dip 002

è totalmente evidente che quello in atto ai danni dei Palestinesi da parte dei sionisti di Israele, sul piano storico, è a dir poco un re-enactment di quanto subìto sotto il nazismo nel secolo scorso.
la psicosi qui replica come azione, come narrazione in atto, quello che il corpo (sociale, storico) ha sofferto.
chi in Israele ancora non vede questo meccanismo patologico, non si rende conto di quanto vicino al sadismo il sionismo sia ormai andato.
prendere atto della ripetizione dell’orrore è comunque solo un primo passo. gli assassini non si possono in nessun modo lavare le mani dal sangue dei Palestinesi. e bisogna che facciano molti, ma molti passi indietro, per ritrovare la loro sanità mentale collettiva e individuale. la loro umanità, è lecito dire.

26.1.2024

dip _ diario in pubblico 001

non ho mai usato il sito come diario, mai fatto uso della forma blog per riflessioni o cronache estemporanee, personali, autocentrate. né intendo farlo adesso.

ecco però il pronome di prima persona.

allora: come lettore (e – all’università – trent’anni or sono – studioso) di Vittorini, mi prendo la briga d’ora in avanti, di quando in quando, di scrivere/sfogliare in pubblico qui su slowforward un diario che spinge la punta metallica del compasso a centrare la contemporaneità, l’immediato, perfino la cronaca. (è evidente che quello che sta succedendo in Palestina, questo genocidio o olocausto, nakba=shoah, entra in pieno nella decisione presa).

questi post, probabilmente troppo personali, non compariranno – linkati – negli eventuali o effettivi repost di Telegram, Whatsapp. Facebook, Thread, Instagram, BlueSky, Twitter. chi vuole può ignorarli, potrebbero essere anche invasivi, frequenti, oppure no, sicuramente un po’ di fastidio devono metterlo in circolo. 

26.1.2024

non avete bisogno di un giorno della memoria ma di occhi per vedere quello che state facendo

non avete bisogno di un giorno della memoria ma di decenni di occhi, per vedere quello che avete fatto e state facendo, sionisti di *****. ma in realtà ci vedete benissimo. i mirini funzionano.
siete la dimostrazione matematica che il vostro dio non esiste.

https://twitter.com/QudsNen/status/1750551194164986250

https://twitter.com/muhammadshehad2/status/1750601287102542296

“et toute votre vie on dira: le poète” (denis roche)

Denis Roche, lors de la sortie du volume La poésie est inadmissible, au Seuil, déclarait ceci à Arnaud Viviant dans Libé : «Et j’ai toujours trouvé saugrenu qu’on ne dise pas d’un poète que c’est un écrivain. Au fond, c’est très étrange. Si vous écrivez un seul roman dans votre vie, nul ne songe à vous appeler romancier. Mais faites un livre de poésie, et toute votre vie on dira: le poète. C’est une des choses que je trouve débilitante dans ce qu’est devenue la poésie, depuis le romantisme probablement. Une espèce de label, relevant très nettement du statut social, et qui vous est octroyé sur un mode toujours sublimé, augmentatif. Pourquoi un exposant aussi valorisateur est-il attaché à cette pratique littéraire? Lorsque vous voyez des hommes politiques en campagne qui, sous prétexte qu’ils sont consultés dans une émission littéraire, prennent des airs ravis, les yeux à demi-clos, pour parler de poésie, on est encore dans ce statut-là. Oui, à cet exercice-là est attaché quelque chose qui est de l’ordre de la décoration sociale. Qu’elle soit devenue cela est une des choses qui me font dire que la poésie est inadmissible.»

merci, Charles Pennequin :
https://www.facebook.com/charles.pennequin/posts/pfbid02QwTpGXMf7GYhyRHFpZFnyyCXxP62Ti1r7y977SSbM3dAHiyN65YfEmdDmM3LQuksl

il più recente libro di charles bernstein: “poetry has no future unless it comes to an end: poems of artificial intelligence”

questo visibile qui sopra è il secondo libro di Bernstein a uscire in Italia, dopo Eco / Echo, pubblicato due anni fa dalle Edizioni del verri.

riuscirà l’italo popolo ad accorgersi dell’esistenza di questo autore?

dopo un tour italiano (per Eco / Echo, appunto) nel 2022-23 composto di 6 date, tutte puntualmente disertate dagli autori ‘assertivi’ e dai loro lettori, le speranze sono scarsine, anche perché questo libro più recente, pur pubblicato da Nero e succosamente legato al tema A.I., non è in italiano bensì nell’astruso lontanissimo inglese, lingua che qui da noi è assai  notoriamente negletta fin dalle scuole elementari, e parlata solo in alcuni ambienti vaticani (dai dubbi gusti letterari)

 

worstward più di sempre

io continuo a postare robe di letteratura, di arte, anche tra poco, sì.
però che stiamo affondando, Worstward Ho, è chiarissimo. l’Italia fasciodiretta e nana, e i maggiorenti eurostatunitensi del genocidio palestinese, poi tutta la combriccola delle banche al seguito, o forse in testa.
gli intelletti attuali italini vedono il genocidio e mosca, zitti, o non vedono, chi lo sa.
a Gaza continuano a dire, sotto le bombe, che è importante non smettere di denunciare quello che sta succedendo, la pulizia etnica, i crimini contro l’umanità commessi dai sionisti e dai loro complici del suddetto Far Worst. (near, so near). bisogna ascoltare.
quindi no, non “potrei sotto il capo dei corpi riversi / posare un mio fitto volume di versi”, e nemmeno di prose. ma almeno a intervalli seguo e ascolto Gaza. vi faccio vedere, qui e nei “social” (che però volentieri censurano, come possono) un po’ di foto e di ferri, che non sono cartoline, anche dalla Cisgiordania. le cose che i filosionisti, tutti col “7” tatuato sulla fronte e completato in svastica, non vedono e non vogliono vediate