Pier Paolo Pasolini TUTTO È SANTO (PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI – PALAZZO BARBERINI – MUSEO MAXXI) 19 ottobre 2022 – 12 marzo 2023
a cura di Giuseppe Garrera
Pier Paolo Pasolini TUTTO È SANTO (PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI – PALAZZO BARBERINI – MUSEO MAXXI) 19 ottobre 2022 – 12 marzo 2023
a cura di Giuseppe Garrera
A Roma, mercoledì 31 agosto, alle ore 18:00
presso Embrice 2030 (via delle Sette Chiese 78)
nel contesto del festival Di là dal fiume
a cura del Teatroinscatola
materiali testuali di
Fiammetta Cirilli, Fabio Lapiana, Vincenzo Ostuni
Andrea Raos, Michele Zaffarano
e materiali sonori di
Luca Venitucci
evento facebook:
https://www.facebook.com/events/746123936500367
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L’incontro si inserisce nella sequenza di sei giornate poste sotto il titolo complessivo di Scatole magiche: teatri senza palcoscenico. (teatri mobili, architetture temporanee), una mostra allestita dal 30 agosto al 4 settembre (ore 18-20) presso Embrice 2030, che vuole essere anche un’occasione per ripercorrere i diciotto anni di attività dell’associazione Teatroinscatola attraverso l’incontro con alcuni degli artisti che in questi anni hanno reso possibile la programmazione (Marco Giovenale, Luca Venitucci, Fiammetta Cirilli, Fabio Lapiana, Michele Zaffarano, Andrea Raos, Vincenzo Ostuni, Diletta Maria Di Cosimo, Valerio Pagano, Gianluigi Daniele, Nicolò Gullotta, Elisabetta Braga, Xue Ulan, Maurizio Barbetti, Francesca Coteni)
Allestimento curato dall’architetto Massimo Alessandrini.
Embrice 2030 arti e mestieri nasce nel 2007 come spazio di studio, dibattito e proposta attorno ai temi dell’architettura, della letteratura, delle arti, della comunicazione, della formazione, della cultura in generale ed è diretta dal professore e architetto Carlo Severati.
Indirizzo:
Embrice 2030, via delle Sette Chiese 78
Info:
tel. 347 6808868
email info@teatroinscatola.it
web www.teatroinscatola.it
facebook https://www.facebook.com/TeatroinscatolaRoma/
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Scatole magiche: teatri senza palcoscenico. (teatri mobili, architetture temporanee)
(a cura dell’associazione culturale teatroinscatola)
è una mostra che verrà allestita dal 30 agosto al 4 settembre (h 18 > 20) presso Embrice 2030 e fa parte del festival “Di là dal fiume” (Estate Romana 2022).
Teatroinscatola è una scatola nera (black box) che può essere smontata e rimontata (costruita da Claudio Lamberini nei laboratori umbri di BoXy). Nella mostra saranno esposti progetti simili quali la black box dell’architetto Klaus Roth, incorporata all’interno del Deutsches Theater Berlin (uno dei teatri più famosi di Berlino), o la scatola magica all’interno del foyer del Piccolo Teatro di Milano….
L’incorporazione come tema di architettura:
“ll tema della bambola nella bambola o per esprimersi in altro modo dell’uovo di Pasqua russo, descrive un fenomeno che gioca un ruolo anche in altri campi, per esempio in psicologia, e che in nessun modo si limita all’architettura. Infatti questo concetto racchiude molte realtà e si può inquadrare sia da un punto di vista formale che concettuale. Il suo fascino consiste nell’osservazione che esso contiene un elemento di continuità, di cui non è concepibile la fine. L’oggetto che continua a ricorrere in un altro oggetto descrive una sequenza, che può teoricamente proseguire indefinitamente, un processo continuo, che non è più intelligibile in termini logici. È possibile riferire all’architettura una serie di interrelazioni spaziali riassumibili con questo concetto” (Oswald Mathias Ungers).
La mostra vuole essere anche un’occasione per ripercorrere i diciotto anni di attività dell’associazione Teatroinscatola, attraverso l’incontro con alcuni degli artisti che in questi anni hanno reso possibile la programmazione (Marco Giovenale, Luca Venitucci, Fiammetta Cirilli, Fabio Lapiana, Michele Zaffarano, Andrea Raos, Vincenzo Ostuni, Diletta Maria Di Cosimo, Valerio Pagano, Gianluigi Daniele, Nicolò Gullotta, Elisabetta Braga, Xue Ulan, Francesca Coteni, …)
L’idea dell’allestimento, curato dall’architetto Massimo Alessandrini, è quella di uscire dalla galleria nella caratteristica via pedonale delle Sette Chiese, creando un simbolico collegamento con le scatole (cubi) di acciaio del monumento alla Resistenza dell’architetto Cesare Esposito inaugurato nel 1974 (l’architetto Esposito è un artista eclettico anche ideatore della rievocazione storica del miracolo della neve a Santa Maria Maggiore). Saranno esposti bozzetti del suo progetto. La mostra sarà arricchita di interventi video, tra cui quello della Professoressa di Storia dell’arte contemporanea, presso l’Università Sapienza di Roma, Antonella Sbrilli.
