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Giovanni Mari: “Assalto alla fabbrica. Genova 1944. I fascisti trasformano gli operai in schiavi di hitler”

 

Il 16 giugno del 1944 i fascisti della Repubblica Sociale italiana spalancarono le porte delle fabbriche genovesi ai nazisti cacciatori di schiavi: vennero requisiti e deportati 1.500 operai. Il rastrellamento fu particolarmente violento, il viaggio su treni piombati. La loro casa fu il lager di Mauthausen, per lavorare nell’industria militare del Reich, soffrendo la fame e il gelo. I nazifascisti non scelsero quelle fabbriche per caso: volevano procurarsi manodopera di alto livello, ma soprattutto stroncare la caparbietà operaia, che nei mesi precedenti aveva inferto duri colpi alla produzione e alla propaganda repubblichina con una raffica di agitazioni, scioperi e boicottaggi.

In Assalto alla fabbrica. Genova 1944, i fascisti trasformano gli operai in schiavi di Hitler, Giovanni Mari ripercorre questi fatti a ottant’anni di distanza: scheda del libro e audio dell’intervista di oggi su Radio Onda Rossa

oggi, domenica 11, a genova: ultimo giorno al salone dei resilienti (palazzo ducale). testi di poesia, ricerca letteraria, sperimentazione

Ancora per oggi, al Palazzo Ducale di Genova, è possibile sfogliare, leggere e acquistare i libri di poesia, scrittura di ricerca, sperimentazione, grafica e arte delle edizioni pièdimoscaIkonaLíberTICL’Arcolaio.

Luciano Neri, direttore della collana Il laboratorio, delle edizioni L’Arcolaio; Carlo Sperduti, curatore per pièdimosca edizioni della collana di prose brevissime glossa; e Michele Zaffarano, con la sua collana ChapBooks (TIC Edizioni), sono infatti presenti ad accogliere i lettori presso il 6° Salone dei Resilienti, nell’ambito del Festival Internazionale di Poesia ‘Parole Spalancate’. È possibile acquistare in quella sede, ai banchetti di vendita, molti se non tutti i libri delle collane, a cui si aggiungono titoli della serie SYN _ scritture di ricerca, curata da Marco Giovenale per la casa editrice IkonaLíber, e il libro Asemics. Senso senza significato.

Evento facebook: https://www.facebook.com/events/600295332208009/

Ulteriori informazioni QUI.

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genova, festival di poesia, 9-10-11 giugno: la collana ‘glossa’, i ‘chapbooks’ tic, la collana ‘il laboratorio’, la collana ‘syn_ scritture di ricerca’

Dal 9 all’11 giugno, Luciano Neri, direttore della collana Il laboratorio, delle edizioni L’Arcolaio; Carlo Sperduti, curatore per pièdimosca edizioni della collana di prose brevissime glossa; e Michele Zaffarano, con la sua collana ChapBooks (TIC Edizioni), saranno a Genova, a Palazzo Ducale, per il 6° Salone dei Resilienti, nell’ambito del Festival Internazionale di Poesia ‘Parole Spalancate’.

Sarà possibile acquistare in quella sede, ai banchetti di vendita, molti se non tutti i libri delle collane, a cui si aggiungeranno titoli della serie SYN _ scritture di ricerca, curata da Marco Giovenale per la casa editrice IkonaLíber, e il libro Asemics. Senso senza significato.

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Venerdì 9 alle ore 16:45 Carlo Sperduti, insieme a Eda Özbakay, leggerà dai primi quattro volumi di glossa: l’antologia multiperso innanzitutto, e poi Statue linee di Marco Giovenale, Attribuzioni di Antonio Vangone, e Noi siamo i lupopesci di Alfonso Lentini.

Sabato 10 alle ore 18:45, Gian Luca Picconi e Valentina Mele presenteranno le ultime due uscite della collana ChapBooks, di TIC Edizioni: Antonio Syxty Fan Club, di Antonio SyxtyLanguage, di Jack Spicer (tradotto da Valentina Mele)

A seguire, alle ore 19:30, Luciano Neri, direttore della collana Il laboratorio (delle edizioni L’Arcolaio), presenterà Breve compendio di scenografia e prestidigitazione di Massimo Palazzi, e Masoniti di Guido Caserza.

