Archivi tag: Resistenza

contro l’oltraggio vigliacco alla lapide di forte bravetta: presidio oggi fino a sera

ricevo e condivido

Stamattina 25 aprile è stata trovata così imbrattata la lapide di Forte Bravetta. I fascisti non cambiano. Oggi tutti in piazza e alle 12.30 al Forte per ricordare i martiri e affermare che il nostro paese è antifascista.

E solo in quanto radicalmente antifascista può dirsi un paese civile.

*

“I fascisti, d’altronde non cambiano mai. Questo gesto  – il commento di Elio Tomassetti, presidente del XII – dimostra l’attualità della lotta antifascista oggi ed è un motivo in più per essere tanti nei luoghi in cui deporremo le nostre corone in ricordo dei martiri della Resistenza, e per essere dalle 12:30 fino a sera a Forte Bravetta. Ringraziamo la Questura di Roma e il Servizio decoro di Roma Capitale che sono già a lavoro per coprire questo scempio”

(https://www.romatoday.it/cronaca/sfregio-lapide-25-aprile-forte-bravetta.html)
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esposto contro il governo italiano per complicità nel genocidio del popolo palestinese

Esposto contro il governo italiano per complicità nel genocidio del popolo palestinese
https://credgigi.it/2024/04/23/esposto-contro-il-governo-italiano-per-complicita-nel-genocidio-del-popolo-palestinese/

Diversi rappresentanti della comunità palestinese in Italia, sostenuti da un team di avvocati romani e da associazioni attive sul tema della difesa del diritto internazionale e dei diritti individuali e collettivi, hanno presentato alla Procura di Roma un esposto-denuncia relativo alle scelte recenti del governo italiano che potrebbero configurare una complicità nel genocidio in corso ai danni della popolazione palestinese.
L’atto, oltre a ritenere contraria agli obblighi internazionali l’interruzione del sostegno all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai rifugiati palestinesi (UNRWA), che ha comportato la privazione di beni fondamentali come cibo e medicinali per centinaia di migliaia di abitanti di Gaza, si concentra sulla fornitura di armi al governo israeliano. L’Italia figura attualmente al terzo posto nella classifica di fornitori internazionali di armi al governo israeliano e il supporto fornito dall’Italia all’aggressione militare israeliana è andato avanti imperterrito dopo il 7 ottobre, nonostante le dichiarazioni dei ministri italiani competenti mirassero a farci credere il contrario.
Al riguardo occorre sottolineare che dalla Convenzione sul genocidio del 1948 derivano vari obblighi gravanti sugli Stati terzi fra cui l’Italia e che tali obblighi sono stati ulteriormente ribaditi dall’Ordinanza sulle misure provvisorie volte ad evitare il genocidio adottata il 26 gennaio dalla Corte internazionale di giustizia nell’ambito del procedimento avviato con la denuncia della Repubblica del Sudafrica contro Israele.
In tal senso l’esposto afferma che sono “da sottoporre al rigore della legge penale italiana tutti gli atti che costituiscano violazione del divieto di genocidio e di concorso o complicità nel genocidio, reato previsto e punito dall’art. 1 della legge 9 ottobre 1967 n. 962 – aggravato nel caso di specie ai sensi dell’art. 3 della medesima legge”.
La presentazione dell’esposto è accompagnata da quella di una diffida al Ministero degli affari esteri che chiede la “immediata sospensione delle autorizzazioni rilasciate in favore di società di produzione e vendita di armamenti che commerciano con lo Stato di Israele e con enti di quello Stato, in quanto sono da ritenere illegittime perché contrarie alle norme del diritto interno ed internazionale in particolare alla legge n. 185/90, alla Posizione Comune n. 2008/944 PESC del Consiglio della UE e al Trattato internazionale sul commercio delle armi”.
L’esposto segue un ricorso al Giudice Civile di Roma presentato a inizio mese da un avvocato palestinese insieme a colleghi italiani, volto a ottenere un provvedimento urgente per l’interruzione alla fornitura di armi a Israele.

alcuni link per la palestina (1)

