grazie ad Anna Santoro per l’ospitalità:
https://www.annasantoro.it/2022/04/03/marco-giovenale-2-testi-da-delle-osservazioni/
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grazie ad Anna Santoro per l’ospitalità:
https://www.annasantoro.it/2022/04/03/marco-giovenale-2-testi-da-delle-osservazioni/
*
Carmelo Bene in un’intervista rilasciata a Prato nel 1970:
certo, lo so, di lì a qualche anno avrebbe avversato sia il cinema che la stessa parola “cultura”. e tuttavia avrebbe continuato a ragionare di quattro elementi, che trovo qui – dal frammento che cito in audio – non solo applicabili al cinema ma anche (e daccapo, come sempre succede con CB) alla scrittura, alle scritture di sperimentazione:
l’estratto viene da questo video:
https://youtu.be/aXTaLb7BPXA
idem: indicazioni per la scrittura (e la sua storia, remota e recente), anzi, le scritture
*
dallo stesso video citato nel post precedente
daccapo, e per l’ennesima volta (come per CB), una affinità: quello che enrico ghezzi dice su Alberto Grifi e il suo cinema è quello che si potrebbe dire su un certo tipo di scrittura di ricerca – qui in rapporto con un versante politico (e, così, con l’evitamento di una sua assertività).
il video intero di Maraboshi (Cesare Maccioni) è qui:
altro, molto altro, su http://www.albertogrifi.com/
e in particolare il video di Maraboshi è qui:
http://www.albertogrifi.com/122?current_page_1820=4
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@ EPC
http://writing.upenn.edu/epc/authors/fraser/
@ pennsound
http://writing.upenn.edu/pennsound/x/Fraser.php
@ studiocleo
http://www.studiocleo.com/cauldron/volume4/features/fraser/links/index.html
Fraser/Ford (2007)
https://slowforward.net/2007/04/02/ford-fraser/
witness / testimone (2008)
https://slowforward.net/2008/09/02/i-felix-kathleen-fraser-witness-testimone/
the poetics of empathic witness
https://jacket2.org/article/fact-her-witness
una lettura a Roma nel 2008
https://slowforward.net/2008/06/01/fraser-raos-empiria-6-giugno/
second language (with JoAnn Ugolini, 2009):
https://slowforward.net/2009/04/21/second-language-kathleen-fraser-and-joann-ugolini/
to fly your kite (2011)
https://slowforward.net/2014/08/07/to-fly-your-kite-kathleen-fraser-2011/
un reading a Roma (2014)
https://slowforward.net/2014/04/16/fraser-farrell-prater-a-reading-in-rome-at-the-almost-corner-bookshop-april-22/
Notes Preceding Trust
https://mwpm.wordpress.com/2017/03/22/kathleen-frasers-notes-preceding-trust/
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manoscritti e materiali
https://oac.cdlib.org/findaid/ark:/13030/kt7199n8pr/entire_text/
https://oac.cdlib.org/findaid/ark:/13030/kt7199n8pr/admin/
nota biografica @ nightboat books
https://nightboat.org/kathleen-fraser-1935-2019/
un’intervista di Sarah Rosenthal
http://jacketmagazine.com/33/fraser-ivby-rosenthal.shtml
un’intervista di Cynthia Hogue
https://www.thefreelibrary.com/An+interview+with+Kathleen+Fraser.-a020584818
*
Lunch Poems (con una formidabile introduzione di Robert Hass):
= https://youtu.be/SiD8mMAghd8
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St. Mark’s Talk (1985, da Jacket2):
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obituary (San Francisco Chronicle):
https://www.sfchronicle.com/bayarea/article/Kathleen-Fraser-poet-and-former-SFSU-professor-13605676.php
*
Kathleen Fraser memorial:
Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
martedì 22 marzo 2022 ore 14
● ALFONSINA STORNI
la mia casa è il mare
scritto, diretto e interpretato da Marìca Roberto
direzione musicale e fisarmonica Paolo Petrilli
chitarra Miguel Fernandez
percussioni Paulo La Rosa
Il 26 Ottobre 1938, il quotidiano ‘La Naciòn’ di Buenos Aires pubblica
la poesia ‘Voy a dormir’: Alfonsina, 46 anni, ha mandato il suo addio
poetico e si è lasciata andare nel Mar del Plata. Così raccontano o
cantano alcuni, coprendo con mano pietosa la morte meno soave scelta da
Alfonsina: giù dallo scoglio del Club argentino delle Donne, durante la
notte, dopo una crisi di dolore senza tregua della sua malattia, cancro
al seno. Nata nella Svizzera italiana nel 1892, parlando della sua
nascita aveva scritto: mi hanno chiamata Alfonsina, nome arabo che vuol
dire «disposta a tutto». Emigrata dalla Svizzera a 4 anni, fa l’operaia,
la lavapiatti, l’attrice, la maestra, la giornalista; ragazza madre a 19
anni non rivelerà mai il nome del padre di suo figlio. Ribelle e tenera,
sfida le convenzioni, lotta per la parità sessuale, unica donna ammessa
a grandi circoli intellettuali maschili. Lo spettacolo è un omaggio alla
sua figura, nell’aspetto poetico, umano e di vicende vissute. Teatro
poesia musica per celebrarla. Struttura portante le sue poesie, la
scrittura della sua vita, e il tango: “Buenos Aires non ha trovato né il
suo poeta né il suo romanziere, però è stata capace di creare qualcosa
di così importante come il Tango”, così dichiarava Alfonsina in una
conferenza letteraria. Un’altra grande artista scelta e negletta dal
destino.
