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John Mearsheimer about Zionism’s projects on Palestine

From: instagram.com/reel/C9Dalt2ImCW/
THE FULL INTERVIEW HERE: youtube.com/watch?v=39_bpaaio1U

John Mearsheimer about Zionism (from an interview on Gita Wirjawan’s YT channel)

Quote (from IG):

“The Zionists understood from the very beginning that you had to cleanse…This is very clear from the historical record.”

John Mearsheimer is an American political scientist and professor at the University of Chicago, renowned for his work on international relations and foreign policy. He is best known for his realist perspective on global politics and critical analyses of U.S. foreign policy. Mearsheimer co-authored the famous book “The Israel Lobby and U.S. Foreign Policy” with Stephen Walt, which examines the impact of the Israel lobby on American foreign policy.

In a clip from an interview on Gita Wirjawan’s YouTube channel called “John Mearsheimer: What’s Behind Biden’s Blank Check Support for Israel? Endgame #179” he reexamines the foundational ideology of Zionism. He argues that from the outset, Zionism involved creating a Jewish state, which necessitated the removal of Palestinians from their land. Mearsheimer states that the early Zionists understood that establishing a Jewish state in an area predominantly inhabited by Palestinians would require acts of ethnic cleansing. This perspective challenges the narrative that the formation of Israel was a defensive measure against unprovoked attacks. Instead, he highlights how the historical records show a deliberate strategy to displace the Palestinian population to achieve the Zionist objective of a Jewish state.

Behn Samareh: Temporary Memorial for the Children of Gaza (2024)

A “temporary memorial” has been created in memory of the children killed by the war in Gaza on Bombay Beach in California, US. Behn Samareh, the artist behind the project, aims to drill a hole for every child killed and has said he will continue as long as the war goes on.

https://www.instagram.com/reel/C86Y5YDMs7s/

https://www.facebook.com/behn.samareh/videos/809112714697633

https://www.facebook.com/profile.php?id=61557647381729

https://www.youtube.com/watch?v=j0MtUunNFF4
https://youtu.be/NxbeCO7fJ7Q
https://www.instagram.com/p/C9F-NBDocs7/

i danni culturali del governo attuale

quasi ogni parola che esce dalle fauci del rondone, insediato non a caso da questo governo, è disprezzabile: https://www.tempi.it/rondoni-poeta-800-anni-san-francesco/

insomma. fasci, ciellini e rondoni mettono le mani su san francesco.
il vaticano ha qualcosa da ridire? staremo a vedere. (facilmente, no).

qui di séguito il papello sui soldi: https://cultura.gov.it/comunicato/25316

#vaticano #ciellini #mortedisanfrancesco #cattolicesimointegralista #sanfrancesco #rondoni #integralismo #provita #lgtbq+

Intimidazioni alla CPI e continuazione dei crimini di israele contro la Popolazione Palestinese: un articolo del 2 giugno su GlobalProject

Solo un frammento (ma è importantissimo leggere l’intero articolo) da La guerra totale di Israele contro la giustizia e la solidarietà internazionale (Elisa Brunelli su GlobalProject, 2 giugno 2024):