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Il programma completo del festival è leggibile all’indirizzo https://www.parolespalancate.it/wp-content/uploads/2023/05/SALONERESILIENTIprogramma-3.pdf

sandro ricaldone: sull’arte a genova dal 1985 al 2020

SANDRO RICALDONE, Da una non breve unità di tempo (Il Canneto editore).

Tutto sull’arte contemporanea a Genova dal 1985 al 2020

Gli artisti, i movimenti, i temi e le polemiche che hanno caratterizzato la scena artistica genovese degli ultimi trentacinque anni. Sandro Ricaldone, storico e critico d’arte, curatore, collezionista, instancabile animatore culturale, con la raccolta di scritti (articoli, saggi, presentazioni) Da una non breve unità di tempo (Il Canneto editore, pagine 525) disegna un quadro, esauriente e approfondito, della storia dell’arte contemporanea a Genova.

Si tratta di un testo unico, che colma una lacuna nel panorama editoriale, che offre al lettore e all’appassionato, ma anche all’addetto ai lavori, uno strumento fondamentale per comprendere un fenomeno complesso e variegato come quello della ricerca estetica piú recente. Le personalità dei singoli artisti, anche grazie al ricchissimo archivio personale dell’autore, vengono lette e interpretate, con puntualità e rigore ma anche con notevole empatia, nel contesto storico nazionale e internazionale. Dalla poesia visiva alla performance, dall’arte antropologica al neo-pop, il periodo preso in esame risulta fra i piú complessi, contradditori ma anche stimolanti della seconda parte del Novecento e dell’inizio del XXI secolo.

Ricaldone è uno dei massimi esperti delle neo-avanguardie europee: Bauhaus immaginista, Lettrismo, Internazionale situazionista, Fluxus. Ad esse ha dedicato il precedente volume L’avantgarde se rend pas, (edito nel 2018 sempre per i tipi del Canneto), che con questo libro va a costituire un dittico di straordinario interesse e originalità.

Fra gli artisti presi in esame in questo volume: Roberto Agus, Pier Giulio Bonifacio, Aurelio Caminati, Claudio Costa, Pier Giorgio Colombara, Andrea Crosa, Beppe Dellepiane, Mauro Ghiglione, Stefano Grondona, Carlo Merello, Anna Oberto, Martino Oberto, Angelo Pretolani, Roberto Rossini, Rodolfo e Luca Vitone e molti altri.

https://www.cannetoeditore.it/prodotto/ricaldone/

Sandro Ricaldone (Genova, 1951) è uno studioso e critico d’arte. Dall’inizio degli anni ’80, in parallelo con la proposta di giovani artisti, ha avviato una serie di approfondimenti intorno a gruppi e movimenti attivi nel secondo Novecento, da Cobra a Fluxus, soffermandosi in particolare sul Lettrismo, il Bauhaus Immaginista e la Scrittura Visuale. In quest’ambito ha successivamente presentato e organizzato esposizioni di alcuni fra i protagonisti di queste avanguardie, come Isidore Isou, Maurice Lemaître, Asger Jorn, Pinot Gallizio, Piero Simondo, contribuendo ad altre significative rassegne d’insieme. Per Il Canneto Editore ha curato il volume Piero Simondo: l’immagine imprevista (2011) ed è autore del volume L’avant-garde se rend pas (2018).

https://www.cannetoeditore.it/prodotto/ricaldone/

genova, palazzo ducale: “romanistan”, di luca vitone

Sandro Ricaldone

LUCA VITONE
Romanistan
27 settembre 2022

Palazzo Ducale, Sala Camino
ore 18:00, presentazione del volume

Cinema Sivori
ore 21:00, proiezione del film

partecipano: Anna Daneri, Daniele Caspar, Gennaro e Santino Spinelli

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repetita: “istruzioni politico-morali” di michele zaffarano

