Archivi categoria: segnalazioni e avvistamenti

“sintropie. mondo e mondo nuovo”: il 4 maggio a roma, all’ex mattatoio

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nuovo post sul blog di ‘esiste la ricerca’: testi inediti di alessandro broggi, dalle prose di “sì”


https://www.mtmteatro.it/testi-di-alessandro-broggi/

“l’ordine sostituito”, antologia déclic, è in distribuzione

Il 16 febbraio è uscita, per déclic edizioni, l’antologia L’ordine sostituito.
L’ordine sostituito è il contrario di una mappa. Testi che sfiorano e provocano i generi, li eludono, li confondono, li oltrepassano. Un’antologia che sfida le correnti classificazioni letterarie, dando voce a una contemporaneità che disorienta, indefinita. Ciò che appare come prosa, poesia, racconto, saggio, teatro, parlato, di volta in volta non lo è completamente o lo è in altro modo, è anche o solo qualcos’altro. Liberare le scritture. Smantellare i tramezzi e le gabbie a scaffale: in libreria, in chi legge, in chi scrive, in chi vive. Testi di Angelo Angera, Giovanni Blandino, Sandra Branca, Angelo Calvisi, Leonardo Canella, Gunther Maria Carrasco, Luigi Di Cicco, Paola Silvia Dolci, Arianna Fiore, Gianluca Garrapa, Marco Giovenale, Rosine Inspektor, Alfonso Lentini, Valentina Murrocu, Emanuele Muscolino, Luciano Neri, Eda Özbakay, Cristina Pasqua, Francesca Perinelli, Antonio Francesco Perozzi, Andrea Piccinelli, Maria Teresa Rovitto, Francesco Scapecchi, Roberta Sirignano, Antonio Syxty, Damiano Torre, Antonio Vangone, Luca Zanini.

pod al popolo, #029: elogio di déclic e dell'”ordine sostituito”

Ecoscandaglio in forma di elogio, circa i molti suoni e le molte forme delle contemporaneità, che déclic e L’ordine sostituito captano. Ora su Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.

https://www.declicedizioni.it/prodotto/lordine-sostituito/

anthology of experimental music from latin america

https://unexplainedsoundsgroup.bandcamp.com/album/anthology-of-experimental-music-from-latin-america

ANTHOLOGY OF EXPERIMENTAL MUSIC FROM LATIN AMERICA

If nothing else, the ongoinng Sound Mapping Project from Unexplained Sounds Group has established that excellent experimental music can be found in every populated geography on the planet. We should all know that intuitively, but at this point there is no counterargument (Avant Music News).

Italy’s Unexplained Sounds label specialises in international experimental compilations. Anthology Of Experimental Music From Latin America is among the label’s most compelling collections (The Wire Magazine).
 
Also available in the 12 cds nice price Sound Mapping bundle, alongside music from Middle East, Africa and Europe:
https://unexplainedsoundsgroup.bandcamp.com/album/12-cds-sound-mapping-collection

video dell’incontro su “cose chiuse fuori” @ scart_poesia (factory, udine, 16 feb. 2024)

https://youtube.com/@ScartPoesia?si=LX_Xe7N_HFknWBPd + Instagram https://www.instagram.com/scart_poesia/

https://scartpoesia.wordpress.com/!

https://www.ninoaragnoeditore.it/opera/cose-chiuse-fuori
https://www.facebook.com/share/p/iRcNW3SwFE1SAjPJ/

link per un riassunto della situazione a gaza e in cisgiordania (14 feb 2023)

video completo
https://www.instagram.com/reel/C24bC0rN0d0/

Hind, 6 anni, intrappolata nell’auto
https://www.instagram.com/p/C222FWXRVZt
e
https://youtube.com/shorts/zj8elid9jsI?si=gR5i2RQjo8O5KvbL

la sorte di Hind
https://www.threads.net/@kikimay612/post/C3LIJLTg9bq
e https://slowforward.net/2024/02/10/hind-the-6-years-old-child-who-called-the-red-crescent-for-help-found-dead-killed-by-the-israelis-who-also-bombed-the-ambulance-sent-to-rescue-her/

dal satellite: l’estensione delle aree distrutte in Gaza
https://www.instagram.com/p/C2z9Rnsgk8s/

speak up, don’t look away
https://twitter.com/ShaykhSulaiman/status/1750420487799558451

massacro. testimonianza nel canale di Motaz Azaiza
https://www.instagram.com/reel/C28EAtnrFA7/?igsh=NzAzOW96OGgzbmEy

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centroscritture.it: oggi, 14 febbraio, il secondo dei due incontri di valerio massaroni su shelley e hofmannsthal

info e iscrizioni https://centroscritture.it

Anno 1821. Il poeta inglese Percy Bysshe Shelley risponde a un saggio dell’amico Thomas Love Peacock, nel quale si dichiara la morte dell’arte e della poesia in un’epoca di progresso sociale dominato dalla scienza e dalla tecnica, e scrive una “difesa della poesia” in cui ribadisce e rilancia con passione il valore eterno dell’arte poetica nell’elevazione spirituale dell’umanità e il ruolo dei poeti quali “istitutori delle leggi, fondatori della società civile, inventori delle arti di vita, veri maestri che conducono a una certa prossimità con il bello e il vero quella parziale conoscenza delle forze del mondo universale che è chiamata religione”.

