Giù le mani dalla città!
Sabato 6 settembre CORTEO nazionale
Contro lo sgombero del Leoncavallo, contro il fascismo di governo, la gentrificazione ed espropriazione dei patrimoni pubblici e autogestiti.
Difendiamo gli spazi sociali, la cultura libera, l’arte sovversiva e i movimenti dal basso.
Vogliamo un’altra Milano!
Archivi categoria: segnali e azioni
stasera: “prima dell’oggetto”, di mg (ed. déclic) @ radiotre suite, h. 23:00 circa
Prima dell’oggetto (déclic, 2025)
a Radio3 Suite
OGGI, domenica 24 agosto
alle ore 23:00 circa
MG in dialogo con Fabio Cifariello Ciardi
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evento facebook: https://www.facebook.com/events/1981922402579461/
il libro: https://www.declicedizioni.it/prodotto/prima-delloggetto/
link e materiali vari: https://slowforward.net/2025/05/16/link-e-materiali-per-prima-delloggetto-declic-maggio-2025/
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Un inquadramento della scrittura di ricerca: nel n. 19 della ‘Scuola delle cose’ (Lyceum/Mudima)
forse per la prima volta dopo oltre 20 anni di non disonorevole attività, un certo modo di fare sperimentazione letteraria ottiene un inquadramento teorico-critico complessivo, pur sintetico.
esce cioè il n. 19 del periodico ‘La scuola delle cose’, dell’associazione Lyceum (grazie alla Fondazione Mudima), interamente dedicato alla SCRITTURA DI RICERCA.
lo si sa e lo si è ripetuto assai: la (formula) “scrittura di ricerca” ha una storia di lunga durata, attraversando un po’ tutto il Novecento, almeno dagli anni Quaranta-Cinquanta, e in maniera nemmeno poi troppo carsica. d’accordo. tuttavia questo numero della ‘Scuola delle cose’ non è una disamina storica integrale, semmai un lavoro sugli ultimi venti-venticinque anni di ricerca letteraria, o scrittura complessa. con (ovviamente, immancabilmente) puntuali affondi nel passato e nella produzione di certi autori a dir poco fondativi, soprattutto Corrado Costa e Jean-Marie Gleize.
prima occasione di presentazione: 19 giugno, Milano, Fondazione Mudima:
https://slowforward.wordpress.com/wp-content/uploads/2025/06/la-scuola-delle-cose-n-19_-scrittura-di-ricerca_-fond-mudima-19-giu-2025.pdf
audio della presentazione a Milano:
https://slowforward.net/2025/07/01/pod-al-popolo-072-audio-completo-della-presentazione-de-la-scuola-delle-cose-fondazione-mudima-milano-19-giu-2025/
audio di una successiva presentazione, a Roma:
https://slowforward.net/2025/07/24/pap075-scuoladellecose-n-19-present-5lug2025/
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e, rapidamente descrivendo:
L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle “profondità” del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto. Ha dunque senso ed è forse addirittura indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo e senz’altro assai sintetico tentativo è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», che raccoglie otto interventi di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse.
queste le autrici e gli autori dei saggi nel tabloid, e i titoli degli interventi:
Gian Luca Picconi,
Scrittura di ricerca, prosa in prosa, letteralità
Massimiliano Manganelli,
Appunti sulle scritture procedurali
Luigi Magno,
Cinque nomi (più uno) e dieci titoli. La poesia di ricerca francese (oggi) in Italia
Chiara Portesine,
Il compromesso fonico: l’eredità di Corrado Costa
Renata Morresi,
Il movimento chiamato Language Poetry in Italia oggi
Chiara Serani,
Scritture non convenzionali e intermedialità (2000-2025)
Luigi Ballerini,
Intervento sulla poesia che si potrebbe fare
Daniele Poletti,
Scritture complesse. Il superamento dell’appartenenza
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il tabloid gratuito è disponibile a Milano in Fondazione (via Tadino 26); a Roma presso la Libreria Tic (piazza San Cosimato 39); a Perugia nella libreria Mannaggia (via Cartolari 8); a Bologna da Modo Infoshop (via Mascarella 24/b); a Napoli alla libreria Luce (piazzetta Durante 1). Continua a leggere
“Prima dell’oggetto”, di MG (ed. déclic) @ RadioTre Suite, domenica 24 agosto, h. 23:00 circa
Prima dell’oggetto (déclic, 2025)
a Radio3 Suite
domenica 24 agosto
alle ore 23:00 circa
MG in dialogo con Fabio Cifariello Ciardi
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evento facebook: https://www.facebook.com/events/1981922402579461/
il libro: https://www.declicedizioni.it/prodotto/prima-delloggetto/
link e materiali vari: https://slowforward.net/2025/05/16/link-e-materiali-per-prima-delloggetto-declic-maggio-2025/
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suprematismo bianco in edicola
dal “manifesto”
“Per l’estate 2025 il gruppo editoriale di Maurizio Belpietro ha deciso di portare sotto gli ombrelloni degli italiani non la ristampa di un grande serie di romanzi gialli, tantomeno un instant book sui temi del momento, ma di lanciare in edicola un misconosciuto romanzo degli anni Settanta che è un cult per l’estrema destra razzista di tutto il mondo.