ALCUNI LINK PER LA PALESTINA
(disordinatamente elencati)

https://www.threads.net/@thepalestineobserver/post/C1ZBTWeIt4G/?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==

ridono mentre fanno saltare un’intera area residenziale
https://www.instagram.com/reel/C1y4HnFN2vy/

ufficiale us marine spiega
https://youtu.be/YV_HsiJg8Io?si=ebsidHgQUMiGpW87

ex idf spiega come irrompono nelle case
https://www.instagram.com/reel/C1klzrwr_yV/?igsh=MWhrdnB5cThleHdn

idem
https://www.facebook.com/reel/1490957711748833?s=yWDuG2&fs=e

distruggere le sedi UNRWA
https://www.instagram.com/reel/C1xis_tgji4/?igsh=MXkwNXo5ZmlzcWtmcg==

americans in jerusalem are helping kick out palestinians
https://slowforward.net/2024/01/08/americans-in-jerusalem-are-helping-kick-out-palestinians/
o
gli israeliani e il mare di gaza.
vogliono vedere il mare
https://youtube.com/shorts/uGbkUjNp9vM

chris hedges: “la soluzione finale di israele per i palestinesi” (e altro):
https://www.infopal.it/chris-hedges-la-soluzione-finale-di-israele-per-i-palestinesi/
https://www.youtube.com/@therealnews/search?query=chris%20hedges%20report

hamas interviewed
https://youtu.be/Kth_d8mboIk?si=L5X1MIdCIlrp0d1u

vuole più bambini morti
https://www.instagram.com/reel/C1gnfnLIN23/?igsh=MTk3ZHFmZXp6NXhsZg==

idem
https://www.threads.net/@kukuljacharis/post/C1mq6_RIuRV/?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==

ammazzarne 100mila
https://www.facebook.com/reel/919162589156027?s=yWDuG2&fs=e

organs harvesting
https://www.threads.net/@probeautygenov/post/C1Z7-QrJ0NU/?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==

a perfect heir to mr. goebbels
https://www.threads.net/@gabriel24j/post/C1Z2irAxsPM/?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==

la sequenza di dichiarazioni con intenzioni genocide
https://www.instagram.com/reel/C05w9AQyg3g/?igsh=MWtzNnJoOHUzZXdpaQ==

300 olivi tagliati dai coloni in una notte a hebron
https://www.threads.net/@palipulse/post/C1msAmuoPMH/?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==

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letizia goretti: “la vertigine del gioco. l’azione dell’internazionale situazionista tra arte e politica”

Sandro Ricaldone

LETIZIA GORETTI. La vertigine del gioco. L’azione dell’Internazionale situazionista tra arte e politica
Anteferma edizioni, 2021

Negli ultimi dieci anni sentiamo sempre di più parlare del movimento Internazionale situazionista (IS) e l’editoria continua ad arricchirsi di riflessioni e di studi sul gruppo. Questo libro non vuole essere una storia esaustiva dell’IS: sul mercato esistono già dei buoni libri di riferimento – anche se alcuni sono datati – e sarebbe inutile ripetersi. L’intento è invece di osservare il movimento da un altro punto di vista. Sulla base di uno spoglio nuovo di documenti in buona parte editi e alcuni inediti, lo studio ripercorre la storia del movimento situazionista attraverso il fenomeno del gioco e della rappresentazione non solo figurativa ma anche letteraria. Questa nuova lettura necessita comunque di un passaggio storico dei due movimenti antecedenti, il Lettrismo e l’Internazionale lettrista, e un confronto con le pratiche di questi gruppi. Dopodiché la storia prosegue ripercorrendo le tappe più importanti dell’IS, gli eventi più popolari e meno noti, focalizzando l’attenzione sul gioco e il suo funzionamento all’interno del gruppo.
Il gioco, concepito come atto creativo defunzionalizzato e come metafora, è la chiave per una reinterpretazione del movimento.

Luglio 1960 / Carlo Bordini

Nel 1960 ci fu un tentativo di instaurare in Italia un governo di destra, il governo Tambroni. Era un monocolore democristiano appoggiato dai neo fascisti dell’MSI. Questo governo voleva essere una risposta a una ripresa operaia che era cominciata in Italia nell’anno precedente, e che si esprimeva in una forte ripresa degli scioperi dopo gli anni bui del dopoguerra.

Il governo Tambroni si caratterizzò subito per provvedimenti illiberali (divieto di alcune manifestazioni e di alcuni comizi) e in questo clima fu permesso ai neofascisti, che si erano ricostituiti in partito da poco, di tenere un loro congresso a Genova.