 

Michele Zaffarano, Istruzioni politico-morali (all’indirizzo dei nostri giovani poeti sul reperimento e sulla assimilazione dei concetti nuovi).
[dia•foria, coll. floema, Viareggio 2021.

qui di séguito l’impertinente booktrailer del libro finora censurato in 32 paesi del mondo, compresa l’Italia (soprattutto l’Italia), e che diventerà il Manuale coercitivo-liberale di scrittura dei prossimi due secoli: https://facebook.com/story.php?story_fbid=4690676880978320&id=157773254268728

per acquistare celermente il volume, prima
del collasso ecologico, si può anzi si deve
scrivere a:
info@diaforia.org

http://www.diaforia.org/diaforiablog/pubblicazioni-di-dia%E2%80%A2foria/dia%e2%80%a2foria-27-michele-zaffarano-istruzioni-politico-morali/

in attesa della presentazione genovese (domani) delle “istruzioni politico-morali” di michele zaffarano

Michele Zaffarano, Istruzioni politico-morali (all’indirizzo dei nostri giovani poeti sul reperimento e sulla assimilazione dei concetti nuovi).
[dia•foria, coll. floema, Viareggio 2021.

qui di séguito l’impertinente booktrailer del libro finora censurato in 32 paesi del mondo, compresa l’Italia (soprattutto l’Italia), e che diventerà il Manuale coercitivo-liberale di scrittura dei prossimi due secoli: https://facebook.com/story.php?story_fbid=4690676880978320&id=157773254268728

per acquistare celermente il volume, prima del collasso ecologico, si può scrivere a: info@diaforia.org

 

anna oberto: “mémoires liquides…”

ANNA OBERTO
Mémoires liquides
pierres et cristaux
C/E Contemporary, 2021
presentazione del volume @
Etherea Art Gallery
Spazio 46 – Palazzo Ducale – Genova
venerdì 22 ottobre 2021, ore 17:30

Venerdì 22 ottobre 2021 alle 17:30 in occasione della mostra personale di Anna Oberto, Mitobiografia. Scritture d’Amore. Scritture di Luce. À mesure de femme a cura di Virginia Monteverde e Viana Conti, allestita all’Etherea Art Gallery a Palazzo Ducale a Genova, sarà presentato il catalogo curato da CE Contemporary Mémoires liquides pierres et cristaux – écritures à mesure de femme.
Intervengono: Viana Conti e Christine Enrile.

Mémoires liquides pierres et cristaux – écritures à mesure de femme è il prezioso attestato, curato da CE Contemporary e pubblicato nel mese di gennaio 2021, della mostra di Anna Oberto tenutasi nel 2017 ad Andora nelle sale del Museo Mineralogico Luciano Dabroi di Palazzo Tagliaferro.
L’artista, da sempre impegnata nella ricerca verbo-visuale, nella scrittura al femminile, nella performance, nel cinema sperimentale, figura internazionale nel contesto delle avanguardie e tuttora propositiva sull’area dei linguaggi e dei metalinguaggi coinvolta dai quarzi dai riflessi iridati e dai fantasmagorici giochi di luce e ombre che caratterizzano il Museo Dabroi, ha disseminato per l’occasione le sale di scritture, segni, tessiture e intrecci di fili rossi seducendo i visitatori.
Il volume, nato per documentare le installazioni e le opere presenti nella rassegna, contiene inoltre gli importanti contributi critici di Adriano Accattino, Viana Conti, Christine Enrile, Giuseppe Garrera, Anna Oberto, Raffaele Perrotta e Sandro Ricaldone.
Nel libro, inoltre, viene riportato un estratto dall’Enciclopedia Lessico Politico delle Donne, volume 6, Edizioni Gulliver, Milano 1979, alla voce Poesia Visiva compilata dalla stessa artista.