[…]
In Italia fino a ieri chi voleva leggerlo poteva acquistarlo presso le Edizioni di Ar di Franco Freda, in buona compagnia con i grandi classici del nazismo e la più varia pubblicistica neofascista (gli intenditori possono pescare anche una raccolta di articoli dell’attuale direttore della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco). Oggi può comprarlo dal giornalaio, pubblicizzato con il grido «un capolavoro politicamente scorretto che ha previsto il fenomeno dell’immigrazione di massa»”.
di che si tratta?
l’articolo di Valerio Renzi qui:
https://ilmanifesto.it/sostituzione-etnica-il-libro-cult-della-destra-in-edicola
#suprematismo #suprematismobianco #razzismo #razzisti #neofascismo #neofascisti
#ilmanifesto #valeriorenzi
domenica 24 agosto ultimo giorno per inviare opere NON assertive
tutte le informazioni qui:
https://slowforward.net/2025/08/20/il-24-agosto-si-chiude-la-call-for-works/
2 asemic channels
if you are interested in asemic writing, follow & enjoy
https://t.me/asemic and/or https://tinyurl.com/whasemic
“non noi” / marco giovenale 2024
quello che segue è il breve brano col quale lo scorso anno ho risposto alla richiesta di partecipare alla sequenza di interventi “Poesia, prima persona plurale. (Indagine sulla valenza sociale della poesia contemporanea)”, sequenza uscita su ‘Le parole e le cose’ a cura di Lorenzo Mari e Gianluca Rizzo – che ringrazio nuovamente dell’invito (e con loro la redazione di LPLC).
il testo, in rete da novembre 2024 qui, non è presente nel relativo libro pubblicato da Argo da pochissimo, ho così considerato che forse renderlo reperibile in rete fosse plausibilmente non inutile, considerandone soprattutto l’argomento.
non noi
“noi no”
(sandra mondaini, raimondo vianello, jeff bezos, 1977)
(n.b.: l’epigrafe deve essere di merda e deve fare sorridere)
il noi di cui noi disponiamo è completamente sbagliato, è da rifare, siamo noi da rifare. in attesa, va evitato l’uso; ci evitano in parecchi.
il noi anche semplicemente grammaticale che disponiamo sulla scacchiera della sintassi non sta messo meglio: errore o meglio un errante fra convenzioni di diorite e alleanzelle di biscotto.
tra l’altro si sapeva, si è sempre saputo.
cioè continua a essere: stupro di gruppo, fusioni societarie, coloni, ufficiali, uffici, tribalismo, correnti di convezione, cattivo odore bene collettivo, circhi senza farina, batte col piatto del machete sulla gamba e taglia le condutture d’acqua ovviamente in Cisgiordania.
il pronome yankee a inizio agosto 2024 stanzia 18 miliardi di dollari perché israele continui la distruzione del popolo Palestinese e il furto di terre.
non so/sappiamo e nessuno sa cosa possa sostituire la splendida profondità fognaria dei pronomi di prima persona, uno e multiplo, instagrammer e gruppi fb.
non c’è crimine che non trovi (un) noi a giustificarlo, dagli omicidi e violenze sessuali a megiddo e nelle altre carceri israeliane agli acquirenti dei manualetti di ultradestra.
la pancia di amazon è piena di mosche, una per ogni penny di jb.
è passato da poco il primo compleanno del genocidio ai danni della Palestina, a sua volta vetta di 76 compleanni di Nakba. una montagna di montagne di morti.
il noi (di merda) degli intellettuali (di merda) non si è mica sentito, o – diciamo – si è sentito pochissimo (e) male. o meglio uno zero, per altri zeri, di fronte al noi invece energico tricolore bluette del roblox di parigi ’24 [=olimpiadi].
medici operai operatori scrivono noi tornando da Gaza, da Gerusalemme Est, dalla West Bank, o standoci: possono usare il pronome, gli altri no, noi no.
#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra #intellettuali #Nakba #ilnoi #noi #primapersonaplurale #primapersona #Megiddo #carceriisraeliane #olimpiadidiparigi
#intellettuali #intellettualidimerda #ICJ #ICC #Cisgiordania #WestBank #settlers #coloni
#prigionieri #ostaggi #leparoleelecose #LPLC #poetiitaliani #poesia #poesiaprimapersona
#olimpiadi #pronomesbagliato #noidimerda
n.b.: il testo registra la situazione all’estate del 2024, quando cioè è stato scritto
scrittura di ricerca 1967-2025
oggi su slowforward, all’indirizzo https://slowforward.net/2025/08/16/bit-n-5-novembre-1967-con-interventi-di-celant-manzoni-vautier/,ho pubblicato tre estratti da un numero di “bit” del 1967 che a mio giudizio – pur se riferiti alle arti visive – hanno molto a che fare anche con la scrittura di ricerca. possono tranquillamente cioè essere trasposti in (ripensati come) notille di poetica. soprattutto il brano (presentato nella rivista solo in inglese) di piero manzoni.
