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14, 16 e 17 maggio 2024, roma, cineforum palestina: gaza – nakba – catastrofe

Per ricordare la Nakba a 76 anni dalla “catastrofe”, il genocidio del popolo palestinese espulso dalle sue terre con la violenza – 750.000 persone nel 1948, altre migliaia nel 1967 – e per riflettere sulla ulteriore catastrofe in corso a Gaza e in Cisgiordania, dal 14 al 17 maggio si terrà nella sala Zavattini dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (via Ostiense 106, Roma), in collaborazione con l’associazione Cultura è libertà, con Al Ard Film Festival e con Nazra Palestine Short Film Festival, una rassegna di film di autori e autrici palestinesi.

Con questa rassegna, ispirandosi a Zavattini e al suo impegno per la pace, L’AAMOD vuole mostrare un cinema che sappia suscitare nel pubblico l’indignazione per la cancellazione dell’umanità alla quale si sta assistendo: “Uomo, vieni fuori! Omo, veni foras!” era infatti l’incipit potente del film “La Veritàaaa” (1983).

Anche oggi far riemergere l’umanità, il desiderio di pace e di giustizia, e costruire un nuovo umanesimo sono obiettivi fondamentali per cui spendersi ed esporsi.

IL PROGRAMMA

Martedì 14 maggio – ore 18:00
Aurora Palandrani introduce:
NAKBA  di Monica Maurer (11min;  versione italiana)
1948: CREATION AND CATASTROPHE di Ahlam Mutaseb, Andy Triblett  (75 min ; s.t. ita.)
Video-messaggio di Ahlam Mutaseb

Mercoledì 15 maggio
Partecipazione alle varie iniziative per il NAKBA-Day

Giovedì 16 maggio – ore 18:00
Milena Fiore introduce:
TO SHOOT AN ELEPHANT  (Piombo Fuso, Gaza 2008) di Muhammad Rujailah and Alberto Arce  (113 min; s.t. ita)
SALUTE TO GAZA (video musicali del Conservatorio Edward Said di Gaza, aprile 2024)
DRAWINGS  FOR BETTER DREAMS (4 min) di May Odeh (regista e produttrice palestinese)
Video-messaggio da Gaza del Dr. Ezzaldeen Shalh

Venerdì 17 maggio – ore 19:00
Omaggio ai giornalisti e filmaker martiri a Gaza
Intervengono Monica MaurerAlessandra Mecozzi Vincenzo Vita
Video-messaggio del  Prof. Ghassan Abu Sitta (Chirurgo a Gaza)

BANK OF TARGETS  (26 min; s.t.ita) di Rushdi Sarraj
BETWEEN TWO CROSSINGS (42 min; s.t.Ita) di Yaser Murtaja
Video-omaggio a Rushdi e a Yaser di Al Ain Media, uccisi a Gaza

MSF – Medici senza frontiere – su Rafah / Palestina – ora (con una nota personale di mg)

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differx:

L’esercito sionista minaccia a Rafah il completamento di quello che già ora è di fatto e del tutto evidentemente un genocidio. Il cessate il fuoco deve essere immediato e permanente. Quella dei sionisti è un’azione di guerra razziale, di pulizia etnica e di conquista di terre (anche – e violentemente – in Cisgiordania), e ha per obiettivo dichiarato pubblicamente la distruzione di tutto il popolo Palestinese. Si tratta di un olocausto di cui sono evidenti al mondo, note e testimoniate e ormai storicizzate tutte le vicende, in diretta, giorno per giorno, da circa otto decenni e otto mesi.

assoluzione piena per le ong (un articolo da Radio Popolare)

da Radio Popolare, 19 apr. 2024
https://www.radiopopolare.it/notizie-riassunto-giornata-venerd-19-aprile-20024/#3

cliccare per ingrandire, e cliccare sul link per ascoltare l’audio sul sito di Radio Popolare