[…]
Da quando l’ICJ ha emesso la sentenza, in soli tre mesi Israele ha ucciso almeno 8.273 palestinesi e ferendone altri 12.881. Dal 7 ottobre al 31 maggio 2024, a Gaza sono state uccise in tutto 36,370 persone, più 82,400 ferite. Questi numeri, va ricordato, sono tuttavia da considerarsi al ribasso perché includono solamente le persone giunte in ospedale e identificate dal personale sanitario. A migliaia rimangono ancora sotto le macerie, nelle strade e all’interno di fosse comuni non ancora individuate. Ad oggi, più di 10.000 persone risultano ancora disperse. 
Israele ha costretto alla fuga 900.000 Palestinesi da Gaza solo nel mese di maggio, mentre l’invasione di terra a Rafah ha portato al collasso gli ultimi settori vitali della striscia. Israele ha deliberatamente ignorato anche le disposizioni della Corte riguardanti la fornitura di aiuti, mettendo fuori servizio il settore sanitario, provocando gravissime carestie al nord e minacciandone di ulteriori nelle altre aree della striscia a seguito della presa del valico di Rafah e delle ulteriori restrizioni all’ingresso e alla distribuzione di aiuti vitali. Secondo i rapporti medici, almeno 31 persone, tra cui 27 bambini, sono morti nell’ultimo mese di denutrizione e disidratazione.
L’assedio dell’ospedale Al Shifa da parte di Israele, iniziato il 18 marzo fino al 1° aprile, ha causato la morte di almeno 400 palestinesi. Dopo il ritiro di Israele, filmati scioccanti e testimonianze hanno mostrato centinaia di cadaveri, alcuni decomposti, sparsi dentro e intorno all’ospedale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato numerose fosse comuni e molti cadaveri parzialmente sepolti, con gli arti visibili, nel complesso dell’ospedale. In altre occasioni, i carri armati israeliani hanno schiacciato i corpi a morte, impedendone l’identificazione. In altri casi è emerso che diverse persone sono state sepolte vive. Numerosi corpi rinvenuti nelle fosse mostravano inoltre segni di tortura, compresi alcuni trovati ammanettati, spogliati e sottoposti a mutilazioni.
Due giorni dopo l’ordine della Corte Internazionale di Giustizia di bloccare l’offensiva militare a Rafah, la sera del 26 maggio, gli aerei da guerra israeliani hanno colpito un rifugio dell’UNRWA che ospitava palestinesi sfollati nell’area indicata dai militari come “zona sicura” a nord-ovest di Rafah. Il bilancio è gravissimo: almeno 45 palestinesi sono stati uccisi e altri 145 sono stati feriti. I video raccapriccianti dei testimoni hanno fatto il giro del mondo: tende bruciate, corpi carbonizzati e un bambino decapitato. Quel giorno Israele ha bombardato 10 siti dell’UNRWA tra Rafah, Jabalia, Nuseirat e Gaza City che ospitavano migliaia di palestinesi sfollati. L’attacco è avvenuto in concomitanza all’approvazione a larghissima maggioranza da parte della Knesset di una bozza di legge che dichiara l’UNRWA un’organizzazione terroristica.
[…]

(https://www.globalproject.info/it/mondi/la-guerra-totale-di-israele-contro-la-giustizia-e-la-solidarieta-internazionale/24942)

*

pdf anche qui: Elisa Brunelli_ La guerra totale di Israele contro la giustizia e la solidarietà internazionale

alcune immagini e video dalla palestina, maggio e giugno 2024

Si tratta di non pochi materiali, ma infinitamente minori rispetto a una rassegna rigorosa. Nessuna immagine o video ha subìto censura. Chi decide di prenderne visione o scaricarli è libero di farlo, responsabilmente, ossia sapendo che si tratta di materiale sensibile, da non mostrare in nessun caso a bambini o a persone impressionabili. La documentazione è senza filtri e riguarda gli orrori perpetrati dall’odio sionista in Palestina.

Questo il link:
https://mega.nz/folder/X9knRLhY#sFFkCRPIue1g__UFNl132Q

N.b.: La cartella potrà essere eventualmente aggiornata con ulteriori testimonianze

FREE PALESTINE

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Bologna, 30 giugno, presentazione del libro “Dal fiume al mare. Racconti e poesie dalla Palestina”

“La resistenza palestinese dimostra che il motore di qualunque resistenza è l’aspetto politico. Quale che sia il grado di brutalità raggiunto sul piano poliziesco, repressivo e militare, lo Stato sionista non riuscirà mai a debellare la resistenza palestinese. Questo perché la resistenza nasce precisamente dall’occupazione sionista e rinascerà infinte volte, nonostante le eventuali e temporanee sconfitte, sotto le macerie della Palestina sventrata, fintanto che che durerà l’occupazione.
[…] I successi e le sconfitte della mobilitazione popolare non dipendono MAI dalle forze del nemico. Dipendono sempre, in tutto e per tutto, della caratteristiche e dalle capacità di chi la dirige. La resistenza del popolo palestinese dimostra che si può tenere testa a un nemico enormemente più forte a patto di voler combattere, voler vincere.
Ecco un messaggio che potrete leggere fra le righe di questo libro: il popolo palestinese insegna che bisogna osare vincere, bisogna lottare fino alla vittoria”.