Ora, Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, era una città antifascista sul serio. C’erano ancora i partigiani che quindici anni prima avevano cacciato i tedeschi dalla città. Si fece una grande manifestazione a cui parteciparono partigiani, portuali e la base del partito comunista. La polizia cercò di disperdere la manifestazione e ne nacque una grande battaglia in cui i portuali, gente molto dura, sconfissero nettamente la polizia. Molti poliziotti furono feriti e a molti di loro furono sottratte le armi. Questo avvenne il 30 giugno. La sera di quel giorno i partigiani tornarono ad accamparsi in montagna, nelle colline intorno a Genova, e accesero fuochi che si vedevano dalla città. Da questo episodio nacque l’insurrezione del Luglio 60.

Vi furono manifestazioni in tutta Italia. La polizia sparò e uccise diversi manifestanti. A Roma i partigiani furono caricati dalla polizia a cavallo. L’insurrezione si propagò da città a città, da notizia a notizia. Dopo alcuni giorni i sindacati indissero uno sciopero generale. Il governo Tambroni si dimise e da allora cominciò in Italia la lunga serie dei governi di centrosinistra che bene o male dettero all’Italia una democrazia più o meno normale.

Si tratta dunque di un episodio fondamentale nella storia recente italiana. Se non ci fosse stata la reazione di Luglio 60 la storia sarebbe stata molto diversa: l’Italia sarebbe tornata a una forma di fascismo strisciante e mascherato. I nuovi governi di centro sinistra non fecero miracoli, ma nazionalizzarono l’energia elettrica, fecero una riforma agraria che portò alla scomparsa della mezzadria e alla formazione di una vasta piccola proprietà contadina. Le lotte sindacali e politiche si svilupparono in un clima relativamente permissivo.

Luglio 60 non fu organizzato dal Partito Comunista. Nacque spontaneamente e si diffuse spontaneamente. Vi partecipò la base del PCI, ma il partito non prese mai una posizione netta. Non diresse le lotte. I giornali del PCI facevano articoli di fuoco che suscitavano la rabbia e l’indignazione, ma non davano indicazioni di lotta. La gente si riuniva, discuteva e partecipava.

Il PCI fece molta retorica sui “giovani dalla maglietta a strisce” che avevano partecipato a Luglio ’60 e salvato la democrazia, ma pian piano la cosa venne dimenticata. Nessuno ne parlò più. Nessuno si riferì più a quel periodo. Oggi nessuno ne sa nulla.

Luglio ’60 non diventò un punto di riferimento per nessuna forza politica. Non se ne parlò più, né per esaltarlo né per esecrarlo. Credo che questo dipenda dal fatto che fu un movimento che sfuggì di mano a tutti, e che potrebbe diventare un esempio pericoloso. Fu utilizzato e messo in disparte: sarebbe invece opportuno, oggi, ricordarne l’esistenza.

Post scriptum. Quando questo avvenne io avevo 22 anni. Non ho nulla da cambiare a quanto ho scritto, ma voglio aggiungere una considerazione: se non ci fosse stata la sinistra democristiana, che si alleò coi socialisti, e formò il centro-sinistra, l’esito della vicenda sarebbe stato diverso.

* * *

[da una mail circolare, con fotografie, di Carlo Bordini, 1 agosto 2018] _

luglio ’60 / carlo bordini

Nel 1960 ci fu un tentativo di instaurare in Italia un governo di destra, il governo Tambroni. Era un monocolore democristiano appoggiato dai neo fascisti dell’MSI. Questo governo voleva essere una risposta a una ripresa operaia che era cominciata in Italia nell’anno precedente, e che si esprimeva in una forte ripresa degli scioperi dopo gli anni bui del dopoguerra.

Il governo Tambroni si caratterizzò subito per provvedimenti illiberali (divieto di alcune manifestazioni e di alcuni comizi) e in questo clima fu permesso ai neofascisti, che si erano ricostituiti in partito da poco, di tenere un loro congresso a Genova.

Ora, Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, era una città antifascista sul serio. C’erano ancora i partigiani che quindici anni prima avevano cacciato i tedeschi dalla città. Si fece una grande manifestazione a cui parteciparono partigiani, portuali e la base del partito comunista. La polizia cercò di disperdere la manifestazione e ne nacque una grande battaglia in cui i portuali, gente molto dura, sconfissero nettamente la polizia. Molti poliziotti furono feriti e a molti di loro furono sottratte le armi. Questo avvenne il 30 giugno. La sera di quel giorno i partigiani tornarono ad accamparsi in montagna, nelle colline intorno a Genova, e accesero fuochi che si vedevano dalla città. Da questo episodio nacque l’insurrezione del Luglio 60.

