https://www.threads.net/@twoferdiseven/post/C3DtoG7tPnh
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ricevo e ASSAI volentieri pubblico:
• Une collection de documentaires publiés par Al Jazeera Documentary :
https://bit.ly/3yp2nBI
https://bit.ly/2SSpMeC
https://bit.ly/3f0KK3P
• Le film documentaire « Memory Keeper » :
https://youtu.be/eywuYeflWzg
• Le film documentaire « Siège vide » :
https://youtu.be/an4hRFWOSQQ
• Le film documentaire « Pilote de Résistance » :
https://youtu.be/wqSmdZy-Xcg
• Le film documentaire « Jénine » :
https://vimeo.com/499672067
• Le film documentaire « L’Olivier » :
https://vimeo.com/432062498
• Le film documentaire « Scènes de l’occupation à Gaza 1973 » :
https://youtu.be/1JlIwmnYnlE (English subtitles)
• Le film documentaire « Gaza se bat pour la liberté » :
https://youtu.be/HnZSaKYmP2s (English subtitles)
• Le film documentaire « Les Enfants d’Arna » :
https://youtu.be/cQZiHgbBBcI (English subtitles)
• Le court métrage « Fraise » :
https://vimeo.com/209189656/e5510a6064 (English subtitles)
• Le court métrage « The Place » :
https://youtu.be/fgcIVhNvsII (English subtitles)
• Le film documentaire « Le Maire » :
https://youtu.be/aDvOnhssTcc (English subtitles)
• Le film documentaire « La Création et la Nakba 1948 » :
https://youtu.be/Bwy-Rf15UIs (in English) Continua a leggere
Anno 1821. Il poeta inglese Percy Bysshe Shelley risponde a un saggio dell’amico Thomas Love Peacock, nel quale si dichiara la morte dell’arte e della poesia in un’epoca di progresso sociale dominato dalla scienza e dalla tecnica, e scrive una “difesa della poesia” in cui ribadisce e rilancia con passione il valore eterno dell’arte poetica nell’elevazione spirituale dell’umanità e il ruolo dei poeti quali “istitutori delle leggi, fondatori della società civile, inventori delle arti di vita, veri maestri che conducono a una certa prossimità con il bello e il vero quella parziale conoscenza delle forze del mondo universale che è chiamata religione”.
Anno 1902. Lord Chandos, giovane aristocratico elisabettiano, alter ego immaginario dell’austriaco Hugo von Hofmannsthal, scrive al suo vecchio mentore Francis Bacon, padre del metodo scientifico, per denunciare una crisi personale irreversibile che lo ha portato all’incapacità di prendere posizione sul mondo e, tanto più, di fissarla in un testo che aspirasse a una qualsiasi rivelazione universale, provando al contrario “un inspiegabile disagio solo a pronunciare le parole ‘spirito’, ‘anima’ o ‘corpo’”.
In ottant’anni il grande salto romantico è precipitato in un crollo rovinoso, alla fede nella poesia come rivelazione ed elevazione è seguita la presa d’atto dell’incomunicabilità e dell’afasia.
In due incontri centrati sui due testi si esploreranno le ragioni dell’uno e dell’altro, due fari per gettare una luce chiarificatrice sullo stato della poesia oggi.
“Il salto e il crollo.”
Un seminario di Valerio Massaroni
Informazioni e iscrizioni su
https://www.centroscritture.it
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notizie recenti
Karem: sintesi della situazione a fine gennaio / inizio febbraio 2024
https://www.instagram.com/reel/C24pkdUAXMD/
centinaia di coloni sionisti assassini
https://twitter.com/QudsNen/status/1754816345156284477
dunque i criminali avrebbero titolo a esser quelli che giudicano sé stessi?
https://www.threads.net/@palipulse/post/C3ASaEmoM92/
israele distrugge una sede belga in Palestina dopo che il Belgio ha annunciato di voler continuare a finanziare l’UNRWA
https://www.instagram.com/p/C2-a8AOsRlh/
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questo post del 1 gennaio va spinto ancora oltre, dopo il recente pronunciamento della Corte Internazionale di Giustizia. l’ho quindi in non piccola parte riveduto:
secondo i (filo)sionisti, anche l’Unicef, Oxfam, Medici senza frontiere, Save the children, Amnesty International, l’UNHCR (l’agenzia Onu per i rifugiati), la Croce rossa, la Mezzaluna rossa, l’OMS, Defense for Children International, Terre des hommes, e perfino la Rai, Macron e Blinken, quando chiedono di smetterla col genocidio, o ipotizzano una tregua, sono terroristi.
