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israele, dopo più di 76 anni di impunità e un genocidio in corso

Ma guarda. È incredibile che, dopo più di 76 anni di impunità, per massacri di massa, deportazioni, 174 risoluzioni Onu disattese, detenzioni e occupazioni illegali, centinaia e centinaia di aggressioni coloniali e omicidi impuniti (anzi favoriti o proprio condotti da moralissime truppe d’occupazione), avvelenamento o occlusione (cementificazione) di pozzi, taglio di condotte idriche, cecchinaggio su abitazioni civili, invasioni armate notturne di abitazioni civili, distruzione di strutture e cisterne e pannelli solari, imposizioni burocratiche insormontabili opposte a costruzioni che sarebbero legalissime, demolizioni e/o sfratti forzosi seguìti da insediamenti criminali (=furti e sventramenti e incendi di case, giardini e piantagioni), uccisione o furto di bestiame, negazione di elettricità, acqua, carburante e materiale medico, negazione di visti di uscita a lavoratori e studenti o a malati anche gravissimi, assedi invasioni e minacce decennali al lager Gaza (e non solo), annientamento dell’aeroporto di Gaza (2002), controllo dello spazio aereo e navale, bombardamento di barche, costruzione di muri, iterazione di torture e violenze sessuali su prigionier* di ogni età (t.ly/LqfPL e t.ly/dryq4), sequestro di cadaveri ed espianti illegali di organi (t.ly/ywXQn; n.b.: “L’espianto di organi è stata una pratica certa in passato” t.ly/xyAI_), blocchi o distruzione di ambulanze, militari e cecchini che ammazzano donne incinte e bambini con precisione millimetrica, missili e droni testati sui civili di Gaza, uso di fosforo bianco dentro e fuori la Palestina, rifiuto di sottoporre il proprio arsenale nucleare a controllo internazionale (2021: t.ly/xEE3u), bombardamenti indiscriminati di civili, ospedali distrutti, archivi, università, centri sportivi, scuole, chiese e moschee rase al suolo, interi quartieri e città rasi al suolo (con gli abitanti dentro, naturalmente), oltraggi ai luoghi sacri all’Islam in Gerusalemme e altrove, raid notturni, decine anzi centinaia di migliaia tra bambini e donne (soprattutto) e uomini assassinati, feriti (molti permanentemente), dispersi e profughi, tendopoli date alle fiamme con i civili dentro (possibilmente attaccati durante il sonno), annientamento di famiglie, più di 120 giornalisti uccisi in un anno (=dieci al mese, dunque, in media), 500 operatori sanitari ammazzati e più di 300 imprigionati, aggressioni a operatori di associazioni umanitarie, minacce e aggressioni a Paesi esteri, attacchi ad ambasciate, incursioni terroristiche (il caso dei pager, per dirne una), strumentalizzazioni vili della Shoah (t.ly/Xmk8I), condanne da parte degli stessi sopravvissuti all’Olocausto (t.ly/r4Qvl), testimonianze raccapriccianti e dossier e condanne da parte di Unicef, Medici senza frontiere, Emergency, Oxfam, Amnesty international (e molte altre entità indipendenti al lavoro in Palestina), condanna da parte della Corte internazionale di giustizia degli insediamenti illegali e dell’apartheid (t.ly/8gCS0), richiesta da parte del Procuratore capo (t.ly/dtK6Q) ed effettiva emissione da parte del Tribunale penale internazionale (t.ly/aQLlU) di mandato di arresto per Netanyahu e Gallant e per 4 leader di Hamas, risoluzione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite per chiedere per israele sia la responsabilità in crimini di guerra e contro l’umanità sia il divieto di continuare a vendergli armi (t.ly/r6qhF); … e poi dopo menzogne, bugie su bugie (i 40 bambini decapitati, i bambini cotti al forno, l’UNRWA accusata di aver partecipato al 7 ottobre, e ne nomino solo tre), dico, dicevo, è incredibile che, DOPO TUTTO QUESTO ORRORE (documentato, accertato, filmato, registrato), e dopo la RIVENDICAZIONE orgogliosa di tutto questo da parte di politici, giornalisti, militari e moltissimi cittadini israeliani, il pianeta intero – incluse parecchie centinaia di migliaia di ebrei in tutto il mondo – pensi che israele dovrebbe vergognarsi e piantarla. Eh, dev’essere senz’altro un serpeggiante antisemitismo a muovere questi stolti fissati con la giustizia e il rispetto dei diritti umani.

