Archivi tag: arte contemporanea

un’idrologia di villa-craia-cegna in esposizione @ catap (macerata)

Questo pianeta testuale o Sfera Idrologica è uno dei primi esemplari firmati da Emilio Villa sul finire degli anni Sessanta. Sarà esposto presso la libreria Catap (Macerata, piazza Mazzini 63c) solo per questa domenica 7 novembre, in occasione del finissage della mostra Crepita la carta. Libri e vertigini di Emilio Villa che si terrà all’auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti alle ore 17:00.

«Le Idrologie o Sfere critiche da noi pensate eseguite sono da considerare come aperture pedagogiche da cui possa prendere avvio la manovra di un trapianto compianto ideologico da eseguire sopra la sterilità dei meccanismi linguali, veicoli (glutini, pollini) se non fonte di frustrazione e stupidità: un trapianto dall’esito chimerico, forse anzi teratologico; ma, comunque, improrogabile»

Villa-Craia-Cegna

“l’enigme autodidacte” @ mamc – musée d’art moderne et contemporain de saint-étienne métropole

Sandro Ricaldone

L’ENIGME AUTODIDACTE
Commissaire Charlotte Laubard
MAMC Musée d’Art Moderne et Contemporain de Saint-Etienne Métropole
rue Fernand Léger – 42270 Saint-Priest-en-Jarez – France

9 octobre 2021 – 3 avril 2022
mamc.saint-etienne.fr/fr/expositions/lenigme-autodidacte
Artistes:
Georges Adéagbo, Horst Ademeit, Raymonde Arcier, Marcel Bascoulard, Ben, Adelhyd van Bender, Guillaume Bijl, Irma Blank, Alighiero Boetti, Christian Boltanski, Marcel Broodthaers, Frédéric Bruly-Bouabré, Sophie Calle, Maurizio Cattelan, Ferdinand Cheval, Roberto Cuoghi, Henry Darger, Justine Emard, Robert Filliou, Richard Greaves, Chauncey Hare, Seydou Keïta, Bodys Isek Kingelez, Yves Klein, Emma Kunz, Jean Le Gac, Gianni Motti, Tania Mouraud, Arnold Odermatt, Francis Palanc, Présence Panchounette, Gianni Piacentino, Carol Rama, Jean-Pierre Raynaud, Carole Roussopoulos, Jean-Michel Sanéjouand, Judith Scott, Ceija Stojka, Miroslav Tichý, Jeanne Tripier, Wendy Vainity, Galaxia Wang, George Widener, Adolf Wölfli.

Souvent célébré comme une sorte de génie formé à “l’école de la vie” dont l’œuvre singulière est advenue en dépit d’un apprentissage professionnel qui lui a fait défaut, l’autodidacte interroge et met au défi nos conceptions de l’art. Intitulée L’Énigme autodidacte, l’exposition entend revenir sur cette vision idéalisante de la figure de l’autodidacte dans l’histoire de l’art contemporain pour tenter de saisir concrètement ce qui survient quand on apprend par soi-même.

Qu’est-ce qui motive le passage à l’acte ? De quoi, de qui et comment apprend-on ? Quel est le rôle du contexte de vie, des actes quotidiens et des expériences ? Nourrie des apports théoriques récents des sciences de l’éducation, l’exposition éclaire d’un jour nouveau le rôle de l’autodidaxie, soit “l’action d’apprendre sans maître”, dans une formation artistique. Elle se concentre sur le processus de création et sur les méthodes et pratiques parfois hétérodoxes mises en place par les artistes apprenant par eux-mêmes.

Le champ d’investigation se concentre sur le moment que constitue l’avènement de l’art contemporain à partir de la fin des années 1950. Le mouvement de rupture recherché par les artistes avec la tradition les conduit à s’engager dans des pratiques de “désapprentissage” de ce qui a été transmis dans le cadre de leur formation. De nombreux artistes autodidactes font alors leur entrée dans le monde de l’art en convoquant dans leur pratique, de manière novatrice, des gestes et des motifs issus de la vie quotidienne ou provenant d’autres champs culturels. Ce mouvement se nourrit d’un intérêt croissant pour des œuvres qui semblent exemptes de références aux traditions établies. La reconnaissance à un niveau institutionnel de ces créations appelées “brutes” et “outsider” culmine avec leur inclusion à la Documenta 5 de 1972 et la donation de la collection d’art brut de Jean Dubuffet à la Ville de Lausanne la même année. Continua a leggere

costa e vautier: sintonie / marco giovenale. 2021

Corrado Costa, Retro

Audio registrato a Parma e a Brescia nel 1981 e pubblicato postumo nella rivista “Baobab. Informazioni fonetiche di poesia”, a cura di Adriano Spatola.

