Archivi categoria: kritik

charles bernstein: “content’s dream”

A digital edition (pdf) of Content’s Dream: Essays 1975-1984, by Charles Bernstein, has just been made available by Douglas Messerli, working with Pablo Capra, for Green Integer. Sun & Moon Press published this near 500-page collection thirty-five years ago (in 1986). Northwestern republished it, but that edition is out of print. The book is on line as a pdf, for a nominal charge, which will help support this great independent press. Get it at —>
https://www.greeninteger.com/book-digital.cfm?–&BookID=437

cover by Susan Bee

 

una conferenza di giuseppe garrera: gli archivi privati e il collezionismo

Con Giuseppe Garrera, il 14 settembre 2021 alle ore 18, riprendono le attività di diffusione culturale e di ricerca della Biblioteca Elio Pagliarani, a cura di Cetta Petrollo e Lia Pagliarani. Garrera parlerà del mondo degli archivi privati e del collezionismo.

QUESTO il link su cui cliccare per partecipare alla conferenza.
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meet.google.com/ifu-hqaw-nzp

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“le nüshu. une écriture secrète, un acte d’indépendance féminine” (jérôme lefebvre)

https://www.facebook.com/groups/76178850228/permalink/10159715061260229/

À Jiangyong, un canton éloigné de la province du Hunan (sud de la Chine), « Nvshu », une écriture syllabique chinoise exclusivement destinée aux femmes, a été inventée il y a des centaines d’années.
Les thèmes abordés en Nvshu étaient étroitement liés à la vie des femmes, couvrant des questions telles que le mariage et la vie de famille, le travail, les interactions sociales, la culture et les divertissements, les coutumes, les croyances religieuses et la moralité. Ils traitaient également d’émotions telles que le bonheur, la colère et le chagrin.
Seule écriture sexuée au monde, Nvshu se caractérise par une police carrée et des traits fins en forme de fourmis. Dans le passé, les messages Nvshu étaient souvent écrits sur des morceaux de papier, des éventails ou des mouchoirs pour transmettre secrètement des informations à d’autres femmes.
Les œuvres de Nvshu sont rares. Les plus anciennes encore datent de la dynastie Ming (1368-1644), car la coutume était de brûler toutes les œuvres de Nvshu de l’écrivaine après sa mort.

(Via Media Chine)

20 ottobre 2020: giulia franchi e giuseppe garrera sui libri fotografici per ragazzi

interventi da vedere o rivedere:

https://www.instagram.com/tv/CGkt_oyC7w8/

LOOK BOOK da Leporello

Incontro con Giuseppe Garrera e Giulia Franchi, del Laboratorio d’arte di Palazzo delle Esposizioni, intorno al tema dei libri fotografici per ragazzi

In occasione di LOOK BOOK, Leporello ospiterà un incontro dedicato ad una selezione di libri fotografici per bambini pubblicati dai più innovativi e sperimentali editori nazionali e internazionali.

Giulia Franchi e Giuseppe Garrera porteranno ognuno 5 libri fotografici per ragazzi, spunti per raccontare la mostra in corso a Cisterna di Latina.

imago sanguineti

una mostra virtuale del 2020 tutt’ora visitabile, che è opportuno vedere o rivedere, qui:

http://imagosanguineti.altervista.org/index.html

@ entr’acte,
a cura giuliano galletta e erminio risso
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esce il n. 325 de “l’immaginazione” (manni)

Sul numero 325 de “l’immaginazione” (Manni Editori), ora in distribuzione, è possibile leggere una recensione ampia di Stefano Ghidinelli a Prosa in prosa (Tic Edizioni, 2020) e – nella rubrica ‘gammmatica’ – alcune mie prose brevi.

Qui l’indice dell’intero fascicolo (che può essere acquistato dall’editore sia in formato cartaceo che digitale):

In copertina
Adriano Spatola, Z-SEGNOPOESIA

Poesia
Alberto Bertoni, Poesie
Lorenzo Morandotti, L’amore terrestre
Giovanni Angelini, Poesie

Noterelle di lettura di Anna Grazia D’Oria
“il verri”, Anna Malerba, Angelo Andreotti, Marco Furia, Pino Mongiello

Prosa
Bruno Gambarotta, La città degli uomini spaiati
Marco Ferri, Le cose non sono più come prima
Chiara Pazzaglia, Quasi sorelle
Alberto Valentini, La donna trasparente

Le altre letterature
Dmitrij Legeza, Poesie. Traduzione e nota di Paolo Galvagni

Per ricordare
Bianca Battilocchi, Adriano Spatola. “Il gioco è l’unica speranza della poesia”

Per un libro
Su Prosa in prosa (Stefano Ghidinelli)
Su Renato Minore, O caro pensiero (Simone Gambacorta, Giulia Vantaggiato)

Fra inediti e rari
Ada Negri, Parole a mia figlia

Il dinosauro di Piero Dorfles

Pollice recto/pollice verso di Renato Barilli
Caminito, degna di un terzo posto allo Strega
Falqui, una boccata d’aria fresca

Gammmatica
Marco Giovenale, Causa-effetto

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glitch and outstitution

Differx has not disappeared. On the contrary, it wants to go on trying to study and use the margins and the ever-expanding core of the glitch(ed) art, literature, language, sound; and make the pathologies of the Western logos grow. This is the reason why it launches the trans-cultural word “OUTSTITUTION”: to focus on what this will (maybe) mean.

