Breaking: as International Court of Justice reads out order on ILLEGALITY of Israel’s occupation, Israel’s specialist terror militias (masked Jewish settlers backed by IDF / IOF) are attacking Palestinian homes & businesses in Huwara (S. Nablus, West Bank) smashing, burning, attempting to kill Palestinians
Nessuna immagine o video ha subìto censura. Chi decide di prenderne visione o scaricarli è libero di farlo, responsabilmente, ossia sapendo che si tratta di materiale sensibile, da non mostrare in nessun caso a bambini o a persone impressionabili. La documentazione è senza filtri e riguarda in buona parte gli orrori perpetrati dall’odio sionista in Palestina.
di fatto (e per tanti aspetti già da prima del 1994) l’italia della pasta alla puttanesca, del poppulismo, del razzismo omicida, della voglia di schiacciare, del neofascismo rivendicato, delle discriminazioni di genere (anche letterario), del conflitto d’interessi (anche in poesia), del patriarcato, del familismo, della bustarelletta, delle piccole vendette lombarde, della mafia, che bell ‘o cafè, della collusione istituzionale, delle manganellate, di Genova 2001, di sharm el-sheikh, dell’insignificanza culturale, dell’insignificanza internazionale, della svendita di spazi pubblici, della sostituzione del privato (mafioso) al pubblico (perfino quello familista), dei patrioti filonazisti, del cantautorame, del romanesco di governo, degli insulti alla Costituzione, del sionismo macellaio, dello sdoganamento del puzzone, della cultura dello stupro, della furbetteria, del cattolicesimo a serramanico, del confessionale, della distruzione della scuola (pubblica) e della sanità (repetita…), oltre che dell’ecosistema e del patrimonio archeologico in vacca, l’italia vaticana, l’italia dei premi letterari e dei festival della salsiccia de sinissra, dei laureati all’estero e degli asini in parlamento, dei direttori di bancarotte più che di banche, l’italia dei pluripregiudicati in trionfo in politica, dei cani microfonati, delle tv bagagline, dei culi parlanti, della rai che vedrai, l’italia delle leggi ritagliate sulla sagoma del legislatore, delle lingue di giornalista, dei padroncini mannari, dei caporali e dei sergenti, è giusto ma direi è giustissimo che abbia il suo aeroporto dedicato.
Il sovraffollamento carcerario non è una calamità naturale. È l’esito di scelte politiche repressive e illiberali. Nordio presentando il decreto legge in materia penitenziaria ha detto che non è colpa del governo se le carceri si riempiono di detenuti. Non è vero.
Il sovraffollamento è il prodotto di politiche proibizioniste e repressive che vanno a colpire i più vulnerabili. Un sovraffollamento che andrà a crescere se mai dovesse essere approvato un altro provvedimento del governo che prevede in sequenza: carcere per chi protesta con il proprio corpo; carcere per chi disobbedisce alle leggi; carcere per gli occupanti di case; carcere per chi scarica materiale esplosivo dal web; carcere per le donne detenute in stato di gravidanza o con un bimbo molto piccolo; tanto carcere per chi protesta in galera con manifestazioni nonviolente di resistenza passiva. È questo, in sintesi, il contenuto del pacchetto sicurezza voluto dal governo che l’Osce ha definito un rischio per lo Stato di diritto. È in discussione alla camera dei deputati, e se dovesse essere approvato senza modifiche, ci farà tornare indietro di cento anni, ossia ai tempi di Rocco e Mussolini. Continua a leggere→
From: instagram.com/reel/C9Dalt2ImCW/
THE FULL INTERVIEW HERE: youtube.com/watch?v=39_bpaaio1U
John Mearsheimer about Zionism (from an interview on Gita Wirjawan’s YT channel)
Quote (from IG):
“The Zionists understood from the very beginning that you had to cleanse…This is very clear from the historical record.”
John Mearsheimer is an American political scientist and professor at the University of Chicago, renowned for his work on international relations and foreign policy. He is best known for his realist perspective on global politics and critical analyses of U.S. foreign policy. Mearsheimer co-authored the famous book “The Israel Lobby and U.S. Foreign Policy” with Stephen Walt, which examines the impact of the Israel lobby on American foreign policy.