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Ben Vautier, L’arte è dall’altra parte, 1992

ben vautier, l'arte è dall'altra parte

da https://www.mutualart.com/Amp/Artwork/IL-BELLO-E-DALL-ALTRA-PARTE/356A14DD836BE8EE

e

Il bello è dall’altra parte

ben vautier, il bello è dall'altra parte

da http://www.artnet.fr/artistes/ben-vautier/il-bello-%C3%A8-dallaltra-parte-EVOnURLUP3-ZH9SKcBhZiw2

L’arte, come la scrittura, sta sul rovescio. O, come diceva Manganelli nel 1969, il libro è “altrove”:

giorgio manganelli, nuovo commento, con fascetta

(copia dalla collezione di Giuseppe Garrera, attualmente esposta nella mostra Il volto dei libri. Libri da vedere, allestita dal 23 luglio al 19 settembre al Castello di Santa Severa).

via da medium

per un tratto di tempo recentissimo e brevissimo ho pensato che Medium potesse rappresentare, almeno per me, un’alternativa non insensata all’idea di sito.
tolte però le differenze tra utenti Apple e PC/Android (esistenti, e in parte penalizzanti per i non-Apple), l’aspetto economico ha comunque pesato in maniera decisiva per farmi ricredere.

alla fin fine un frontale (e al 99% anglofono) pay-per-read interessa tutti su Medium: e non solo  quelli che pur non occupandosi di alta moda, scarpe da tennis, televisione o gossip, “producono contenuti”, ma anche quelli che vorrebbero semplicemente leggere testi su  questioni aperte in zone dell’arte contemporanea propriamente sperimentali, dunque giocoforza “di nicchia”.

e a mitigare la rozzezza della macchina non basta la clausola che dice che Medium retribuisce i blogger più seguiti; dato che l’essere più o meno seguiti rientra nella medesima logica. invece di accumulo di denaro c’è accumulo di lettori. che vengono quindi “monetizzati”. (ricordo sempre il breve intervento di Grifi sulla produzione di spettatori).

più in generale, la progressiva capillare brandizzazione delle comunicazioni in rete, e l’invadenza — oltre che l’inaccettabilità politica in molti casi — delle strutture informative e in senso ampio mediali (qui parlo in generale, non di Medium), mi convince sempre di più dell’idea di frequentare (per ora: anche) spazi radicalmente diversi. è il motivo per cui ho un blog su noblogs.org, per dire, e cercherò di lavorarci nei prossimi mesi.

ad ora, tuttavia, gli ormai 18 anni di mia invenzione e condivisione ininterrotta e gratuita di materiali attraverso slowforward.net e gli spazi web che slowforward ha inglobato, per un totale, ad oggi (11 giugno 2021), di quasi 13600 post, sono un buon motivo per continuare su WordPress.

già da qualche giorno ho preso a riproporre (e magari arricchire / variare) qui su slowforward cose uscite nella mia rapida avventura sulla piattaforma Medium, che saluto senza illusioni ma anche senza rancore. (oltretutto continuando a usarla per collaborare a Repository Magazine).

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7 aprile e 5 maggio: incontri su rosanna chiessi e su pari & dispari

Fluxus, arte, materiali verbovisivi, incontri, performance

canale telegram di slowforward: materiali di ricerca (scritture, audio, arte)

è nato un canale Telegram per materiali e aggiornamenti legati alla ricerca artistica, musicale, testuale, video, che integra e amplia il lavoro che slowforward sta facendo da 18 anni.

chi è interessato alla sperimentazione recente (o, in certi casi, ‘storica’/storicizzata) può iscriversi e seguire il link https://t.me/slowforward

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22 marzo: gianni e giuseppe garrera allo spazio taverna parlano di alcuni segreti del collezionismo

spazio tavernaIl 22 marzo, Giuseppe Garrera, storico dell’Arte, collezionista e curatore, con Gianni Garrera, filologo musicale e traduttore, drammaturgo e collezionista, sveleranno alcuni segreti del collezionismo, «mostrando tesori nascosti di operazioni d’arte compiute sotto copertura, clandestine, volutamente affidate alla dispersione o disseminate per dono o generosità occulta».

