https://www.mtmteatro.it/piccolo-archivio-di-esiste-la-ricerca-tra-giugno-2022-e-settembre-2023/
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le tossine del romanticismo (1)
17 settembre, presentazione di “fluxus again!” a genova
Sandro Ricaldone
FLUXUS AGAIN!
A History of a Radical Experience
1952-1962-2022
edited by Gianni Emilio Simonetti
Danilo Montanari, 2022
Presentazione del volume
di Patrizio Peterlini
SharEvolution – Genova
Sabato 17 settembre, ore 18
Interviene Gianni Emilio Simonetti
in dialogo con Viana Conti e Linda Kaiser.
Genova, piazza San Matteo 17
reissues of mags @ jacket2 (freely downloadable pdfs)
freely downloadable pdf reissues of important lit mags like Combo, Aufgabe, Secession, Alcheringa, Roof, New Wilderness Letter, Reality Studios, Infolio, Zuk, Pages, M/E/A/N/I/N/G, O Books, Big Allis, Chain, XCP: Cross Cultural Poetics, Calque are available here: https://jacket2.org/reissues/
3 anthologies of concrete poetry
info thx to Derek Beaulieu:
Download PDFs of 3 exceptional early anthologies of concrete poetry: Text–Sound Texts (1980, https://monoskop.org/log/?p=18969), An Anthology of Concrete Poetry (1967/2013, https://monoskop.org/log/?p=15439), Astronauts of Inner Space (1966, https://monoskop.org/log/?p=4404) all courtesy Monoskop Log.
gammm @ discord per la ricerca (letteraria)
in inglese su discord esistono vari server di letteratura. ma nessuno che, in italiano, si occupi di ricerca letteraria.
ora c’è: https://discord.gg/7qxE5QnbwP
in qualche modo prosegue l’iniziativa (indipendente e in fieri) “Esiste la ricerca?”, avviata con l’incontro allo Studio Campo Boario (Roma) il 16 giugno 2022: https://slowforward.net/2022/06/16/oggi-16-giugno-a-roma-esiste-la-ricerca-incontro-allo-studio-campo-boario/
la scelta di prendere “gammm” come incipit del nome (invece di usare semplicemente “scritture di ricerca”) è dirimente per delimitare gli ambiti tematico-formali che sono in campo.
quindi le zone di sperimentazione di cui il sito https://gammm.org si occupa da sedici anni in qua: montaggio, cut-up, googlism, scritture concettuali, uncreative writing, littéralité, post-poesia, prosa in prosa(-e), flarf, scritture installative, generatori di testo, scritture frammentate / disturbate, minimal writing, found texts, sought texts, percorsi procedurali, scritture non assertive, musica sperimentale, critica non stilistica.
anche, ma in misura forse minore, materiali verbovisivi, asemic writing, glitch, arte contemporanea (più o meno in rapporto col fronte della testualità).
tendenzialmente non ci si occupa invece di performance, di videopoesia, di poesia visiva, di poesia sonora, di letteratura interattiva, di programmazione, di romanzo, di teatro, di cinema, di animazioni.
materiali, testi e saggi da ora liberamente scaricabili per “esiste la ricerca?”
https://t.ly/I3xy
h. 16, ora inizia l’incontro ESISTE LA RICERCA? … e, al codice QR qui sopra, ossia al link indicato, è possibile per chiunque accedere a una cartella di materiali pregressi, brevi saggi, estratti, elementi di vari autori.
forse wordpress ci restituisce il classic editor? /// wordpress: is classic editor back? (maybe) good news on aug 8th, 2021
Sembra che WordPress abbia reinserito la possibilità di lavorare con il Classic Editor, e che il detestabile Gutenberg Editor (ovvero Block Editor) possa fortunatamente essere solo un’opzione, magari la prima per WP, cioè quella di default, ma non l’unica e obbligata.
Innanzitutto andate sul pannello “All posts” e guardate in alto a destra. C’è un riquadro di Screen Options che permette di scegliere tra l’editor a blocchi, disponibile di default (=l’inguardabile Gutenberg), e quello classico.
Una volta scelto il Classic Editor, dovreste vedere l’elenco dei post pubblicati, di quelli programmati, dei draft e insomma di tutti i materiali in campo, nella vecchia maniera. Bene.
La buona notizia è che FINALMENTE il pulsante di ADD NEW che vi fa scrivere un nuovo post è dotato di una tendina che permette di scegliere se usare il vecchio o il nuovo editor per postare.
ENJOY !
