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Autori francesi, da “Anterem”

Questo è un nuovo invito alla lettura. Proponiamo i testi di tre autori francesi: Claude Ollier, Maurice Roche, Philippe Lacoue-Labarthe. Sono tratti dal n. 63 della rivista “Anterem”. A questi molti altri seguiranno. Secondo un piano di pubblicazione molto particolare.

Intendiamo infatti presentare in una nuova struttura – articolata per aree linguistiche – le poesie pubblicate nel corso degli anni sulla rivista e lì ordinate per tematica. Così facendo desideriamo facilitare la consultazione del materiale pubblicato e favorire nel contempo nuove ipotesi comparative tra i testi poetici.

Seguendo una prassi consolidata nella nostra rivista, i testi stranieri saranno sempre presentati in lingua originale con traduzione a fronte e saranno accompagnati da brevi profili biografici degli autori.

Per consultare la pagina:
http://www.anteremedizioni.it/?q=antologia_poetica_0

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La Redazione di ANTEREM

Vossler a GAMMM

Heidelberg, 7 ottobre ‘906

Non volevo ringraziarvi del vostro libro prima di averlo letto; ed in questo momento ho finito di leggerlo. E’ un capolavoro sotto ogni punto di vista, come pensiero logico e come organismo estetico.

(Carteggio GAMMM-Vossler, Laterza, Bari 1951, p.95)

Una nota di lavoro (su “Double click”)

[ annotazione scritta per un sito nel giugno 2004, ma inedita ]

Ho scritto Double click tra 2001 e 2002, ma solo negli ultimi due anni ho potuto mettere a fuoco con precisione alcuni testi che lo formano, e ragionare meglio sulle linee del libretto, sentirlo chiuso, concluso. L’esperimento ampio che vado seguendo grosso modo dal 1996 è quello di Delle restrizioni: una sorta di opera-di-opere, tutt’ora (e per anni ancora) in scrittura. Lateralmente rispetto a questo percorso maggiore, si creano talvolta degli spazi e testi-identità a cui mi affeziono, e che posso facilmente sentire in grado – più di qualsiasi altra pagina – di portare e trasmettere il segno della ricerca generale che in altre opere vado svolgendo. Continua a leggere

Due libri su Beckett a cura di G.Alfano e A.Cortellessa

tegole dal cielo __ tegole dal cielo

TEGOLE DAL CIELO

 

L'”effetto Beckett” nella cultura italiana

Tegole dal cielo ricostruisce il rapporto tra la cultura italiana, non solo letteraria, e Beckett. Numerose ricerche innovative indagano l'”effetto Beckett” in Italia, e dunque la fortuna e la ricezione nel nostro Paese dell’opera beckettiana, presentandosi come delle vere e proprie primizie del lavoro filologico e critico. Oltre a saggi sulla presenza di Beckett nella narrativa, nella poesia e ovviamente nel teatro, vengono passate in rassegna altre forme di arte e videoarte degli ultimi decenni. Tegole dal cielo è infine corredato dalle interviste ai principali traduttori dei testi del grande autore irlandese, e da un questionario ad alcuni tra i principali nostri autori in attività, che hanno voluto raccontare il loro primo incontro con Beckett e la loro personale relazione con la sua opera.

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La letteratura italiana nell’opera di Beckett

Nell’anno del centenario della nascita del Premio Nobel per la letteratura Samuel Beckett, questo libro è il primo sguardo d’insieme sul suo legame con la cultura italiana. Viene proposto infatti un insieme coerente di saggi che per la prima volta affrontano autori (da Leopardi a Pirandello a Vico a Montale, e su tutti Dante Alighieri) la cui presenza ha lasciato un segno importante nell’opera del grande scrittore irlandese. Corredato da una ricca bibliografia analitica, La letteratura italiana nell’opera di Beckett fa anche il punto sulla storia della ricezione dell’autore attraverso i canali principali: le traduzioni e le rappresentazioni della sua opera nella nostra lingua.

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Varianti entro il 30 giugno

Invia le tue “varianti” entro il 30 giugno

Il Centro di Documentazione sulla Poesia Contemporanea “Lorenzo Montano” aspetta le tue “varianti” entro il 30 giugno: presso la Biblioteca Civica, via Cappello, 37121 Verona
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Certamente hai un tuo testo poetico che è passato attraverso diverse stesure prima di trovare la sua forma più compiuta. Oppure una poesia che sta nascendo tra molte riscritture. Ti chiediamo di mandare al Centro di Documentazione proprio “quelle” stesure, nella loro forma originale o anche in fotocopia.

Siamo certi che aderirai, condividendo con noi un dejà vu. Il ritorno di un’idea avvenuto ripensando a un volume di molti anni fa. Nella consapevolezza che nel suo trascorrere il tempo non ne ha scalfito il pensiero sotteso.