L’incontro si svolge a Roma negli ambienti di Palazzo Taverna Aldobrandini, sede dello Spazio Taverna, nato da un’idea di Ludovico Pratesi e Marco Bassan, rispettivamente direttore artistico e curatore.

https://www.spaziotaverna.it/spazio-taverna

https://tinyurl.com/spaziotavernakit

exibart.com/progetti-e-iniziative/spazio-taverna-incontri-premi-e-talismani-per-i-prossimi-mesi/
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twentytwenty extended conference: programma del 16 febbraio

16 febbraio, Polisemie, h. 18.

https://polisemie.it/programma/

Aurora Firţa (Universitatea din București), Ingredienti della poesia d’inizio secolo

Allison D. Grimaldi Donahue (European Graduate School, CH), Taking Ideas Out for a Walk: Poetry and Contemporary Art

Poster: Giorgiomaria Cornelio (Trinity College Dublin), Tra il detto e la carie. Eredità e fantasma nella poesia iper-contemporanea

la scomparsa di piero simondo

Testo di Sandro Ricaldone:

PIERO SIMONDO, il giovane uomo ritratto in questa foto del luglio 1957 (scattata da Ralph Rumney) a Cosio d’Arroscia, dove ospitava nella sua casa natale la riunione di artisti da cui nacque l’Internazionale situazionista, è scomparso questa notte a Torino, all’età di 92 anni.
Artista e animatore culturale infaticabile, prima dell’I.S. aveva fatto parte con Asger Jorn e Pinot Gallizio, con Elena Verrone (che sarebbe divenuta sua moglie) e Walter Olmo, del Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista e attraversato da protagonista l’avventura del Laboratorio sperimentale di Alba.
Dopo la rottura con Guy Debord, aveva fondato il C.I.R.A., un gruppo cooperativo partecipato da operai FIAT ma anche da figure di spicco della cultura torinese come il professor Francesco De Bartolomeis, che più tardi lo chiamerà all’Università, ad organizzare i Laboratori artistici della Facoltà di Magistero, non a caso definiti, anch’essi, “sperimentali”. Qui, negli anni ’90, nella sua veste di docente di Metodologia e Didattica degli Audiovisivi, si era impegnato sul fronte della produzione di contenuti digitali, stimolando i suoi allievi a creare startup in quest’ambito.
Autore di molteplici pubblicazioni, fra cui “Il colore dei colori” (La Nuova Italia, 1990) e “Guarda chi c’era, guarda chi c’è. L’infondata fondazione dell’Internazionale situazionista” (Ocra Press, 2004), ha proseguito sino allo scorso decennio la sua attività pittorica, avanzata per fasi diverse, dagli straordinari “Monotipi” degli anni ’50 alle grandi “Topologie” del periodo successivo ai “Quadri Manifesto” realizzati negli anni ’70; procedendo poi con i cicli, più recenti, delle “Ipocraquelures”, degli “Ipofiltraggi” e dei “Nitroraschiati”, in un lavoro costantemente orientato alla ricerca di esiti in qualche modo affrancati dall’intenzionalità dell’autore, in traccia di quell'”immagine imprevista”, che dà il titolo al volume che accompagnava l’antologica allestita a Finalborgo nel 2011.
Una ricerca indipendente, fuori dagli schemi invalsi nelle correnti più note della contemporaneità, ma di grande rigore e respiro, sempre aliena da qualsiasi compromesso.

post numero 13002

slowforward.net

 

 

24 ottobre 2020

questo è il post 13002 di SLOWFORWARD, sito nato nel 2003.
764 post l’anno, per 17 anni e spiccioli, fin qui. e si prosegue.
poi non dite che la scrittura non assertiva, l’arte contemporanea (-issima), il cinema e la musica sperimentale, l’asemic writing, il glitch, la poesia concreta e visiva, i materiali non-mainstream, la poesia fuori linea, gammm, la prosa in prosa e le scritture di ricerca non esistono, eh, per favore. grazie.