Vi furono manifestazioni in tutta Italia. La polizia sparò e uccise diversi manifestanti. A Roma i partigiani furono caricati dalla polizia a cavallo. L’insurrezione si propagò da città a città, da notizia a notizia. Dopo alcuni giorni i sindacati indissero uno sciopero generale. Il governo Tambroni si dimise e da allora cominciò in Italia la lunga serie dei governi di centrosinistra che bene o male dettero all’Italia una democrazia più o meno normale.

Si tratta dunque di un episodio fondamentale nella storia recente italiana. Se non ci fosse stata la reazione di Luglio 60 la storia sarebbe stata molto diversa: l’Italia sarebbe tornata a una forma di fascismo strisciante e mascherato. I nuovi governi di centro sinistra non fecero miracoli, ma nazionalizzarono l’energia elettrica, fecero una riforma agraria che portò alla scomparsa della mezzadria e alla formazione di una vasta piccola proprietà contadina. Le lotte sindacali e politiche si svilupparono in un clima relativamente permissivo.

Luglio 60 non fu organizzato dal Partito Comunista. Nacque spontaneamente e si diffuse spontaneamente. Vi partecipò la base del PCI, ma il partito non prese mai una posizione netta. Non diresse le lotte. I giornali del PCI facevano articoli di fuoco che suscitavano la rabbia e l’indignazione, ma non davano indicazioni di lotta. La gente si riuniva, discuteva e partecipava.

Il PCI fece molta retorica sui “giovani dalla maglietta a strisce” che avevano partecipato a Luglio ’60 e salvato la democrazia, ma pian piano la cosa venne dimenticata. Nessuno ne parlò più. Nessuno si riferì più a quel periodo. Oggi nessuno ne sa nulla.

Luglio ’60 non diventò un punto di riferimento per nessuna forza politica. Non se ne parlò più, né per esaltarlo né per esecrarlo. Credo che questo dipenda dal fatto che fu un movimento che sfuggì di mano a tutti, e che potrebbe diventare un esempio pericoloso. Fu utilizzato e messo in disparte: sarebbe invece opportuno, oggi, ricordarne l’esistenza.

Post scriptum. Quando questo avvenne io avevo 22 anni. Non ho nulla da cambiare a quanto ho scritto, ma voglio aggiungere una considerazione: se non ci fosse stata la sinistra democristiana, che si alleò coi socialisti, e formò il centro-sinistra, l’esito della vicenda sarebbe stato diverso.

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[da una mail circolare, con fotografie, di Carlo Bordini, 1 agosto 2018]

poesía contra el bloqueo

ebook, 2020, argolibri
https://www.argonline.it/prodotto/poesia-contra-el-bloqueo-oltre-cento-voci-cubane-italiane-e-venezuelane-contro-il-blocco-a-cuba-e-venezuela/

oltre cento voci cubane, italiane e venezuelane contro il blocco a cuba e venezuela

a cura di geraldina colotti, gabriele frasca, lucidi

 

 

“l’estrema fedeltà”. incontro con giuseppe garrera e le sue stanze delle meraviglie

indirizzo provvisorio del solo audio dell’incontro:
https://drive.google.com/open?id=1rzD3_4ARAbSD-wk3_c_itO5ETeaM9Z_x

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Incontro con Giuseppe Garrera e le sue wunderkammern: percorsi letterari e artistici, collezionismo, trouvailles, materiali testuali, visivi, verbovisivi.

Versione LOW-RES del video.

Lunedì 17 giugno 2019, ore 17,45 – 20
UPTER, Palazzo Englefield, via Quattro novembre 157, Roma
Centro di poesia e scritture contemporanee

Lezione del musicologo, collezionista, storico e studioso di poesia,
letteratura e arti visive contemporanee Giuseppe Garrera, nel contesto
del Corso “*Verso* dove? – Orientarsi nella poesia contemporanea”, a
cura di Marco Giovenale e Valerio Massaroni.

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https://www.facebook.com/events/2344130785632735/?active_tab=about
https://slowforward.net/2019/06/15/estrema-fedelta-giuseppe-garrera

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