addirittura il pronunciamento della International Justice Court viene tacciato di “pregiudizio antisemita”. questa reazione sarebbe un colmo di comicità se non avesse conseguenze vili e distruttive per la popolazione di Gaza.
per non parlare dell’UNRWA, che – nonostante conti diverse migliaia di dipendenti – per un semplice sospetto su dodici (poi ridimensionati a quattro) dipendenti, sospetto ancora non confermato (e sotto indagine) da parte di Israele, si vede tagliati in toto dai prodi alleati eurostatunitensi i fondi per l’aiuto ai rifugiati: tutti, non dodici, non quattro, ma tutti. classica e infame rappresaglia che capovolge un vecchio motto, e ora suona “colpirne cento per educarne uno”. (logica che del resto ha guidato i bombardamenti a tappeto, indiscriminati, a partire dal primo massacro al campo di Jabalia).
e, sempre secondo i sionisti e i loro sostenitori, è santo e dovuto (e sollecitato dalla Torah) ammazzare l’intera popolazione araba fino all’ultima persona.
secondo questa psicosi omicida collettiva, bombardare palazzi, trucidare medici giornalisti neonati, sventrare ambulanze, malmenare civili, togliere elettricità comunicazioni acqua cibo medicine accessi carburante anestetici a un popolo e ai suoi ospedali, e piazzare cecchini a sparare a chiunque, e far morire di stenti dei nati prematuri, evacuare strutture sanitarie, mentire (su tutto), separare figli e genitori ai checkpoint, rubare terre, abbattere case e scuole, depredare campi e coltivazioni, incendiare case e alberi, sradicare e distruggere intere piantagioni altrui, insediarsi in case altrui, puntare armi durante la notte sulle case altrui, profanare cimiteri, imporre coprifuoco, arrestare illegalmente e detenere senza accuse e senza supporto legale, espiantare arbitrariamente organi a prigionieri deceduti, bloccare ambulanze col rischio di far morire chi è trasportato, invadere appartamenti in piena notte, rapire arrestare umiliare torturare donne ragazzini bambini uomini senza motivo o con pretesti, minacciare i propri cittadini non allineati col governo, licenziare o arrestare per motivi di opinione, bombardare pescherecci, rubare risorse di gas naturale, colonizzare con la violenza territori sempre più ampi, minacciare anzi tentare in tutti i modi di attuare la distruzione integrale di un popolo, con metodo, disumanizzarne continuamente l’identità, anzi negarla, e spendere milioni in propaganda e menzogne, imporre la censura su internet, armarsi fino ai denti con fini di massacro, spiare la vita di centinaia di migliaia di persone, cancellare con metodi polizieschi e intimidatori il dissenso interno, e infine fingere, in tutto questo, dopo tutto quanto esercitato e commesso, dopo le montagne di crimini accumulate in decenni, fingere di essere “le vittime”, secondo costoro, è normale.
secondo loro non è solo accettabile, è proprio giusto e santo.
mai nella storia, fatta eccezione forse per il nazismo, una patologia omicida collettiva era arrivata a tanto.
ma mai nella storia i criminali, nemmeno i nazisti, in ciò che facevano dipingevano sé stessi come “vittime”. questa è una specialità sionista.
video brevissimo, su twitter: https://twitter.com/CensoredNws/status/1753917197758431615
This film documents only one of the several hundred ethnic cleansing operations that took place at the birth of the Israeli state in 1948, in this case in the village of Tantura
More here: https://www.youtube.com/results?search_query=tantura+documentary
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da Ziad Medoukh, 26/01/2024
post di Fabiana Bartuccelli
nel gruppo fb bukra / ghadan
Un saluto da Gaza la distrutta e da Gaza la devastata.
Credetemi: la mia determinazione, il mio coraggio, la mia resilienza, la mia pazienza e il mio ottimismo non riescono a superare la mia angoscia totale.
Dopo quasi quattro mesi dall’inizio di questa orribile aggressione da parte dell’occupazione contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, la situazione sul campo è sempre più catastrofica e terrificante.
La vita ha un sapore amaro. Di fatto, non c’è vita a Gaza.
La vita è completamente paralizzata.
Non c’è niente: niente cibo, niente acqua, niente medicine, niente elettricità, niente gas, niente latte, niente pane, niente frutta, niente verdura, niente carne, niente pollo, niente pesce, niente mezzi di trasporto, niente alloggi e nessuna prospettiva.
Migliaia di studenti sono privati delle lezioni e decine di migliaia di studenti sono privati degli studi.
Migliaia di dipendenti pubblici, impiegati e operai sono privati del lavoro e dello stipendio.
Attualmente a Gaza non funziona nulla: né amministrazione né commercio. Continua a leggere