Quindici anni fa pubblicammo un numero di “Anterem” dedicato alle “varianti”. Chiedendo agli autori di offrire non solo il testo ultimo, ma anche una sua precedente versione. Perché i poemi sono sempre in cammino, come afferma Celan; e per consentire al lettore di guardare nel laboratorio del poeta, e attraverso quest’apertura osservare i movimenti del testo nelle varie fasi del suo farsi.

Nell’editoriale di allora, dal numero 45 del dicembre 1992, Flavio Ermini scriveva: “Il presente numero di Anterem indica i momenti privilegiati in cui il poeta manifesta, in forma di varianti, i diversi motivi del suo dire; l’intreccio di vari piani linguistici e delle varie soluzioni stilistiche possibili. Intreccio dove ogni esito può costituire un nuovo inizio, e ogni risposta data si trasforma in domanda”.

Atelier 45: Emilio Villa

atelier45Esce il n. 45 della rivista “Atelier”, con un’ampia monografia – ricca di materiali – su Emilio Villa.

Ecco l’indice:

Nel mondo e con(tro) il mondo: Emilio Villa

a cura di Federico Francucci

Una vita Oltre. Andrea Cortellessa intervista Aldo Tagliaferri, autore del Clandestino. Vita e opere di Emilio Villa

Federico Francucci: La piaga, o la piega, del pensiero

Emilio Villa: SIBYLLA (metastatica) _ testo inedito

Cecilia Bello Minciacchi: «Hupokritam vocem», in margine a Sibylla (metastatica)

Davide Brullo: L’uomo che volle farsi dio

Luca Stefanelli: Il primo e l’ultimo istante dell’universo: sul Niger mundus di Emilio Villa (nuova traduzione e commento)

Andrea Cortellessa: L’impossibile non è il vuoto

Silvia Stucchi: Emilio Villa traduttore di Omero

Giovanni Tuzet: I soli dadaisti in Italia

Come sempre poi la rivista ospita una ricca serie di altri materiali, interventi, testi, recensioni. In questo numero: Marco Merlin, Giuliano Ladolfi, Stelvio Di Spigno, Flavio Santi, Rino Cavasino, Alessandro De Francesco, Edoardo Zuccato e molti altri.

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“Atelier”, C.so Roma 168, 28021 Borgomanero (NO)
tel. e fax 0322835681, email: redazione [at] atelierpoesia [dot] it

Poesia italiana ebook: nuove uscite

POESIA ITALIANA E-BOOK

RISTAMPE

Giorgio Mascitelli, Nel silenzio delle merci (1996)

Nanni Cagnone, Armi senza insegne (1988)

INEDITI

Sergio Beltramo L’apprendista stregone

Biagio Cepollaro Incontri con la poesia . Quattro anni di critica on line 2003-2007.

Letture critiche di testi di A. Anedda, V. Bagnoli, G. Bortolotti, A. Broggi, P. Febbraro, F. Fusco, F. Genti, M. Giovenale, A. Inglese, S. La Chiusa, F. Marotta, G. Mesa, D. Nota, A. Padua, E. Passannanti, A. Pizzo, L. Pugno, A. Raos, D. Racca, S. Salvi, M. Sannelli, I. Testa, P. Tripodi, M. Zaffarano

Massimiliano Chiamenti, Free Love

Paola Febbraro Fiabe

Jeamel Flores -Haboud, La ricerca dell’essere (Traduzione italiana di Giuliano Mesa)

Francesco Marotta, Hairesis,

Francesco Marotta, Scritture

Massimo Orgiazzi, Realtà rimaste

Giovanni Palmieri, Teratologia metropolitana. Cinque prodigi esperpentosi di Giorgio Mascitelli

Erminia Passannanti, Il Morbo

Angelo Petrella, Avanguardia, Postmoderno e Allegoria (teoria e poesia nell’esperienza del Gruppo 93)

Il «maestro di periferia». (Articolo di Edoardo Borra)

Ugo Cerrato (foto di F.Cirilli)«Esprimo vivo compiacimento…». Quante volte abbiamo sentito queste parole, diventate, per molti di noi, un celebre attacco? Cominciava infatti così, solitamente, l’intervento di Ugo Cerrato, quando partecipava ad una qualche iniziativa organizzata nel nome del suo amico, Beppe Fenoglio. Il fatto è che partecipava sempre, con un’energia, un coinvolgimento, un entusiasmo contagiosi. E non era raro che, di queste iniziative, fosse lui stesso il promotore, più o meno occulto: molte cose sono state fatte perché si era parlato con lui, o perché parlando con lui si era ricevuta la sua approvazione. O perché si sapeva che ci sarebbe stato anche lui, immancabilmente.

Figure come quelle di Ugo Cerrato fanno cultura così, spendendosi liberamente (e gratuitamente) in mezzo agli altri, Continua a leggere