 145 sono stati feriti. I video raccapriccianti dei testimoni hanno fatto il giro del mondo: tende bruciate, corpi carbonizzati e un bambino decapitato. Quel giorno Israele ha bombardato 10 siti dell’UNRWA tra Rafah, Jabalia, Nuseirat e Gaza City che ospitavano migliaia di palestinesi sfollati. L’attacco è avvenuto in concomitanza all’approvazione a larghissima maggioranza da parte della Knesset di una bozza di legge che dichiara l’UNRWA un’organizzazione terroristica.
[…]

(https://www.globalproject.info/it/mondi/la-guerra-totale-di-israele-contro-la-giustizia-e-la-solidarieta-internazionale/24942)

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pdf anche qui: Elisa Brunelli_ La guerra totale di Israele contro la giustizia e la solidarietà internazionale

Palestina: alcuni screenshot aprile-maggio 2024

Immagini liberamente visionabili e scaricabili al link
https://mega.nz/folder/XtsSkZhL#zrsEOQWoIH1vp8I-y0dfNA

Dalla notizia del senatore repubblicano Hutchinson che suggerisce di nuclearizzare Gaza, alla distruzione del convoglio umanitario di World Central Kitchen, alle condizioni dell’ospedale di Al Aqsa e a ciò che è stato trovato ad Al Shifa quando gli occupanti sionisti si sono ritirati, alle notizie del gruppo Telegram di 150mila estremisti che deridono i bambini palestinesi massacrati, all’ambasciatrice Nikki Haley che firma le bombe che andranno a distruggere scuole, ospedali e famiglie, fino al “Massacro delle tende” di Rafah (26-27 maggio 2024),  all’incendio e devastazione del mercato di Ramallah, e alla chiusura da parte di Meta di centinaia di falsi account usati dai sionisti per attaccare le proteste studentesche negli USA e amplificare false accuse di antisemitismo.

il sionismo e il suo presunto diritto alla distruzione di civili innocenti (2)

che poi, riflettendoci, uno dice:

bombardano il campo di Jabalia la prima volta, e fanno 100 vittime civili. tra queste, il loro obiettivo: un ufficiale di Hamas, dicono. quindi ne ammazzano 100 per beccarne uno (disintegrato senza processo, è ovvio, ma questo lo mettiamo tra parentesi).

poi proclamano che sotto l’ospedale Al Shifa c’è un (o il) quartier generale di Hamas, e allora via, bombardamenti, assedio, cecchini che sparano alle finestre, invasione dei reparti, morte di pazienti (22 in terapia intensiva: togliere carburante ed elettricità a un ospedale = assassinare). e obbligo di evacuazione dei medici, minacciati armi in pugno.
non si sa se e quando ai 39 neonati prematuri estratti dalle incubatrici ormai spente sarà permesso di trovare rifugio in Egitto. sempre che gli eroi dell’idf non facciano saltare l’ambulanza che li trasporta.

quindi riflettendoci uno dice: i palestinesi sarebbero “human animals” e i sionisti il popolo eletto? forse questo strano dio ha scelto i sionisti perché sono bravi a fare il tiro a segno con le abitazioni civili, le sedi Onu, i campi profughi, i giornalisti, i medici, i bambini? dev’essere per questo: dio elegge i popoli in base alla mira.

i bambini, se riescono a nascere e crescere, sono bersagli difficili, piccoli e mobili, ma i sionisti sono ottimamente addestrati a centrarli. così dio li elegge.
e – meanwhile – un po’ più a nord lo stesso dio benedice e firma (attraverso la mano secolare dei mille legali specialisti di faccende cisgiordane) gli atti di espropriazione e conquista, pardon, regolare possesso, di case e terreni altrui, militarmente=legalmente sottratti dai coloni(zzatori) agli animaleschi “arabs”.

ma torniamo al “tema” ospedale, per chiudere.

poniamo che poi alla fine si trovino questi fantomatici tunnel di terroristi sotto Al Shifa o sotto altri ospedali immancabilmente assediati, colpiti e invasi dai sionisti. come è ovvio, tali tunnel, ammesso che esistano, saranno vuoti, perché – dopo tutti i botti sparati – anche in una trama Disney per quattrenni i cattivi sarebbero scappati.

e allora?

per prendere possesso di tunnel vuoti tu butti giù un ospedale, ammazzi medici e pazienti, neonati e disabili? per fare che?

  • per sputtanarti la divisa (del resto già insanguinata da decenni) davanti al mondo intero.
  • per non liberare nemmeno un ostaggio.
  • per non catturare alcun terrorista, anzi per crearne di nuovi (fatti due conti: 12mila morti… quante migliaia di figli nipoti padri fratelli logicamente assetati di giustizia o vendetta generano?).
  • per spingere mezzo mondo a invocare una Norimberga che ti inchiodi e ti storicizzi come sterco supremo.
  • per far tentennare perfino #genocidejoe.
  • per rischiare di scatenare un conflitto allargato, potenzialmente mondiale.

ma allora… i sionisti a colazione mangiano forse pane e volpe?

no, al contrario. è che, come forse diventerà chiaro un giorno perfino ai neuropenici della destra italiana, davanti al gas estraibile dalle acque della costa di Gaza, i diritti umani e l’opinione degli stati e della storia non hanno peso alcuno sulla bilancia delle priorità.

per qualcuno l’infame Zyklon B è stato uno strumento, decenni fa. per qualcun altro il gas naturale è uno scopo, oggi.

