Archivi tag: ICC

We demand the arrest, prosecution, and punishment of all of those who have perpetrated or are complicit in the genocide

Yesterday, the U.S. representative of The Hind Rajab Foundation, Jake Romm, presented at the final session of the Gaza Tribunal in Istanbul (23–26 October) — a people’s tribunal bringing together scholars, legal experts, civil society, activists, and students to create a record of and pass popular judgement on Israel’s in .

Romm stressed the need for states to undertake prosecutions in their national courts, stating:

“Action — by which I mean: the arrest, prosecution, and punishment of all of those who have perpetrated or are complicit in this genocide — and nothing less, is our demand. It is my sincere hope that, one day, these trials will take place in the courtrooms of a free Palestine, before Palestinian judges, before a Palestinian jury. That will be true justice. But until then, it is the legal obligation of every state in the world to prosecute the Israel genocidaires wherever they may be found.”

Watch the full contribution here: https://youtu.be/Aw60QqsX5-Y?t=21106

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Join the Hind Rajab Foundation’s legal mission to fight impunity. Become a monthly sponsor or make a one-time gift. Every contribution comes from individuals who care → https://www.hindrajabfoundation.org/donate

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other israeli crimes: 3 links // altri crimini israeliani: 3 link

izrahell intrappola e minaccia 600mila palestinesi
https://www.facebook.com/share/1B7Fm1X85X/

israeli attack hits near Al Jazeera filming in Gaza
https://bsky.app/profile/aljazeera.com/post/3lzssw3ne422z

Waseem Hamouda, di un anno e tre mesi; e Sind Sharif, di due mesi; morti per grave malnutrizione, all’ospedale dei martiri, Al-Aqsa (video in rete dal 4 ott. 2025)
https://www.instagram.com/reel/DPXJunekW5Z


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#AlJazeera #AlAqsa

l’intervista a Chris Sidoti

torno a segnalare questa intervista, che trovo fondamentale: https://differx.noblogs.org/2025/09/21/radiopop-interv-chris-sidoti-inchiesta-genocidio/https://www.radiopopolare.it/un-giorno-netanyahu-sara-costretto-a-rispondere-delle-sue-azioni/

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sign the ‘change.org’ petition: icc and icj to investigate trump for war crimes and global warmongering

ICC and ICJ to Investigate Donald Trump for War Crimes and Global Warmongering We, the undersigned, call on the International Criminal Court (ICC) and the International Court of Justice (ICJ) to investigate Donald Trump for his role in fueling wars, supporting war crimes, and destabilizing global peace. –> [read the full text & sign here]

free palestine _ sciopero generale, oggi 22 settembre 2025, contro il genocidio e per la libertà e l’autodeterminazione del popolo palestinese

differx si unisce allo sciopero collettivo di protesta contro il genocidio in corso

https://www.fanpage.it/attualita/sciopero-generale-lunedi-22-settembre-per-gaza-a-rischio-settori-pubblici-e-privati-gli-orari-dello-stop/

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https://www.usb.it/leggi-notizia/usb-proclama-lo-sciopero-generale-per-il-22-settembre-difendere-la-flotilla-fermare-il-genocidio-a-gaza-stop-alleconomia-di-guerra-1114.html

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Su Radio Popolare: intervista di Valeria Schroter a Chris Sidoti, della Commissione per l’inchiesta sui territori palestinesi occupati

Il 16 settembre è stato pubblicato il rapporto della Commissione internazionale indipendente delle Nazioni Unite per l’inchiesta sui territori palestinesi occupati, che – non diversamente da numerosi altri rapporti di altre istituzioni ed agenzie indipendenti – ha chiaramente definito genocidio quanto è accaduto e sta accadendo in Palestina a opera dello Stato di israele.

Valeria Schroter, per Radio Popolare, ha intervistato uno dei membri della Commissione, Chris Sidoti, che spiega chiaramente metodi, fonti, risultati e obiettivi del rapporto. La lettura dell’intervista (uscita su RP il 18 settembre) è vivamente consigliata: https://www.radiopopolare.it/un-giorno-netanyahu-sara-costretto-a-rispondere-delle-sue-azioni/

frammento iniziale dell'intervista di Radio Popolare a Chris Sidoti

https://www.radiopopolare.it/un-giorno-netanyahu-sara-costretto-a-rispondere-delle-sue-azioni/

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izrahell si guarda la pancia

israele autocentrato anche (e proprio) mentre commette genocidio

a journalist about the economic tsunami hitting izrahell

il video che segue va visto, è istruttivissimo: 

https://www.instagram.com/reel/DOlrA03D3DL/

uno “tsunami” per l’economia israeliana, dicono nel video.

MA CRIBBIO, È IL MINIMO!
per uno Stato genocida, il boicottaggio è il minimo delle risposte.

siete sulla strada verso la cancellazione di due milioni di esseri umani che da quasi un secolo trattate come spazzatura, e il mondo dovrebbe comprare la vostra merce?

n.b.: in tutto il video la parola genocidio appare una sola volta. quel che si ricava dalle immagini è che la preoccupazione delle aziende, dei giornalisti e dei commercianti israeliani non è per le CAUSE del boicottaggio (ossia per i Palestinesi ammazzati e la Palestina a ferro e fuoco) ma per l’economia sionista. l’economia dell’entità statale occupante, coloniale e genocida.

come a dire: i nazisti bruciano un campo di concentramento con i prigionieri dentro, ma la loro principale preoccupazione è che la gente che vede tutto questo non compra più le margherite coltivate nella zona d’interesse.


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google firma un contratto da 45 milioni di dollari per diffondere propaganda israeliana 

#google firma un contratto da 45 milioni di dollari per diffondere #propaganda israeliana

al link i dettagli:

https://www.instagram.com/reel/DOLVp30DMPU/

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24 minuti di applausi, 24 mesi di ritardo

24 minuti di applausi per il documentario, presentato al festival di Venezia, dedicato a Hind Rajab e all’atroce esecuzione che l’esercito sionista ha messo in atto, uccidendo lei, la giovane Layan, e gli altri familiari che erano con loro, oltre ai due operatori della mezzaluna rossa mandati in soccorso.

applausi necessari, commossi, importanti. l’occidente si sveglia, ma i mesi e i morti intercorsi sono tanti, troppi. il genocidio va avanti da quasi 24 mesi.

un’idea diversa di umanità, che è nelle teste e nei corpi di chiunque anche per una sola volta abbia ascoltato le urla di Layan e i colpi della mitragliatrice israeliana, e abbia visto e sentito due anni di urla e gente innocente bruciata viva, chiede altro, molto altro: chiede che si risolvano, anzi che si cancellino alla radice tutte le mostruosità che stanno alla base delle migliaia di bambine e bambini, e donne e uomini, che il sionismo genocida ha cancellato E STA CANCELLANDO precisamente adesso, mentro scrivo e leggete queste righe.

il sionismo va eradicato con l’intelligenza, la cultura, l’educazione di base. ma tra quanti decenni sarà anche solo pensabile questo? meglio: sarà, in assoluto?

lo stato di israele non può fare solo ammenda o deporre le armi, questo è il grado zero, o forse il -1.

israele deve dimostrare coi fatti di non tollerare, di rifiutare radicalmente il sionismo e le sue prassi omicide, razziste, suprematiste, coloniali, militarmente aggressive: teocratiche o laiche che siano. e non può farlo, perché questi orrori (e non altro) fondano israele e l’idea stessa di uno stato etnico. ne impalcano le basi, la struttura intera. l’apartheid non ne è la deviazione ma l’anima.

il furto di terre, la rapacità coloniale, l’ideologia d’invasione armata, di disprezzo e omicidio, sono israele.

sono, questi orrori, l’antisemitismo incarnato, inoltre. l’antiebraismo più violento pensabile. il negativo di tutto ciò che il nazismo voleva sterminare e ha sterminato.


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Sandro Ruotolo: interrogazione al parlamento europeo sui giornalisti palestinesi uccisi da israele

Bruxelles, 2 settembre 2025

Sandro Ruotolo

Oggi ho depositato un’interrogazione scritta al Parlamento europeo, firmata da 100 eurodeputati appartenenti a quasi tutti i gruppi politici.

Con questa iniziativa chiediamo all’Alto Rappresentante per la politica estera europea, Kaja Kallas, di fare pressioni sulle Nazioni Unite affinché si istituisca:

una commissione internazionale d’inchiesta sugli attacchi contro i giornalisti a Gaza

e si creino meccanismi di protezione internazionale per i reporter che operano nelle zone di conflitto

Questa interrogazione nasce dopo due gravissimi attacchi avvenuti in agosto:

il 10 agosto, sei giornalisti di Al Jazeera sono stati uccisi nel bombardamento dell’ospedale Al-Shifa

il 25 agosto, altri cinque cronisti sono morti nel complesso medico Al-Nasser di Khan Younis

Ho firmato e presentato l’interrogazione insieme a Nicola Zingaretti, capo delegazione del PD al Parlamento europeo, come secondo firmatario.

Insieme, abbiamo consegnato simbolicamente le 100 firme a Yousef Khader Habache, rappresentante europeo del Sindacato dei Giornalisti Palestinesi, e a Shuruq As’ad, giornalista e membro del sindacato.

I numeri che ci arrivano da Gaza sono drammatici:

Dal 7 ottobre 2023, 247 giornalisti e operatori dei media palestinesi sono stati uccisi, pari al 13% della stampa di Gaza, tra cui 34 donne.

Oltre 520 sono rimasti feriti. Più di 800 familiari di cronisti sono morti.

Circa 1700 giornalisti sono stati costretti a sfollare più volte e 800 di loro vivono e lavorano in tende o ospedali senza elettricità, acqua e internet.

Sono stati registrati 206 giornalisti arrestati, di cui 55 ancora detenuti.

L’esercito israeliano ha distrutto 115 redazioni giornalistiche con bombardamenti e attacchi di carri armati.

In Cisgiordania e a Gerusalemme, ha chiuso 5 media e distrutto o sigillato 12 tipografie.

Insieme a Nicola Zingaretti, stiamo lavorando perché il Parlamento europeo si esprima con una risoluzione formale chiara. Come ha dichiarato lui stesso:

> «L’immobilismo dell’Europa è figlio della scelta di molti governi europei che, a parte i comunicati, bloccano qualsiasi iniziativa. Stiamo lavorando affinché il Parlamento europeo arrivi ad una risoluzione formale chiara, un passaggio fondamentale per affermare il diritto alla verità e alla giustizia del popolo palestinese».

Chi colpisce i giornalisti colpisce il diritto a conoscere la verità.

Per questo chiediamo all’Unione europea di agire con determinazione: serve una commissione di inchiesta e meccanismi di protezione internazionale per chi rischia la vita ogni giorno pur di raccontare quello che accade.

Sostengo con convinzione anche l’iniziativa del Sindacato dei Giornalisti Palestinesi di organizzare una barca di reporter verso Gaza. È un gesto di coraggio e di verità che merita il nostro appoggio.

Hanno firmato l’interrogazione: Continua a leggere

israele dichiara 63 siti archeologici palestinesi in cisgiordania come “israeliani”

ISTITUTO DI RICERCA PALESTINESE: ISRAELE DICHIARA 63 SITI ARCHEOLOGICI PALESTINESI IN CISGIORDANIA COME “ISRAELIANI”

Informatore Nazionale della Palestina – 21 agosto 2025

Un istituto di ricerca palestinese ha riferito questa settimana che l’esercito israeliano ha dichiarato 63 siti archeologici palestinesi in Cisgiordania come “siti archeologici israeliani”, in una chiara violazione del Diritto Internazionale e degli obblighi internazionali.
Il bersaglio dei siti archeologici palestinesi in Cisgiordania non è una mera misura amministrativa o legale, ma fa parte di una politica sistematica volta a confiscare il patrimonio palestinese.
Questi dettagli sono contenuti in un rapporto pubblicato dall’Istituto di Ricerca Applicata dì Gerusalemme, dal titolo: “Siti archeologici nel governatorato di Nablus: un’arena aperta per i piani di confisca israeliani”.
L’azione israeliana coincide con il Genocidio in corso nella Striscia di Gaza, mentre in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, le forze israeliane e i coloni hanno ucciso almeno 1.015 palestinesi, ferito circa 7.000 persone e arrestato oltre 18.500, secondo dati palestinesi.
Il rapporto segnala che, sulla base di un opuscolo contenente ordini militari firmati dal capo dell’Amministrazione Civile israeliana nella Cisgiordania Occupata, il Generale di Brigata Moti Almoz, 63 siti in Cisgiordania sono stati classificati come “siti storici e archeologici israeliani”.
Questi includono 59 siti nel Governatorato di Nablus, tre a Ramallah e uno a Salfit (a Nord).
Il rapporto sottolinea che la designazione dei siti archeologici palestinesi in Cisgiordania da parte di Israele è parte di una politica deliberata di confisca del patrimonio palestinese, e non solo di misure formali amministrative o legali.
Aggiunge inoltre che la mossa mira a “rimodellare l’identità del patrimonio palestinese per servire la narrativa israeliana”, soprattutto poiché la maggior parte dei siti colpiti si trova vicino a insediamenti o avamposti israeliani, in particolare nell’area di Nablus.
La classificazione di questi siti storici e archeologici palestinesi come israeliani rappresenta una palese violazione del Diritto Internazionale, una grave infrazione degli obblighi internazionali e una minaccia diretta all’identità nazionale palestinese.
Il rapporto dell’Istituto di Ricerca Applicata dì Gerusalemme afferma inoltre che le autorità di Occupazione israeliane classificano più di 2.400 siti archeologici palestinesi nella Cisgiordania Occupata come israeliani.
Sebbene le autorità israeliane sostengano che alcune aree debbano essere protette e preservate, nella pratica “sono utilizzate per controllare vaste aree di terra palestinese con il pretesto della protezione del patrimonio”.
Molti di questi siti vengono poi convertiti a uso di insediamenti, avamposti, scopi militari, turistici o ricreativi, a beneficio esclusivo dei coloni e dei turisti israeliani.
Questa politica fa parte del progetto di rimodellare l’identità del patrimonio palestinese per adattarla alla narrativa israeliana, con la maggior parte dei siti colpiti situati vicino a insediamenti o avamposti.
Secondo rapporti palestinesi, entro la fine del 2024 il numero dei coloni in Cisgiordania ha raggiunto circa 770.000, distribuiti in 180 insediamenti e 256 avamposti, di cui 138 classificati come agricoli e rurali.
Con il sostegno degli Stati Uniti, Israele ha portato avanti una Campagna Genocida a Gaza dal 7 Ottobre 2023, fatta di uccisioni, fame, distruzione e sfollamenti forzati, ignorando tutti gli appelli internazionali e gli ordini della Corte Internazionale di Giustizia di fermarsi.
Questo Genocidio ha causato 62.122 morti palestinesi, 156.758 feriti (per lo più bambini e donne), oltre 9.000 dispersi, centinaia di migliaia di sfollati e una carestia che ha provocato 269 vittime, tra cui 112 bambini.

fonte: https://www.pib.news/article/palestinian-research-institute-israel-declares-63-palestinian-archaeological-sites-as-israeli-in-west-bank

trad. it.: La Zona Grigia
https://www.facebook.com/100066712961629/posts/1106332184933870/


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Lavinia Marchetti: l’indicibile dei soldati israeliani

DAL TRAUMA ALLA DENUNCIA: SOLDATI ISRAELIANI RACCONTANO L’INDICIBILE.

di Lavinia Marchetti

Oggi potremmo parlare dell’ennesima offensiva contro civili inermi, a Gaza city, morte e distruzione. Dichiarazioni di Netanyahu, dei naziministri, eppure, ormai, abbiamo capito che andranno avanti, fino alla fine. Sì, le nostre istituzioni condannano (con due anni di ritardo e centinaia di migliaia di morti dopo), ma presumibilmente non faranno nulla. E allora il lavoro storico diventa fondamentale, perché cancelleranno le prove. La deportazione serve anche a quello, a far sparire le tracce, con le ruspe, con le bombe. Quindi dobbiamo impegnarci a conservare una memoria, ordinata, complessa, quotidiana.

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