Archivi categoria: testi di mg online:

ma adesso? / mg. 2023

Ma adesso che a Charles Pennequin è stato dato, al Centre Pompidou, il Premio Bernard Heidsieck, che è uscito in Italia perfino un articolo su Pierre Alferi (purtroppo in occasione della assai prematura scomparsa), che ci sono state 3 edizioni di “Esiste la ricerca” e se ne prepara una quarta, che slowforward.net ha compiuto 20 anni (come Nazione indiana), che ne sono passati 17 dalla fondazione di gammm, 10 dalla prima edizione di “Ex.it -Materiali fuori contesto”, 18 dalla nascita dei ChapBooks (ora Tic Edizioni), che Charles Bernstein ha fatto da poco un tour di letture nel nostro Paese e sta per pubblicare un altro libro in italiano, che l’opera poetica di Adriano Spatola è disponibile presso Diaforia e quella di Corrado Costa presso Argo, che Kenneth Goldsmith ha due libri tradotti in italiano, che Andrea Pitozzi per ‘il verri’ ha pubblicato un libro sulla scrittura concettuale, che molti saggi di Gleize sono disponibili in italiano sempre da Tic nel libro Uscite (così come il saggio di Gian Luca Picconi sull’assertività, sempre per Tic), che IkonaLíber riprende le pubblicazioni, che déclic sta per avviarle, che i Manufatti poetici di Zacinto edizioni crescono di numero, che testi sperimentali italiani sono tradotti in molte lingue in giro per il mondo, che antologie ma anche testi universitari ne registrano l’esistenza, …ecco… che succederà ai misuratori della lunghezza delle vocali negli inediti minori di Attilio Bertolucci e Don Turoldo? Riusciranno loro a elettrificare il corpo morto dell’Anvur? Nascerà finalmente in Italia un bel festival intitolato a Vittorio Sereni svizzero? Si avrà un dodicesimo risorgimento della linea lombarda? Milano ci donerà finalmente una pubblica Casa dell’Orfico? Treccani avvierà l’edizione nazionale delle opere minori di Tommaseo, Cucchi e Bisutti? E Pordenone donerà infine alla Patria un silos marmoreo di 80 metri repleto delle vere lagrime dei neomelodici del nordest?

[continua]

da usmaradio: audio della lettura di nicola passerini e marco giovenale @ i fumi della fornace, 25 ago. 2023

 

 
Nicola Passerini
420 secondi a Valle Cascia
da 0′ 00” a 7′ 52”

Marco Giovenale
testi da Vero metodo per la cernita dei poeti
e Statue linee
da 8′ 00” a 13′ 33”

Introduzione al Libro di Isaia
nella versione di Lucamatteo Rossi
da 14′ 00” a 17′ 17”

UsmaRadio, per I Fumi della Fornace
(diretta radio a cura di Roberto Paci Dalò)
 
* Continua a leggere

elementi base di “esiste la ricerca”

l’idea di ELR = esiste la ricerca è quella di costruire un incontro completamente in presenza, senza registrazioni, senza dirette, senza “atti”.

ovviamente chi partecipa è liberissimo di pubblicare propri appunti e annotazioni successivamente. o foto. ma si chiede di escludere video e audio.

in sintesi, integrando quanto è leggibile qui, diciamo che Esiste la ricerca è un modus di incontro:

in presenza (senza dirette né registrazioni)
orizzontale (si parla per alzata di mano e non c’è palco)
aperto (gli invitati parlano, dopodiché chiunque altro ha diritto di intervenire)
improvvisato (non si leggono interventi scritti, il discorso si sviluppa in itinere, nel dialogo con i presenti)
non accademico (ma aperto ovviamente ai docenti universitari, che parlano anche loro per alzata di mano)
non preordinato (non ci sono scalette definite)
non canonizzante né escludente (chi c’è non vince niente, chi non c’è non patisce alcuna damnatio memoriae)
ripetibile in altri luoghi e tempi
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un intervento di ‘spiegazione’ di “esiste la ricerca”, oggi riproposto da nazione indiana

Grazie a Renata Morresi:

Esiste la ricerca (giugno 2022, marzo 2023, settembre 2023) è un esperimento in più momenti, tentativi, occasioni, in cui ci si confronta, orizzontalmente e non accademicamente, sulle nuove o nuovissime scritture di ricerca.

Non si tratta di[continua al link che segue:]

https://www.nazioneindiana.com/2023/08/31/esiste-la-ricerca-1-2-3-settembre-milano-teatro-litta/

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dc – dissociazione culturale

chi volesse iscriversi alla DC (Dissociazione Culturale), ovvero seguire slowforward e sdegnare il mainstream, può inserire la propria mail nello spazio “Follow” della sidebar (ovvero nel form in fondo, per chi legge su cellulare).

l’iscrizione, gratuita, dà diritto a essere felici nonostante la poesia italiana contemporanea, e a ricevere le informazioni quotidiane su ciò che slowforward pubblica.

 

all'”esterno” dello spettacolo_ ovvero: contro il ritorno del retinico / differx. 2023

All’esterno dello spettacolo (come della “contemplazione” → anni ’70), forse il problema maggiore comparso con il Novecento nel suo svolgersi è stato proprio questo: il ritorno massiccio del retinico sotto forma di spettacolo. E, in ciò, forse è stato peggiore il secondo “monstrum”: quello appunto spettacolare (frontale, mai obliquo, mai mercuriale, sempre e solo figurativo, mai metamorfico, mai trasfigurativo o defigurativo).

Per questo, e qui dirò qualcosa di relativamente imprevedibile, non è possibile prendere troppo sul serio la stessa pratica dell’asemic writing così come è, per sé. (E peggio ancora in funzione di una ipotetica liberazione dalle pastoie del linguaggio, della semantica: mossa puerile, il più delle volte).

La scrittura asemica a mio modo di vedere ha senso se sottoposta a una sottrazione di percezione connotata, aisthesis, osservabilità-posa, calligrafia, moina, spettacolo.

Ma la sottrazione stessa, ancora, va pensata non in forma museale = daccapo vedibile/vendibile.

Questo è uno scoglio che credo la scrittura asemica debba osservare ed evitare, a vent’anni e più dalla sua “esplosione” come versante artistico diffuso, riconosciuto, condiviso.

le riviste, giustamente, rivedono / differx. 2023

Nella mia ricognizione (tutt’ora in corso) della situazione di circa 430 riviste online italiane di letteratura, ho avuto la conferma strabiliante e precisissima di quello che per anni si è detto in area gammm & Co.: ossia che quasi non esiste in Italia una coscienza e conoscenza della sperimentazione letteraria mondiale, e dei suoi legami con l’arte contemporanea.

Online, sì, ma son sempre riviste, quelle “letterarie” e “italiane”. Come riviste, rivedono. Rivedono e ridanno il già visto. Diecimila articoli (dovuti e giusti, non è questo che dico) sulla scomparsa di Michela Murgia, undicimila sull’ultimo libro di Pallino Einaudi, o sul romanziere (appunto: un romanziere) scoperto dalla piccola valente casa editrice. Ma tutto nella forma soggetto-verbo-predicato. E magari prèdica, se possibile.