Etherea Art Gallery
Palazzo Ducale, piazza Matteotti 9, Genova – info@ethereaartgallery.it

luglio ’60 / carlo bordini

Nel 1960 ci fu un tentativo di instaurare in Italia un governo di destra, il governo Tambroni. Era un monocolore democristiano appoggiato dai neo fascisti dell’MSI. Questo governo voleva essere una risposta a una ripresa operaia che era cominciata in Italia nell’anno precedente, e che si esprimeva in una forte ripresa degli scioperi dopo gli anni bui del dopoguerra.

Il governo Tambroni si caratterizzò subito per provvedimenti illiberali (divieto di alcune manifestazioni e di alcuni comizi) e in questo clima fu permesso ai neofascisti, che si erano ricostituiti in partito da poco, di tenere un loro congresso a Genova.

Ora, Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, era una città antifascista sul serio. C’erano ancora i partigiani che quindici anni prima avevano cacciato i tedeschi dalla città. Si fece una grande manifestazione a cui parteciparono partigiani, portuali e la base del partito comunista. La polizia cercò di disperdere la manifestazione e ne nacque una grande battaglia in cui i portuali, gente molto dura, sconfissero nettamente la polizia. Molti poliziotti furono feriti e a molti di loro furono sottratte le armi. Questo avvenne il 30 giugno. La sera di quel giorno i partigiani tornarono ad accamparsi in montagna, nelle colline intorno a Genova, e accesero fuochi che si vedevano dalla città. Da questo episodio nacque l’insurrezione del Luglio 60.

Vi furono manifestazioni in tutta Italia. La polizia sparò e uccise diversi manifestanti. A Roma i partigiani furono caricati dalla polizia a cavallo. L’insurrezione si propagò da città a città, da notizia a notizia. Dopo alcuni giorni i sindacati indissero uno sciopero generale. Il governo Tambroni si dimise e da allora cominciò in Italia la lunga serie dei governi di centrosinistra che bene o male dettero all’Italia una democrazia più o meno normale.

Si tratta dunque di un episodio fondamentale nella storia recente italiana. Se non ci fosse stata la reazione di Luglio 60 la storia sarebbe stata molto diversa: l’Italia sarebbe tornata a una forma di fascismo strisciante e mascherato. I nuovi governi di centro sinistra non fecero miracoli, ma nazionalizzarono l’energia elettrica, fecero una riforma agraria che portò alla scomparsa della mezzadria e alla formazione di una vasta piccola proprietà contadina. Le lotte sindacali e politiche si svilupparono in un clima relativamente permissivo.

Luglio 60 non fu organizzato dal Partito Comunista. Nacque spontaneamente e si diffuse spontaneamente. Vi partecipò la base del PCI, ma il partito non prese mai una posizione netta. Non diresse le lotte. I giornali del PCI facevano articoli di fuoco che suscitavano la rabbia e l’indignazione, ma non davano indicazioni di lotta. La gente si riuniva, discuteva e partecipava.

Il PCI fece molta retorica sui “giovani dalla maglietta a strisce” che avevano partecipato a Luglio ’60 e salvato la democrazia, ma pian piano la cosa venne dimenticata. Nessuno ne parlò più. Nessuno si riferì più a quel periodo. Oggi nessuno ne sa nulla.

Luglio ’60 non diventò un punto di riferimento per nessuna forza politica. Non se ne parlò più, né per esaltarlo né per esecrarlo. Credo che questo dipenda dal fatto che fu un movimento che sfuggì di mano a tutti, e che potrebbe diventare un esempio pericoloso. Fu utilizzato e messo in disparte: sarebbe invece opportuno, oggi, ricordarne l’esistenza.

Post scriptum. Quando questo avvenne io avevo 22 anni. Non ho nulla da cambiare a quanto ho scritto, ma voglio aggiungere una considerazione: se non ci fosse stata la sinistra democristiana, che si alleò coi socialisti, e formò il centro-sinistra, l’esito della vicenda sarebbe stato diverso.

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[da una mail circolare, con fotografie, di Carlo Bordini, 1 agosto 2018]