Let’s wiki: the word “institution” comes from Middle English “institucioun”, from Old French “institution”, from Latin “institūtiō”, from “instituō” (“to set up”), from “in-” (“in, on”) + “statuō” (“to set up, establish”). So my intent —and the aim of differx as a site— is clear:

OUT OF THE INSTITUTION.

Any kind of cultural, literary, artistic initiative is constantly under the control of the authorities through bureaucracy. Any meeting, independent structure, event, must necessarily interact with the corruption and the surrounding wall of the “city”. Perhaps the word corruption is not right. In cities like Rome the dark side of the Middle Ages has never been affected by anything. It never ended. The families who actually own the territory also rule the game. It seems a bad & kitsch distopian conspiracy remark but the sad truth is that —at least in Rome— the nobles and the high clergy are still the backbone of power today, with la haute et la grossière bourgeoisie.

So a policy of temporary autonomous zones is still the only way to play outside the chessboard. (Which hosts only kings and queens).

Ideas for and in and outside Rome are welcome.

from ‘kontextsound’, antwerp (belgium), apr/may, 1977

a few optophonetics / verbosonics excerpts from an incredibly rich fascicle (with works by —among others— van Doesburg, Houédard, Chopin, Rühm, Mon, Lora-Totino, Ladik, and a very long interview to Bob Cobbing).

alla voce “sottobosco” (poetico)

Ogni tanto leggo in rete una qualche rivalutazione del sottobosco. Ma più spesso una definizione del tutto scorretta: il sottobosco sarebbe il cumulo degli autori semplicemente non ancora affermati. Al loro affermarsi, ecco che per magia perderebbero l’epiteto di sottobosco.

INVECE, a quanto ritengo e ricordo (e stando a quanto spesso e volentieri sosteneva con energia Giuliano Mesa, per dire), il sottobosco è altra cosa. Si tratta dei cattivi poeti –  privi di elementi di qualsivoglia evoluzione promettente. Poeti e scrittori pacchiani, kitsch, inconsapevolmente ridicoli, spesso tonitruanti, altre volte miti e appartati (per fortuna).

Al sottobosco (lirico, sperimentale, neoimpegnato, cinico, realista, tuttista) in questi ultimi decenni è stato offerto più di un passaggio in ascensore. Se ne contano molti, di autori illeggibili traghettati verso il timbro di “poeta” dall’editoria maggiore, media, minore e minima (ma di qualità, mi raccomando).

Questo però esula dalla questione nomenclativa, che mi premeva qui registrare.

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“autoritratto”, di carla lonzi, tradotto da allison grimaldi donahue

Allison Grimaldi Donahue ha tradotto in inglese Autoritratto, di Carla Lonzi. Il libro è già disponibile in pre-ordine presso l’editore: https://divided.online/#self-portrait

Copertina di Allison Katz. Postfazione di Fulvia Carnevale.

Gli artisti del libro sono Carla Accardi, Getulio Alviani, Enrico Castellani, Pietro Consagra, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Salvatore Nigro, Giulio Paolini, Pino Pascali, Mimmo Rotella, Salvatore Scarpitta, Giulio Turcato, Cy Twombly.

“Questo libro è nato dalla raccolta e dal montaggio di discorsi fatti con alcuni artisti. Ma i discorsi non sono nati come materiale di un libro: essi rispondono meno al bisogno di capire che al bisogno di intrattenersi con qualcuno in modo largamente comunicativo e umanamente soddisfacente. L’opera d’arte è stata da me, a un certo punto, come una possibilità d’incontro, come un invito a partecipare rivolto dagli artisti direttamente a ciascuno di noi. Mi è sembrato un gesto a cui non poter rispondere in modo professionale. In questi anni ho sentito crescere la mia perplessità sul ruolo critico, in cui avvertivo una codificazione di estraneità al fatto artistico insieme all’esercizio di un potere discriminante sugli artisti. Anche se non è automatico che la tecnica della registrazione, di per sé, basti a produrre una trasformazione nel critico, per cui molte interviste non sono altro che giudizi in forma di dialogo, mi pare che da questi discorsi venga fuori una constatazione: l’atto critico completo e verificabile è quello che fa parte della creazione artistica”

(L’edizione italiana è attualmente pubblicata da Abscondita).