LAURA CINGOLANI “A message from you”, 2023, incisione su legno, cm 23×24 Opera esposta nella mostra “PataAsemica” a cura di CalDu FreSche, Marco Garophalo e Giuseppe Calandriello in occasione del festival “Alingue e Apostrofi”, 8-9-10 settembre 2023, Stecca3, Milano.
LAURA CINGOLANI “A message from you”, 2023, wood engraving, 23×24 cm Artwork exhibited in the exhibition “PataAsemica” curated by CalDu FreSche, Marco Garophalo and Giuseppe Calandriello on the occasion of the festival “Alingue e Apostrofi”, 8-9-10 September 2023, Stecca3, Milan.
Here is the first thematic “space” of KOKO – The Next Generation Journal, a Shared Campus publication.
Text/Image Parergon explores potentials and challenges in the relations of scriptorial and pictorial signs. How do text and image respectively frame an artefact? Does the combination of both constitute an extended value or merely a supplementary by-product that primarily appeals to the visual and other senses? Should such parerga be considered positively as added experiential benefit, or negatively as distractive embellishments of a core? Questions like these are explored in an initial set of academic “Conversations”, through the “Proceedings” of a dedicated conference and in image-with-text “Essays” by researchers working on and across the boundaries of scholarly research and creative production.
Proceedings: Distancing – Contemporary Art in Reciprocity with Philosophy
Hosted on 16 May 2019 at the Kunstraum Kreuzlingen (CH) by the Zürich University of the Arts the symposium was set to explore the iconography of philosophical texts – in particular the imagery of Lady Philosophy as first introduced into philosophical tradition by the late antique writer Boethius (477–524) in his work The Consolation of Philosophy (approx. 524). The juxtaposition of medieval thinking, its articulation in illuminations, and in return their impact as challenge for contemporary creative practices, highlighted the need to investigate the mostly unquestioned principal opposition between immaterial thoughts and materialized images.
It is the ambition of KOKO to establish a lively and continuously evolving community of researchers contributing to respective topics; we therefore are always interested to receive feedback and/or potentially new contributions also to already existing “spaces”.
Where the more conventional formats have exhausted their possibilities, artists, designers and/or other creatives may use KOKO to create a metaphorical space for exchange through an externalised conversation between the researcher/creative practitioner and her subject.
Il titolo della mostra fa riferimento agli scambi perpetui che dagli anni Cinquanta in poi hanno caratterizzato una certa produzione artistica che afferisce al linguaggio, alla poesia, alla letteratura, e che ha generato degli spostamenti tra l’immagine, il segno e la parola, creando spazi e tempi dalla valenza polisemantica. In questo senso, puntuale è un assunto relativo al linguaggio pensato e scritto da Cesare Brandi: “Testo letterario e testo figurativo si pongono naturalmente come due formazioni parallele, indipendentemente dal fatto che insistano o no su uno stesso genotipo o per dirlo in modo meno formale ma più corrente, sullo stesso contenuto”. Ed è proprio da qui che parte la riflessione sull’idea di opera d’arte come “linguaggio oggetto” che si sviluppa nella produzione di un gruppo di artisti e poeti attivi da diverse decadi, che fanno del linguaggio elemento chiave del loro operato, sia dal punto di vista del significante che da quello del significato. Quello entro cui lavora ognuno degli artisti in mostra è un ambito di confine, in cui la parola assume un ruolo centrale. La PAROLA non ha solo un valore etico, legato al significato e al messaggio che esso trasferisce, ma ha anche un valore estetico legato all’aspetto, alla sua forma, al contesto entro il quale si colloca. Essa si dispiega sulla superficie come graphè e phonè, linguaggio e voce, dichiarando la natura ibrida e “meta – orfica” del segno. A volte entra in simbiosi con un’immagine “iconica” (tratta dai media) per produrre nuovi rapporti e discorsi. Un processo di intersezione dai risvolti decisamente performativi. L’idea della mostra insiste su opere che possono essere valutate sul piano dell’espressione e sul piano del contenuto. Gli artisti e le artiste presenti sono spesso anche poeti e poetesse e in questo senso i confini linguistici scompaiono o quantomeno si assottigliano ulteriormente in favore di nuovi territori. La parola rimane tale o diventa segno, ma continua a farsi portatrice di significati e di visioni (immagini che a loro volta sono altresì contenuto e forma).
Palazzo del Governatore, a Parma, fino al 24 luglio ospita Variazione nella ripetizione. Gaibazzi e la scrittura nelle arti visive, a cura di Francesco Tedeschi e Andrea Piazza.
La mostra prende in considerazione l’ultima fase produttiva di Remo Gaibazzi (1915-1994) e dedica un’intera sezione al dialogo dell’artista con colleghi che condivisero alcune sue tematiche: la ripetizione e il ritmo; la scrittura e la sua negazione; il segno come materia. Tra gli altri, Gastone Novelli, Piero Dorazio, Enrico Castellani, Roman Opalka, Emilio Isgrò, Alighiero Boetti, Dadamaino, Vincenzo Agnetti, Irma Blank, Eros Bonamini.
Remo Gaibazzi: lavoro come scrittura, scrittura come lavoro
Tavola rotonda del 24 giugno 2022
Registrazione della tavola rotonda tenutasi presso il Palazzo del Governatore di Parma. Interventi di Andrea Calzolari, Arturo Carlo Quintavalle, Francesco Tedeschi, Giorgio Zanchetti
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La mostra, ad ingresso libero, proseguirà fino al 24 luglio 2022 con i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 19.00 con orario continuato. Chiuso lunedì