La chiusura di Al Jazeera in israele / Giorgio Mascitelli. 2024

La chiusura di Al Jazeera in Israele da parte del governo israeliano è un provvedimento ovvio entro quella logica di potere che guida l’operazione di Gaza, in quanto Al Jazeera è la principale documentatrice delle atrocità commesse dagli israeliani e ha impedito con la sua attività che l’apparato mediatico occidentale ne tacesse; tardivo perché ormai nel mondo è del tutto chiaro quale sia la natura della rappresaglia israeliana contro la popolazione palestinese tenuta prigioniera a Gaza; maldestro perché mette in crisi la narrazione dell’Israele democratica nell’Occidente democratico dal momento che tutte le decisioni sono state prese da un governo di unità nazionale con l’avvallo degli Stati Uniti e dei principali paesi europei. Questo provvedimento è sintomatico di quello che potremmo chiamare la crisi del linguaggio orwelliano del potere americano: come noto, in 1984 il potere che promuove la guerra e l’odio parla sempre di pace e di amore. Ora la falsità di questo linguaggio emerge a occhio nudo, non occorre essere tra i pochi che analizzano in profondità le cose, ma è la narrazione stessa a non potere essere più credibile, Questa a sua volta significa che il potere non ha più spazio di manovra e di mediazione per costruire consenso e diffondere menzogne credibili, ma può reggersi soltanto sul terrore.

Roma, 13 maggio / Napoli, 14 maggio: convegno interateneo “Giornate della Nakba: diritti, informazione, attualità”

programma completo delle due giornate:

Programma del convegno interateneo (Roma e Napoli) "Giornate della Nakba: diritti, informazioni, attualità"

Nella locandina i link Zoom per assistere agli incontri da remoto

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La locandina su altri siti:
https://assoitaliapalestina.it/eventi/convegno-interateneo-giornate-della-nakba-napoli-seconda-giornata/

https://www.assopacepalestina.org/2024/04/26/13-e-14-maggio-convegno-inter-ateneo-universita-la-sapienza-di-roma-e-universita-lorientale-di-napoli-giornate-della-nakba/

https://tempi-moderni.net/2024/04/24/convegno-giornate-della-nakba-diritti-informazione-attualit%C3%A0-13-14-maggio

roma, 13 maggio / napoli, 14 maggio: convegno interateneo “giornate della nakba”

premesse e conseguenze (e riparazioni) di un genocidio

se le premesse remote sono le menzogne che si leggono qui sotto evidenziate in rosso, si capisce bene come il sionismo abbia praticato e pratichi, e giustifichi, l’apartheid, la pulizia etnica e infine il genocidio dei Palestinesi:
                 

«Non esiste una cosa come il popolo palestinese. Non è come se noi siamo venuti e li abbiamo cacciati e preso il loro paese. Essi non esistono.» (Golda Meir, dichiarazione a The Sunday Times, 15 giugno 1969)

«Come possiamo restituire i territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli.» (Golda Meir, 8 marzo 1969)

«A tutti quelli che parlano in favore di riportare indietro i rifugiati arabi devo anche dire come pensano di prendersi questa responsabilità, se sono interessati allo stato d’Israele. È bene che le cose vengano dette chiaramente e liberamente: noi non lasceremo che questo accada» (Golda Meir, 1961, discorso alla Knesset, riportato su Ner, ottobre 1961)

«Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità» (Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971)

il genocidio inizia con l’abbassamento e la negazione dell’altro, e/o con l’auto-conferimento di un ruolo speciale nella storia, anzi sopra e oltre la storia.

spesso in questo innalzamento viene chiamato in causa un dio.

per israele i due vizi, addirittura, si sommano.

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mumia abu jamal agli studenti in lotta

Il prigioniero politico Mumia Abu-Jamal parla all’occupazione CUNY durante una telefonata dal carcere e li esorta a chiedere di più:  “Non è sufficiente chiedere un cessate il fuoco. Che ne dite di questo? Chiedete che cessi l’occupazione! Cessate l’occupazione! Lasciate che questo sia il vostro appello alla battaglia, perché questo è l’appello della storia, di cui tutti voi fate parte. Siete parte di qualcosa di magnanimo, magnifico e che cambia l’anima, la mente, la storia.

Non lasciate andare questo momento. Rendetelo più grande, più massiccio, più potente. Fatelo riecheggiare tra le stelle”.  Ha aggiunto: “Non inchinatevi a coloro che vogliono che voi tacciate. È tempo, proprio ora, questo giorno, questo mese, questo momento, di essere ascoltati. E scuotete la terra affinché il popolo di Gaza, il popolo di Rafah, il popolo della Cisgiordania, il popolo della Palestina, possono sentire la tua solidarietà con loro.”

La folla ha cantato: “Mattone dopo mattone, muro dopo muro, liberate Mumia Abu Jamal!”

Mumia, giornalista ed ex Pantera Nera, è uno dei prigionieri politici più longevi negli Stati Uniti, essendo detenuto da 42 anni. Ha compiuto 70 anni pochi giorni fa.

“sintropie. mondo e mondo nuovo”: il 4 maggio a roma, all’ex mattatoio

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