Grazie al referendum possiamo ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per poter avanzare la domanda per ottenere la cittadinanza italiana. Questo permetterà a 2,5 milioni di persone – che vivono, lavorano, amano e costruiscono il nostro Paese ogni giorno – di sentirsi finalmente cittadini a pieno titolo.
Una volta ottenuta la cittadinanza, questa verrebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni; per capire le dimensioni del fenomeno, basti pensare che ad oggi sono 870 mila i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole italiane e che non hanno la cittadinanza, circa 1 su 10.
Negli ultimi 30 anni, il nostro Paese è cambiato profondamente, ma la legge sulla cittadinanza è rimasta ferma, lasciando indietro molte persone che contribuiscono attivamente alla sua crescita. Oggi, chi è nato e cresciuto qui, chi ha vissuto, lavorato e investito nel futuro dell’Italia, continua a non poterla chiamare davvero “casa”. Ma ora abbiamo l’opportunità di cambiare le cose.
di fatto (e per tanti aspetti già da prima del 1994) l’italia della pasta alla puttanesca, del poppulismo, del razzismo omicida, della voglia di schiacciare, del neofascismo rivendicato, delle discriminazioni di genere (anche letterario), del conflitto d’interessi (anche in poesia), del patriarcato, del familismo, della bustarelletta, delle piccole vendette lombarde, della mafia, che bell ‘o cafè, della collusione istituzionale, delle manganellate, di Genova 2001, di sharm el-sheikh, dell’insignificanza culturale, dell’insignificanza internazionale, della svendita di spazi pubblici, della sostituzione del privato (mafioso) al pubblico (perfino quello familista), dei patrioti filonazisti, del cantautorame, del romanesco di governo, degli insulti alla Costituzione, del sionismo macellaio, dello sdoganamento del puzzone, della cultura dello stupro, della furbetteria, del cattolicesimo a serramanico, del confessionale, della distruzione della scuola (pubblica) e della sanità (repetita…), oltre che dell’ecosistema e del patrimonio archeologico in vacca, l’italia vaticana, l’italia dei premi letterari e dei festival della salsiccia de sinissra, dei laureati all’estero e degli asini in parlamento, dei direttori di bancarotte più che di banche, l’italia dei pluripregiudicati in trionfo in politica, dei cani microfonati, delle tv bagagline, dei culi parlanti, della rai che vedrai, l’italia delle leggi ritagliate sulla sagoma del legislatore, delle lingue di giornalista, dei padroncini mannari, dei caporali e dei sergenti, è giusto ma direi è giustissimo che abbia il suo aeroporto dedicato.
Si tratta di non pochi materiali, ma infinitamente minori rispetto a una rassegna rigorosa. Nessuna immagine o video ha subìto censura. Chi decide di prenderne visione o scaricarli è libero di farlo, responsabilmente, ossia sapendo che si tratta di materiale sensibile, da non mostrare in nessun caso a bambini o a persone impressionabili. La documentazione è senza filtri e riguarda gli orrori perpetrati dall’odio sionista in Palestina.
Tutti hanno la bocca piena di Hamas, ma non riescono a ingoiare il fatto che il suo statuto del 1988 è stato sostituito da almeno sette anni. Comunque che i sionisti stiano compiendo un genocidio e una lunga azione di sterminio (oltre che di furto e distruzione in Cisgiordania) da minimo 76 anni non lo dice Hamas, che è nato vent’anni dopo il ’67 e quaranta dopo il ’47, ma lo dicono o lo configurano come effettivo (e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti) la Corte Criminale Internazionale, l’ONU, la Mezzaluna rossa, e praticamente chiunque sia stato anche solo mezza settimana nei territori occupati, nonché istituzioni come l’ UNICEF, Medici Senza Frontiere, Oxfam, Amnesty International, Terre des Hommes eccetera eccetera. Non mi sembrano organizzazioni terroristiche.
È noto e diffuso il video in cui assai limpidamente Netanyahu sostiene la necessità di spazzare via tutti i Palestinesi, e manipolare gli USA (ne parla quasi come di giocattoli). Ha sempre favorito in tutti i modi Hamas contro l’A.P., perché avere un avversario determinato gli permetteva di sovrareagire a ogni azione, e proseguire anzi imprimere ogni volta un colpo di volano in più alla ruota dello sterminio.
L’Egitto aveva informato Israele del 7 ottobre almeno un mese prima. È ovvio che il 7 ottobre è stato usato dai nazisionisti come “incendio del Reichstag” per un atto di “disproportionate response”, dunque per sovrareagire secondo una strategia che ha anni e anni di storia ma che adesso intende arrivare alla …soluzione finale, ossia alla distruzione del Popolo Palestinese che rimane, o alla sua cacciata totale. (Anche da Cisgiordania e Gerusalemme Est, chiaramente).
L’intento era chiaro fin dagli anni di Tantura, non stiamo parlando del 1967.
Nell’ambito della mostra SENZA CUORE25 anni senza un settimanale di resistenza umana (maggio/settembre 2024), incontro con Federico Raponi:
UN SEGNALE E UN DISTURBOle radio libere e la satira, comunità contro il potere
Bologna – Gallery 16, giovedì 6 giugno 2024, ore 21:00.
*
Qui il programma completo: https://www.culturabologna.it/events/senza-cuore
Video 2023 di Pasquale Polidori sul libro di Marco Giovenale, Vero metodo per la cernita dei poeti (Edizioni Volatili, 2023, con partiture visive di Giuditta Chiaraluce).