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18 novembre: aggiornamenti su al shifa, dal canale youtube di al jazeera

Mohammed Zaqout insists that Israeli forces gave staff and patients at al-Shifa Hospital in Gaza the order to evacuate this morning.

“I categorically deny these false allegations [that evacuation was requested] … despite the difficult situation, the medical staff were working and operating … we were forced to leave at gunpoint,” he told Al Jazeera.

Moreover, Zaqout said that a list of critical patients has been handed to the Red Cross to be taken to Egypt for treatment, but that he is still awaiting updates on the issue.

Jihad Abu Shanab has described the scenes near the al-Ahli Arab Hospital, also known as Baptist Hospital, as “total destruction”.

Here are his translated comments:

The vicinity around the hospital has been levelled to the ground.
Dozens of dead bodies are scattered on the streets.
Many of the bodies have been changed beyond recognition.
People are trying to do everything to bury as many people possible.

18 nov 2023
#aljazeeraenglish #BreakingNews #aljazeeralivenews

7mila persone in trappola nell’ospedale di al shifa

da Radio Popolare:

Oltre 7mila persone in trappola nell’ospedale di Al Shifa

“I tentativi di Israele di ridurre al minimo le vittime civili non hanno avuto successo”. A dirlo è il premier Benjamin Netanyahu in un’intervista a CBS, accusando Hamas di questo e spiegando che Israele sta facendo il possibile per evitarle. Intanto i bombardamenti sulla striscia di Gaza continuano. Secondo il bilancio aggiornato dal Ministero della Salute sono almeno 12mila i morti nella striscia, più di 5mila bambini. Ci sarebbero anche più di 3.700 dispersi e oltre 30mila feriti. Oggi almeno 18 persone sono state uccise in un raid sul campo profughi di Jabalia, mentre decine di persone sarebbero morte in un attacco su una scuola a sud di Gaza City, secondo l’ospedale indonesiano.

Il direttore dell’ospedale di Al Shifa ha detto che nella notte tutti i pazienti che erano in terapia intensiva sono morti a causa della mancanza di elettricità. In totale 22 persone.

Per il terzo giorno consecutivo i militari israeliani sono all’interno della struttura dove stanno cercando quello che è stato definito come un importante centro strategico di Hamas. Per il momento non sono state fornite prove che ne potrebbero dimostrare l’esistenza. Ciò che è stato recuperato, ad ora, sono una quindicina di Kalashnikov, l’ingresso di un tunnel, alcune uniformi militari e alcune granate. Naturalmente la scoperta e la prova dell’esistenza di un importante quartier generale di Hamas sotto l’ospedale sono ancora possibili, intanto, però, secondo il direttore di Al Shifa ci sono circa 7mila persone – tra pazienti, medici e sfollati – intrappolate nella struttura senza cibo né acqua.
A Gerusalemme abbiamo raggiunto al telefono Andrea de Domenico, portavoce dell’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari in Palestina: https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-venerdi-17-novembre/#2

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[ un video: ️
https://www.facebook.com/share/r/fF1b8uAx65YgeXyo/ ]

dall’ospedale di al shifa, 3 giorni fa, medici senza frontiere

La testimonianza di Mohammed Obeid

L’ospedale di Al Shifa a Gaza è in una situazione drammatica dopo i bombardamenti israeliani degli ultimi giorni.Mohammed Obeid è uno dei chirurghi di Medici Senza Frontiere (MSF) attualmente all’ospedale di Al Shifa e racconta cosa sta accadendo. Il suo è un appello al mondo : «All’ospedale di Al Shifa, da stamattina, non c’è elettricità, non c’è acqua, non c’è cibo. Il nostro team è esausto. Abbiamo avuto due pazienti neonati che sono morti, perché l’incubatrice non funziona senza elettricità. Abbiamo avuto anche un paziente adulto in terapia intensiva morto perché il ventilatore si è spento per assenza di elettricità. Possiamo vedere il fumo intorno all’ospedale. Loro [i militari israeliani] hanno colpito tutto quello che c’era intorno all’ospedale. E hanno colpito l’ospedale diverse volte.
. Siamo quasi certi di essere soli. Nessuno ci sente. Vogliamo che qualcuno ci dia la garanzia di poter evacuare i pazienti. Perché abbiamo circa 600 pazienti ricoverati che hanno bisogno di cure mediche e che devono essere evacuati! Abbiamo circa 40 bambini prematuri ricoverati, dobbiamo essere sicuri di poterli evacuare. Abbiamo 17 pazienti in terapia intensiva e circa 600 pazienti ricoverati nel postoperatorio, tutti hanno bisogno di cure mediche. La situazione è quindi molto grave. Abbiamo bisogno di aiuto. Nessuno ci ascolta».
Medici Senza Frontiere (MSF) ribadisce con urgenza il suo appello a fermare gli attacchi contro gli ospedali, a cessare immediatamente il fuoco e a proteggere le strutture mediche, il personale medico e i pazienti, e a permettere alle persone che desiderano lasciare gli ospedali di farlo. (Corriere della sera)