In a clip from an interview on Gita Wirjawan’s YouTube channel called “John Mearsheimer: What’s Behind Biden’s Blank Check Support for Israel? Endgame #179” he reexamines the foundational ideology of Zionism. He argues that from the outset, Zionism involved creating a Jewish state, which necessitated the removal of Palestinians from their land. Mearsheimer states that the early Zionists understood that establishing a Jewish state in an area predominantly inhabited by Palestinians would require acts of ethnic cleansing. This perspective challenges the narrative that the formation of Israel was a defensive measure against unprovoked attacks. Instead, he highlights how the historical records show a deliberate strategy to displace the Palestinian population to achieve the Zionist objective of a Jewish state.
A “temporary memorial” has been created in memory of the children killed by the war in Gaza on Bombay Beach in California, US. Behn Samareh, the artist behind the project, aims to drill a hole for every child killed and has said he will continue as long as the war goes on.
Solo un frammento (ma è importantissimo leggere l’intero articolo) da La guerra totale di Israele contro la giustizia e la solidarietà internazionale (Elisa Brunelli su GlobalProject, 2 giugno 2024):
[…] Da quando l’ICJ ha emesso la sentenza, in soli tre mesi Israele ha ucciso almeno 8.273 palestinesi e ferendone altri 12.881. Dal 7 ottobre al 31 maggio 2024, a Gaza sono state uccise in tutto 36,370 persone, più 82,400 ferite. Questi numeri, va ricordato, sono tuttavia da considerarsi al ribasso perché includono solamente le persone giunte in ospedale e identificate dal personale sanitario. A migliaia rimangono ancora sotto le macerie, nelle strade e all’interno di fosse comuni non ancora individuate. Ad oggi, più di 10.000 persone risultano ancora disperse. Israele ha costretto alla fuga 900.000 Palestinesi da Gaza solo nel mese di maggio, mentre l’invasione di terra a Rafah ha portato al collasso gli ultimi settori vitali della striscia. Israele ha deliberatamente ignorato anche le disposizioni della Corte riguardanti la fornitura di aiuti, mettendo fuori servizio il settore sanitario, provocando gravissime carestie al nord e minacciandone di ulteriori nelle altre aree della striscia a seguito della presa del valico di Rafah e delle ulteriori restrizioni all’ingresso e alla distribuzione di aiuti vitali. Secondo i rapporti medici, almeno 31 persone, tra cui 27 bambini, sono morti nell’ultimo mese di denutrizione e disidratazione. L’assedio dell’ospedale Al Shifa da parte di Israele, iniziato il 18 marzo fino al 1° aprile, ha causato la morte di almeno 400 palestinesi. Dopo il ritiro di Israele, filmati scioccanti e testimonianze hanno mostrato centinaia di cadaveri, alcuni decomposti, sparsi dentro e intorno all’ospedale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato numerose fosse comuni e molti cadaveri parzialmente sepolti, con gli arti visibili, nel complesso dell’ospedale. In altre occasioni, i carri armati israeliani hanno schiacciato i corpi a morte, impedendone l’identificazione. In altri casi è emerso che diverse persone sono state sepolte vive. Numerosi corpi rinvenuti nelle fosse mostravano inoltre segni di tortura, compresi alcuni trovati ammanettati, spogliati e sottoposti a mutilazioni. Due giorni dopo l’ordine della Corte Internazionale di Giustizia di bloccare l’offensiva militare a Rafah, la sera del 26 maggio, gli aerei da guerra israeliani hanno colpito un rifugio dell’UNRWA che ospitava palestinesi sfollati nell’area indicata dai militari come “zona sicura” a nord-ovest di Rafah. Il bilancio è gravissimo: almeno 45 palestinesi sono stati uccisi e altri 145 sono stati feriti. I video raccapriccianti dei testimoni hanno fatto il giro del mondo: tende bruciate, corpi carbonizzati e un bambino decapitato. Quel giorno Israele ha bombardato 10 siti dell’UNRWA tra Rafah, Jabalia, Nuseirat e Gaza City che ospitavano migliaia di palestinesi sfollati. L’attacco è avvenuto in concomitanza all’approvazione a larghissima maggioranza da parte della Knesset di una bozza di legge che dichiara l’UNRWA un’organizzazione terroristica.
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