Archivi tag: Palestina

4 link sul genocidio

systematic torture of Palestinian prisoners

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the genocide goes on

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israhell bugiardo seriale

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israhell burns alive family during ceasefire, then goes on violating the truce

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L’offensiva a Gaza non è mai terminata. Un articolo di Chiara Cruciati, nella newsletter del ‘manifesto’, 1 dic. 2025

Chiara Cruciati

Senza pietà. Tally Gotliv, deputata del Likud, il partito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, lo ha ripetuto tre volte in diretta tv. Voleva che il messaggio fosse chiaro, implacabile come il tono della sua voce in crescendo: «Non abbiamo più ostaggi e, con gli ultimi tre corpi in rientro, non dobbiamo più essere precisi. Possiamo attaccare senza pietà, senza pietà, senza pietà».

Non serviva Tally Gotliv a comunicarci che l’offensiva israeliana a Gaza non è mai terminata, ma parole come le sue sono utili a comprendere cosa ha mosso e cosa muove le autorità israeliane da 25 mesi e ottant’anni a questa parte: la supremazia sulla terra, volta alla sua definitiva conquista, passa per la disumanizzazione di chi si considera alieno e immeritevole, appunto, di pietà. Se mai venissero ascoltate da questa parte del mare, quelle parole dovrebbero servire a risvegliare coscienze già assopite. Continua a leggere

the criminal entity called “israel” gives more weapons to its criminal settlers’ gangs

Yeni Şafak @ fb:

The Israeli government has approved the issuance of weapons permits for approximately 10,000 additional settlers in the occupied West Bank, a decision authorized by National Security Minister Itamar Ben-Gvir and Defense Minister Israel Katz. This expansion of armed settlers occurs within a territory where over 800,000 Israeli settlers already reside in communities considered illegal under international law, significantly increasing the armed presence throughout the Palestinian-administered areas. Continua a leggere

da ‘Left’: “Ecco perché abbiamo denunciato l’industria bellica Leonardo”

Articolo di Dario Morgante
(post su FB, articolo su LEFT)

La dottoressa Hala Abulebdeh, farmacista gazawi laureata all’Università di Glasgow, è venuta a sapere dell’assedio che l’esercito israeliano stava portando avanti nei pressi della casa in cui si trovava la sua famiglia, nel sud della Striscia di Gaza, da un laconico messaggio whatsapp della sorella. Era il 12 dicembre 2023 e i bollettini del ministero della Sanità registravano già oltre 18.400 morti dall’inizio di quello che, solo un mese dopo, la Corte internazionale di giustizia avrebbe definito un «rischio reale e imminente» di genocidio. L’Idf, quel giorno, ha sterminato i genitori, le due sorelle e i cinque fratelli di Hala, resa edotta della strage svariati giorni dopo soltanto grazie ai messaggi di condoglianze dei suoi vicini di casa di Gaza.

La storia di Hala, raccontata integralmente oltre un anno fa al podcast Palestine Deep Dive, si intreccia con l’iniziativa legale “In nome della legge! Giù le armi, Leonardo”, promossa da una rete di organizzazioni della società civile italiana (AssoPacePalestina, A buon diritto, Attac, Arci, Un Ponte Per e altri) contro il colosso delle armi Leonardo S.p.A. Gli avvocati delle associazioni e della dottoressa Abulebdeh – Luca Saltalamacchia, Veronica Dini, Michele Carducci e Antonello Ciervo – hanno depositato presso il Tribunale civile di Roma un atto di citazione contro la multinazionale delle armi italiana.

[l’articolo continua su LEFT, qui: https://left.it/2025/11/21/ecco-perche-abbiamo-denunciato-lindustria-bellica-leonardo-per-la-fornitura-di-armi-a-israele/

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The 11:25am carpet bombing

israhell, terrorist state; idf, terrorist army:

https://www.instagram.com/reel/DOGrXfRkUiK/

certe cose ricordiamocele e ripetiamole, è importante: il rifiuto dell’italia neofascista di riconoscere lo stato di Palestina

certe cose ricordiamocele e ripetiamole, è importante:

il rifiuto dell’italia neofascista di riconoscere lo stato di Palestina
(21 febbraio 2025)

https://slowforward.net/2025/02/28/sul-rifiuto-dellitalia-neofascista-di-riconoscere-lo-stato-di-palestina/

#Palestina #StatodiPalestina #governoitaliano #governo #dirittointernazionale #criminicontrolumanita #sionismoitaliano #sionistiitaliani #neofascismo #governoneofascista

israhell responsabile di decine di migliaia di morti e feriti

come questi bambini:

https://www.instagram.com/reel/DRR2_K3CIWs/

https://www.instagram.com/reel/DRTwnRhDoKV/

 

israhell continua a fare strage di civili, soprattutto bambini, e prepara la pena di morte per i palestinesi

vittime recenti di israhell: https://www.instagram.com/reel/DRRjaueDigK/

https://www.instagram.com/reel/DRRZe6QDmj6/

https://www.instagram.com/reel/DRRRT5TDIn3/

https://www.instagram.com/reel/DRTwnRhDoKV/

https://www.instagram.com/reel/DRR2_K3CIWs/

pena di morte (pressoché arbitraria, e senza possibilità di appello): https://www.facebook.com/share/1Eg5HfxMx4/

Nader Sadaqa, un samaritano liberato dopo 22 anni di carcere israeliano, parla – dall’esilio – di resistenza, identità e lotta dei palestinesi ancora detenuti

Al-Araby al-Jadeed – 13 novembre 2025

L’edizione araba di The New Arab ha parlato con Nader Sadaqa, un samaritano palestinese liberato da Israele nell’ambito di un accordo che ha visto il rilascio di diversi prigionieri palestinesi condannati a pene detentive e all’ergastolo in cambio di prigionieri israeliani detenuti da Hamas a Gaza dal 2023.

I Samaritani, spesso descritti come la più piccola comunità etnoreligiosa del mondo, vivono principalmente sul Monte Garizim, nella città palestinese di Nablus, e a Holon, in Israele.

Seguono il Samaritanesimo, una fede strettamente correlata ma distinta dall’Ebraismo tradizionale, e sostengono di essere i veri discendenti degli antichi Israeliti, in particolare delle tribù di Efraim e Manasse, rimaste nella terra durante la conquista assira del 722 a.C. Considerano la loro versione della Torah, il Pentateuco, come l’originale e unico testo sacro.

Parlando dal Cairo, dove è stato deportato dopo l’accordo, ha proclamato che un palestinese che non resiste apertamente o non rifiuta l’Occupazione è incompleto in termini di Libertà, Umanità e Identità palestinese.

Sadaqa, di Nablus, il centro storico della comunità samaritana, ha trascorso 22 anni nelle carceri israeliane dopo essere stato condannato a sei ergastoli.

Fu arrestato all’età di 27 anni dopo una caccia all’uomo durata due anni e accusato di aver guidato le operazioni armate delle Brigate Abu Ali Mustafa, l’ala militare del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) di sinistra.

Di seguito una traduzione corretta dell’intervista dall’arabo. Continua a leggere