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Per l’uso dei *veri* social media nelle università

La New Social Media Action Alliance chiede la chiusura degli account su X/Twitter e la gestione della comunicazione digitale nel Fediverso

https://feddit.it/post/8580540

Nell’appello “Per l’uso dei veri social media nelle università”, la Neue Soziale Medien chiede la chiusura degli account su X/Twitter e la gestione della comunicazione digitale nel Fediverso. Uno dei primi firmatari descrive il contesto.

Negli ultimi vent’anni la comunicazione delle università con il pubblico ha subito una progressiva rivoluzione. I comunicati stampa che allora venivano diffusi con grande entusiasmo sono stati sostituiti dalla pubblicazione di notizie sulle principali piattaforme Internet Twitter e Facebook. Entrambi i canali sono stati integrati negli anni da Instagram, YouTube e, più recentemente, TikTok.

Le università sono sempre ansiose di presentare sulle loro homepage il prossimo logo di una grande azienda monopolistica. Quindi, passo dopo passo, siamo finiti in una situazione in cui sembra che il lavoro delle pubbliche relazioni non possa più essere immaginato senza questi media.

#fediverso #feddit #socialmedia

oggi, 16 dicembre, a parma: “scritture complesse 2023” @ abbazia di valserena _ un primo confronto sulle esperienze più recenti

si tiene OGGI – sabato 16 dicembre 2023 – a Parma,
nella cornice dell’abbazia di Valserena,
il primo raduno dedicato alle
SCRITTURE COMPLESSE

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pdf:
scritture complesse_ 16 dic 2023_ parma

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16 dicembre, parma, “scritture complesse 2023” @ abbazia di valserena

si terrà a Parma, nella cornice dell’abbazia di Valserena
il primo raduno dedicato alle
SCRITTURE COMPLESSE
sabato 16 dicembre 2023.

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pdf:
scritture complesse_ 16 dic 2023_ parma

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‘koko’ – next generation journal, issue #1, “text/image parergon”

KOKO – Next Generation Journal

Text/Image Parergon

Here is the first thematic “space” of KOKO – The Next Generation Journal, a Shared Campus publication.

Text/Image Parergon explores potentials and challenges in the relations of scriptorial and pictorial signs. How do text and image respectively frame an artefact? Does the combination of both constitute an extended value or merely a supplementary by-product that primarily appeals to the visual and other senses? Should such parerga be considered positively as added experiential benefit, or negatively as distractive embellishments of a core? Questions like these are explored in an initial set of academic “Conversations”, through the “Proceedings” of a dedicated conference and in image-with-text “Essays” by researchers working on and across the boundaries of scholarly research and creative production.

Visit Text/Image Parergon

 

Conversations

Proceedings: Distancing – Contemporary Art in Reciprocity with Philosophy

Hosted on 16 May 2019 at the Kunstraum Kreuzlingen (CH) by the Zürich University of the Arts the symposium was set to explore the iconography of philosophical texts – in particular the imagery of Lady Philosophy as first introduced into philosophical tradition by the late antique writer Boethius (477–524) in his work The Consolation of Philosophy (approx. 524). The juxtaposition of medieval thinking, its articulation in illuminations, and in return their impact as challenge for contemporary creative practices, highlighted the need to investigate the mostly unquestioned principal opposition between immaterial thoughts and materialized images.

Essays

Space Editors: Peter Benz & Nils Röller

KOKO Editorial Statement

It is the ambition of KOKO to establish a lively and continuously evolving community of researchers contributing to respective topics; we therefore are always interested to receive feedback and/or potentially new contributions also to already existing “spaces”.
Where the more conventional formats have exhausted their possibilities, artists, designers and/or other creatives may use KOKO to create a metaphorical space for exchange through an externalised conversation between the researcher/creative practitioner and her subject.
 

www.koko-journal.net
www.shared-campus.com

intellettuale, pensa che è il contrario — 14 apr 2021

In più di un’occasione, da parte di più intellettuali, critici, autori, critici-poeti, e altre figure legate al mondo dell’itala lettera, nei lustri recenti s’è alta levata come il falco montaliano la doglia nota come “indove so’ finiti l’intellettuali”? Disparve lor ruolo? Una volta Moravia disse toot toot e ora nessuno più flauta? E Pasolini? Ne vogliamo parlare?

Eccetera.

Once upon a time il poeta effàva e la massa gioente in lui si specchiava, si dice. Pasolini andava in tv, ora non più.

E, all’incontrario, quelli párvuli che vengono alla telecamera e in essa si fanno esposti al videoriquadro oggidiano, vedi, mai potrebbono del PPP vantare ruolo, autorevolezza, tono, ma manco i rayban e la mandibula. Men che meno il curvarsi, pensoso.

