Archivi tag: Shelter

More than 100 Palestinians were killed in one of the deadliest Israeli strikes in Gaza after they attacked a school sheltering forcibly displaced Palestinians

Their bodies were torn apart.” More than 100 Palestinians were killed in one of the deadliest Israeli strikes in Gaza after they attacked a school sheltering forcibly displaced Palestinians.⁣

video (BEWARE: STRONG IMAGES):
https://mega.nz/file/jw8QhQCR#LAJEw4Qo4lsf5qaOoT6IpJQ2-JwcjTIfu18Vo9BXlNo

Source: https://www.instagram.com/reel/C-f7QpwNtmE/

mg, “cose chiuse fuori” (aragno, collana ‘i domani’, 2023)

Cose chiuse fuori conclude/completa e sigilla, “chiude fuori”, una possibile esalogia (“ES-a-logia”, volendo), di cui qui di séguito si dà il disegno – con nessun riferimento cronologico: i tasselli che andrebbero infatti pensati come “contemporanei in quindici anni” circa (2000-2015) sono La casa esposta, Delle osservazioni, Shelter, Delvaux, Maniera nera – e, appunto, questo libro.

Libro che – oltre a pagine inedite – riprende in parte – e colloca in struttura – anche vari e variati testi usciti in Altre ombre (La camera verde, 2004), Superficie della battaglia (La camera verde, 2006), materiali inclusi nel Nono quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007), e Delvaux (Oèdipus, 2013).

È scrittura “assertiva”? Sì, in gran parte o del tutto. L’esalogia funziona da traccia novecentesca, diciamo, all’interno di un progetto di “opera di opere”, o raggiera più ampia di testi, che sarà o vorrà essere estranea a cronologia, storia, “sviluppi” e insomma a una presunta diacronia; e che includerà, in netta maggioranza, pagine non assertive.

Nella raggiera, che si intitolerà paradossalmente Delle restrizioni, l’elemento Cose chiuse fuori occuperà un posto strutturale.

alcune letture ascoltabili in rete

alcune letture in rete:

da Criterio dei vetri (2007): goo.gl/j3qlmf
da Shelter (2010): goo.gl/4iXNlH
da Erano in pericolo (in Quasi tutti, 2010): goo.gl/z1afp2
da In rebus (2012): goo.gl/oPRKWR
da Delvaux (2013): goo.gl/UT9jkG

_

altra versione di un’intervista

La versione originale di questa intervista è uscita il 13 febbraio 2014 qui:
http://spaziovirtualeoccupato.altervista.org/intervista-marco-giovenale/.
Quella che segue è una versione riveduta e leggermente più
ampia, specie nella conclusione.

*

Quali contenuti ospita il tuo blog personale http://slowforward.wordpress.com?

Il blog è nato nel 2003 e fin dal primo momento è stato pensato come uno spazio personale, anche se non di tipo diaristico. Semmai un luogo per annotazioni, saggi brevissimi, riflessioni legate a un’idea di estetica intesa come ambito non specifico, non separato dall’esperienza comune (in piena sintonia con l’accezione del termine “estetica” che devo ad Emilio Garroni). In Slowforward dunque si trovavano – e si trovano – appunti di poetica, segnalazioni di materiali miei comparsi in altre sedi (o testi sul mio lavoro), disegni, link a uscite sparse, fotografie, prose, versi.

            In verità il blog ha assunto già dai primissimi tempi – e poi direi ‘febbrilmente’ dal 2006 passando da Splinder a WordPress – l’aspetto di un luogo non autocentrato. L’avanzamento lento (lo slow forward) dello sguardo su un laboratorio di scrittura è diventato scansione su (e resoconto da) più laboratori. Continua a leggere