Leoncavallo, i giorni dello sgombero
dalla pagina su youtube: Continua a leggere
COMUNICATO DI RISPOSTA ALL’ATTACCO DELLA MELONI ALLE ORGANIZZAZIONI PALESTINESI
Giovani Palestinesi d’Italia (GPI)
Unione Democratica Arabo Palestinese (UDAP)
L’invito di Abu Mazen ad Atreju e l’esplicito attacco della Meloni alle realtà e ai movimenti palestinesi nel comizio finale, costituiscono un dato di fatto significativo: la capacità del movimento di resistenza palestinese di rivelare le fratture e le contraddizioni del sistema politico italiano ed internazionale.
Per rispondere più nel dettaglio alla Presidente, che ad Atreju ci ha interpellati direttamente, “pretendendo di sapere se la resistenza della quale parliamo sia Hms”.
Siamo d’accordo con Meloni quando dice che “la pace non si fa con le canzoni di John Lennon ma con la deterrenza”, e ribadiamo che, come dimostra l’oltre un secolo di lotta anticoloniale del nostro popolo, in Palestina l’unica deterrenza contro “Israele” è la Resistenza.
Chi ha storicamente rappresentato i palestinesi, in Palestina e nella diaspora, non è mai stato un organo imposto dall’esterno, ma il movimento di resistenza nella sua pluralità di movimenti, partiti, fazioni e gruppi, che hanno guidato e sostenuto nel tempo tutte le forme della lotta di liberazione. La resistenza palestinese non è un fenomeno contingente né riconducibile a un singolo attore, è un processo storico che si sviluppa da oltre un secolo e che si esprime in forme molteplici: dalla resistenza politica e sociale a quella culturale, dalla resilienza quotidiana delle comunità al sacrificio dei prigionieri, dei giornalisti, delle donne e dei bambini sotto assedio.
Perciò l’unico legittimo rappresentante del popolo palestinese è chiunque e qualunque fazione lo difenda contro l’occupante sionista, compresi alcuni membri proprio del partito del suo ospite e caro amico Abu Mazen. Uno di questi si chiama Anan Yaeesh, detenuto in Italia, a Melfi, con false e ingiuste accuse. Anan non è né un membro di Hms né di qualche partito comunista, ma un militante di Fateh, che tecnicamente è il partito dell’Autorità Palestinese. Abu Mazen ha mai parlato a Meloni di Anan? Ha mai preteso la sua liberazione? Certamente no, e questo dà la misura di quanto sia traditore dei palestinesi, a partire da quelli che dovrebbero essergli più prossimi. Continua a leggere
12 giu. 2024
https://slowforward.net/2024/06/12/about-palestine-facebook-censorship-sulla-palestina-la-censura-di-facebook/
27 lug. 2024
https://slowforward.net/2024/07/27/facebook-censura-a-manetta-si-direbbe-o-fa-shadowbanning/
12 set. 2024
https://slowforward.net/2024/09/12/ig-palestina-it/
31 gen. 2025
https://slowforward.net/2025/01/31/i-social-e-facebook-fanno-shadowbanning-io-ripubblico-a-manetta/
da
Assopace Palestina:
https://facebook.com/reel/33801173076148507
da un post di Freedom Flotilla su fb, 17 dic. 2025:
Israele ha approvato la più grande espansione degli insediamenti illegali degli ultimi 30 anni nei Territori Palestinesi Occupati.
Un atto che viola il diritto internazionale.
Gli insediamenti israeliani:
– violano l’art. 49(6) della IV Convenzione di Ginevra (trasferimento della popolazione della Potenza occupante)
– sono dichiarati illegali dalla Corte Internazionale di Giustizia nel Parere consultivo del 2004 sul Muro
– costituiscono appropriazione illegale di territorio e frammentazione forzata della popolazione occupata
– impediscono l’esercizio del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese
Nel Parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia del 2024, la Corte ha ribadito che:
l- ’occupazione israeliana è illecita,
– gli insediamenti devono essere smantellati, e
– tutti gli Stati hanno l’obbligo di non riconoscere né assistere la situazione illegale creata.
La Corte Penale Internazionale, che ha riconosciuto la propria giurisdizione sui Territori Palestinesi, considera gli insediamenti parte di un crimine permanente, perseguibile come crimine di guerra ai sensi dello Statuto di Roma.
Ogni nuova approvazione:
– non è neutrale,
– non è amministrativa,
– non è difensiva.
È un atto intenzionale di colonizzazione, che consolida un regime di dominazione e segregazione, qualificabile come apartheid, come riconosciuto da organismi ONU e rapporti indipendenti sui diritti umani.
Il silenzio degli Stati non è prudenza diplomatica. È violazione dell’obbligo di prevenzione. È complicità giuridica.