S’è voltata una pagina, chiuso un libro. Il poeta più alcuno lo pregia. Una volta spostava i voti e creava dalla creta i golem, le sentenze, il sole e la tenebra, più di Berlinguer, ex nihilo sui et subiecti. Mo no. Fine.

Allora mi sono fatto questa idea, vi dico, questa convinzione: che legislatore il poeta o l’intellettuale mai è veramente stato, anzi ragioniamo al contrario, e:

in verità in verità vi dico, o vi direi, col beneficio non dell’inventario ma dell’archivio: facciamoci mente locale, in generale, e vediamo che non è venuta meno la possa del poieta, è semmai che negli anni Sessanta e forse Settanta ancora la tv non avea capito di essere un’altra cosa, e di avere il potere. Lei.

Ancora pensava, prepúbere, di doversi legittimare innanzi al pubblico attraverso (appunto) gli òmini di lettere. C’è voluto un po’ perché capisse di essere lei (la comunicazione, lo spettacolo) L’INTELLETTUALE. E anche il poeta, alla bisogna.

Per cui tutto questo fioccare di avemarie dell’una volta si stava meglio quando si stava intellettuale, non ha ragione d’essere. Anzi, non ha da essere. (Perché mai è veramente stato).

*

Quando la tv o meglio la Comunicazione (mediale) ha capito, s’è presa daddovero ciò che già elettivamente era — ab imo — suo: tutto.

E gli intelletti che ora ci vogliono “interagire” (sic est “comparire”: comparse) ad essa ratti si debbono apprendere, e assimigliare. Per anni bagnaron le chiome nel D’Annunzio, or sanno a che fine. E anche sanno cosa serve e cosa no; e

chi serve e chi no.

*

Bibliografia essenziale:

https://www.alfabeta2.it/2014/04/06/ampia-collezione-intellettuali-dellimpegno/

https://www.nazioneindiana.com/2014/11/26/andataritorno/

ricordo di nanni balestrini: letture, testimonianze, materiali: a roma oggi, 19 giugno, al teatro argentina

Roma, Teatro Argentina
OGGI, mercoledì 19 giugno 2019

Dalle 17 alle 23, fra Sala Squarzina e Sala Grande, una kermesse

a cura di alfabeta2: conversazioni letture proiezioni performance e musiche

per Nanni Balestrini
«artista totale della parola» (1935-2019)

illustreranno la sua figura tra editoria e comunicazione, politica e società,

immagini e video, poesia e narrativa, musica e teatro.Sala

Intervengono fra gli altri, in ordine di apparizione (più o meno!):

Paolo Fabbri, Gino Di Maggio, Romano Luperini, Renato Parascandolo, Vittorio Pellegrineschi, Renato Barilli e Silvia Ballestra; Franco Berardi “Bifo”, Paolo Virno e Francesco Raparelli; Valentina Valentini, Michele Emmer, Paolo Bertetto, Gianfranco Baruchello, Carla Subrizi, Achille Bonito Oliva, Patrizio Peterlini e Manuela Gandini; Roberto D’Agostino; Alberto Capatti; Flavia Mastrella e Antonio Rezza; Fausto Curi e Niva Lorenzini; Rachel Kushner; Giovanni Fontana, Cecilia Bello Minciacchi, Marco Giovenale e Michele Zaffarano; Silvia Tripodi; Tommaso Ottonieri, Marco Palladini ed Emanuele Trevi; Gilda Policastro e Cetta Petrollo Pagliarani; Florinda Fusco e Franca Rovigatti; Maria Grazia Calandrone, Laura Cingolani, Fiammetta Cirilli, Elisa Davoglio, Fabio La Piana, Massimiliano Manganelli, Vincenzo Ostuni, Lidia Riviello e Sara Ventroni; Mario Gamba, Alvin Curran, Iaia Forte, Fabrizio Parenti con Josafat Vagni, Ilaria Drago con Luigi Cinque e Gianluca Ruggeri; Peppe Servillo

Conducono
Maria Teresa Carbone e Andrea Cortellessa

a proposito di “comunicazione”

a proposito di “comunicazione”.

a me sembra che la comunicazione sia pervasiva – anche a interessanti livelli di complessità – praticamente ovunque.

mi sembra semmai da perseguire (avvertendo un salto di continuità con esperimenti avviati troppi anni fa) una letteratura di ricerca che, più che una trasmissione di materiali noti su canali noti tramite retoriche note, lavora o sottilmente o percettibilmente o pesantemente a variare giusto questi tre “fader”: materiali, canali, retoriche.