(per ora, sperando che WP non si penta di questa botta d’intelligenza e di rispetto per i suoi utenti)
P.s.: le buone notizie non finiscono qui. Ora è anche possibile editare con il Classic Editor i post già pubblicati, andando sempre su “All Posts” e muovendo il puntatore del mouse sul testo che volete editare. Qui sotto vedete un esempio da un recente post su gammm.org
via da medium
per un tratto di tempo recentissimo e brevissimo ho pensato che Medium potesse rappresentare, almeno per me, un’alternativa non insensata all’idea di sito.
tolte però le differenze tra utenti Apple e PC/Android (esistenti, e in parte penalizzanti per i non-Apple), l’aspetto economico ha comunque pesato in maniera decisiva per farmi ricredere.
alla fin fine un frontale (e al 99% anglofono) pay-per-read interessa tutti su Medium: e non solo quelli che pur non occupandosi di alta moda, scarpe da tennis, televisione o gossip, “producono contenuti”, ma anche quelli che vorrebbero semplicemente leggere testi su questioni aperte in zone dell’arte contemporanea propriamente sperimentali, dunque giocoforza “di nicchia”.
e a mitigare la rozzezza della macchina non basta la clausola che dice che Medium retribuisce i blogger più seguiti; dato che l’essere più o meno seguiti rientra nella medesima logica. invece di accumulo di denaro c’è accumulo di lettori. che vengono quindi “monetizzati”. (ricordo sempre il breve intervento di Grifi sulla produzione di spettatori).
più in generale, la progressiva capillare brandizzazione delle comunicazioni in rete, e l’invadenza — oltre che l’inaccettabilità politica in molti casi — delle strutture informative e in senso ampio mediali (qui parlo in generale, non di Medium), mi convince sempre di più dell’idea di frequentare (per ora: anche) spazi radicalmente diversi. è il motivo per cui ho un blog su noblogs.org, per dire, e cercherò di lavorarci nei prossimi mesi.
ad ora, tuttavia, gli ormai 18 anni di mia invenzione e condivisione ininterrotta e gratuita di materiali attraverso slowforward.net e gli spazi web che slowforward ha inglobato, per un totale, ad oggi (11 giugno 2021), di quasi 13600 post, sono un buon motivo per continuare su WordPress.
già da qualche giorno ho preso a riproporre (e magari arricchire / variare) qui su slowforward cose uscite nella mia rapida avventura sulla piattaforma Medium, che saluto senza illusioni ma anche senza rancore. (oltretutto continuando a usarla per collaborare a Repository Magazine).
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flarf.it, una storia itala (post fb del giugno 2020) / differx
Anni fa mi ero inventato il blog flarf.it per scrivere manipolare escogitare o semplicemente riportare (come oggetti trovati) materiali flarf, kitsch, pacchiani, traslabili dalla / reperibili nella realtà dei quotidiani di carta e nelle conversazioni. E nella italica poesia naturalmente. Come dimenticarla?
Poi con il tempo e col crescere delle sidebar di repubblica.it ho dovuto osservare che la realtà della comunicazione generalista era già di per sé interamente flarf, oltre l’immaginabile, overwhelmingly.
Produceva di suo. Macinava spazzature in quantità irrappresentabili, e in crescita esponenziale. E, inversamente proporzionale (rima inclusa), decresceva nei lettori la più semplice, immediata, tattile, capacità di vederlo, il kitsch.
[Di qui il ritorno serio serissimo del tragico, del sublime, del lacrimante, del lacerante, dell'”impeggnato”, dall’iperbole all’iperbato, da Heine a Merini, sui cavallucci, tra le frasche, all’ombra dei cipressi e dentro l’urbe, con e senza grazie, new & old age, tutti scardanelli, il paese degli scardanelli, però come burle, e però non avvertite come tali, anzi fitte di assertivissimi like].
Così, pure in versi e scritture, facebook stava dando visibilità a slavine di flarf irriflesso, incosciente, busti di similgesso pitturato con l’evidenziatore, cartelli e frecce alti levàti, colla scritta “qui poesia”, kitsch involontario quanto divertente, a volte addirittura inconsapevolmente funzionante come vettore di (sorridevole) senso.
Ho chiuso il blog, amen, e vari anni dopo ho poi svogliatamente ma con intenzionale tonta fiducia aperto una pagina flarf.it su facebook: https://www.facebook.com/flarfitalia/
Leggermente più memoriale, più ‘archivistica’ che militante. (Ormai non la battaglia ma la guerra è persa).
Bon.
Nel frattempo l’esplodere del meme come (saltuariamente) mattoncino di flarf isolato, oppure esperimenti come quelli di Luca Rizzatello con falsi autori e false copertine di libri iperlirici o comunque iperconnotati, ri-viralizzavano (meglio che rivitalizzare) tutta la faccenda, assai felicemente credo. (Barlumi di intelligenza contro il Lete+Cocito generalista).
Vero è però che oggidì (e tuttodì), tutto, id est editoria, rete, clip di pop, plop di chip, toletterie per cani, pubblicità partitiche o meno, ministri e ministeri, cinesi e romanacci inversaciti, madonnari, nonsolopizza, cartoni, videogiochi e film, cantautori e grigliate condivise nel passato o nel futuro, erano sono saranno una festa del cattivo gusto. Pesanti o levissimi.
(Continua)
FINE
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