Embrice 2030 arti e mestieri nasce nel 2007 come spazio di studio, dibattito e proposta attorno ai temi dell’architettura, della letteratura, delle arti, della comunicazione, della formazione, della cultura in generale ed è diretta dal professore e architetto Carlo Severati.
Indirizzo:
Embrice 2030, via delle Sette Chiese 78
Info:
tel. 347 6808868
email info@teatroinscatola.it
web www.teatroinscatola.it
facebook https://www.facebook.com/TeatroinscatolaRoma/
Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
martedì 26 aprile 2022, ore 14
● IL MASSACRO DI AIGUES-MORTES
racconto e voce di Marco Lupo
colonna sonora a cura di Marco Laudando
1893. Un numero impreciso di operai italiani (tra i quattordici e i
novanta) viene assassinato in un’esplosione di violenza xenofoba. La
popolazione di un piccolo paesino francese massacra uomini che hanno
viaggiato per giorni, per raggiungere un posto in cui la parola lavoro
ha ancora un significato. Il posto si chiama Aigues-Mortes. Il lavoro
consiste nel trasportare pezzi di sale.
https://archive.org/details/massacro.di.aigues.mortes (15′)
info
https://www.terranullius.it/terranullius/riverberos/64-la-staffetta-storie-ribelli-e-cronache-perdute/535-4-il-massacro-di-aigues-mortes-i-radioracconti-di-tn-su-radiokairos
+
ore 14:15
● 1893 – L’INCHIESTA
un documentario di Nella Condorelli
voci di Francesco Foti, Enrica Rosso, Alessandra Costanzo,
attori ed attrici del Teatro del Baglio di Villafrati
musiche originali di Massimo Zamboni
Ottobre 1893, agitazione promossa nelle campagne siciliane dai ‘Fasci
dei Lavoratori’. Adolfo Rossi, giornalista di punta nel panorama
nazionale, “redattore viaggiante” del quotidiano ‘la Tribuna di Roma’,
parte per un’inchiesta nell’Isola. E’ il solo cronista a farlo: il
Governo considera i Fasci Siciliani “un affare di ordine pubblico”, e la
stampa avalla questa tesi. Viaggiando per lo più a dorso di mulo, Rossi
incontra i Fasci. Contano trecentomila iscritti, sono un movimento
composto principalmente da contadini e operai delle miniere di cui
giungono nella capitale notizie frammentarie e contraddittorie.
Praticamente, solo dispacci di polizia. A Caltavuturo, qualche mese
prima, le truppe regie hanno sparato su un corteo che reclamava la
divisione delle terre demaniali, una strage d’innocenti con tredici
morti, tra loro bambini di pochi anni in braccio alle madri. L’opinione
pubblica nazionale è confusa e disorientata. I giornali liquidano la
strage siciliana definendo sommariamente i contadini “briganti”,
sobillati da agenti provocatori degli ex borboni. In realtà sono uomini
e donne affamati in lotta contro la schiavitù e la mafia dei feudi. Da
tre mesi in sciopero, non zappano le terre dei signori, mangiano solo
erba e fichi d’india. In Sicilia, nella regione più arretrata d’Italia,
è esploso il primo grande sciopero contro lo sfruttamento del lavoro
dell’Italia capitalista.
https://archive.org/details/1893.l.inchiesta (1h 03′)
info http://1893linchiesta.it/
Carmelo Bene in un’intervista rilasciata a Prato nel 1970:
certo, lo so, di lì a qualche anno avrebbe avversato sia il cinema che la stessa parola “cultura”. e tuttavia avrebbe continuato a ragionare di quattro elementi, che trovo qui – dal frammento che cito in audio – non solo applicabili al cinema ma anche (e daccapo, come sempre succede con CB) alla scrittura, alle scritture di sperimentazione:
l’estratto viene da questo video:
https://youtu.be/aXTaLb7BPXA
Terza ristampa (in realtà terza edizione, perché ci sono ulteriori materiali) del libro di Federico Raponi, Quando il fumo si dirada. Momenti di una vita tra politica, arte e cultura partigiane
Più di trent’anni, tutti d’un fiato. Dalla Pantera ai centri sociali. Dal Chiapas al Kurdistan. Dal processo Priebke al Teatro Valle Occupato. Soprattutto, Radio Onda Rossa e la passione per Cinema e Teatro.
foto di copertina: Tano D’Amico
introduzione: Vincenzo Miliucci
contributi scritti: Tano D’Amico, Ottavia Monicelli, Vincenzo Miliucci
https://tuttascena1.wordpress.com/2020/07/17/11546/
La cura della storicizzazione porta ad ampliamenti di fatti e figure: dal monumento per le dieci donne uccise dai nazisti ai Mulini Biondi alla sigla di ‘Tracce di Cinema’; da concerti e progetti di Pirateria di Porta all’invettiva del Danton/Tony del Teatro Valle Occupato sul palco del 1° Maggio di piazza San Giovanni; dal corteo per Dax verso il Viminale a uno dei convegni di Radio Onda Rossa; dalla Genova di Carlo Giuliani alle Bestierare.
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una mostra virtuale del 2020 tutt’ora visitabile, che è opportuno vedere o rivedere, qui: