Archivi tag: Palestine

the bukra / ghadan fb group

en. 
The Arab word for “tomorrow” is “ghadan” or “bukra” (to refer to an event ‘in the future’): the bukra fb group aims at being a (maybe chaotic) archive of news and/or historical data, videos, interviews, documents, about Palestine. For the present and for tomorrow. The page is in English and/or Italian.

https://www.facebook.com/groups/bukra/

A place where you can post and share/repost all the (verified) news and infos about/from Palestine the fb content control system often bans or tries to push out of sight.
Pick up posts, videos, reels, images, pdfs, links from sites, online newspapers, Telegram and WhatsApp channels, Twitter/X, Mastodon, Discord, Instagram, Threads, Tumblr, FB, Reddit, Bluesky or any other (verified, valid) sources and share them here. Multiple or doubled posts are welcome.

.it 
La parola araba per “domani” è “ghadan” o “bukra” (in riferimento a un tempo ‘nel futuro’): il gruppo fb bukra vuole essere un archivio (forse caotico) di notizie e/o dati storici, video, interviste, documenti, sulla Palestina. Per il presente e per il futuro. La pagina è in inglese e/o italiano.

https://www.facebook.com/groups/bukra/

Uno spazio dove è possibile pubblicare e condividere/ripubblicare tutte le notizie e le informazioni (verificate) sulla/dalla Palestina che il sistema di controllo dei contenuti di Facebook spesso banna o cerca di mettere fuori portata.
Raccogli post, video, reel, immagini, pdf, link da siti, giornali online, canali Telegram e WhatsApp, Twitter/X, Mastodon, Discord, Instagram, Threads, Tumblr, FB, Reddit, Bluesky o qualsiasi altra fonte (verificata, valida) e condividila qui. Post multipli o reduplicati sono benvenuti.
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oggi, 17 dicembre: “radici future”, 1990-2023, trentatre anni di villaggio globale

RADICI FUTURE
1990 → 2023: 33 anni di Villaggio Globale
Roma – Villaggio Globale, OGGI, domenica 17 dicembre 2023 ore 11>22
Lungotevere Testaccio 1

17 dicembre, Federico Raponi: ● ore 18:30
Villaggio Globale e la Musica

Per anni il Villaggio Globale è stato un punto di riferimento per concerti di artisti affermati e presentazione di nuove proposte.
Incontro con alcuni dei protagonisti di quella stagione.
Una riflessione su come è cambiata la produzione musicale dal basso.

partecipano:
• Enrico Colaiocco – tra i fondatori di Villaggio Globale
• Stefano Strina – organizzatore di numerosi concerti al Villaggio Globale
Gridalo Forte Records – etichetta musicale storica
• Luciano LeproneLuzy L. Toretta Stile
• Francesco Regina – Etno Trance, musica popolare salentina
• Marco Paolo Pierucci – DJ Vortex
Puzzle Sound System – DJs & band

introduce e coordina: Federico Raponi, autore del libro ‘Quando il fumo si dirada’
https://tuttascena1.wordpress.com/2020/07/17/11546/

https://youtu.be/qkZ_5-2xqLw
(intervista audio ad Alfonso Perrotta del Villaggio Globale)

 

oggi, 14 dicembre, a roma, presentazione del libro “Come si liquida un popolo. La ‘normalizzazione’ della questione palestinese”, di diana carminati (deriveapprodi)

a Roma, OGGI, 14 dicembre, alle ore 17:30
Sala Bianca, via Flaminia 53
Presentazione del libro di Diana Carminati

Come si liquida un popolo.
La “normalizzazione” della questione palestinese

Intervengono:
Diana Carminati, già Docente di storia dell’Europa all’Università di Torino e scrittrice
Wasim Dhamash, saggista palestinese, Docente di lingua e letteratura araba all’Università di Cagliari
Vera Pegna saggista e scrittrice di origine ebraica sefardita, già militante di sinistra nel PCI e Fondazione Lelio Basso

Le fonti alla base di questo libro sono diverse: documenti originali tratti da una esperienza ventennale nell’attivismo italiano ed europeo di solidarietà con la Palestina, testimonianze, analisi di autori internazionali, ricerche sulle attività delle amministrazioni regionali per accordi economici, culturali e militari con Israele. L’obiettivo è rispondere ad alcuni nodi irrisolti sulla «questione israelo-palestinese». E soprattutto ci si domanda perché continua la resistenza armata dei giovani palestinesi e perché la soluzione «due Stati per due popoli» sia divenuta soltanto uno slogan sempre più irrealizzabile.
Spostando l’obiettivo sull’attivismo di solidarietà in Europa e in Italia, la ricerca fa emergere le cause di un declino della partecipazione, le responsabilità e le complicità politiche, economiche e militari. Attraverso un lungo e approfondito lavoro di ricerca, il libro affronta dunque questioni decisive di un conflitto drammatico e irrisolto del mondo contemporaneo.

14 dicembre, roma, presentazione del libro “Come si liquida un popolo. La ‘normalizzazione’ della questione palestinese”, di diana carminati (deriveapprodi)

Roma, 14 dicembre, alle ore 17:30
Sala Bianca, via Flaminia 53
Presentazione del libro di Diana Carminati

Come si liquida un popolo.
La “normalizzazione” della questione palestinese

Intervengono:
Diana Carminati, già Docente di storia dell’Europa all’Università di Torino e scrittrice
Wasim Dhamash, saggista palestinese, Docente di lingua e letteratura araba all’Università di Cagliari
Vera Pegna saggista e scrittrice di origine ebraica sefardita, già militante di sinistra nel PCI e Fondazione Lelio Basso

Le fonti alla base di questo libro sono diverse: documenti originali tratti da una esperienza ventennale nell’attivismo italiano ed europeo di solidarietà con la Palestina, testimonianze, analisi di autori internazionali, ricerche sulle attività delle amministrazioni regionali per accordi economici, culturali e militari con Israele. L’obiettivo è rispondere ad alcuni nodi irrisolti sulla «questione israelo-palestinese». E soprattutto ci si domanda perché continua la resistenza armata dei giovani palestinesi e perché la soluzione «due Stati per due popoli» sia divenuta soltanto uno slogan sempre più irrealizzabile.
Spostando l’obiettivo sull’attivismo di solidarietà in Europa e in Italia, la ricerca fa emergere le cause di un declino della partecipazione, le responsabilità e le complicità politiche, economiche e militari. Attraverso un lungo e approfondito lavoro di ricerca, il libro affronta dunque questioni decisive di un conflitto drammatico e irrisolto del mondo contemporaneo.

stop genocidio! iniziative per la palestina

STOP GENOCIDIO

● Leonardo, artista del Campo Innocente, presenta
ITALIAN ARTS UNITED FOR PALESTINE – lettera aperta per una presa di posizione rispetto al genocidio in Palestina
https://tuttascena1.wordpress.com/2023/12/10/campo-innocente-italian-arts-united-for-palestine/

● Anna Estdahl dell’associazione Code per Curiosi e Simona Frigerio del settimanale di controinformazione In The Net presentano la piattaforma
RISE UP FOR PALESTINE
https://tuttascena1.wordpress.com/2023/12/10/code-per-curiosi-in-the-net-rise-up-for-palestine/

“radici future”: 1990-2023, trentatre anni di villaggio globale

RADICI FUTURE
1990 → 2023: 33 anni di Villaggio Globale
Roma – Villaggio Globale, domenica 17 dicembre 2023 ore 11>22
Lungotevere Testaccio 1

17 dicembre, Federico Raponi: ● ore 18:30
Villaggio Globale e la Musica

Per anni il Villaggio Globale è stato un punto di riferimento per concerti di artisti affermati e presentazione di nuove proposte.
Incontro con alcuni dei protagonisti di quella stagione.
Una riflessione su come è cambiata la produzione musicale dal basso.

partecipano:
• Enrico Colaiocco – tra i fondatori di Villaggio Globale
• Stefano Strina – organizzatore di numerosi concerti al Villaggio Globale
Gridalo Forte Records – etichetta musicale storica
• Luciano LeproneLuzy L. Toretta Stile
• Francesco Regina – Etno Trance, musica popolare salentina
• Marco Paolo Pierucci – DJ Vortex
Puzzle Sound System – DJs & band

introduce e coordina: Federico Raponi, autore del libro ‘Quando il fumo si dirada’
https://tuttascena1.wordpress.com/2020/07/17/11546/

https://youtu.be/qkZ_5-2xqLw
(intervista audio ad Alfonso Perrotta del Villaggio Globale)

 

palestinian poet refaat alareer died under israel bombing

“We are grief-striken and enraged to hear that Israel has killed beloved Palestinian professor, writer, poet, and activist Refaat Alareer. Refaat’s constant, English-language updates kept many around the world informed about Israel’s ongoing, genocidal assault on Gaza. Today, Israel killed Refaat, bombing his sister’s home and killing him, his brother, his sister & her 4 children.

Refaat watched as Israel killed many of his students before they killed him – insisting, as his organization @we_are_not_numbers always does, that they were full human beings with dreams and words and whole inner lives, not just casualties of Israel’s brutal violence. Now, we insist the same for Refaat. He was not a number. His death is a shocking reminder of the urgency to the call for a permanent ceasefire – not one more Palestinian life should be taken”.

JVP – Jewish Voice for Peace

via @theimeu

*

“I am an academic. Probably the toughest thing I have at home is an Expo marker. But if the Israelis invade, if they charge at us, open door to door to massacre us, I’m going to use that marker, throw it at the Israeli soldiers … we have nothing to lose,”

Palestinian poet, writer, professor and activist Refaat al-Areer said during a livestream on The Electronic Intifada on the third day of Al-Aqsa Flood.

Today, he was killed in an Israeli airstrike — along with his brother, sister and her four children.

The last three lines of his poem in his pinned tweet from 1 November reads,

“If I must die,
let it bring hope,
let it be a tale.”

the israeli forces destroyed the central archive of the gaza municipality

After threatening (https://t.me/PalestineResist/16870) to bomb it at the end of October, the IOF destroyed the central archive of the Gaza Municipality this week, destroying thousands of documents over 100 years old, including city history, urban plans, and letters. Most of the historical documents have been burned, with digital copies existing for some.

The IOF has destroyed a number of cultural centrals, universities (https://t.me/PalestineResist/16764?single), museums, and libraries during its ongoing genocide of Gaza. Among the destroyed libraries is Gaza’s largest public library, which housed 20,000 books. The Samir Mansour library and publishing house, which was bombed and rebuilt in 2021 following a solidarity campaign, was also bombed again recently; it amassed 300,000 books in its time. Among the destroyed cultural centers is the Rashad Shawa center in Gaza City, which contained a library and housed thousands of displaced Gazans before it was completely destroyed by IOF bombing.

Additionally, the Al-Qarara Cultural Museum in Khan Younis, southern #Gaza, which was founded in 2016 and includes over 3,500 pieces, was heavily damaged by IOF bombing this October, as well as the Rafah Museum and others.

(from RNN newsletter @ telegram: https://t.me/PalestineResist/22064?single)

other infos:
https://twitter.com/Timesofgaza/status/1729788747435139489 (Nov 29th)
https://www.washingtonpost.com/world/2023/11/30/gaza-library-palestinian-culture/ (Nov 30th)

palestinian premature babies let alone starving to death in al nasr hospital thanks to idf soldiers

source: https://www.facebook.com/61552934393097/videos/264071902982348/

Zionist Soldiers Left Palestinian Premature babies to Die Starving, Cold, Alone
In November 10, occupation military raided Al-Nasr pediatric hospital in Gaza and evacuated the medical staff at gunpoint. The babies who had been left alone for 17 days died starving, cold and alone. Their bodies decomposed”.

see also:
https://slowforward.net/2023/11/30/5babies-found-dead/

8400 years wasted (in israel)

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After 8400 years some Israeli people are still considering some HUMANS are not worth a grave, a mourn, and respect.

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Look. This second image [see above] shows Israeli police attacking mourners at Al Jazeera journalist’s funeral, Shireen Abu Akleh, “who was shot dead whilst covering a raid. Police fired tear gas and attempted to arrest mourners as they carried her coffin through the streets of Jerusalem. At one point the Israeli forces attacked the pallbearers, causing the coffin to slip and nearly crash to the ground” (SkyNews, May 13th, 2022, https://youtu.be/be8x0MhCzu8 and  Guardian News, https://youtu.be/WHqytR_y0I8).

More. On Oct 6th, 2023, “Israeli occupation forces attacked the funeral procession of the young Palestinian Labeeb Dmaidi, 19 y.o., who was shot and killed late in the town of Huwara, south of Nablus at the hands of an Israeli colonist. Following the Friday noon prayers, Israeli military soldiers attacked thousands of mourners heading to the cemetery for burial. Forces attacked mourners with live ammunition, rubber-coated steel bullets, tear gas canisters, and stun grenades, leading to violent confrontations. Two Palestinians were shot and injured; one by a rubber-coated steel bullet in the Jaw area, and the other by live fire in the foot. Dozens of others suffocated due to tear gas inhalation. Forces also attacked journalists at the scene, attacking them with stun grenades and tear gas canisters to prevent media coverage” (WAFA News Agency, https://english.wafa.ps/Pages/Details/137946).

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Also consider this third image [see above]. It seems like some Israelis would maybe prefer to mourn a dog’s death rather than that of Palestinian newborn babies. (https://slowforward.net/2023/11/30/5babies-found-dead/, Nov 30th, 2023).
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