FIRMARE per FERMARE il DDL 1660
L’unica sicurezza che il decreto 1660 implementa è la sicurezza dei governi liberticidi di fare quello che vogliono rimanendo indisturbati, impunemente al riparo da qualunque protesta.
FIRMARE per FERMARE il DDL1660:
Referendum sulla cittadinanza: è importante firmare subito
Entro il 30 settembre è possibile firmare per il Referendum sulla Cittadinanza.
Grazie al referendum possiamo ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per poter avanzare la domanda per ottenere la cittadinanza italiana. Questo permetterà a 2,5 milioni di persone – che vivono, lavorano, amano e costruiscono il nostro Paese ogni giorno – di sentirsi finalmente cittadini a pieno titolo.
Una volta ottenuta la cittadinanza, questa verrebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni; per capire le dimensioni del fenomeno, basti pensare che ad oggi sono 870 mila i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole italiane e che non hanno la cittadinanza, circa 1 su 10.
Negli ultimi 30 anni, il nostro Paese è cambiato profondamente, ma la legge sulla cittadinanza è rimasta ferma, lasciando indietro molte persone che contribuiscono attivamente alla sua crescita. Oggi, chi è nato e cresciuto qui, chi ha vissuto, lavorato e investito nel futuro dell’Italia, continua a non poterla chiamare davvero “casa”. Ma ora abbiamo l’opportunità di cambiare le cose.
allarme + lettera da firmare, contro il ddl 1660 e l’istituzione in italia dello stato di polizia
ricevo e diffondo questo allarme (e conseguente lettera, che trovate in calce oppure qui) lanciato da Ginevra Bompiani:
premessa
ieri la camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza il Ddl 1660, col quale senza troppi giri di parole, si istituisce in Italia lo stato di polizia:
Il blocco stradale, e quindi gli scioperi diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere;
le proteste in carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni;
idem per chi protesta contro le grandi opere;
Anche la “propaganda” delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo considerata “terrorismo della parola”;
carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni;
Fino a 15 anni per resistenza attiva
Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato “anti-Ghandi”)
Facoltà per forze dell’ordine di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio.
Carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno
Dulcis in fundo, si vieta agli immigrati senza permesso di soggiorno finanche l’uso del cellulare, vincolando l’acquisto della SIM al possesso del permesso di soggiorno.
…
Abbiamo dunque scritto la seguente lettera di autodenuncia, come il modo non violento più forte per protestare contro questo Decreto.
Vi prego di firmarla e di inviare la vostra adesione a democraziaedissenso@gmail.com. Presto pubblicheremo la lettera-appello sui social e, se possibile, su un giornale. Se la firmate, per favore diffondetela!
GID, Gruppo d’Intervento Disarmato
LETTERA
Al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
La democrazia, così come la cultura, sono fondate sulla possibilità di dissentire. Solo il dissenso permette la diversità delle posizioni e delle idee, solo il dissenso mette al vaglio la verità e la giustizia, solo il dissenso è alla base del pensiero.
L’itinerario che l’attuale governo sta perseguendo fin dal primo giorno e che culmina con una legge, il Ddl sicurezza 1660, detto anche legge anti-Gandhi, che proibisce in tutte le sue forme, attiva e passiva, disarmata e non violenta, ogni dissenso, manda oggi al macero la democrazia e la cultura che il dopoguerra ha pazientemente costruito, con il sostegno della Costituzione della Repubblica Italiana, proclamata da Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947.
Noi, cittadine e cittadini italiani ci riconosciamo in questa Costituzione, nei principi e nelle libertà che ci ha fino a oggi garantito, e ci rifiutiamo di rinnegare 77 anni di democrazia e di cultura, compiendo l’orribile salto indietro in una stagione che credevamo sepolta.
Noi cittadine e cittadini italiani ci riconosciamo nella libertà di pensare e di esprimere il nostro pensiero sotto ogni forma, parlata e scritta, stampata e diffusa con qualsiasi mezzo, di riunirci e associarci pacificamente, di informare ed essere informati, di insegnare ed essere istruiti, di scegliere liberamente la nostra occupazione, il nostro domicilio e liberamente viaggiare; e riconosciamo queste libertà per noi, gli stranieri e gli apolidi, i rifugiati e i richiedenti asilo, e intendiamo esercitare i nostri diritti inviolabili, a cominciare dal diritto di solidarizzare con chi si oppone, sia con lo sciopero che con l’occupazione pacifica o con manifestazioni pubbliche di dissenso, con chi reclama dallo Stato leggi che permettano alla nostra terra di difendersi da catastrofi climatiche o dagli orrori delle guerre e infine con chiunque risponda al richiamo della giustizia e della pietà: e se questi sono reati, ci autodenunciamo responsabili di questi reati, passati, presenti e futuri, tutti e ciascuno, consapevoli che solo così facendo possiamo proteggere la democrazia e la cultura che da 77 anni ci appartengono e di cui andiamo fieri.
Firmato
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Deconstructing the Walls of Jericho / Ze’ev Herzog for “Ha’aretz”. 1999
Friday, October 29, 1999
Deconstructing the walls of Jericho
Following 70 years of intensive excavations in the Land of Israel, archaeologists have found out: The patriarchs’ acts are legendary, the Israelites did not sojourn in Egypt or make an exodus, they did not conquer the land. Neither is there any mention of the empire of David and Solomon, nor of the source of belief in the God of Israel. These facts have been known for years, but Israel is a stubborn people and nobody wants to hear about it
sui crimini sionisti in questi ultimi giorni (2 set. 2024)
don’t forget this is an another (or the main) territory occupied by israel / da non dimenticare: questo è un altro (o il principale) territorio occupato da israele
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the idf/iof goes on targeting babies and innocent civilians
beware: strong images
it’s perfectly clear: https://x.com/Bernadotte22/status/1829554720014569870
https://mega.nz/file/v5VHTKgL#w5hqrdd3pugCgTIXWtL2_NyMPYUVTv6v6PB35PJ91eo
plus:
https://mega.nz/file/P0FHDLTQ#TonnkuLZD4vzWHho0TkZXTwvxaPmaLKbAzP-Tpn7R_Y
and much more here in this folder (about August only):
https://mega.nz/folder/zhFRnSDI#ZcrT5-k6Z4oh_pm-rmpM3w
Chicago police knock a pro-Palestine elderly woman to the ground and refuse to help her up or pick up her cane
Chicago police knock a pro-Palestine elderly woman to the ground and refuse to help her up or pick up her cane, in another incident of anti-Palestinian racism.
https://x.com/PALMENA_IC/status/182947336419008106
https://mega.nz/file/G8VkGJ5a#LK76bPbh_SlXm7wThldFCAN107aenKg78TQtOGRegPA
A short video from Palestine (no words needed)
Alessandro Portelli, sui numeri del genocidio a Gaza (articolo di oggi sul ‘manifesto’)
Alessandro Portelli
Il 12 maggio 1996, a un intervistatore televisivo che le chiedeva se mezzo milione di bambini morti in Iraq fossero un prezzo che valeva la pena pagare, Madeleine Albright – ambasciatrice degli Stati uniti all’Onu e segretaria di stato durante la guerra in Iraq – rispose: «È una scelta difficile ma pensiamo che fosse un prezzo che valeva la pena».
Il 10 agosto scorso, Kamala Harris – prossima, speriamo, presidente degli Stati uniti – ha detto che i civili uccisi a Gaza sono «far too many», davvero troppi. In modo più confuso e ambiguo, anche il presidente uscente Joe Biden ha detto la stessa cosa nel suo discorso alla convention democratica a Chicago. Continua a leggere