Archivi tag: Palestina

La famosa moralità dell’IOF, la famosa democrazia mediorientale

L’ESERCITO PIÙ MORALE DEL MONDO. UNA GRANDE DEMOCRAZIA MEDIORIENTALE. ECCO:

1) https://www.instagram.com/reel/C9JzBqGNusl/

2) https://x.com/stairwayto3dom/status/1810404495840469004

3) https://x.com/Afcq1954/status/1810052030049779741

4) https://x.com/AdameMedia/status/1810036935429128406

5) https://x.com/Bernadotte22/status/1810745312761500151

#genocidio #genocide #gaza

Behn Samareh: Temporary Memorial for the Children of Gaza (2024)

A “temporary memorial” has been created in memory of the children killed by the war in Gaza on Bombay Beach in California, US. Behn Samareh, the artist behind the project, aims to drill a hole for every child killed and has said he will continue as long as the war goes on.

https://www.instagram.com/reel/C86Y5YDMs7s/

https://www.facebook.com/behn.samareh/videos/809112714697633

https://www.facebook.com/profile.php?id=61557647381729

https://www.youtube.com/watch?v=j0MtUunNFF4
https://youtu.be/NxbeCO7fJ7Q
https://www.instagram.com/p/C9F-NBDocs7/

Intimidazioni alla CPI e continuazione dei crimini di israele contro la Popolazione Palestinese: un articolo del 2 giugno su GlobalProject

Solo un frammento (ma è importantissimo leggere l’intero articolo) da La guerra totale di Israele contro la giustizia e la solidarietà internazionale (Elisa Brunelli su GlobalProject, 2 giugno 2024):

[…]
Da quando l’ICJ ha emesso la sentenza, in soli tre mesi Israele ha ucciso almeno 8.273 palestinesi e ferendone altri 12.881. Dal 7 ottobre al 31 maggio 2024, a Gaza sono state uccise in tutto 36,370 persone, più 82,400 ferite. Questi numeri, va ricordato, sono tuttavia da considerarsi al ribasso perché includono solamente le persone giunte in ospedale e identificate dal personale sanitario. A migliaia rimangono ancora sotto le macerie, nelle strade e all’interno di fosse comuni non ancora individuate. Ad oggi, più di 10.000 persone risultano ancora disperse. 
Israele ha costretto alla fuga 900.000 Palestinesi da Gaza solo nel mese di maggio, mentre l’invasione di terra a Rafah ha portato al collasso gli ultimi settori vitali della striscia. Israele ha deliberatamente ignorato anche le disposizioni della Corte riguardanti la fornitura di aiuti, mettendo fuori servizio il settore sanitario, provocando gravissime carestie al nord e minacciandone di ulteriori nelle altre aree della striscia a seguito della presa del valico di Rafah e delle ulteriori restrizioni all’ingresso e alla distribuzione di aiuti vitali. Secondo i rapporti medici, almeno 31 persone, tra cui 27 bambini, sono morti nell’ultimo mese di denutrizione e disidratazione.
L’assedio dell’ospedale Al Shifa da parte di Israele, iniziato il 18 marzo fino al 1° aprile, ha causato la morte di almeno 400 palestinesi. Dopo il ritiro di Israele, filmati scioccanti e testimonianze hanno mostrato centinaia di cadaveri, alcuni decomposti, sparsi dentro e intorno all’ospedale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato numerose fosse comuni e molti cadaveri parzialmente sepolti, con gli arti visibili, nel complesso dell’ospedale. In altre occasioni, i carri armati israeliani hanno schiacciato i corpi a morte, impedendone l’identificazione. In altri casi è emerso che diverse persone sono state sepolte vive. Numerosi corpi rinvenuti nelle fosse mostravano inoltre segni di tortura, compresi alcuni trovati ammanettati, spogliati e sottoposti a mutilazioni.
Due giorni dopo l’ordine della Corte Internazionale di Giustizia di bloccare l’offensiva militare a Rafah, la sera del 26 maggio, gli aerei da guerra israeliani hanno colpito un rifugio dell’UNRWA che ospitava palestinesi sfollati nell’area indicata dai militari come “zona sicura” a nord-ovest di Rafah. Il bilancio è gravissimo: almeno 45 palestinesi sono stati uccisi e altri 145 sono stati feriti. I video raccapriccianti dei testimoni hanno fatto il giro del mondo: tende bruciate, corpi carbonizzati e un bambino decapitato. Quel giorno Israele ha bombardato 10 siti dell’UNRWA tra Rafah, Jabalia, Nuseirat e Gaza City che ospitavano migliaia di palestinesi sfollati. L’attacco è avvenuto in concomitanza all’approvazione a larghissima maggioranza da parte della Knesset di una bozza di legge che dichiara l’UNRWA un’organizzazione terroristica.
[…]

