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‘sconfini’, la nuova collana letteraria di deriveapprodi

Ecco sconfini, nuova collana letteraria di DeriveApprodi diretta da Giorgio Mascitelli.
Il nome allude al fatto che in essa troveranno spazio scritture di sconfinamento tra i vari generi: narrativa, sia romanzo sia racconto, aforismi, poesia in prosa, scritture di contaminazione tra tutto ciò. L’idea è quella di raccogliere testi stravaganti e trasversali con attenzione ai nuovi linguaggi, che possano coinvolgere un pubblico, non necessariamente solo giovanile, in cerca di qualcosa di diverso dai canoni attuali della letteratura seria. In questo senso avranno grande spazio testi comici o irriverenti, ma non solo. I libri di sconfini, quindi, non hanno un campo tematico né un genere determinati perché la scommessa, in generale, è quella di proporre opere che scompaginino le aspettative.

Le copertina sono opera di Elisabetta Palisi.

https://t.ly/XRvcB

pod al popolo, #015_ poesia riconoscibile, poesia ri-conosciuta, e postpoesia

Su Snaporaz il 20 luglio è comparso questo articolo di Gilda Policastro:
“Siamo in troppi a farmi schifo”: i poeti e il loro pubblico https://www.snaporaz.online/siamo-in-troppi-a-farmi-schifo-i-poeti-e-il-loro-pubblico/

Il 3 agosto Fahrenheit (RadioTre) invita lei a parlarne, insieme a Elisa Donzelli e Maurizio Cucchi (il link che segue è già predisposto per far iniziare la trasmissione nel punto preciso in cui Susanna Tartaro introduce il dialogo, a 36′ 23”):
Poesia, come riconoscerla? https://www.raiplaysound.it/audio/2023/08/Fahrenheit-del-03082023-737b0288-4446-4f8b-ae03-421758ccd08e.html?ts=2183

Last & least: attraverso una serie di annotazioni audio montate assieme (chiedo venia per la variabilità del timbro e dell’altezza dei suoni), ho cercato di intercettare gli argomenti di Policastro, Donzelli e Cucchi rispondendo in particolare ai rilievi di quest’ultimo, in Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.

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N.b.: nella registrazione non faccio alcun cenno alla mia sommaria ricostruzione di un periodo cruciale della distribuzione/editoria di poesia tra inizio anni Ottanta e primi anni Duemila, e quindi della situazione tragicomica in cui si trova la poesia (assertiva) contemporanea; ma chi lo desidera può leggere questi due interventi:

https://slowforward.net/2022/02/21/poesia-per-il-pubblico-a-k/
e
https://slowforward.net/2022/10/12/italia-sommersa-francia-emersa/

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il sistema immunitario del mainstream (mini-notilla)

Per certi aspetti sembra che il sistema immunitario del mainstream, che negli anni Ottanta (per via della vastità delle ricerche letterarie ancora in corso dagli anni Settanta) aveva reagito in ritardo contro la sperimentazione 1963–71–77, si sia invece con gli anni Duemila attrezzato per sovra-reagire, con buona prontezza, e già dal 2003 circa, contro interventi anche minimi, iniziative, incontri, materiali che potevano uscire su vari blog, Splinder e Blogspot, o su Nazione indiana, Absolute poetry, gammm, poi alfabeta2 eccetera; o contro libri come Prosa in prosa (2009).

Dal 2009 in avanti direi che autori, editori e critici mainstream o sottoboschivi, concordi, non abbiano fatto altro che alzare il tiro, e ridimensionare ogni centimetro possibile del territorio sperimentale. (Che infatti attualmente può contare solo su quattro-cinque collane o editori).

Già su un piano primario, quello lessicale, si può dire che è da definire oggettiva l’opposizione, nel corso degli anni, a un discreto numero di espressioni e ipotesi critiche: “scrittura di ricerca” (da taluni deformata insistentemente in poesia di ricerca), “cambio di paradigma”, “non-assertività”, “scritture installative”, “post-poesia”, “letteralismo”, “prosa in prosa” (intenzionalmente misinterpretata e normalizzata come poesia in prosa).