per l’ennesima volta si dimostra che quanto alcuni scrittori – dagli anni ’90 in francia e 2000 in italia – hanno fatto in direzione di un’idea di postpoesia era perfettamente chiaro, immaginabile e immaginato, già venti-trent’anni prima. (d’altro canto potremmo ragionare anche di fluxus, delle istruzioni di allan kaprow, di giuseppe chiari, vincenzo agnetti e infiniti altri nomi e tracciati di sperimentazione).
che l’italia petrarcaica non se ne accorga nemmeno adesso, 2025, è motivo di ilarità e imbarazzo: quotidianamente.
o italiani, io vi esorto alle lettere in rete. le lettere sperimentali, beninteso
Come accennato più volte, quasi due anni fa mi sono impegnato a indicare, all’interno di un post, tutte o quasi tutte le riviste di letteratura italiana online effettivamente disponibili in quel periodo: agosto ’23. Il numero complessivo mi sembra si aggiri tutt’ora intorno alle 400 / 500 entità.
Con sorpresa ho notato che i siti e blog nutriti di specifica ricerca letteraria oggi raggiungibili sono rappresentati sempre (o: quasi esclusivamente) dallo stesso piccolo o medio & pressoché invariato gruppo che esisteva già circa vent’anni or sono. Rare, per quanto meritevoli (o -issime) le aggiunte.
Questo significa che:
nonostante l’importanza che la scrittura di ricerca / complessa / sperimentale ha assunto in Italia nel primo quarto del nuovo secolo, la sua presenza in rete è ancora assai relativa, in generale, e – anyway – sproporzionatamente minoritaria se la si paragona a quella dei siti più o meno definibili generalisti = di narrativa, di poesia, di romanzi di genere, di recensioni di novità normalmente distribuite nelle librerie di catena eccetera.
Ciò mi porta giocoforza a una riflessione abbastanza amara e direi anche stupefatta sul momento attuale. Perché, se da una parte è vero che sì, certo, la grande distribuzione ha selezionato in maniera feroce la produzione letteraria dagli anni ’80 a oggi, determinando un allargamento di monocolture di media o mediocre letteratura negli scaffali; dall’altra è non meno vero che quel luogo di relativa libertà che è la rete non ha registrato nell’ultimo ventennio un boom di nascite di spazi di sperimentazione, nonostante a nessuno sia impedito di aprire un blog, un sito, un account tumblr, o qualsiasi altro aggeggio che la rete consenta di gestire in indipendenza e senza pressioni.
La lunga e mogia premessa mi serve a dire che occorre non tanto saturare i canali in rete, come qualche tempo fa mi ripromettevo di proporre ai popoli, ma che semmai è prioritario (energicamente prioritario) iniziare, almeno iniziare, a creare qualche canale differente, ex novo, per la ricerca letteraria. Aggiungerne di ulteriori agli esistenti. Anche leggeri, blog e non siti, ma: non esitare assolutamente a farlo.
In sostanza, o italiani, io vi esorto alle lettere in rete. Le lettere sperimentali, complesse. Le lettere di ricerca. (O i saggi sulla).
Don’t be shy. Create il vostro blog, o il vostro sito o la vostra newsletter (substack, mailchimp, ..). Andate in caccia di quei materiali che meritano attenzione o semplicemente segnalate ciò che già esiste e che magari altri non hanno notato. Non pubblicate vostre gemme testuali e recensioni e osservazioni su facebook, create invece una pagina vostra/collettiva. Fate screenshot di testi fuori catalogo. Eccetera. Insomma date & diamo un qualche scossone alla rete per come è adesso.
Lamentarci della situazione presente non licet, io gerontocomicamente bofonchio, senza che almeno un po’ ci si impegni e industri per far sì che qualcosa cambi nell’atro contesto, almeno là dove il contesto è di fatto modificabile, i.e. in rete.
Dico questo anche per un motivo brutalmente (perdonate) generazionale e ricerca-centrato: nel momento in cui (tra qualche manciata di anni) si esauriranno per motivi banalmente anagrafici le esperienze avviate da gammm & sodali, così come quelle pensate da vari altri siti e soggetti ed ensemble, temo proprio che – in assenza di alternative online – rischi di riverificarsi esattamente la iattura che si determinò fra anni ’80 e ’90 nel mondo cartaceo: un diluvio di tanti e parallelli ritorni all’ordine [cfr. qui e qui].
A quel tempo, ossia in quegli anni, non era possibile e forse nemmeno pensabile uno scontro frontale con le grosse realtà editoriali, che appunto spingevano per una letteratura pacificata. Oggi invece, ragiono, la cosa – almeno online – è realizzabile. Credo che si debba pensarci molto molto seriamente, e non solo pensarci. Ho iterato questo assillevole appello anche a Napoli il 6 e 7 settembre 2024 in occasione di Esiste la ricerca. E mi interessa ora trasmettere singolarmente, a voi che leggete, ovvero ai precisi destinatari di questo sito, non a una platea indistinta, quello che credo sia un obiettivo particolarmente urgente e cruciale ora. Non procrastinabile.