Anno 1902. Lord Chandos, giovane aristocratico elisabettiano, alter ego immaginario dell’austriaco Hugo von Hofmannsthal, scrive al suo vecchio mentore Francis Bacon, padre del metodo scientifico, per denunciare una crisi personale irreversibile che lo ha portato all’incapacità di prendere posizione sul mondo e, tanto più, di fissarla in un testo che aspirasse a una qualsiasi rivelazione universale, provando al contrario “un inspiegabile disagio solo a pronunciare le parole ‘spirito’, ‘anima’ o ‘corpo’”.

In ottant’anni il grande salto romantico è precipitato in un crollo rovinoso, alla fede nella poesia come rivelazione ed elevazione è seguita la presa d’atto dell’incomunicabilità e dell’afasia.

In due incontri centrati sui due testi si esploreranno le ragioni dell’uno e dell’altro, due fari per gettare una luce chiarificatrice sullo stato della poesia oggi.

“Il salto e il crollo.”
Un seminario di Valerio Massaroni

Informazioni e iscrizioni su
https://www.centroscritture.it

 

[r] _ ma no, ma no, ma ni, non è morta, la poesia, su

Man Ray, Paris, mai, 1924

coraggio, editorialisti e notillatori, in rete e fuori, non prendete per forza alla lettera la grigiorosea parola postpoesia: non v’impauri, campioni.

la poesia non defunse, anzi della sua viridescente vis voi siete – è fama – i promoter più scafati e, mi si consenta, fichi.

è stagione, tuttavia, che dai vostri castelli vitivinicolmente muniti oscilliate il benigno capo a far sonare il sì, a testimoniare – intendo – che nelle vostre medesime letture tante tante volte v’è occorso di non incontrare il vocabolo che amate, ossia la non-morta poesì (avvezza a resurgere ogni minuto), bensì qualche altro lemma, diverso, divergente, che magari con la suddetta non aveva accidente alcuno da spartire. (obstupescit reader).

facendo mente locale:

epiphanies (James Joyce 1900-1904), tender buttons (Gertrude Stein 1914), tropismes (Nathalie Sarraute 1939), notes (Marcel Duchamp, pubbl. post. 1980), nioques (Francis Ponge 1983, Jean-Marie Gleize), proêmes (Ponge), textes pour rien (Samuel Beckett), antéfixes o dépôts de savoir & de technique (Denis Roche), descrizioni in atto (Roberto Roversi), verbotetture (Arrigo Lora Totino 1966), bricolages (Renato Pedio), domande a risposta multipla (John Ashbery; e cfr. Alejandro Zambra, nel nostro secolo), mobiles o boomerangs (Michel Butor), visas (Vittorio Reta), postkarten (Edoardo Sanguineti 1978), sentences (Robert Grenier 1978), subtotals (Gregory Burnham), films (Corrado Costa), schizografie (Gian Paolo Roffi), drafts (Rachel Blau DuPlessis), esercizi ed epigrammi (Elio Pagliarani), frisbees (Giulia Niccolai), anachronismes (Christophe Tarkos), remarques (Nathalie Quintane), ricognizioni (Riccardo Cavallo), anatre di ghiaccio (Mariano Bàino), lettere nere (Andrea Raos), linee (Florinda Fusco), ossidiane e endoglosse e microtensori e “installances” (Marco Giovenale 2001, 2004, 2010, 2010), tracce (Gherardo Bortolotti 2005), prati (Andrea Inglese), diphasic rumors (Jon Leon 2008), united automations (Roberto Cavallera 2012), paragrafi (Michele Zaffarano 2014), incidents (Luc Bénazet 2018), sentences (Cia Rinne 2019), defixiones (Daniele Poletti),  avventure minime (Alessandro Broggi), développements (Jérôme Game), conglomerati (Andrea Zanzotto), saturazioni (Simona Menicocci), nughette (Leonardo Canella), sinapsi (Marilina Ciaco), dottrine (Pasquale Polidori), disordini (Fiammetta Cirilli), spostamenti (Carlo Sperduti), spore (Antonio F. Perozzi). E aggiungerei le frecce di Milli Graffi.

veh, quante cose si posson leggere gioendo, senza per questo ammazzare la P maiuscola. come dite? ciò purtuttavia vi noia?

ah ma ecco allora perché Emilio Villa così parsimoniosamente o punto pregiate, e v’irrita.

invece che poesie ha scritto “cause”, “variazioni”, “attributi”, “phrenodiae”, “méditations courtes”, “videogrammi”, “letanie”, “sibille”, “trous”, “labirinti”, “tarocchi”, … tutte forme disperse come, già nel 1949, i suoi “sassi nel Tevere”.

è una litofobia, la vostra, ora intendo.

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