Gli insediamenti sono illegali. L’espansione è una violazione aggravata. L’impunità è una responsabilità politica e giuridica.
il funzionamento delle *erde colonialiste e genocide:
#sionismo #israhell #genocidio #razzismo
Zaher Nasser Shamia, palestinian kid, 16 y.o., killed in central Gaza by an israeli drone which then prevented people to rescue him.
After a while a tank (or bulldozer) ran over his body tearing it into pieces
https://www.instagram.com/p/DSLCCegjUfj/
← Non egregia “Repubblica”, ti informo che insieme ad “allagamenti a Gaza” e “freddo” sarebbe opportuno indicare la CAUSA REALE, non contingente, del previsto previstissimo disastro, ovvero si dovrebbe aggiungere la responsabilità diretta di israele, la sua intenzionale distruzione meticolosa di tutte le strutture di Gaza, per due anni, con il supporto economico e militare di USA ed Europa, quindi la cancellazione di case, ospedali, ripari, tende, strade, fognature, il rifiuto di far entrare medicinali, materiali di costruzione e generi di prima necessità, anche in tempo di “tregua” (costantemente violata): in sostanza il genocidio.
https://www.instagram.com/reel/DSI5-dggbp_
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israele nega l’accesso a tende e caravan, Gaza senza rifugio nella bufera: https://www.facebook.com/share/p/1Cu4axjtK3/
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“Gaza, la tempesta Byron si abbatte sui campi degli sfollati. Al Jazeera: ‘Bambina di otto mesi morta di freddo’. Inondazioni e fango travolgono le tende degli sfollati. 850mila persone vivono in rifugi precari, mentre Israele blocca gli aiuti umanitari”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/11/tempesta-byron-gaza-campi-profughi-news/8224253/
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1 dicembre 2025, MORIRE DI FREDDO A 8 MESI DI VITA GRAZIE A ISRAELE, NELL’INDIFFERENZA ASSOLUTA DI PARTE DEL MONDO ARABO E SOPRATTUTTO DEL MONDO OCCIDENTALE CHE HA ARMATO E ARMA LA MANO DELLO STATO GENOCIDA DA CIRCA UN SECOLO.
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“Bimba di 8 mesi muore di freddo in un campo profughi sulla Striscia di Gaza. «Pioveva senza sosta e ho trovato la mia bambina immobile»
La maggior parte dei campi di tende nell’enclave sono stati allagati a causa della tempesta Byron. Le squadre di soccorso hanno ricevuto più di 2.500 richieste di aiuto”
https://www.leggo.it/esteri/news/11_dicembre_2025_gaza_bimba_8_mesi_muore_di_freddo_allagamenti_campo_profughi_khan_yunis-9239552.html
“Forse, di fronte a uno Stato canaglia che persegue la pulizia etnica con intento di genocidio, rifiuta il diritto internazionale e si considera al di sopra delle risoluzioni delle Nazioni Unite, è giunto il momento di parlare seriamente di come affrontare direttamente Israele. Se appartiene all’Occidente moderno e democratico, come sostiene, ha bisogno di una seria riforma o, altrimenti, di essere messo in quarantena. E se la questione non deve essere semplicemente dominata dalle relazioni internazionali, richiede una risposta etica e democratica. Siamo chiari: il sionismo, in quanto impresa esplicitamente coloniale – e i suoi fondatori non hanno avuto remore a riconoscerlo – non […]” -> continua qui: https://noblogo.org/differx/lavinia-marchetti-su-fb-cita-dal-libro-di-iain-chambers
systematic torture of Palestinian prisoners
https://www.facebook.com/share/1EstCmgJSC/
the genocide goes on
https://www.facebook.com/share/16ekeH53up/
israhell bugiardo seriale
https://www.facebook.com/share/v/1Lx4YJxdrt/
israhell burns alive family during ceasefire, then goes on violating the truce
Chiara Cruciati
Senza pietà. Tally Gotliv, deputata del Likud, il partito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, lo ha ripetuto tre volte in diretta tv. Voleva che il messaggio fosse chiaro, implacabile come il tono della sua voce in crescendo: «Non abbiamo più ostaggi e, con gli ultimi tre corpi in rientro, non dobbiamo più essere precisi. Possiamo attaccare senza pietà, senza pietà, senza pietà».
Non serviva Tally Gotliv a comunicarci che l’offensiva israeliana a Gaza non è mai terminata, ma parole come le sue sono utili a comprendere cosa ha mosso e cosa muove le autorità israeliane da 25 mesi e ottant’anni a questa parte: la supremazia sulla terra, volta alla sua definitiva conquista, passa per la disumanizzazione di chi si considera alieno e immeritevole, appunto, di pietà. Se mai venissero ascoltate da questa parte del mare, quelle parole dovrebbero servire a risvegliare coscienze già assopite. Continua a leggere