Questo, fino a negare l’evidenza. Fino, cioè, a negare che gli anni più vicini a oggi abbiano visto non un attenuarsi ma uno stabilizzarsi e perfino crescere delle scritture non allineate, e della loro varietà. (Pensiamo solo all’exploit di Tic Edizioni, recentissimo). Dire che la sperimentazione al principio degli anni Venti del XXI secolo stia ripiegando le vele mi sembra una grossa imprecisione, eufemisticamente. Anche solo pensando al lavoro su autori nodali del passato che Diaforia (Agnetti, Spatola, Diacono) e Argo (Villa, Costa) hanno fatto e fanno con alacrità.

Al contrario, le vele sono tutt’altro che ammainate. Solo (ed è tantissimo) editoria e accademia pensano ad altro.

centroscritture.it : nuovi corsi in partenza

in partenza giovedì 3 febbraio ore 18:
Autoritratti 2

Secondo momento del ciclo di tre corsi a contatto diretto con le voci più significative della poesia contemporanea. In questo corso, autori nati tra gli anni ’60 e i ’70, con una storia letteraria consolidata ma ancora in piena attività, faranno il punto sullo stato attuale della loro opera, con un occhio alle prospettive future.

Con Laura Pugno, Stefano Dal Bianco, Alessandra Carnaroli, Guido Mazzoni, Maria Grazia Calandrone, Gherardo Bortolotti

https://www.centroscritture.it/service-page/vi-autoritratti-2

e

in partenza lunedì 7 febbraio:
Il testo poetico. Lettura e analisi

Un testo poetico, al di là del contesto sociale e culturale in cui è inserito, possiede delle caratteristiche proprie, delle variazioni su strutture tematiche, stilistiche, metriche e ritmiche che lo rendono un micromondo da indagare con strumenti di analisi testuale, di cui cui questo corso fornirà un’applicazione rigorosa ad alcuni testi esemplari.

Testi di Eugenio Montale, Umberto Saba, Giuseppe Ungaretti, Vittorio Sereni, Franco Fortini, Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini, Andrea Zanzotto, Emilio Villa, Corrado Costa, Amelia Rosselli, Elio Pagliarani, Giancarlo Majorino, Roberto Roversi, Giuliano Mesa, Milo De Angelis, Valerio Magrelli, Umberto Fiori, Mario Benedetti, Antonella Anedda, poesia verbovisiva e performativa, poesia in prosa. Letti e commentati da Maria Borio, Gian Luca Picconi, Stefano Colangelo, Niccolò Scaffai, Giovanni Fontana, Marco Giovenale.

https://www.centroscritture.it/service-page/vii-il-testo-poetico-lettura-e-analisi

due parole sagge e pressoché definitive su un’egemonia delle scritture di ricerca che proprio non si vede

Grazie a Daniele Poletti:

(il video inizia qui al minuto 37)

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paolo zublena (nel 2010) su “poesia in prosa” e “prosa in prosa”

Piccola notilla bibliografica ad uso dei discorsi (ma anche delle inesattezze dei discorsi) sulla prosa in prosa:
https://gammm.org/2010/05/27/esiste-ancora-la-poesia-in-prosa-paolo-zublena-2010/

Il testo lo riprendemmo su gammm a fine maggio 2010, ma è – ricordo – leggermente precedente. Era uscito sul n. 13 de “L’Ulisse”, rivista che ha o aveva la cattiva abitudine di non datare i propri pdf: tuttavia cliccando sulle proprietà del file e cercando sugli annunci che avevo pubblicato qui su slowforward, trovo che il fascicolo è dell’aprile 2010.

Il testo di Paolo Zublena compie dunque 11 anni ora, e non è invecchiato di un minuto.

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(* Cfr. Medium: https://mgiovenale.medium.com/paolo-zublena-nel-2010-su-poesia-in-prosa-e-prosa-in-prosa-e1b714af08da)

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