allarme + lettera da firmare, contro il ddl 1660 e l’istituzione in italia dello stato di polizia

ricevo e diffondo questo allarme (e conseguente lettera, che trovate in calce oppure qui) lanciato da Ginevra Bompiani: 

premessa

ieri la camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza il Ddl 1660, col quale senza troppi giri di parole, si istituisce in Italia lo stato di polizia:

 Il blocco stradale, e quindi gli scioperi diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere;
 le proteste in carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni;
 idem per chi protesta contro le grandi opere;
 Anche la “propaganda” delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo considerata “terrorismo della parola”;
 carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni;
 Fino a 15 anni per resistenza attiva
 Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato “anti-Ghandi”)
 Facoltà per forze dell’ordine di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio.
 Carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno
 Dulcis in fundo, si vieta agli immigrati senza permesso di soggiorno finanche l’uso del cellulare, vincolando l’acquisto della SIM al possesso del permesso di soggiorno.

Abbiamo dunque scritto la seguente lettera di autodenuncia, come il modo non violento più forte per protestare contro questo Decreto.

Vi prego di firmarla e di inviare la vostra adesione a democraziaedissenso@gmail.com. Presto pubblicheremo la lettera-appello sui social e, se possibile, su un giornale. Se la firmate, per favore diffondetela!

 GID, Gruppo d’Intervento Disarmato

 

LETTERA

Al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

La democrazia, così come la cultura, sono fondate sulla possibilità di dissentire. Solo il dissenso permette la diversità delle posizioni e delle idee, solo il dissenso mette al vaglio la verità e la giustizia, solo il dissenso è alla base del pensiero.

L’itinerario che l’attuale governo sta perseguendo fin dal primo giorno e che culmina con una legge, il Ddl sicurezza 1660, detto anche legge anti-Gandhi, che proibisce in tutte le sue forme, attiva e passiva, disarmata e non violenta, ogni dissenso, manda oggi al macero la democrazia e la cultura che il dopoguerra ha pazientemente costruito, con il sostegno della Costituzione della Repubblica Italiana, proclamata da Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947.

Noi, cittadine e cittadini italiani ci riconosciamo in questa Costituzione, nei principi e nelle libertà che ci ha fino a oggi garantito, e ci rifiutiamo di rinnegare 77 anni di democrazia e di cultura, compiendo l’orribile salto indietro in una stagione che credevamo sepolta.

Noi cittadine e cittadini italiani ci riconosciamo nella libertà di pensare e di esprimere il nostro pensiero sotto ogni forma, parlata e scritta, stampata e diffusa con qualsiasi mezzo, di riunirci e associarci pacificamente, di informare ed essere informati, di insegnare ed essere istruiti, di scegliere liberamente la nostra occupazione, il nostro domicilio e liberamente viaggiare; e riconosciamo queste libertà per noi, gli stranieri e gli apolidi, i rifugiati e i richiedenti asilo, e intendiamo esercitare i nostri diritti inviolabili, a cominciare dal diritto di solidarizzare con chi si oppone, sia con lo sciopero che con l’occupazione pacifica o con manifestazioni pubbliche di dissenso, con chi reclama dallo Stato leggi che permettano alla nostra terra di difendersi da catastrofi climatiche o dagli orrori delle guerre e infine con chiunque risponda al richiamo della giustizia e della pietà: e se questi sono reati, ci autodenunciamo responsabili di questi reati, passati, presenti e futuri, tutti e ciascuno, consapevoli che solo così facendo possiamo proteggere la democrazia e la cultura che da 77 anni ci appartengono e di cui andiamo fieri.