(https://www.globalproject.info/it/mondi/la-guerra-totale-di-israele-contro-la-giustizia-e-la-solidarieta-internazionale/24942)

*

pdf anche qui: Elisa Brunelli_ La guerra totale di Israele contro la giustizia e la solidarietà internazionale

alcune immagini e video dalla palestina, maggio e giugno 2024

Si tratta di non pochi materiali, ma infinitamente minori rispetto a una rassegna rigorosa. Nessuna immagine o video ha subìto censura. Chi decide di prenderne visione o scaricarli è libero di farlo, responsabilmente, ossia sapendo che si tratta di materiale sensibile, da non mostrare in nessun caso a bambini o a persone impressionabili. La documentazione è senza filtri e riguarda gli orrori perpetrati dall’odio sionista in Palestina.

Questo il link:
https://mega.nz/folder/X9knRLhY#sFFkCRPIue1g__UFNl132Q

N.b.: La cartella potrà essere eventualmente aggiornata con ulteriori testimonianze

FREE PALESTINE

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Bologna, 30 giugno, presentazione del libro “Dal fiume al mare. Racconti e poesie dalla Palestina”

“La resistenza palestinese dimostra che il motore di qualunque resistenza è l’aspetto politico. Quale che sia il grado di brutalità raggiunto sul piano poliziesco, repressivo e militare, lo Stato sionista non riuscirà mai a debellare la resistenza palestinese. Questo perché la resistenza nasce precisamente dall’occupazione sionista e rinascerà infinte volte, nonostante le eventuali e temporanee sconfitte, sotto le macerie della Palestina sventrata, fintanto che che durerà l’occupazione.
[…] I successi e le sconfitte della mobilitazione popolare non dipendono MAI dalle forze del nemico. Dipendono sempre, in tutto e per tutto, della caratteristiche e dalle capacità di chi la dirige. La resistenza del popolo palestinese dimostra che si può tenere testa a un nemico enormemente più forte a patto di voler combattere, voler vincere.
Ecco un messaggio che potrete leggere fra le righe di questo libro: il popolo palestinese insegna che bisogna osare vincere, bisogna lottare fino alla vittoria”.

Dalla Presentazione di Dal Fiume al mare.

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Un appunto sullo sterminio dei Palestinesi

Tutti hanno la bocca piena di Hamas, ma non riescono a ingoiare il fatto che il suo statuto del 1988 è stato sostituito da almeno sette anni. Comunque che i sionisti stiano compiendo un genocidio e una lunga azione di sterminio (oltre che di furto e distruzione in Cisgiordania) da minimo 76 anni non lo dice Hamas, che è nato vent’anni dopo il ’67 e quaranta dopo il ’47, ma lo dicono o lo configurano come effettivo (e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti) la Corte Criminale Internazionale, l’ONU, la Mezzaluna rossa, e praticamente chiunque sia stato anche solo mezza settimana nei territori occupati, nonché istituzioni come l’ UNICEF, Medici Senza Frontiere, Oxfam, Amnesty International, Terre des Hommes eccetera eccetera. Non mi sembrano organizzazioni terroristiche.

È noto e diffuso il video in cui assai limpidamente Netanyahu sostiene la necessità di spazzare via tutti i Palestinesi, e manipolare gli USA (ne parla quasi come di giocattoli). Ha sempre favorito in tutti i modi Hamas contro l’A.P., perché avere un avversario determinato gli permetteva di sovrareagire a ogni azione, e proseguire anzi imprimere ogni volta un colpo di volano in più alla ruota dello sterminio.

L’Egitto aveva informato Israele del 7 ottobre almeno un mese prima. È ovvio che il 7 ottobre è stato usato dai nazisionisti come “incendio del Reichstag” per un atto di “disproportionate response”, dunque per sovrareagire secondo una strategia che ha anni e anni di storia ma che adesso intende arrivare alla …soluzione finale, ossia alla distruzione del Popolo Palestinese che rimane, o alla sua cacciata totale. (Anche da Cisgiordania e Gerusalemme Est, chiaramente).

L’intento era chiaro fin dagli anni di Tantura, non stiamo parlando del 1967.

Francesca Albanese risponde ad alcune insinuazioni sioniste relative al suo lavoro