https://archive.org/details/Alfonsina.storni (51′)
info
https://www.lanouvellevague.it/alfonsina-storni-la-mia-casa-e-il-mare/
§
ore 14:50
● LA BOMBA CHE NON FA RUMORE
di e con Andrea Beretta
Uno spettacolo di teatro di narrazione nato attorno al problema amianto,
concentrandosi sulla vicenda Eternit – Casale Monferrato. Attraverso la
vicenda di due famiglie, due figli e due vite separate, si sviluppa il
dramma vittima-carnefice portato alle estreme conseguenze con la
sentenza sul più grande processo penale al mondo per le morti causate da
amianto. Attraverso verità e fantasia si delinea un quadro sul male che
ha infestato l’Italia intera dal dopoguerra ad oggi.
Il teatro civile mi ha sempre appassionato, porre in rilievo tematiche
care alla società che qualcuno vorrebbe far tacere. Sono dell’idea che
la gente vada informata. Purtroppo il potere, l’arroganza e il
menefreghismo di alcuni finisce troppo spesso per condizionare e
condannare la vita di molti. La vicenda Eternit mi ha profondamente
colpito, rispecchia appieno la mia idea di teatro civile: denuncia di un
problema socialmente rilevante attraverso le vicende di personaggi in
cui il pubblico possa riconoscersi e successivamente prenderne
coscienza. E’ un’altra battaglia da combattere per rendere giustizia a
un paese flagellato. Lavoro che da ragione di vita si trasforma in
condanna a morte. Speranza tramutata in disperazione. Un tema
sottovalutato dai più e per cui manca una sensibilizzazione reale e
profonda.
https://archive.org/details/La.bomba.che.non.fa.rumore (49′)
info https://www.facebook.com/events/1601563536733622
L’allestimento a Palazzo delle Esposizioni della mostra “Colori e Immagini della Scienza” è il capitolo conclusivo di una delle tredici tappe del progetto europeo INFN/CERN Art&Science Across Italy, un percorso tra arte e scienza che nel biennio 2020/2022 ha coinvolto oltre 5000 studenti da tutta Italia. L’allestimento presenta oltre 70 creazioni artistiche ispirate a temi scientifici, realizzate da più di 200 studenti di 21 scuole superiori di secondo grado di Roma e provincia (con la partecipazione di una scuola di Pescara e una di Ancona), e affiancate a opere di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel suo complesso, la tappa romana di Art&Science Across Italy ha coinvolto complessivamente più di 1000 studenti che hanno lavorato con il supporto e la supervisione di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e di Sapienza Università di Roma, per la parte scientifica, e di artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, per la parte artistica.
ArtScience Across Italy è un progetto europeo per la diffusione della cultura scientifica curato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dal CERN, con l’obiettivo di promuovere la cultura scientifica tra gli studenti del quarto e quinto anno dei licei scientifico, artistico e classico, coniugando i linguaggi dell’arte e della scienza.
Alla sua terza edizione, Art&Science Across coinvolge per il biennio 2020/22 tredici città italiane (Bari, Cagliari, Frascati, Genova, Lecce, Napoli, Milano, Padova, Pisa, Potenza, Roma, Torino e Venezia), per un totale di oltre 100 scuole e un totale di 5.650 studenti impegnati in attività di formazione e produzione di opere artistiche, nel contesto di Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento.
Per ognuna delle tredici città, il percorso è articolato in quattro fasi – formativa, ideativa, creativa, competitiva – seguite da una mostra locale e da una selezione nazionale che avrà come teatro la mostra conclusiva “Colori e Immagini della Scienza. Nell’arte della ricerca scientifica” nel maggio 2022, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. I vincitori della competizione nazionale, selezionati da un comitato internazionale di esperti, prenderanno parte a un master sul rapporto tra arte e scienza, al CERN di Ginevra o in uno dei laboratori nazionali dell’INFN.
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in risposta ad alcune osservazioni e domande che mi sono state poste nel tempo e recentemente.