Firmato


izrahell settlers are now attacking Palestinian homes and businesses in Huwara (Nablus)

Breaking: as International Court of Justice reads out order on ILLEGALITY of Israel’s occupation, Israel’s specialist terror militias (masked Jewish settlers backed by IDF / IOF) are attacking Palestinian homes & businesses in Huwara (S. Nablus, West Bank) smashing, burning, attempting to kill Palestinians

https://x.com/JalalAK_jojo/status/1814304583310508257

 

 

alcune immagini e video dalla Palestina, giugno e luglio 2024

Nessuna immagine o video ha subìto censura. Chi decide di prenderne visione o scaricarli è libero di farlo, responsabilmente, ossia sapendo che si tratta di materiale sensibile, da non mostrare in nessun caso a bambini o a persone impressionabili. La documentazione è senza filtri e riguarda in buona parte gli orrori perpetrati dall’odio sionista in Palestina.

Questo il link: https://mega.nz/folder/jl0HWRwK#P5ffr9uWkTDuO5iNSaHk-A

N.b.: La cartella potrà essere eventualmente aggiornata con ulteriori testimonianze

FREE PALESTINE

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intervista a francesca albanese sul suo libro “j’accuse”

Intervista audio di Federico Raponi a Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU e giurista, che presenta il suo libro
J’ACCUSE. Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l’apartheid in Palestina e la guerra (2023)
a Roma, presso la Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo, giovedì 11 gennaio 2024
https://tuttascena1.wordpress.com/2024/01/10/francesca-albanese-jaccuse/

N.B.: le prenotazioni per la sala, per la presentazione del libro di Francesca Albanese, sono ora chiuse e i posti disponibili occupati; ma nel post è ascoltabile l’intervista di Federico Raponi all’autrice e l’incontro dell’11 può essere seguito in diretta all’indirizzo youtube https://www.youtube.com/watch?v=0M1UztGzLOs, ovvero:

il libro: https://www.ibs.it/j-accuse-attacchi-del-7-libro-francesca-albanese-christian-elia/e/9791222500027

la lettera di anne boyer, le sue dimissioni dal ‘new york times’

Un frammento:
“[…] The world, the future, our hearts—everything grows smaller and harder from this war. It is not only a war of missiles and land invasions. It is an ongoing war against the people of Palestine, people who have resisted throughout decades of occupation, forced dislocation, deprivation, surveillance, siege, imprisonment, and torture.

Because our status quo is self-expression, sometimes the most effective mode of protest for artists is to refuse. […]”

Il testo completo è qui: 
https://lithub.com/read-anne-boyers-extraordinary-resignation-letter-from-the-new-york-times/

oggi alle 15:00, all’archivio di stato di roma: “occupazione e resistenza: roma 1943-44. storie e documenti”

OGGI, mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 15:00 sarà inaugurata nella sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, corso Rinascimento 40, la mostra OCCUPAZIONE E RESISTENZA: ROMA 1943-1944. STORIE E DOCUMENTI, frutto della collaborazione tra l’Archivio di Stato di Roma e il Museo storico della Liberazione.
La mostra ripercorre i nove mesi dell’occupazione attraverso documenti poco noti conservati dai due Istituti.

Il percorso espositivo si articola in sei tematiche: “Roma divisa”, “Rastrellamenti”, “Delazione”, “Stampa clandestina”, “Azioni partigiane e repressione” e “Partigiani”. Una sezione specifica è dedicata all’eccidio delle Fosse Ardeatine, con il contributo documentario del progetto ViBiA (Virtual Biographical Archive – Fosse Ardeatine).

Contestualmente si svolgerà un incontro di studio, dalle ore 15:30 alle 17:00, sulle fonti documentarie conservate nei due Istituti e sul progetto ViBiA, realizzato dal Museo storico della Liberazione con l’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Interverranno Antonio Parisella, presidente del Museo storico della Liberazione, Luca Saletti, tra i curatori della mostra, Alessia Glielmi, responsabile dell’archivio del Museo storico della Liberazione.
Modera Michele Di Sivo, direttore dell’Archivio di Stato di Roma.
Concluderà Micaela Procaccia, componente del Consiglio direttivo del Museo storico della
Liberazione.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 giugno e riaprirà dal 7 settembre, per l’ottantesimo anniversario dell’occupazione di Roma, e potrà essere visitata fino all’8 ottobre 2023.

Per informazioni: as-rm.mostre@cultura.gov.it
Prenotazioni per le scuole: as-rm.didattica@cultura.gov.it
Sito web: https://www.archiviodistatoroma.beniculturali.it

Comunicato stampa:
https://slowforward.files.wordpress.com/2023/05/comunicato-stampa-resistenza_230526_142812.pdf