Dalla Presentazione di Dal Fiume al mare.

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oggi, h. 14 @ radio onda rossa: “gazart” – ceasefire now – intellettual* e artist* per gaza

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

martedì 25 giugno 2024, ore 14

estratti di
● GAZART
ceasefire now

intellettual* e artist* per Gaza

ideatori e organizzatori: Angelo d’Orsi e Alessandro Negrini
interventi di: Laura Morante, Barbara Scoppa, Michele Cantoni, Raffaele
Crocco, Laura Frascarelli, Arianna Porcelli Safonov, Claudio Silighini,
Moni Ovadia, Angelo d’Orsi
riprese video dell’evento: Mauro Conciatori

A che serve fare arte, parlare di bellezza o crearla, tacendo
sull’abominio? Questo evento, nato come conseguenza dell’Appello dello
storico e giornalista Angelo d’Orsi e del regista Alessandro Negrini,
rivolto al mondo della cultura sull’assordante silenzio nei confronti
dello sterminio in atto a Gaza e in Cisgiordania, vuole sollecitare chi
fa arte e produce cultura a uscire dal silenzio o dal proprio
“particulare”, nella consapevolezza che nessun tipo di cultura
autentica, nessuna forma di arte può estraniarsi dai problemi e
soprattutto dalle sofferenze del mondo: oggi Gaza, e la Palestina tutta,
rappresentano, interamente, il dolore del mondo. Dobbiamo reagire.
Se il nemico più grande è il silenzio, coloro che hanno aderito a questa
iniziativa vogliono aprire una crepa in questo vuoto di parole.
Un incontro fatto di interventi e performance creative che nascono dalle
riflessioni sull’inferno in cui è stata trasformata Gaza dall’attacco
israeliano, e dallo sdegno sul massacro in atto del popolo palestinese.

info:

 

Assemblea pubblica: perché parlare delle donne delle borgate?

Ricevo e diffondo:

Perché parlare delle donne delle borgate? In che modo abbiamo finora parlato di loro e con loro? Come fare un passo in avanti in questo progetto?

Sono queste le domande su cui ci vogliamo confrontare, insieme a tutte le persone che abbiamo incontrato lungo il nostro percorso negli ultimi due anni e con chi vuole contribuire nel continuare a costruirlo.

Per questo vi invitiamo a venire il 28 giugno, alle ore 17:30 al circolo Arci di Pietralata (via Silvano 15).
Non a caso, abbiamo deciso di incontrarci a un anno dal femminicidio della 17enne Michelle Causo, una di noi, una ragazza di borgata uccisa dall’abbandono delle periferie da parte delle istituzioni e da una società basata su prevaricazione, individualismo e violenza.

Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per ragionare insieme su alcune questioni per noi fondamentali. Parafrasando il programma in dieci punti delle Black Panthers, vogliamo definire i nostri “10 punti” per un programma permanente che parli a tutte le donne e soggettività non conformi delle periferie che non si sentono rappresentate da nessuno, soprattutto dalle donne che ci governano e che ci stanno togliendo pezzo a pezzo i nostri diritti e peggiorando le nostre condizioni di vita.

Al termine dell’assemblea, ci sarà poi un momento in ricordo per Michelle, un aperitivo di sostegno per le attività di Donne de Borgata e la possibilità di prendere il nostro merchandising… Vi aspettiamo!

Testo completo per l’assemblea:
https://contropiano.org/news/politica-news/2024/06/20/perche-parlare-delle-donne-delle-borgate-0173576